50 sfumature di mamma - Il blog di 3 mamme normali per mamme normali

Coronavirus: passeggiata coi bambini? Lo dicono gli piscologi!

Consigli, Donna, Lifestyle

Iniziative belle, tutte da fare da casa

Come ci stiamo organizzando in famiglia in questa Italia ferita

Consigli, Figli, Maternità

Giochi e attività da fare in casa con bambini

Consigli, Donna, Lifestyle

Come cucire un cestino di stoffa: tutorial di cucito facile e veloce

Maternità

coronavirus passeggiata figli

Coronavirus: passeggiata coi bambini? Lo dicono gli piscologi!

by 50sfumaturedimamma

Il Governo ha chiarito (non introdotto, sia chiaro) che una passeggiata con i bambini è possibile con le modalità che sono state precisate, ferme…

Cookies americani infallibili di Morna

confino covid bambini

CoronaVirus e bambini in quarantena: davvero li paragoniamo ai cani?

by 50sfumaturedimamma

Didattica a distanza: come procede (male), come dovrebbe procedere, se ci dessimo tutti una svegliata

comprare trio ultraleggero

Quale passeggino scegliere: carrozzina, trio, ultra-leggero

by 50sfumaturedimamma

View Maternità

50sdm su instagram

50sfumaturedimamma

Il blog per le mamme normali fatto da tre mamme normali
@anna_50sdm
@chiara_50sdm
@roberta_50sdm
#50sfumaturedimamma
📖 Giunti: 50 sfumature di mamma

Sarebbe bello dirvi che alla fine di tutto questo

Sarebbe bello dirvi che alla fine di tutto questo tutti noi saremo persone migliori. Ma non sarà così. Eppure, per esserlo, basterebbe imparare dai nostri figli due cose: EMPATIA e RESILIENZA Crediamo di avere noi tanto da insegnare a loro, ma basterebbe che ci fermassimo ad osservare il loro cuore pieno di purezza. Quella che noi abbiamo perso per strada, e anche adesso che abbiamo la mappa per ritrovarla, facciamo finta di non vederla, c’è sempre un intoppo, è colpa di qualcun altro, di qualcos’altro. Abbiamo la fortuna di vivere tutto ciò con dei bambini: non sprechiamola. #50sfumaturedimamma

Ed eccoci anche noi. Prima vera giornata di confin

Ed eccoci anche noi. Prima vera giornata di confinamento per la Francia - ché qui non si chiama quarantena - perché prima la gente non aveva capito niente. Vi dice qualcosa? Noi già da tempo avevamo ridotto gli spostamenti, ma per il resto la vita continuava normalmente. Avranno capito? Non so che dirvi, se non che sono giorni strani, e che oggi continuavo a chiedermi una cosa: cosa farò, prima di tutto, quando questo finirà? E voi, cosa farete? Ma soprattutto, quando finirà? Per me la cosa più dura è essere lontana da mia mamma e mio fratello, il resto non è importante. E non sapere quando li rivedrò... #restezchezvous #toutirabien

Oggi siamo state in biblioteca per riportare dei l

Oggi siamo state in biblioteca per riportare dei libri in scadenza e ovunque c’erano cartelli sul coronavirus, in diverse lingue. Nelle raccomandazioni, però, non si faceva più riferimento all’Italia. Solo al buon senso: lavarsi le mani, stare lontani, evitare luoghi affollati, segnalare sintomi e via dicendo. Il ministro dell’educazione ha confermato che le misure prese non saranno quelle dell’Italia ma che si procederà zona per zona. A Parigi, però, la gente tiene un profilo basso da un po’: niente strette di mano, niente baci, distanza di sicurezza, rinuncia agli eventi programmati, la sécurité sociale si è attivata per pagare i giorni di chi dovrà stare a casa senza poter fare il cosiddetto télétravail. Ognuno fa la sua parte. Non so se basterà a limitare la diffusione del virus, che ormai è già in tutte le regioni di Francia, ma quello che dobbiamo fare tutti noi è questo. FARE LA NOSTRA PARTE. Dimenticare gli individualismi, l’egoismo, e pensare un po’ al bene comune. Agli altri. Al proprio paese, all’economia, alla sanità, al personale medico che fa gli straordinari e rischia, alle persone malate, agli anziani, a chi è solo. Ci lamentiamo continuamente che abbiamo perso i valori di una volta, che il consumismo, che qui che là, e poi tremiamo all’idea di stare in casa con le persone che - in teoria - amiamo per un po’ di tempo senza... andare al centro commerciale? Al cinema? Davvero non si può rinunciare? Facciamo quello che ci dicono di fare, per una volta. Che non è che noi siamo più furbi dei medici, eh. Semmai solo più coglioni, davvero.

Coraggio. Ce ne vuole in questo momento, lo so. Sa

Coraggio. Ce ne vuole in questo momento, lo so. Sarà un'altra lunga settimana per tanti di noi, so anche questo. Bambini, compiti, lavoro da portare avanti, persone da cui stare lontani, pensieri, tanti pensieri. Siamo preoccupati, siamo arrabbiati, c'è chi pensa sia tutta una follia, chi è nel panico, chi minimizza, chi ci ride e chi ha paura, chi già pensa al dopo e teme quel che sarà. Ma cerchiamo di trarre il meglio da questo tempo sospeso, stiamo vicini, godiamoci le persone, i nostri bambini, le nostre case, le passeggiate, l'aria aperta. Passerà, pensiamo solo questo. Passerà. Giorno dopo giorno, un passo alla volta, ne saremo fuori. Un abbraccio a tutte voi ❤️

Che faccia ha la felicità? Più o meno questa qua

Che faccia ha la felicità? Più o meno questa qua: quella di una bimba che per una festa di Carnevale ha potuto indossare i panni della sua eroina preferita: Gufetta! Non ha dormito per l'emozione di poter essere un Superpigiamino alla festa di Carnevale dei PJMasks e, una volta arrivata, si è buttata nella mischia piena di entusiasmo ed energia come solo lei sa fare divertendosi "come una passssa": cosa c'è di più bello per un bambino che infilare il costume del suo beniamino (non solo a Carnevale!) e imparare a fare squadra per combattere insieme i cattivi? (Per una come lei, forse il buffet... Ma questa è un'altra storia 😅😜🤣) #SuperCarnevaleConPJMasks #PJMasks #ad #Superpigiamini @pjmasks

Giorni fa, parlando del più e del meno con una pe

Giorni fa, parlando del più e del meno con una persona che mi conosce bene, da tempo, molto vicina alla mia famiglia, le ho detto che sarei partita per quattro giorni con un’amica. “E le bambine chi te le tiene?”. Mi sono cadute le braccia. Che nel 2020 ancora si possa fare una domanda del genere, io non me né capacito. Per carità, se avessi un marito che non c’è mai, come un tempo. Se fossi vedova. Ma questa domanda mi dite che senso ha? Come mai nessuno ha mai chiesto a mio marito chi gli teneva le figlie quando andava dalla madre a Milano, o dagli amici, o via per lavoro, o due anni in un altro continente? Eh, chissà perché. Perché è ancora scontato che una mamma ci sia sempre, e ci debba essere sempre, altrimenti... chi c’è? Mio marito vorrebbe che gli dicessi che è unico e per carità, io lo so che non tutti sono come lui. Ma è un problema di chi ci sta insieme, non mio. Il mio problema è dover ancora spiegare, nel 2020, che un compagno non aiuta, non tiene i figli alla moglie, non fa il mammo, né il babysitter, né un favore. Io non sono fortunata: dovrebbe essere la norma, cavolo! I figli si fanno in due, se gli uomini ancora non l’hanno capito, almeno noi donne mettiamocelo in testa. Perché abbiamo il dovere di cambiare lo stato delle cose. Abbiamo il dovere almeno di cambiare la nostra mentalità. [tra l’altro sono abbastanza stupita che la domanda sia arrivata da una donna francese, dato che TUTTE le donne che frequento qui partono per lavoro o con le amiche senza manco - giustamente - porsi il problema]. È tutto nelle nostre mani, non dimentichiamolo 🙏🏻

Mio marito ha cambiato lavoro il primo ottobre, do

Mio marito ha cambiato lavoro il primo ottobre, dopo 18 anni nella stessa azienda. È stato più con lei che non me. Ha cambiato perché era stanco, per migliorare. Ma cambiare lavoro significa avere meno ferie e per questo abbiamo viaggiato meno, ma va bene così, i cambiamenti si costruiscono con le pazienza e sono vincenti quando sono condivisi, e questo - a differenza di altri - lo è stato. Ma quando ho pensato alle vacanze d’inverno mi sono detta che stare due settimane in casa, per le bambine, non sarebbe stato il top. Io avrei continuato a lavorare, fuori sarebbe stato tempo brutto, non avremmo fatto niente. Così alla fine ho prenotato. Mio marito era felice, forse per noi, forse per lui che se ne stava in pace, ma lo capisco anche: quando lavori 12 o più ore al giorno hai bisogno di silenzio, e di riposo. E alla fine siamo partite. Mia cugina vive a Fuerteventura, perché no? Non ero mai stata alle Canarie, io che amo tanto la Spagna e l’ho girata in lungo e in largo fin da adolescente. Ed è stata una settimana bellissima. Una settimana in cui Priscilla si è pure ammalata e abbiamo passato due giorni chiuse in casa (lo svantaggio di essere sola) ma in cui abbiamo preso tanto sole e riposato tanto. In ogni minuto avrei voluto che mio marito fosse con me e non perché faticavo, no, non è faticoso viaggiare con due bambine così, lo facevo quando erano minuscole! Avrei voluto che fosse con me perché ormai scoprire il mondo fa parte di un progetto a quattro, di “voglio vivere qui!” ripetuto da ognuno di noi ogni volta che troviamo il sole, di annunci di case aperti insieme e birre bevute al tramonto su spiagge deserte o piazze affollate. Domani torniamo a casa. È stata una bellissima vacanza ma, sarà l’età, quando si è in quattro è tutto più bello. Anche - quasi 🤣 - quando fuori piove sempre e fa freddo e ti viene la depressione. Perché poi la sera torni a casa, e sei insieme, e tutto il resto se ne sta fuori. Comunque, qui torneremo, e penso più di una volta. In love ❤️

Stavo per andare a dormire, quando mio marito, com

Stavo per andare a dormire, quando mio marito, commosso, mi chiede di leggere uno scritto di nostro figlio: credo la brutta copia di un tema in classe. Leggo le parole con cui lui si descrive. Fa sempre tanta tenerezza leggere ciò che scrivono i nostri figli! Ad un certo punto, aggiunge: "il mio più grande desiderio è quello di fare incontrare a mio papà i suoi genitori, perché non ci sono più da tanti anni, soprattutto la sua mamma che è morta quando era un bambino". Avevamo discusso, come spesso succede, e, come spesso succede, avevo dimenticato una cosa in cui credo fermamente e che voglio dire alle mamme di bambini ormai quasi ragazzi: c'è un mondo meraviglioso dentro a questi figli che non sanno neanche più loro cosa sono, che cominciano a schiacciarci e ad emanciparsi e a cercare continuamente lo scontro. È nascosto bene, ma c'è il mondo che abbiamo costruito insieme in tutti questi anni. C'è anche quando non lo vediamo perché i nostri occhi sono accecati dal fatto che non ascoltano, che finiscono i compiti tardi, che perdono il tempo in cose che non capiamo, che fanno storie, che stanno per ore al telefono con gli amici senza dirsi nulla, che rispondono in modo polemico, che cercano lo scontro. Il loro desiderio più grande resta sempre legato a quel mondo in cui ci siamo ancora noi, forse più di quel che crediamo. Perlomeno per qualche tempo ancora, fino a che non saranno del mondo, di quel mondo per il quale abbiamo cercato di prepararli al meglio.

Oggi mi è successa una cosa che mi ha turbata. So

Oggi mi è successa una cosa che mi ha turbata. Sono andata a prendere mia figlia a nuoto sincronizzato e parlando della cena mi dice: no, io stasera bevo solo un tè, magari mangio un frutto. Come mai?, le ho chiesto. Ma niente, perché non ho molta fame. Ok, sono le sei, magari poi ti viene. All’ora di cena le ho quindi chiesto se voleva i ceci a temperatura ambiente, mi dice di no e quindi li scaldo. Ma poi mi dice che in realtà non li voleva proprio. Quindi ripenso alla sua voglia - nuova - di avere un cellulare. Penso a quel tik tok che è entrato in casa nostra così all’improvviso. Le compagne di sincronizzato di mia figlia sono tutte più grandi, in quinta. E le ho chiesto: ma chi ti ha detto di non cenare, le tue compagne di corso? Ma noooo! Dimmi la verità, guarda che la mamma non è scema. E ha fatto quella faccia lì, di quando la becchi ma non la rimproveri, e vuole cambiare subito discorso, e fa finta di niente. Alla fine si è mangiata tutto quello che c’era, compresa una mezza baguette e uno yogurt greco, e ora sta bevendo il suo tè mentre finisce di guardare Glee. E allora mi dico: com’è possibile che delle bambine di 11 anni parlino di non cenare la sera? Chi mette loro in testa queste idee a questa età? Mi fa una gran tristezza. Perché come si può far credere a delle bambine che fanno 4 ore di sincronizzato a settimana, poi tutto il resto, che cenare possa essere controproducente? Vi prego, non parlate sempre di diete, di pancia, si quanto vorreste dimagrire, di quanto questo e quello fanno ingrassare, dei digiuni. Nessuno vi vieta di pensarlo: ma pensatelo e basta. Insegnate ai vostri figli a mangiare sano, non a digiunare perché ci si è ingozzati troppo. Insegnate ai vostri figli ad amarsi come sono, non cresciamo anche questa generazione nella convinzione di non essere mai abbastanza, mai abbastanza belle, abbastanza brave. Sono molto di più, e se non si perderanno pensando alle diete, sono certa che lo scopriranno.

Quando arriva la stagione fredda - in questi giorn

Quando arriva la stagione fredda - in questi giorni da noi la temperatura oscilla intorno agli zero gradi - mi trovo sempre ad osservare il mondo mammesco e tutti i suoi non sense, gli stessi che mi ripeteva mia mamma e che per qualche strano motivo non sembrano toccare le mamme francesi (poi su questo aprirò un capitolo a parte). - Non correre: il mal di gola mi crea sempre ansia! Perché si sa che c’è una correlazione tra la corsa e il mal di gola, infatti Bolt corre sempre con una sciarpa al collo, ci avete fatto caso? - Non sudare: ce li vedo i bambini che spengono l’interruttore delle ghiandole sudoripare, mentre le mamme li coprono ancora di più - Non si esce col freddo: conosco mamme - non mi dite anche voi, vi prego! - che tengono i bambini a casa da scuola perché ci sono tre gradi. A. Casa. Da. Scuola. - Copriti, HO freddo! Sì, avete capito bene. Perché le mamme hanno freddo, quindi coprono i figli. Non fa una piega, no? - Copriti la bocca con la sciarpa. Ecco, avete presente quando vi chiedono qual è il momento più felice della vostra infanzia? Io ricordo il più infelice: quando mia mamma mi obbligava a coprire la bocca con la sciarpa e avevo la fiatella umida che restava lì e la sciarpa diventava bagnata e io pensavo che sarei morta dei miei stessi bacilli. Perché? Perchéééé? Diapositiva dell’ennesima mattina con 0 gradi in cui le mie figlie escono dimenticandosi la sciarpa (perché figuriamoci il cappello, mai messo). E dei rimedi a cui noi mamme ogni tanto dobbiamo fare appello per contrastare il grande nemico inverno che sembra fatto proprio per complicarci la vita: #NeoBorocillinaGolaJunior. Tiè, inverno. #formatobambino #sullagoladitutti #ad

Per il primo compleanno di Penelope avevo ordinato

Per il primo compleanno di Penelope avevo ordinato una torta a tre piani e avevo invitato un po’ chiunque, dato che qui non c’erano né famiglia né amici di lunga data. Ricordo quei compleanni in cui temevo di non riuscire a fare tutto perché nonostante non fossi mai a casa, la torta e tutto il resto volevo farli io, perché una brava mamma fa così. Ricordo sere passate a fare e a rifare una pasta di zucchero che poi nessuno avrebbe mangiato (devo trovare ancora qualcuno a cui piaccia). Ricordo focacce bruciate e rifatte all’ultimo momento, ricordo spese enormi e pesanti il sabato mattina a piedi, noi tre, con una che si lamentava perché era stanca e l’altra perché doveva andare in bagno. Avevano due e quattro anni. Ricordo quell’ansia di regalare alle mie figlie sempre un compleanno perfetto, anche quell’anno in cui una di loro era in ospedale e per questo avevo fatto venire un’animatrice. Ricordo anche l’ansia che non si divertissero, che non ci fosse abbastanza da mangiare, da giocare, da bere. Poi un bel giorno, invece di pensare a cosa provavo e credevo io, mi sono fermata ad osservarli. Qual è la festa perfetta per i bambini? Quella in cui sono coi loro amici, la torta è colorata, è permesso *quasi* tutto. La semplice idea di avere così tanti amici in casa è già una festa . E così addio alle torte troppo complicate. Addio all’ansia. Addio all’organizzazione minuziosa. Oggi in casa mia c’erano 12 ragazzine. La torta l’ho fatta con le bambine, abbiamo organizzato un escape game, abbiamo ballato despacito, ho fatto qualche metro di trecce e cucito bottoni a gonne. E tre ore se ne sono volate senza che nessuno se ne accorgesse. Beh, quasi nessuno. Panamá non ci giurerei 🤣 Perché i bambini sono creature semplici, e a volte basterebbe pensare con la loro testa ❤️

Perché succede così dopo aver avuto figli, speci

Perché succede così dopo aver avuto figli, specie dopo il secondo: si sparisce nella lista di cose. Cose da fare, cose da pensare, cose da tenere a mente, cose da segnare nella lista e cose da ricordarsi di segnare nella lista. Una quantità di cose che diventa enorme e che ci fa ritrovare a fare e pensare cose di continuo. Fare in casa, fare fuori casa, lavorare, correre, prendere uno, portare l’altro, riprendere uno, due, tre figli in uno, due, tre posti. E intanto va la lavatrice (perché l’hai programmata), va la lavastoviglie (perché l’hai fatta partire prima di uscire), va il robottino aspirapolvere (che hai acceso stamattina), arriva la spesa (che hai fatto on line), ordini cose (che arriveranno), ritiri cose (che sono arrivate), lavi cose, pieghi cose, stiri cose… Tutti e due, mamma e papà, facciamo un’infinità di cose e siamo così presi a fare tutte queste benedette cose che finiamo per non vedere più cosa fa l'altro o, peggio, a non vedere più l'altro, altrettanto preso a spuntare le voci della sua lista di cose da fare. "Tu non vedi tutto quello che faccio io" "Tu non mi vedi" Ognuno dei due è convinto di fare tanto, troppo, e di farlo senza che l'altro se ne accorga, specialmente le donne, magari a casa tutto il giorno a fare mille cose senza che troppo spesso nessuno veda. Com'è che arriviamo a non vedere più l'altro? Com'è che non vediamo più che quei due ragazzi lì ci sono ancora? Avere un figlio ti stravolge, averne due lo fa di nuovo. Perdersi è normale, succede, un figlio è il più grande stravolgimento che possa accadere a una coppia: bisogna fermarsi, respirare, prendere aria come fanno le tartarughe d'acqua e poi decidere cosa fare: restare o andare. A noi la scelta. "Figli" con Paola Cortellesi e Valerio Mastandrea, è al cinema dal 23 gennaio. #figli #adv @visionfilmdistribution

Ti avevo immaginata coi miei ricci e gli occhi chi

Ti avevo immaginata coi miei ricci e gli occhi chiari del babbo, sei uscita pelata e con due enormi occhi scuri. Eri tutto il contrario di quello che avevo immaginato, eri così diversa dalla mia bambina ideale. Io che sognavo una bambola da accudire, una figlia che sarebbe stata calma - solo perché lo ero io! - che avrebbe mangiato, dormito, sarebbe uscita volentieri e tutto sarebbe stato facilissimo. Quanto mi hai insegnato, bambina mia! Che i piani, e forse anche i sogni, sono fatti per essere disfatti. Che averti scoperta così diversa da come ti avevo immaginato, nell’aspetto e nel carattere, mi ha insegnato a fare un passo indietro, a rallentare. A scoprirti, semplicemente. A capire che ti piaceva il blu e non il rosa. Ad accettare che volessi i capelli corti. A rassegnarmi a quel tono di voce che mi entra nei timpani, li perfora e mi obbliga a dirti mille volte abbassa la voce, non urlare, per paura che disturbi gli altri. Perché a me, in effetti, non disturbi mica. Mi hai insegnato che i figli si regalano al mondo così come sono, e che certo possiamo insegnare l’educazione, il rispetto per il prossimo, ma è così bello osservare mentre loro crescono cosa diventeranno perché semplicemente sono esseri a parte, personcine magnifiche. Tu sei magnifica. Così diversa da me, eppure così vicina a me. Ci abbiamo messo così tanto a capirci, noi due. Ci abbiamo messo così tanto a scioglierci negli abbracci che ora ci scambiamo ogni giorno. Quanto tempo ho bramato i tuoi baci! E adesso quasi potrei stancarmi di quanti me ne dai (giammai!). Dicono che tra un po’ tutto cambierà, perché hai dieci anni e si sa, l’adolescenza cambia tutto. Ma non importa. Basta che continui a vivere guardando il mondo con quegli occhi di luna. Io sarò sempre accanto a te. Sempre. Buon compleanno, Pepita mia.

Se qualche tempo fa mi avessero detto che sarei st

Se qualche tempo fa mi avessero detto che sarei stata a @disneylandparis tre volte in un anno mi sarei messa a ridere. Chi, io? Eppure il bello di crescere è anche sapersi ricredere e ammettere che forse si aveva torto. E io ne avevo tantissimo: questo posto è un sogno e qui ho scoperto una me che non conoscevo, più coraggiosa e meno intollerante alla gente e alle file. Un’esperienza che, se si può, va assolutamente fatta ❤️ #frozencelebration

Oggi ho pranzato con una neo-mamma. Quando ci siam

Oggi ho pranzato con una neo-mamma. Quando ci siamo conosciute, più di dieci anni fa, lei era una giovane donna in carriera appena espatriata dalla sua azienda a Parigi, io ero una ventisettenne gravida che aveva mollato tutto per la carriera del marito. La vita poi ha fatto giri strani per entrambe, lei si è messa con un caro amico di mio marito, anche lui collega, poi hanno lasciato la Francia e, come per magia, tanti anni dopo ci siamo ritrovate a Panama, io ancora più mamma, lei ai miei occhi sempre più donna libera e indipendente. Oggi ci ritroviamo qui: abitano da un mese nel nostro spesso palazzo, con la loro bimba di cinque mesi, nata in Messico. E mentre mi raccontava quanto è dura, quanto poco si è preparate all’arrivo del primo figlio, quanto a poco serva in fondo leggere perché poi non sai mai cosa succederà, quanto tu sia sola, mi è sembrato di rivedermi dieci anni fa. Com’è possibile, mi sono detta, che in dieci anni sia ancora così? Che una donna non sia supportata nella scelta di allattare o meno, che sia lasciata sola, che nessuno le dica come sarà VERAMENTE? Perché nessuno le ha detto che è normale provare certe cose? Che è normale sentirsi sopraffatte, non sentirsi più donne ma solo madri e avere paura che sarà per sempre così? Allora le ho detto: respira. Hai questa grandissima opportunità di stare con tua figlia, lei ti renderà una persona migliore se tu glielo lascerai fare. Non avere fretta perché il momento in cui riporterai la testa a galla arriverà, ma non sta scritto da nessuna parte che debba essere a un mese dal parto, a sei, a dodici. Capirai da sola quando sarà arrivato il momento di uscire senza di lei, di riprenderti i tuoi spazi, di ritornare a lavorare e ad avere degli interessi. E poi ci sono io, che ho tanti difetti, ma di fronte a una neo-mamma vorrei solo dirle che lo so, lo capisco, passerà - perché passa - e io sono qui. Per quando quel momento arriverà e avrai voglia di fare una passeggiata da sola. E magari per una teglia di lasagne, che non risolveranno niente, ma chissà, forse scaldano il cuore. Siate dolci con le neo-mamme, anche se nessuno lo è stato con voi. Perché voi sapete ❤️

Seguici su Instagram

Donna

Donna e mamma

quarantena a parigi

La vita ai tempi del CoronaVirus

by 50sfumaturedimamma

Immagino sia un titolo poco originale e immagino che vi aspettereste probabilmente un articolo su come intrattenere i bambini, come ingannare il tempo e…

cosa fare a casa

Iniziative belle, tutte da fare da casa

coronavirus

Quelli che: beata te che stai a casa così hai tempo per pulire!

by 50sfumaturedimamma

carnevale fai da te

Costumi di Carnevale 2020 per bambini fai da te

by 50sfumaturedimamma

passare al naturale capelli

Capelli: come curarli al naturale e spendere meno

by 50sfumaturedimamma

Viaggi

Viaggi coi bambini

miglior mercatino di natale

I migliori mercatini di Natale con bambini

by 50sfumaturedimamma

Natale si sta avvicinando e sappiamo che ogni genitore è alla ricerca di un mercatino di Natale da visitare con i propri bambini. …E…

organizzare-viaggio-iran

Viaggio in Iran con bambini: itinerario e consigli per organizzarlo

by 50sfumaturedimamma

vacanza-salento-famiglia

Salento coi bambini: cosa vedere, itinerario, migliori spiagge

by 50sfumaturedimamma

parco-disney

Disneyland Paris: i consigli per l’estate 2019

by 50sfumaturedimamma

Vacanze rilassanti coi figli: un’utopia? No, a Ischia è possibile!

by 50sfumaturedimamma

Green

50 sfumature di green

mostra parma bambini

Come insegnare ai bambini a mangiare in modo sostenibile (e sano)

by 50sfumaturedimamma

Sostenibile è sano. Lo dimostra l’accostamento della piramide alimentare a quella della sostenibilità: ci avete mai pensato? Frutta e verdura sono tanto benefici per…

moda-sostenibile

ActandBe, una linea sportiva ecologica e sostenibile: il successo di una donna

by 50sfumaturedimamma

come riciclare carte regali

Come riciclare la carta dei regali di Natale

spesa zero rifiuti risparmio

Come fare una spesa zero waste e risparmiare tantissimo

by 50sfumaturedimamma

fare la spesa ottobre novembre

Come fare bene la spesa: frutta e verdura di stagione a ottobre e novembre

by 50sfumaturedimamma

View 50 Sfumature di green

Chi siamo

KLARISSA

ANYA

MORNA

Iscriviti alla newsletter