Hockey per bambini. Si comincia.

E così abbiamo iniziato. Sembrava
lontanissimo, un mese fa.

E invece in un lampo era già ora di
preparare tutto: i pantaloni nuovi, il pile, la giacchina, i guan…
azz, i guanti!!!! Aaaargghh, perchè devo sempre dimenticare
qualcosa??
Vabbè dai, non saranno poi così
indispensabili i guanti, vero?
Arriviamo e ci troviamo in una bolgia
infernale… bambini ovunque, saranno quanti? 30, 50, 1000?? tutti
con entrambi i genitori, chi si accapiglia per aggiudicarsi il
caschetto della giusta misura, chi i pattini migliori. Ovviamente,
quelli che non sono già arrivati al primo giorno con tutto
l’armamentario nuovo di fiamma: pattini nuovi, divisa, casco guanti,
paracolpi….
Noi invece siamo qui senza neanche aver
ben capito cosa sia l’hockey…
ah, che fosse hockey lo avete capito
vero?? Se no, vuol dire che non ci seguite su Facebook e Instagram!!

Dicevo, tra i tanti sport che gli ho
mostrato sull’Ipad, ha scelto l’unico di cui non sa nulla. E per
fortuna, se mi fosse venuto in mente di mostrargli una partita di
hockey col cavolo che l’avrebbe fatto!
E invece è qui, in questo casino
pazzesco, lui che odia il rumore, gli sconosciuti, l’imprevisto e il
rischio.
Infatti inizia già a piagnucolare, ma
in un attimo si trova sulla panchina, pronto a essere lanciato in
pista.
Ed eccolo lì, sul ghiaccio.
Sembra Bambi, con le gambette che scivolano in ogni dove, non ne vuole
sapere di stare in piedi… mi stringe il cuore vedere come fa
fatica, non sta su neanche attaccato alla parete.
Portano i “pinguini” per potersi
attaccare,

ma lui non sta su manco con quelli, anzi tira giù pure il
pinguino… e per rimetterlo in piedi, devono essere in tre.

I bambini più grandi aiutano i più
piccoli e questo mi piace subito tantissimo.

Mi fa davvero tenerezza vedere come le tengono su, sembra un sacco di patate.. e poi vedo che ci cerca, vedo che piangiucchia, che vuole uscire: forse non si aspettava che fosse così
difficile, lui non è esattamente “nato per lo sport”, diciamo
così (però parte convinto di saper fare tutto).
Ma poi pian pianino ci prova… cade e
prova a rialzarsi, non ce la fa, si fa aiutare. Cade e ci riprova.
imparare ad alzarsi (non è Mirtillo)
Mi fanno cenno di scendere, deve fare
la pipì.
E’ finita, non rientrerà mai più,
penso.
Mi avvicino, convinta che dirà che fa
schifo, che non lo farà mai più (come dice di solito quando qualcosa non gli riesce…).
Invece gli brillano gli occhi: “hai
visto mamma, che so pattinare!! dài, fai veloce,devo tornare, non
tenermi so camminare con i pattini!!!”
Non credevo ai miei occhi!!
Quando è rientrato, sembrava un altro:
si è lanciato, cadeva e si rialzava, andava col suo pinguino, e
quando mi è passato davanti, ha lasciato le mani e mi ha fatto un
sorriso che non dimenticherò mai, mai finchè vivo.

Era così felice!! Era felice,
felice di tentare..
Mai avrei detto che il mio Mirtillo
sarebbe stato tanto tenace.
Lui, tenace, non lo è mai stato.
Piangeva se dopo un secondo non riusicva a fare un gioco, e lanciava
tutto per aria. O subito o mai più.
Per questo, temevo tanto questo
momento.
Vederlo così felice, così desideroso
che fosse il giorno dopo per andare di nuovo, mi ha reso davvero
orgogliosa di lui.
Non perche è bravo, non lo è, per
niente, ma per tutto l’impegno che ci ha messo, e che non l’ho mai
visto usare.
Allora, volendo, la determinazione la
trova!
E’ un sollievo, lo confesso, quando si
“arrendeva” e si arrabbiava in quel modo, appena non riusciva a
fare qualcosa, mi lasciava davvero perplessa, e mi trovavo a pensare “sarà
sempre così??”.
In questi giorni ho capito che in realtà
carichiamo i nostri figli di troppe aspettative.
Ha solo 5 anni, eppure, da quando ne ha
3 direi, mi trovavo mio malgrado a vedere nei suoi atteggiamenti il prologo di quello che
sarebbe stato da grande. Ma non è assolutamente vero!!
Io non credo che mia mamma, se mi
arrabbiavo perchè non riuscivo a vestire un cicciobello, abbia mai
pensato che sarei stata una “perdente”.
Noi invece siamo troppo istruiti forse,
troppo carichi di psicologia da 4 soldi: non è un leader all’asilo?
Ecco è già condannato ad essere vittima dei bulli. Non si lancia
nelle attività? E’ destinato a non essere mai un vincente. Non è un
coraggioso? Certo non è destinato a grandi cose.
Ma la verità è che sono solo bambini.
Se ha paura a saltare dal gioco al
parco giochi non vuol assolutamente dire che sarà un pauroso nella
vita.
Che poi intendiamoci, non che esserlo
sia necessariamente un problema.
Lui la sera mi ha detto: “sai cosa
pensavo mamma appena entrato sul ghiaccio? Devo essere coraggioso,
devo essere coraggioso, devo essere coraggioso!!”
Va bene tesoro, se tu lo vuoi. Quello
invece che ha commosso me, è la tenacia. Che se cadevi, ti rialzavi.
Che anche se è stato faticoso, anche se hai avuto paura, anche se
non era facile come credevi ti sei impegnato e sei felice di tornare
anche domani.

Ed era davvero felice, oggi, al momento
di tornare!
Alla seconda lezione, dopo qualche
minuto col pinguino, l’ha mollato, senza che nessuno gli dicesse
niente, e si è lanciato, da solo. Cadeva e si rialzava. Ma andava
avanti.
Tenacia e determinazione, queste sono
le sole qualità che vorrei che avessi e conservassi.
Tutti sono bravi in qualcosa.
Ma senza tenacia e determinazione, non
arriverai mai da nessuna parte. Non arriverai dove TU vorrai
arrivare.
Buon viaggio amore mio, mi hai
insegnato tanto, di come sei davvero, in questi due giorni!!
Ps. Nel frattempo il corso di avviamento è iniziato e finito, con alti e bassi. Ha fatto tragedie per una lezione saltata, ed altrettante perchè non voleva andare alla successiva.
Finito l’avviamento, non voleva proseguire con l’hockey vero e proprio.
Non sapevo cosa fare, da un lato mi sembrava giusto continuasse, stava imparando, un peccato lasciare tutto. Poi l’ambiente mi è piaciuto tanto, vedevo collaborazione, insegnanti rilassati e divertiti, nessuna ricerca di eroi o campioni, uno sport sano.
Ho insistito, spiegato, ordinato, imposto, ma proprio non ne voleva sapere.
Alla fine ho ceduto, ho detto che se non voleva non l’avrei iscritto.

E invece oggi, dopo l’ultima lezione era così felice di aver imparato ad andare all’indietro che ha subito detto che voleva proseguire.
Bene, vedremo cosa succederà quando si troverà davvero vestito  di tutto punto….


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