Il calore delle tradizioni

Siamo in pieno periodo di Feste, e quindi, per la maggior parte di noi, è tempo di tradizioni: che sia preparare un menu di Natale che si ripete sempre uguali da anni perché sennò Nonna Santina vai a sentirla, o preparare l’albero il tal giorno e guai a sgarrare, o Babbo Natale che deve passare rigorosamente dopo la mezzanotte e se lo fai passare prima per far divertire i bambini sei un ingrato assassino di tradizioni. 
Magari certe tradizioni stanno un po’ strette, sempre gli stessi riti, le stesse usanze, le stesse persone alla nostra tavola..
Però…

Però, in fondo, quanto calore portano con se questi riti.
Pensate alla vostra infanzia: quali sono i ricordi più belli e immediati che vi vengono alla mente? Non sono forse proprio quelli legati a certe tradizioni familiari, magari del tutto folli, ma che caratterizzano la vostra famiglia? (mi piacerebbe molto se me li raccontaste nei commenti!)
Vi dico i miei, così, i primi che mi vengono in mente, non necessariamente legati al Natale:
Ricordo gli spaghetti col tonno il sabato a pranzo, e toast con un bicchiere di latte il sabato sera.
Ricordo la cotoletta con patatine il mercoledì.
Ricordo il pranzo di Natale con la Faraona ripiena e le patate arrosto.
(lo so state pensando: ma sempre al cibo stai a pensà?? eh, ancora non mi conoscete??)
Ricordo la Messa di Natale a mezzanotte e la cioccolata calda dopo (o durante… quando adolescente scappavo fuori per andare al bar con gli amici…).
Ricordo la scatola rossa di cartone che conteneva le (poche) palle del nostro albero di Natale. Che, quello no, non è mai stata una tradizione, perchè mia mamma non amava l’albero ma creava con cura un bellissimo presepe. Scatola che ho ancora, e che solo recentemente ho scoperto appartenere alla mia nonna, e quindi è diventata ancora più preziosa.

Insomma, i ricordi più forti ed immediati sono tutti legati a riti, magari assurdi e strampalati (tipo gli spaghetti il sabato!), ma che si stampano dolci nella memoria.

Poi penso alla mia “nuova” famiglia, e mi pare che di tradizioni e riti che si tramandano ne rimangano ben pochi, sempre presi nella foga del quotidiano, che è già tanto se riesco a imbastirgli la cena con le due cose che recupero in freezer.
Io mal sopporto le imposizioni, e quindi gli appuntamenti fissi, ma devo pensare anche a loro, ai miei figli, devo assicurarmi che anche per loro esista qualche rito familiare irrinunciabile, che ricorderanno con nostalgia nella loro vita adulta.

Voglio impegnarmi, voglio  creare per loro qualcosa che resti, qualcosa che si insinua nell’anima come dolce ricordo, così, quando magari saranno adulti e lontani, anche un piatto di spaghetti col tonno saprà essere un ponte verso casa.
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5 Comments

  • concordo e condivido. ci penso spesso anche io e cerco in qlk modo di "tramandare" qlk tradizione della mia famiglia natale che nn si sia ancora persa!
    tipo nn mangiare carne i venerd' di quaresima, la letterina sotto al piatto x la festa del papà, il cenone natalizio con le stesse portate da quando ricordo…ed è ancora così e spero sarà ancora così!

  • Bellissime le vostre tradizioni!
    Io ve ne riporto una non natalizia: il mercoledì sera la mamma di un mio amico faceva la pizza in casa e i miei genitori mi lasciavano sempre a cena da loro, andando a fare la spesa (dicevano).
    Anch'io vorrei fare la pizza con le mie manine un giorno fisso in settimana.
    elenita
    PS La mamma del mio amico la fa ancora adesso e lui talvolta parte da Milano per venire a mangiarla

  • Stefra, è vero, la letterina sotto il piatto!! bello!!

    Elenita, sai che spesona si facevano i tuoi il mercoledi' sera!! ahahah, grandi!! Io avevo iniziato a farla sempre la domencia sera, devo anch'io fissare un giorno… sembra una sciocchezza, ma davvero son cose che restano!!

  • Il pollo allo spiedo con le patatine-in-busta il lunedì a pranzo, perchè si prendeva al mercato di zona; la pizza a pranzo quando la mamma per qualche ragione era a casa; i toast la domenica sera (l'unica cosa al mondo che Nonno Totem abbia mai preparato); le lasagne fatte rigorosamente a mano dalla Nonna Nordica a Pasqua e quelle cavolo di polpettine di pane in brodo che faceva la Nonna Calabra alla vigilia di Natale, di cui nessuno conosce la ricetta, ma che vorrei tanto recuperare prima che non ci sia nessuno più a ricordare che siano esistite…

  • che belle le tradizioni! ancor più quelle legate al cibo!
    io passavo le vacanze di carnevale a fare le chiacchiere e i pancioni con la mia nonna "mi" (maria). i pancioni, senza di lei, non c'è più stato verso di farli… la ricetta c'è a grandi linee, ma lei la "interpretava"……

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