Fenomenologia della mamma: la mamma con biberon

La mamma col biberon, può averlo in mano per n.mila motivi:
– perchè il bambino non si attacca e sta dando il suo latte tirato;
– perchè non ama allattare in giro;
– perchè ha una mastite dolorosissima e non riesce ad allattare;
– perchè le fa comodo alternare poppata al seno e biberon;
– perchè in realtà è la zia;
– perchè non allatta. E può non allattare per n.mila motivi: perchè non aveva latte, perchè se l’è fatto andar via, perchè non le piaceva allattare, perchè i suoi due figli maggiori erano gelosissimi ed ha preferito mollare, per non rovinarsi le tette, perchè prende dei farmaci, perchè crede che 6 mesi siano abbastanza.
Comunque sia, state certi che alla mamma con bibe in mano arriverà impertinente la fatidica domanda:
“non allatti tu??!!”

La suddetta mamma non potrà chiedere consigli su una marca del biberon, perchè arriveranno immancabili solo consigli non richiesti: perchè biberon?? Povero figlio, non lo priverai mica del latte, elemento unico ed imprescindibile per la sopravvivenza?? Perchè, darai mica l’aggiunta? sai che così perderai il latte in pochi giorni??? No! devi tenerlo attaccato 24 ore al giorno, il latte si produce a domanda!
“Ma io ho provato e…”
No! se avesi provato non saresti passata al biberon , oh tu pessima madre.
“no, ma io ho poco latte e..”
Aaaaarg!! orrore e blasfemia!!! poco latte??? Nessuna ha poco latte!! chi ti ha messo in testa queste assurdità??
“Ma io l’ho attaccato ogni 20 minuti da giorni ma perde peso e..”
Macchè!! Non vorrai dire che il tuo latte non basta? Fandonie!!
“Ma.. un cesto di cazzi tua?”

La mamma che deve comprare il biberon andrà in paranoia, pensando che il farmacista potrebbe chiamare i servizi sociali, visto che il bimbo ha solo 3 mesi.

La farmacista glielo vende, ma lei guarda terrorizzata la confezione convinta che ci sia scritto “il latte artificiale nuoce gravemente alla salute”, dopo tutto quello che le hanno detto.

La mamma col biberon non può uscire e basta, no, deve prima preparasi l’acqua nel termos, la polvere dosata, il bibe sterilizzato, e fare il conto esatto di quanto starà via e di quanti pasti ci saranno.
A casa ha dieci diversi tipi di tettarelle: in silicone, in caucciù, a flusso 1, 2, 3, a x, regolabile, anticolica, antireflusso, antiscocciatori.
Ha cambiato 8 marche diverse lasciandoci uno stipendio e mezzo, prima di scoprire che suo figlio vuole solo ed esclusivamente la marca Poppo Dadio e tutti gli altri li ha presi per niente. Mezza cucina ormai è invasa tra le suddette bottigliette, scaldabieron, sterilizzatore, scovolino, scolabiberon.

La mamma col biberon si sente quasi in colpa quando si trova a pensare che non è poi tanto male poter uscire senza avere i minuti contati, o quando di notte può dormire con i tappi nelle orecchie perchè stanotte tocca a papà.

E non ci prova neanche più a dire che sì, anche lei ha provato la stessa intensità, già stessi sguardi innamorati, le stesse carezze sulla faccia durante la poppata, lo stesso amorevole contatto.

Perchè sempre allattamento è.

E poi, quello che conta è l’amore.

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33 Comments

  • Seh, eddai.
    Intanto la mamma col biberon non credo proprio dorma con i tappi nelle orecchie perché se un bambino vuole la mamma vuole la mamma e basta, tetta o no. Poi magari a latere sarebbe anche bene dire che il cosleeping per i neonati allattati artificialmente dovrebbe essere una precauzione anti sids assolutamente necessaria.
    Comunque… Tutto molto carino e molto politically correct, e tutto condivisibile… Finché le mamme col biberon non si mettono a rompere le palle alle mamme che allattano al seno. Perché ce ne sono tante, ma proprio tante, che reagiscono al senso di colpa (ingiustificato) scassando l'anima al prossimo. E allora due paroline di risposta, cerca che ti cerca, ci sta pure che le trovino.

  • Io la prendo con leggerezza. Mi sono fatta due risate, leggendo delle mamme col bibe, perché è giusto anche sdrammatizzare. Per fortuna, per scelta, per ideologia…l'importante è l'amore. Concordo appieno!!!

  • Due mesi scarsi di allattamento, sempre misto. Io e il biberon siamo stati una cosa sola. E sì, mi sarebbe piaciuto riuscire a fare un allattamento esclusivo e magari prolungato, ma non è andata così, forse per inesperienza mia, forse perchè non sono stata seguita/aiutata bene in ospedale e poi al consultorio, forse perchè, semplicemente, il mio corpo poteva dare quello e non di più. Non credo di dovermi sentire in colpa per questo, nè penso di aver dato meno o amato meno le mie figlie quando somministravo loro la magica bottiglia. Le mamme dovrebbero piantarla di farsi la guerra su queste cose, di giudicarsi a vicenda e sentirsi migliori o peggiori delle altre per questioni che magari non dipendono nemmeno da loro!

  • Sfondate una porta aperta. Il primo mese, un incubo. Non usciva nulla, pianti disperati, pediatre tettalebane che mi facevano il lavaggio del cervello. Ed io in depressione profonda. Poi un pediatra, uomo, che al telefono mi ha assolta dai miei peccati, ha sciolto il senso di colpa e mi ha dato le dosi per il primo biberon. Mai un'intolleranza. Mai un problema. Mia figlia ha due anni e ho usato 1 tachipirina, una volta sola per un po' di febbre post-vaccino. Poi basta, alla faccia del "senza latte della mamma si ammalano di più". E a quelle che dicono che gli allattati al seno sono più intelligenti, rispondo con una sconcertante verità. No, non lo sono. Insegno a scuola, ho 100 bambini sotto gli occhi tutti gli anni, e vi posso garantire che sono più intelligenti, o più pronti ad apprendere, o più curiosi quelli con dei genitori in grado di stimolarli intellettualmente. Non solo quelli allattati fino alla maturità. Il latte non conta niente, conta la testa dei genitori, conta l'amore che ricevono.

  • Io penso profondamente che allattare al seno sia una delle prime responsabilità che una mamma deve affrontare, scegliere volutamente di non farlo vuol dire intraprendere la via piú semplice, non sempre però le scorciatoie esistono e prima o poi la montagna va scalata e se non siamo allenate sarà molto molto faticoso.. Affrontare e superare le difficoltà ci rende più forti e quando ce la facciamo anche piú contente!! Non è per fare polemica è solamente un consiglio da mamma…

    • MA CHI LO DICE CHE E' LA VIA PIU' SEMPLICE SCUSA…CHI SEI TU PER ELEVARTI A CONSIGLIERA SUPREMA, A GIUDICE INSINDACABILE. IO HO ALLATTATO 40 GIORNI E MAI IN MODO ESCLUSIVO E MAI A RICHIESTA … EGOISTA? SCANSAFATICHE? MADRE DEGENERE? AI TUOI OCCHI E AGLI OCCHI DELLE ESTREMISTE COME TE SICURAMENTE, MA NON AGLI OCCHI DI MIA FIGLIA: OGNI GIORNO CHE PASSA SEMPRE PIU' BELLA, SANA E FELICE.
      PEACE AND LOVE…..

  • Arieccoci. Quindi chi non allatta non si prende le proprie responsabilità. Chi non si prende le proprie responsabilità un irresponsabile. Quindi la madre che non allatta è una madre irresponsabile. Ma per favore…

    • Vedo che la polemica l' ho scatenata ma non volevo offendere nessuno.. Parlavo solamente per coloro come ho detto che scelgono volutamente di allattare artificialmente, e ci sono e come, che prendono pasticche per farselo andare via.. Volevo solo dare un consiglio a chi rimanda!! Tanto se non è l' allattamento prima o poi qualche difficoltà arriva…

  • Io però quello che mi sono sempre chiesta è se è meglio avere una mamma depressa, frustrata e che si sente inadeguata perché non riesce ad allattare ed intorno a lei questi sentimenti negativi vengono alimentati con i sensi di colpa oppure una mamma che per svariati motivi allatta con il biberon ma è tranquilla e serena? Io comunque non ho mai sentito di una mamma che volutamente non ha voluto allattare, ma solo di mamme che per svariati motivi non ci sono riuscite quindi, non ritengo corretto parlare di responsabilità che bisogna prendersi, come a dire che se non puoi allattare non sei una mamma responsabile…. Ma l'obiettivo primario non dovrebbe essere avere mamma e bambini sereni? Non capisco proprio questa gara tra mamme, la trovo piuttosto patetica… scusate se lo dico! Clara

    • Io ho provato ad allattare il mio primo bimbo e, non esagero, posso dire che mi è costato sangue, sudore e lacrime. Avevo delle congestioni spaventose, con noduli enormi e durissimi e il seno talmente congestionato che il mio piccolino non ne cavava niente e piangeva disperato, siamo anche dovuti andare in ps per calmarlo, una sera, perché non sapevamo più cosa tentare. Ragadi e dolori molto forti all'ordine del giorno. Sono passata all'allattamento misto con il tiralatte, biberon e aggiunta. E' durata tre mesi, poi, dopo un ingorgo più pesante degli altri, ho provato la spremitura manuale, basta ingorghi, ma anche basta latte, ma, sono sincera, l'ho vissuta come una liberazione. Ora sono incinta e no, sinceramente non credo proprio che proverò ad allattare il secondo, lo dico con piena onestà. Quando allattavo ero uno straccio, con capogiri e una stanchezza tale da arrivare a sera sfatta (e il pupo dormiva la notte, quindi non era quello): adesso ne avrò due a cui stare dietro e voglio esserci, presente, disponibile, sana e serena per entrambi.

  • Leggendo diversi blog mammeschi e chiacchierando con altre mamme, mi sono fatta l'idea che chiunque si senta attaccata e colpevolizzata: le mamme che non hanno potuto allattare al seno trovano sulla loro strada solo persone che colpevolizzano l'uso del biberon; le mamme che scelgono di allattare a lungo, invece, si scontrano con quelli che pensano sia una forzatura innaturale..
    Il mio personale pensiero è che provare ad allattare al seno sia opportuno, anche con un po' di sacrificio iniziale; ma se la cosa non funziona e diventa stressante o, peggio, il bambino deperisce, ben venga e sia benedetto il latte artificiale!

  • Io ho sperimentato sia l'allattamento al seno che la magica bottiglia, con tante varianti, ma penso che ogni mamma e ogni bambino possano trovare il loro equilibrio in questa cosa.
    La cosa basilare è fare quello che ci si sente, tappandosi le orecchie non appena qualcuno vuol dire la sua a tal proposito.

  • Io ho allattato al seno, in modo esclusivo fino a sei mesi e poi fino a 13 mesi e mezzo la sera. L'ho fatto volentieri e mi sono sentita anche fortunata a poter semplicemente girare con il "cibo" disponibile per il mio piccolo senza dovermi preoccupare di biberon, sterilizzatori &Co. Tuttavia (perchè un tuttavia c'è):
    1. A vari corsi preparto-postparto-consultorio ecc. avevano veramente cercato di farmi il lavaggio del cervello. L'allattamento è importante, ma una mamma deve anche restare sana di mente.
    3. Da neo mamma pensavo fosse una cosa facile per il bambino attacarsi, e invece no, (giustamente), deve imparare…e quindi stai li, come una cretina, con la tetta al vento cercando di insegnare al piccolo nano come ficcarsela in bocca e succhiare in modo EFFICACE, quando lui non ci pensa nemmeno e continua a perdere il capezzolo o trastullarsi con esso in modo del tutto INEFFICACE
    2. Mio figlio il latte dal biberon, fino a 13 mesi, si è completamete rifiutato di berlo, quindi, o c'ero io, o c'ero io….che si traduce nell'impossibilità di uscire a mangiare la pizza con le amiche, o, prima dello svezzamento anche di assentarmi per più di due ore (piccolo orologio svizzero, il mio tato!)
    3.Stesso discorso per le innumerevoli e infinite poppate notturne

    Quindi, se dovessi avere un giorno un altro figlio, ripeterei l'esperienza bellissima dell'allatamento, ma gli ficcherei un bel biberon in bocca quando ha un mesetto, così, ogni tanto, solo per fargli capire cos'è, come si usa e che esiste anche suo padre per sfamarlo!

    Piccola nota: mi sono ritrovata anche ad avere commenti/giudizi non richiesti da chi per cause di forza maggiore non aveva potuto allattare e proprio non capiva la mia ostinazione a continuare a "sacrificarmi, perchè il biberon è così comodo!"(cit.)
    Ma vivi e lascia vivere…

  • Io le ho passate tutte. Prima che Gaia nascesse ero fermamente convinta che non avrei MAI allattato. Poi il lavaggio del cervello in ospedale, io non avevo manco un goccino di colostro (sono stata attaccata al tiralatte per un'ora con l'ostetrica davanti e non è uscito niente, se non un livido per capezzolo). La nana in ospedale ha pianto per tre giorni e ha perso mezzo kg perchè si rifiutavano di darmi il biberon, perchè poi si abitua. Una volta a casa, magico biberon, e dopo una settimana finalmente il latte. Poco, eh, ma era arrivato. Solo che ormai lei associava la tetta alla fame e col cazzo che si attaccava. Un mese di tiralatte (che nel frattempo mi ero iscritta ad un gruppo su FB in cui ti fanno il lavaggio del cervello, e sapete tutte come si sta con la testa in puerperio..), sempre con aggiunta che non avevo certo sti gran litri. Tiralatte e biberon, sterilizzatore, polvere, un casino. Poi un giorno, lei era nevrotica, io ero distrutta, he ho tirato un urlo, l'ho attaccata e puf! come per magia si è attaccata. Così ho buttato il tiralatte, mantenedo sempre l'aggiunta. un po' alla volta l'ho tolta, che mi ero convinta di essere una mucca, ma in un mese aveva perso un'etto. Rimessa l'aggiunta, iniziato lo svezzamento, un po' alla volta il latte era sempre meno. ho continuato ad allattarla solo la mattina, finche sabato scorso alle 11 già ululava di fame. Oggi è il primo giorno che non allatto. Ne ho sentite tante, chi mi criticava prima perchè non volevo allattare, in ospedale le talebane della tetta, poi chi diceva che ero matta col tiralatte, poi chi diceva che era solo questione di attaccarla più possibile in modo da stimolare, e poi quelle del biberon mai, e poi chi criticava lo svezzamento, chi ha rotto le scatole perchè "ma come, ha sei mesi e tre denti e ancora allatti?".
    la bocca è fatta per darle aria… 🙂

  • Tre figli.
    Il primo è passato direttamente dalla pancia alla tetta e ha ciucciato allegramente fino a 6 mesi, quando la pediatra mi disse: "Ora basta, perché è un maschio e poi si attacca troppo"
    La seconda, grazie all'esperienza, è stata allattata fino a otto mesi. Poi c'era troppo caldo e, di comune accordo, siamo passate al biberon.
    Il terzo è arrivato dopo 8 anni, che avevo 40 anni, due bambini in età scolare e un marito pendolare. Ho avuto sin dall'inizio pochissimo latte e il bambino piangeva sempre e stava stabilmente attaccato ad un seno tristemente vuoto. La pediatra ordinava di insistere , ma io a 4 mesi ho imposto l'integrazione . Il piccolo ha trascorso 10 mesi attaccato tutta la notte a me, fino a quando l'ho guardato e gli ho detto: "Ora basta". Ha capito e accettato il biberon. A 10 mesi. Un mostro.

  • La tristezza è leggere commenti che giudicano le mamme che nn allattano delle irresponsabili…io sono fermamente convinta che quello che vale di più in assoluto sia la serenità di mamma e bimbo.
    E basta farci la guerra tra noi mamme!!!Simo

  • Leggendo questi commenti e fossi felice e serena della scelta sia di allattare o no, non mi scalderei così tanto! Evidentemente le cose si prendono sul personale e se la coscienza è sporca succede
    questo!! La tristezza secondo me è questa, ben vengano mamme e bimbi felici ma in fondo se si leggono questi commenti non mi sembra ci siano mamme serene..

  • io, che allatto, fin'ora ho trovato solo mamme che mi snobbano… che mi apostrofano come la "fissata"..che meglio una mamma serena, che i bambini crescono bene lo stesso…in qualsiasi dei due casi, che si allatti o no, che si scelga di farlo o meno, credo che bisognerebbe avere rispetto.. provare a dare un consiglio non fa mai male, ma dare per assodato che LA PROPRIA SCELTA sia la scelta giusta lo trovo terribile..

  • concordo praticamente su tutti i commenti: le mamme che allattano al seno spesso guardano storto quelle col biberon e le seconde criticano le prime se continuano ad allattare al seno oltre i 6 mesi… basta con questa guerra fra mamme! e basta coi lavaggi del cervello in ospedale e ai consultori! Quello su cui proprio non si può concordare è il fatto che il biberon sia la via facile e che comporti meno difficoltà! Io, causa scarsissimo latte, ho fatto 3 mesi di allattamento misto nella versione più talebana e sfiancante, ovvero ad ogni poppata: tetta destra+tetta sinistra+giuntina di biberon… quindi ho ben presenti i pro e i contro dei due tipi di allattamento e devo dire che, essendo sempre in giro con la mia bimba, trovavo scomodissimo il biberon: mi sembrava insopportabile dover programmare il numero esatto di dosi, acqua e biberon sterilizzati da mettere in borsa ogni volta che uscivo… per poter passare la giornata fuori mi dovevo portare ben 2 termos di acqua riscaldata e avevo un borsone che pesava quanto il passeggino! per non parlare delle poppate notturne: visto che non bastava "uscire la tetta" rimanendo sdraiate, dovevo alzarmi ogni volta per fare tutta la trafila della preparazione del latte. Avrei dato qualunque cosa per poter usare solo le mie tette! L'allattamento al seno è molto più pesante fisicamente, ma ti dà una libertà per me impagabile… e infatti ho insistito 3 mesi con questa tiritera sfiancante dell'allattamento misto sperando che prima o poi arrivasse il latte sufficiente per abbandonare il biberon, quando ho capito che non c'era niente da fare (e dopo una bella mastite) sono passata senza indugi al solo biberon… ma ho continuato per mesi ad invidiare quelle mamme che potevano andare ovunque col loro bimbo nel marsupio, senza bagagli, sfamandolo e dissetandolo a richiesta in qualunque momento e situazione. Quindi cerchiamo di non schierarci in maniera così talebana per un metodo o per l'altro ed evitiamo di saltare a conclusioni banali dicendo che chi insiste col seno dopo i 6 mesi ha un attaccamento morboso al figlio o che chi sceglie di allattare al biberon prende la via più facile: allattare signica prendersi cura del bimbo e qualsiasi metodo si usi è comunque un lavoro tutt'altro che semplice!

  • Ma io dico, ma ki se ne frega se si allatta al seno o col biberon!!! Io nn riesco a capire tutto questo accanimento. Se all'atto al seno e xke allatti al seno, se dai il biberon e xke dai il biberon… tanto ti troveranno da dire sempre. Io purtroppo col primo ho allattato solo col mio x 5giorni. Facendo la doppia pesata prendeva solo 30ml e ho iniziato con l aggiunta. Comunque continuavo a tirarmi i miei20/10 ml di latte al giorno. con il risultato ke mi venivano gli attacchi d ansia, le scalmanie e un inizio di depressione solo x colpa di quelle persone del cavolo ke ti fanno sentire una nullità. Col secondo stava iniziando la stessa trafila, ma con coraggio e un supporto medico ho deciso di prendere le pastiglie. Nn volevo tornare a state male e nn poter neanke dare il biberon ha mio figlio xke sentiva ke stavo male e nn mi voleva. E adesso chi mi chiede se do il mio latte gli dico NO a testa alta e se provino a farmi la paternale li mando a ca…. xke quello ke mi interessa e il benessere dei miei figli e io devo essere serena x farlo….
    Basta con queste differenze…

  • E io penso profondamente che quanto dici sia un'enorme cavolata! Sono portatrice di labiopalatoschisi e sono diabetica. Prima di restare incinta ho dovuto fare un impegnativo percorso interiore per accettare il rischio e la responsabilità di dare vita ad un figlio che avrebbe potuto avere il mio stesso handicap. E ho dovuto affrontare 1 anno di programmazione gravidanza con insulino terapia per essere poi in grado di gestire al meglio i 9 mesi (sempre con insulina e con dieta ferrea). Significa fare 5 iniezioni di insulina al giorno + 8-10 controlli glicemici al giorno + varie ed eventuali crisi ipoglicemiche occasionali. Questo è assumersi la responsabilità di avere un figlio, non scegliere se allattare al seno o con biberon! Appunto la SCELTA che le mamme hanno di allattare in uno o l'altro modo non preclude il risultato finale: nutrire il proprio figlio. In un modo o nell'altro il figlio viene nutrito e senza queste abissali differenze. E in entrambi i casi il figlio viene anche nutrito d'amore e di emozioni perché non è di certo un biberon a tenere lontano un bimbo dall'amore materno. Una mamma è giusto che sia libera di seguire il percorso che più rende serena lei e il proprio figlio. Ma qui la responsabilità non c'azzecca proprio. Perché la responsabilità salta fuori quando non hai scelta, quando decidi di andare avanti comunque e in coscienza tua speri e scongiuri di aver deciso correttamente. Prima di sentenziare impariamo cosa sia l'empatia perfavore.

    • Ciao cara, forse non conosci il blog. La fenomenologia è un post ironico che prende in giro tutti i tipi di mamme. Lungi da noi sminuire una mamma perché ha dato il biberon, ha partorito col cesareo, ha adottato, qualsiasi cosa! L'intento è tutto il contrario! E, per di più, tutte noi tre abbiamo dato abbondanti biberon di latte artificiale.

  • Ciao, ho letto per caso questo articolo e i vari commenti. Sono mamma anch’io di due bambini e so cosa significa allattare sia con biberon che senza perché purtroppo ho dovuto anche provare il biberon…
    Io avevo tanto latte ma il mio primogenito si attaccava male e quindi non si nutriva, io intanto ho sofferto ingorghi, ragadi, pangevo continuamente e lui calava….è calato tanto. Al contrario di quello che dici tu io che ero decisa ad allattare ad ogni costo mi sono trovata a fare i conti con gente ignorante che invece di aiutarmi hanno spinto per l’allattamento artificiale. Ho iniziato a dare l.a. a mio figlio quando aveva un mese… Intanto per fortuna ho continuato a dare il mio e finalmente dopo 3 settimane ho conosciuto una consulente allattamento e ho ripreso in un attimo l’allattamento esclusivo fino ai 18 mesi.
    Con la seconda c’è stato lo stesso problema ma forse più accentuato, l’ho contattata quando ancora ero in ospedale e la sto allattando in modo esclusivo. Anch’io spesso da chi ha dato il latte artificiale mi sono sentita dire :”ma ancora lo allatti?” e io cosa vuoi che ti dica mi veniva da rispondere :”Si, certo, lo allatto. Non eri forse tu la prima a dire che ognuno fa quello che si sente di fare? Tu il tuo bimbo non hai voluto allattarlo…giusto?”
    Cara vedi, il vero problema non è l’amore…quello arriva in altro modo, non dal latte. Il problema è la disinformazione, ma soprattutto la pigrizia che fa un po’ da padrona in quest’epoca.
    Mamme che troppo spesso invece di cercare una consulente allattamento danno ascolto alle nonne (neanche fossero dei santoni) che a loro volta “non avevano latte ma siete cresciute lo stesso”. O che si fermano a un solo parere…di solito quello che fa più comodo. Spessissimo mi sono sentita e mi sento dire: “che fortuna che hai ad avere il latte tuo, sempre pronto alla temperatura giusta, ovunque ti trovi puoi darglielo” …. Non si tratta solo di fortuna!!! Allattare al seno è faticoso fino almeno ai 4 mesi i neonati lo richiedono ogni 3/4 ore, il pasto dura anche un’ora perché di solito il piccolo si accoccola e riposa a contatto con la mamma (perché la mamma è calda morbida e non è di silicone o caucciù), questo significa a avere 2…massimo 3 ore per fare un po’ di spese-pulizie o una doccia…andare dall’ estetista, non parliamo della parrucchiera che è quasi una sfida. Significa non potelo piazzare a caso da nonni zii cugini mentre facciamo le nostre cose…il piccolo deve stare con la mamma, sempre! Soprattutto se si allatta a richiesta come ho fatto io… Significa che non si può fare una notte per uno. Significa essere spesso guardate male se si allatta in pubblico un bambino che ha più di 3 mesi….Significa che è una scelta e solo una scelta (a meno di casi straordinari _è stimato che il 6% delle donne per motivi vari non possono allattare) che costa fatica e oltretutto si trovano mamme che non allattano sempre pronte a giudicare e criticare. Ma intanto hanno il bimbo dalla nonna mentre bevono l’aperitivo.

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