Quale sport per i nostri bambini?

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Ai miei tempi, cioè mille anni fa o giù di lì, i genitori medi iniziavano a chiedersi se fosse il caso di far scegliere uno sport ai propri figli indicativamente alle medie, quando i bimbi cinesi o russi già gareggiavano per le olimpiadi.
Ora siamo forse all’eccesso opposto, i genitori iniziano a pensarci quando il figlio è ancora al nido. Ovviamente corsi da coordinare con quello di musica, di canto e di recitazione.
Io ci sto arrivando ora, con Mirtillo Malcontento (ah, non vi ho ancora detto che Ragazzo ora si chiama Mirtillo Malcontento? beh, ve lo racconterò alla prossima puntata), 5 anni compiuti ad agosto, ultimo anno di materna.
Mi sentivo già in ritardo, ma mi son consolata. La maggior parte dei corsi è rivolta ai bambini delle elementari, o anche dai 7 anni e oltre.
In genere, le attività per i bimbi della materna sono solo propedeutiche, più un gioco “travestito” da disciplina sportiva.

Mio figlio non mi dà l’impressione di essere particolarmente portato per gli sport. Lo trovo generalmente pigro, preferisce di norma stare in casa e per uscire devo insistere…ok, lo so cosa state pensando. Sì, sarà genetico.

Ma proprio per questo credo abbia bisogno di stimoli.
L’unica cosa per cui dimostra un certo interesse, sono capriole & co, per cui subito ho pensato ad un corso di ginnastica artistica, anche considerato che nel mio paesello c’è un club davvero ottimo, che sforna bravissime atlete.
Ops, atletE. Sì perché, con mio discreto disappunto, ho scoperto che ammettono solo bambine. Non ho ancora chiamato per capirne il motivo, ma l’idea è già abbandonata in partenza.
Ho quindi iniziato ad informarmi su quale sport potesse essere il più adatto per un bimbo agli esordi, e mi hanno subito detto che, per bimbi molto piccoli, meglio evitare sport con attrezzi (calcio, pallavolo, tennis ecc): è preferibile optare per un’attività che sviluppi il corpo in armonia (ad esempio, NO il tennis) e che prepari, potenzialmente, ad ogni tipo di sport, che potranno scegliere più consapevolmente alle elementari.
Intanto, per spronare il pigro pargolo gli mostravo bimbi all’opera in varie discipline sull’immancabile youtube: ovviamente cosa lo colpisce di più? Tennis o basket.
Perfetto.
Lo convinco che è ancora piccino, e proseguo nella ricerca.
Scopro che l’ideale è un corso di ginnastica, nuoto o, udite udite, di arti marziali.
E questa ultima era la mia preferenza assoluta.
Sì, perché ho imparato che nei corsi per bimbi di Judo o Karate, si creano basi armoniche che saranno utili qualsiasi sport si scelga in futuro.
In più, e questa era la cosa che più mi attirava, si insegna il rispetto per l’avversario (che di questi tempi male non fa…) e si sviluppa la capacità di concentrazione. Potenziano inoltre disciplina, coraggio e autocontrollo e insegnano a pensare rapidamente in condizioni di “pericolo” mantenendo lucidità.
Perfetto, direi.
Peccato che gli facesse schifo, da quello che vedeva online.
Ovviamente deve trattarsi di uno sport che il bambino abbia voglia di fare. Il fatto che si diverta è la prima cosa da appurare!

Caso vuole che nelle vicinanze si svolga una manifestazione proprio volta a far conoscere le diverse associazioni sportive: domenica quindi, in una giornata purtroppo piovosa, andiamo a vedere cosa ci offre il territorio.

C’è un po di tutto, siamo fortunati: ginnastica, atletica, arti marziali, hockey.
Purtroppo, il corso di judo, che parte dai 3 anni, è off limts per noi per questioni di orario: è dalle 17 alle 18, e già arranco per arrivare alle 17.30 a prendere entrambi. Escluso.
Quello di Karate, dalle 18, parte dai 7 anni.Niente.
In più, come dicevo, non gli piaceva per nulla. Peccato.
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14 Comments

  • Nuoto???
    Al mio seienne hanno consegnato un coupon per partecipare ad una prova gratuita per Breake dance. L'ha buttato direttamente nel cestino, senza portarlo a casa, perchè a lui fa schifo ballare.
    Anch'io vorrei fargli fare qualcosa, ma il mio lavoro non mi consente di farlo e non voglio delegare gli altri.

  • Io ho una bimba di 5 anni e praticamente dalla nascita la porto in piscina, con suo immenso divertimento… è un pesce… dall'anno scorso, l'ho iscritta anche a danza, 2 volte alla settimana,una sorta di predanza gioco, non danza classica,si diverte tantissimo… fosse per lei farebbe anche due turni di fila. Però siamo un caso disperato di "energia" da sfogare…

  • noi nuoto dai quattro anni e piace un sacco, quindi dico nuoto. Cmq la ginnastica artistica era un'ottima idea, qui possono anche i maschi, mi è sembrata proprio una sciocchezza questa cosa del solo bambine…

  • Qui l'energia trabocca da tutti i pori, ma quest'anno il quasi undicenne in 5^ elementare non ha voglia di far nulla. Gli anni scorsi è passato attraverso nuoto, atletica e basket. Quest'anno vuole fare…sciopero…ma DEVO fargli fare qualcosa, altrimenti mi salta in aria la casa!!!

  • Separate dalla nascita io e te… per "il mio fifetta" anche io cercavo un corso di arti marziali più che altro per alimentare l'autostima e il rispetto, ma il territorio non offre niente…
    In attesa che si liberi un posto per il nuoto, si accontenta di andare in piscina con mamma papà e sorella e di correre nel cortile dei nonni!! M.

  • Pensate che la segretaria, vedendo il modulo di iscrizione al corso, mi ha raccontato che quando suo figlio aveva 6 anni (ora ne avrà 15..) faceva judo. Durante una esercitazione il papà lo ha incitato con un "grinta!!" e lui se ne è uscito dalla pedana piangendo e non ha MAI PIU' voluto fare alcun tipo di sport…. OO. AIUTO!!!!

  • Quest'articolo potrei averlo scritto io!!! Tranne che x il discorso del judo, da noi parte dai 5 anni, il mio ne ha 4 e mezzo… x quest'anno psicomotricità (proposta da me) e poi forse ballo (proposto da lui)… vedremo!!! ��

  • Io ho iniziato a fare tennis a 4 anni e mezzo (a casa mia,dalla mamma al prozio, giocano tutti a tennis e pensavano che anche io potessi essere una piccola tennista in erba),a 8 ho iniziato pallavo e non ho più smesso fino ai 18,quindi dai si usava anche tempo fa fare sport da piccoletti 🙂

  • Io insegno Aikido.
    È un’arte marziale differente, non competitiva ma collaborativa.
    Si impara che l’unione fa la forza.
    Non esiste un fantomatico avversario ma prove da superare.
    Nella tenera età dai 5 ai 9 anni il gruppo collabora e realizza obiettivi come in team.
    È quindi una sorta di arte marziale di squadra.
    Provatelo per i vostri pargoli.
    Carlo Cocorullo

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