Perchè, ogni tanto, mi sento povera

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La nostra prima settimana di vacanza “casalinga” sta giungendo al termine e, devo ammetterlo, è quanto di più lontano da una vacanza potessi sperare.

Avevo mille lavori in casa arretrati, tra lavatrici, pile di cose da stirare, piccole manutenzioni.

Avevo due compleanni in una settimana, e sebbene la festa sia rimandata le torte le faccio io e ci ho perso diverso tempo (con risultati estetici discutibili, conto di fare meglio per domani).

Volevamo fare mille cose ma alla fine abbiamo fatto poco o nulla.

No, non è stata una vacanza, è stato solo non andare in ufficio.

Però, mi ha dato l’occasione di riflettere, perchè tutto dipende dagli occhi con cui si guardano le cose.

Questa settimana non mi è piaciuta, ma soprattutto non mi sono piaciuta io: sono stata insofferente e anche piuttosto triste.

Invece i miei bambini erano felici, a loro basta stare assieme, dove non gliene frega poi molto.

In effetti da bambina non mi sono mai sentita “povera” se non andavamo al mare, ero felice gli anni che si poteva andare.

Non mi sono mai chiesta se e perchè ci fossero persone che se ne andavano tre mesi in villeggiatura o se ne andavano in posti fighi e noi a Viserbella in pensione familiare.

Non sentivo il peso dell’ingiustizia del mondo se a partire dai miei 14 anni in estate lavoravo.

Però, grazie a Dio, non c’erano i social.

Non avevo confronti, non vedevo le amiche fotografarsi con il drink o in spiaggia, ma sprattutto avevo genitori che mai una volta in vita mia mi hanno fatto percepire di sentirsi da meno di altri.

Io invece non sono così brava, perchè invece in questi giorni mi sono sentita “povera” e il mio malumore rischia di trapelare.

Se si apre Instagram pare che la gente passi 3 mesi in giro per il mondo, con le chiappe al sole e lo spritz in mano e le mie tre settimane di “ferie” all’anno (intese come astensione dal lavoro, non certo come vacanze altrove, 3 settimane via di casa le ho fatte una sola volta in vita mia,  in viaggio di nozze zaino in spalla) mi sembrano una miseria e un’ingiustizia.

In confronto a quanto vedo sui social mi sono sentita miserabile e, lo confesso, mi ha richiesto un certo sforzo ripigliarmi, dirmi “alt, calma. No, non è quella la normalità. Non sono “tutti” in vacanza per uno, due, tre mesi, non tutti possono mettere il dito sul mappamondo e dire “quest’anno qui”, chi lo può fare è un privilegiato.

Tutti gli altri si fanno una settimana di mare, due quando va di lusso.

Avere sotto il naso tutta questa esposizione del lusso, delle uscite, delle cene stellate, dei vestiti firmati, delle borse da 5000 euro che scambiano come fossero borse del mercato, non credo faccia bene alla nostra autostima.

Qualche settimana fa ho letto un’intervista a Vittorino Andreoli e diceva:

Perché ci facciamo attrarre tanto dal male? Penso ai cosiddetti «cattivismi» di oggi.

«Perché stiamo ridiventando pulsionali. E sono convinto che la maggior parte delle (numerose) paure che ci attanagliano siano in un modo o nell’altro legate ai soldi. Abbiamo paura della povertà e ogni forma di potere mette in scena un ricatto fondato su questo. Ecco perché ci percepiamo sempre poveri».

Ecco la questione, ci capita di “percepirci” poveri.

E mi sono vergognata, perchè ci sono cascata anche io.

Mi sono sentita “povera” ed è giusto che mi vergogni, perchè invece devo sentirmi una privilegiata.

Perchè non ho problemi a pagare il mutuo a fine mese, perchè non devo andare a caccia del 3×2, non devo contare quante volte mangio carne, anzi, devo contarle perchè ne mangio troppa “per comodità”.

Mi sono sentita povera perchè non vado in vacanza, scordandomi che ci sono stata in vacanza, a giugno.

Stacco gli occhi da Instagram e mi guardo intorno e vedo persone normali, con le canoniche due settimane di ferie e che passa il resto dell’anno al lavoro, in officina, in fabbrica, in ufficio.

Vedo anche molte persone che devono fare i conti al centesimo, persone che al mare non ci sono mai state e che al ristorante ci vanno per l’anniversario.

E che probabilmente si sente meno povera di me.

Che se guarda Instagram, facebook o sta cippa li guarda come noi si guardava la vita delle principesse e delle grandi attrici sulle riviste, come vite su marte, per sognare un po’, poi chiude e torna a farsi il culo, senza rosicamenti inutili.

Forse è proprio perchè in realtà sono una privilegiata che mi capita il momento “rodimento”, se fossero vite lontane anni luce dalla mia forse non penserei nemmeno per un secondo “perchè io no”?

Peraltro, la sfigata che scrive ha pure avuto una botta di culo: un’amica di mia cognata affitta appartamenti in Val di Fassa ed ha avuto una disdetta all’ultimo. Mi cognata ha detto che eravamo a casa e  così ce lo affitta ad un ottimo prezzo.

Domani partiamo, non ho grandissime aspettative, ma spero di rilassarmi, di staccare e di fare un bell’esame di coscienza: mind fulness, meditazione e yoga, direi che ne ho un certo bisogno ;-P.

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3 Comments

  • Io, al contrario di te, non mi sono sentita povera per non essere andata in ferie in agosto (come te ci ero già stata in giugno), ma mi sono sentita estremamente “povera” perchè stando a casa coi bimbi ho fatto fatica a godermeli appieno. Avevo un sacco di lavori da fare e mi sarei voluta riposare molto di più (ma con due bimbi di 7 e 5 anni è un’impresa). Morale, lunedì sono tornata al lavoro tristissima…i miei giorni passati con loro sono finiti e dovrò aspettare almeno Natale per averne altri. Ecco, mi sono sentita veramente poverissima. Ma penso mi sia servito da lezione…il prossimo anno col cavolo che mi lamento!
    Un bacio Morna e grazie come sempre della tua onestà.

  • beh quest’anno mi sono sentita povera anche io! Instagram mi fa sentire povera…gente che va al mare in tre posti diversi tre volte l’anno…. e magari mamme che manco lavorano, ma perché io non posso? ed ho un buon lavoro, nel pubblico, ben pagato…. ma la vita costa, e molto e allora ….. rimandiamo

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