E’ giusto pagare 500€ per una sculacciata?

In questi giorni, in Francia, è aperto il dibattito sul padre di Limoges che, colpevole di aver dato un fessée – una sculacciata – al figlio sulla chiappa nuda, ha dovuto pagare 500€ di multa. 
A portarlo davanti al giudice è stata la moglie, con la quale è in corso una separazione non proprio facile. Ci sarebbe proprio questo alla base dell’esasperazione del padre che, in questa faida familiare e col figlio che non gli rivolgeva parola da giorni, ha sbroccato. 

Qui trovate l’articolo in francese, e qui in italiano.

Come sempre succede, la folla si divide: è giusto giudicare un uomo che ha tirato una sculacciata al figlio? E’ giusto che paghi una multa? E’ giusto che qualcuno che non vive nella sua famiglia si intrufoli nella loro intimità e decida cosa è giusto e cosa è sbagliato, e dove si trova il limite di certi comportamenti?


Ormai un po’ dappertutto esistono leggi sul mettere le mani addosso ai figli: in Francia no. 

E quindi? Ci si rifà al buon senso? 

Sinceramente, non vedo nella punizione fisica un metodo di educazione, tutt’altro. Ma non condanno nemmeno chi, a volte, usa le mani per mille motivi. La stanchezza, la rabbia, la paura. Dipende dove (sulla chiappa è ben diverso dal pieno viso), come (con quanta violenza)…

Anche a me è successo. Una pacca sul sedere. Un braccio strattonato. Un buffetto sulla testa. Mi sono accorta che è sempre successo in periodi di forte stress, e i “fatti” sono sempre successi in maniera ravvicinata. Dopo quegli episodi, seppur leggeri e assolutamente non violenti, la P1 ha dimostrato una maggiore aggressività. Come se alzare le mani, seppur lievemente (che poi per un bambino è tutto relativo…) fosse un modo normale di esprimersi. 

Non mi sono sentita in colpa per i miei gesti, ma mi sono sentita molto in colpa per quello che le avevo insegnato. Una pacca sul sedere non avrà leso la sua autostima, ma sicuramente le avrà passato un messaggio sbagliato: non sono d’accordo, picchio. 

E così ho eliminato le mani. Anche quando vorrei batterle con tutta me stessa. Perché lo ammetto, a volte le mani mi prudono. Perché sono stanca, perché non fanno quello che chiedo loro, perché frignano inutilmente, per un sacco di motivi validi o meno, ma tant’è. Non lo faccio. Resisto. E funziona. 

Allora è giusto aver multato questo padre? Non lo so. 

Sinceramente, non credo che un processo, un giudice e una multa possano essere la degna conclusione di una problema intrinseco alla famiglia. La madre, che tanto si è fatta paladina della non violenza, è la prima responsabile insieme al marito. 

Siamo sicuri che, vedendo il padre processato e giudicato colpevole, quel bambino non senta ancora più male di quel giorno in cui il papà gli ha tirato una pacca? 

Io penso di sì. 

E mi ricordo ancora di quando mia madre – avevo 11 anni, due in più del bambino – mi prese a ciabattate perché avevo quasi (ma quasi quasi eh) detto una bestemmia. 

Eppure, sono ancora qui. Tutta intera. Piena di me. Gentile e non violenta. 

E mia mamma ha 500€ in più del tizio di Limoges.

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18 Comments

  • Io credo che una sculacciata non abbia mai ammazzato nessuno e che, anzi, in certe occasioni possa risolvere una "crisi". Ma come dici tu c'è modo e modo.
    Senz'altro questo padre ha esagerato: sculacciare un ragazzino di 9 anni abbassando i pantaloni è senz'altro estremamente umiliante. Certo anche l'idea di denunciarlo non è esattamente geniale… Credo avrebbero fatto meglio a risolversela da soli…

  • Purtroppo il dettaglio determinante è la lite tra i due che si stanno separando.
    Non so se la stessa denuncia la madre l'avrebbe fatta se erano ancora insieme (a torto o ragione) e questo mi sembra strumentalizzare i figli per avere ragione nel conflitto.

  • Trovo umiliante come poche cose abbassare i pantaloni e sculacciare un bambino. Di nove anni poi.
    Detto questo, l'immagine del padre, processato e condannato per quel gesto, agli occhi del figlio ne deve essere uscita doppiamente compromessa. E questo credo sia per quel bambino il danno peggiore.

    Concordo con Elena: nel caso specifico mi sembra una strumentalizzazione del bambino a danno del quasi ex marito.

    Al di là del caso specifico, invece, credo che sia umano che scappi una sberlotta sul sedere o uno strattone.
    Umano non significa che debba succedere e che non ci si debba impegnare perché non accada mai, ma neanche che si debba passare la notte in ginocchio sui ceci se ci è scappata una sberla sul sedere.
    Ora mi multano per averlo detto?

  • No, il discorso e' che non può essere lecito picchiare un'altra persona. Dai un po' uno sculaccione a un adulto e vedi se non ti denuncia. Un bambino non può denunciarti ma è una persona, e ha tutto il diritto che la legge lo tuteli.
    Cose come "non è morto nessuno" "peggio il processo dello sculaccione" "io son venuta bene" sono tutte balle che gli adulti cresciuti a sculacciate si raccontano e per non dover dolorosamente mettere in discussione i propri genitori e per poter riproporre senza troppi sensi di colpa l'educazione ricevuta.
    Il punto e' che non si possono aggredire fisicamente gli altri, ne tanto ne poco. Non si può farlo con chi si può difendere, e' ancora più vergognoso farlo con dei bambini.

  • No Pippi, io ci credo a quello che dico. Sono stata sculacciata a ciabattate una volta e non ne ho riportato nessun danno. Che poi mia mamma abbia sbagliato, son d'accordo, ma se mio padre l'avesse portata in tribunale per quella cosa… Beh, avrei sofferto molto più per quello. Gli adulti si denunciano anche per molto meno: un mio compagno, ripetente tre volte e veramente insopportabile a lezione, fece denunciare dal padre il professore di musica perché gli disse "perché fai sempre il cretino?". Suvvia, esistono anche le esagerazioni. È denunciare il padre di tuo figlio per uno sculaccione è un'esagerazione. Una multa, nemmeno fosse eccesso di velocità. Molto più facile che parlarne e cercare di risolvere il problema, no?

    • Ma se qualcuno vi prendesse a sberle per stanchezza o paura voi lo giustifichereste? Il paragone con gli adulti a me non piace perchè non abbiamo il compito di educare altri adulti. Quando si dice "se il marito sbaglia è lecito dargli un ceffone? Allora nemmeno ai figli" secondo me si prende il problema dal lato sbagliato. Se il marito o un collega sbaglia non è lecito nemmeno dargli un castigo, impedirgli di guardare la televisione o uscire se è per questo. Il punto è proprio la sberla giustificata dal proprio stato d'animo. Secondo me è utile una sberla o una sculacciata a scopo educativo e a volte sì può far capire che si è passato il limite, ma di certo non per nervosismo o stanchezza o perchè il genitore ha preso uno spavento. Perchè questo non fa parte dell'educare. Sfogare i propri stati d'animo su un bambino che sia con una sculacciata o con delle grida mi sempra ingiustificabile e anche patetico.

  • La penso esattamente come te, sia sul mio passato (quelle ciabattate andavano di moda?), sia sul metodo educativo per i figli. E, come dicevi qui sopra, credo che sia un modo per non parlare, per non affrontare un problema, perché è decisamente spinoso.

  • Pippi, io non sono cresciuta a sculaccioni, ma mi è capitato di prenderle. La cosa su di me non ha avuto alcuna conseguenza.
    Se le avessi prese spesso e tanto sicuramente ne porterei i segni emotivi.
    Questa è la differenza.
    Una ciabattata sul sedere una volta ogni mille neanche la ricordi, una manica di botte certo che si.
    Non si picchiano altri individui, mini o di dimensioni più grandi.
    Però non sono convinta che una pacca sul sedere equivalga a picchiare.
    Calare le braghe e sculacciare ripetutamente invece sì.
    Ma vedere il proprio padre, magari in genere amorevole e presente, essere denunciato da mamma e processato e condannato per quella sculacciata pur davvero brutta, deve avere lasciato un segno ben più profondo in quel bambino della sculacciata stessa.

  • Io la penso come la maggior parte di voi qui sopra. E' bruttissimo quando scappa la sculacciata e NON dovrebbe succedere. Ma credo che non sia certo questo a lasciare segni emotivi irrecuperabili.
    E credo anche che a volte la pacca sul sedere (intendo una sberlotta sul panno) possa davvero essere l'unico gesto chiaro per un bambino. Un adulto normalmente non lo si "picchia" ma a volte si: pensate alle crisi isteriche, a volte uno sberlone fa riprendere coscienza e "calma" la persona fuori di sè. Idem con un bimbo, se è così piccolo da non poterci ragionare ed è in una "crisi isterica" o in una situazione di pericolo è un gesto immediatamente comprensibile. Certo, devono essere situazioni limite ma non lo considero la disgrazia dell'umanità.

  • Premesso che in questo caso non so quanto la madre voglia vendicarsi e quanto abbia solo nobili intenti, di certo abbassare i pantaloni e sculacciare è umiliante.

    Ma, se di caso isolato si tratta, non credo si possa parlare di maltrattamento, padre violento e così via.

    a me capita di sculacciare le nane, sempre in situazioni limite, così come è successo a me, e non sono morta ne' sono diventata una seriala killer o altro, e non credo che le nane lo diventeranno, anzi, di solito a scuola sono quelle che le prendono.
    E non sto gustificando me stessa o i miei genitori.

    I bimbi oggetto di violenze familiari sono altri. Non facciamo di tutta l'erba un fascio, non ha senso e credo invece che sia controproducente per chi vive davvero situazioni tragiche. Nanna

  • Si penso che sia giusta multa e processo! Io invece lo trovo un gesto decisamente umiliante e da condannare! Mi fa orrore chi ne parla con naturalezza …"ma cosa sarà mai"… Non ricordo in quale blog… mi sembra @equazioni ma non trovo il link …Veniva fatto l'esempio di provare ad immaginare che sia il partner ad avere questo comportamento nei nostri confronti… Lo giustifichereste? No! Perché sono più piccoli e per forza di cosa più deboli fisicamente non è giusto che si debba usare la 'forza' per far valere le proprie ragioni. Io non ricordo in vita mia di averne mai ricevuto uno… ne di averne mai dato a mia figlia. Quando ha avuto qualche crisi isterica, e credetemi ne avute pesantissime, io attuo il metodo del contenimento, la abbraccio forte e cerco di calmarca con le parole, di spiegarle piano piano. Nei casi peggiori, la prendo in braccio e allontano dall"oggetto" della crisi… di certo non mi metto a picchiarla e ad urlare per farla calmare, sarebbe un controsenso.

  • picchiare? a me pareva si trattasse di una sculacciata… se sculacciare equivale a picchiare allora siamo messi proprio bene… chissà che begli adolescenti troveremo in giro tra qualche anno… amore ti sei fatto una canna?? vieni qui che la mamma ti stringe forte forte… -_-

  • Mi sa che la diatriba era tra moglie e marito….si esaspera ogni cosa, sempre che sia stata solo una sculacciata e nn ci sia dell'altro dietro!!!!.
    Vorrei sapere dal bambino cosa ha capito in tutto ciò, cosa gli ha insegnato questa "punizione" data al papà….

  • Da figlia di genitori separati (e separati in stile "Guerra dei Roses", per farvi capire) la prima cosa che mi salta all'occhio è il fatto che il padre sia stato denunciato in un momento molto critico per la coppia.
    Forse la sculacciata non avrà fatto bene al bambino, ma sarà stato bello per il bambino vedere il proprio padre denunciato dalla madre, con tutti i discorsi e le parole che queste situazioni comportano?
    E' meno umiliante per il padre non sentirsi più salutare dal proprio figlio ogni giorno? A lui ci ha pensato qualcuno?
    E la madre stessa che ruolo ha avuto in questa situazione?
    Sono tante, troppe, le domande che vengono in questo momento e le risposte sono tutte affidate a delle ipotesi.
    Quello che mi sento di dire è che una madre che vuole bene al proprio figlio non strumentalizza ogni situazione per punire il coniuge e/o ottenere un beneficio personale.
    I bambini capiscono anche ciò che non gli si dice e non vorrei che questo gesto assumesse sfumature ancora più grandi di quelle che avrebbe dovuto avere.

  • Come già fatto da altre, dividerei i due problemi:
    -sculacciate: d'accordissimo che non deve diventare un metodo educativo, e che anche per i genitori vale la regola data ai figli che non si aggredisce fisicamente. Ma io non metterei sullo stesso piano l'uso regolare delle botte e la sculacciata saltuaria, che sostanzialmente vuol dire "bada che stavolta hai davvero passato il segno e mamma ha veramente perso la pazienza". Ora non è umano per un bambino esagerare oltre ogni limite? e non è umano per un genitore perdere la pazienza più del dovuto? E penso che il bambino abbia appunto bisogno di genitori "umani", normali, che ogni tanto sbagliano, esagerano e magari si imbufaliscono senza ritegno (ed anche qui ripeto: ogni tanto!), piuttosto che di madri perfettissime che alla crisi non ci arrivano mai perchè l'hanno nasata lontano un chilometro e sapientemente evitata con soavi tecniche zen. Io quando mi rendo conto di aver esagerato (nel caso mio non scappa la sculacciata ma divento cattiva a parole, cosa che ferisce altrettanto se non di più… ed infatti non mi sento migliore per non aver mai picchiato mio figlio), tornata la calma glielo dico apertamente: stavolta mamma ha esagerato, vero? E lui, tutto compunto: si. Io: scusa, la prossima volta staremo più attenti tutti e due. Anche questo credo sia un insegnamento, che si può fare male (a gesti o a parole) alle persone care ma si può rimediare chiedendo scusa ed impegnandosi per il futuro.
    – questione denuncia: credo che pochi in condizioni normali denuncerebbero il coniuge per una questione simile, ma si discuterebbe civilmente la cosa tra i due. Penso che se il padre ha perso la testa a sculacciare il filglio, allo stesso modo la madre abbia perso la testa a denunciarlo. Lo scopo non credo fosse difendere il bambino, cosa che avrebbe potuto fare in altri modi, ammesso che il padre non fosse uno squilibrato totale. Lo scopo mi sembra piuttosto screditare il padre davanti al figlio ed alla società tutta…

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