Primo post: noi tre e molte sfumature di mamma

Ed eccoci qui, siamo finalmente arrivate, dopo una lunga gestazione, al nostro primo post. E sarà forse il più difficile, perché c’è la classica sindrome da foglio bianco, perché è un po’ come presentarsi al primo giorno di scuola e perché sarà, sostanzialmente, a tre mani.

Tre, perché chi scrive questo blog sono tre mamme, che poi saremmo noi: Anya, Klarissa e Morna.
Le basi di questo blog risalgono ad anni orsono, perché, nonostante viviamo tutte e tre lontane, e addirittura non ci siamo nemmeno mai incontrate tutte di persona, ci conosciamo oramai da anni. Perché chi l’ha detto che per conoscersi ed essere amiche bisogna frequentarsi di persona? Noi ci siamo frequentate virtualmente, prima per organizzare i nostri matrimoni, poi per parlare di gravidanza, e infine per parlare dei nostri figli.

E avendo sempre meno tempo per essere attive nel sito che ci ha visto nascere mamme, abbiamo deciso di spostarci qui, sia per restare in contatto, sia perché tutto quello che scriviamo possa “restare” invece che perdersi nei meandri di un forum, ma anche perché speriamo di avere qualcosa di interessante da dire, ovviamente.

E allora, presentiamoci!


Anya, vive a Parigi ed è mamma di 2 bimbe, P&P, rispettivamente nate nel 2010 e nel 2012 .
Klarissa vive a Milano, è… che è? Diciamo che è un’impiegata, che va sempre bene, ed è mamma di L., discreto delinquente in erba, di 3 anni e mezzo.
Morna vive in una cittadina alpina del Nord Est, è libera-professionista (esiste ancora la parola libertà nella sua vita?!)  e mamma di due pestiferi maschietti, A&A, o A1 e A2, di 4 e 1 anno, meglio conosciuti come Belve, Mostri e altri epiteti che imparerete a conoscere. Morna si definisce da sempre mamma mostro, il perché lo scoprirete presto.

Siamo mamme genialmente banali, a volte arrabbiate, a volte soddisfatte, a volte grandi educatrici e a volte delle vere ciofeche. Insomma, siamo normali. E abbiamo deciso di condividere con voi questa normalità, perché il “chi ce l’ha fatto fare” l’abbiamo pensato tutte, ma poche hanno scoperto come fare per rimediare. Nemmeno noi, certo (al momento abbiamo imparato solo che no, la vendita di minore non è una soluzione).

Un’ultima nota sul nome: abbiamo meditato a lungo, forse troppo, e sono uscite mille e una proposte. Alla fine la scelta è caduta su quello che leggete qui sopra, ovviamente ispirato ad un libro che nemmeno abbiamo amato (e nemmeno tutte letto, o letto tutto…), ma diceva in modo intuitivo e “pregnante” quello che sentiamo di essere: mamme con 50 (o 100 o 1000) sfumature.

Se vi va di conoscerci, eccoci qua!

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