Niente regali a Natale (#seriesimpatia)

natale troppi regali

Per la serie sono simpatica e mi piace farmi volere bene, dopo il post sull’incapacità di badare al quattrino, passiamo alla moda del vietato festeggiare.

L’avete notata?
“Che regali di bello a Natale ai tuoi bimbi?”
“Nulla.
Il Natale è ormai mero e bieco consumismo,  sono contraria a questo stato di cose.”
Motivazioni ricorrenti:
a) è un giorno come un altro, sono atea;
b) è una ricorrenza religiosa, non commerciale.
Mmmmbpfffff

Generalmente questa risposta proviene da chi ad Halloween…
“Da che vesti il nano?”
“Da nulla, perché dovrei vestirlo?
Non è una festa italiana,  no?
Bieco e mero consumismo.
Roba da centro commerciale.
Io non festeggio.
Poi, noi abbiamo Carnevale, no?
A parte che nemmeno in quell’occasione festeggio…”
(Oh, ma davvero?! E chi l’avrebbe mai detto?!)
“Che c’è da festeggiare?
No, no.
Bieco e mero consumismo.
Io non sono una pecora ottusamamente irretita dai volantini degli ipermercati.”
Mmmmbpfffff
“Che fate a Capodanno? Cena con amici?”
“No, bimbi a letto alle 21 e noi alle 22’30.
Come ogni sera.
Perché,  che c’è da festeggiare?!
No, no, io niente cenone, niente brindisi.
Bieco e mero consumismo.”
Mmmmbpfffff
Pasqua?
Mancopennniente.
“Niente cioccolato, solo uova sode.
Non sono un pecorone.”
No, in effetti no.
I pecoroni sono più allegri.
Le mucche al macello anche.
No, perché nessuno dice che festeggiare debba essere equivalente a spendere 500 euro a botta, ne’ che si debba per forza fare il festival del consumismo.
E’ che…
insomma, dai, tra il consumismo sfrenato e cieco, no, pardon, mero e bieco, e l’austerità da cella monastica ci sono un milione di cose:
una cena tra amici o in famiglia, o entrambe, un bicchiere di vino, anche due, convivialità,  due chiacchiere, anche quattro, confronto, sorrisi, magari anche due risate, che quelle ancora sono gratis, qualche pacchetto…
Attenzione,  sono cose che uccidono!
Sì,  perché una non può avere uno spirito un pochettino oltre Uomini e Donne, aver magari anche letto qualche libro, persino anche parlare qualche lingua, ma volersi fare due risate o mettersi un bel vestito o persino mascherarsi a Carnevale o…
orrore degli orrori…
voler aprire un pacchetto o…
ommmiodddio…
una volta ogni mille…
festeggiare!
No, diventi un mentecatto, pecorone, lobotomizzato.
Ma voi fate pure, eh.
O, meglio, non fate nulla.
Ci mancherebbe e, in fondo, chissenefrega!
Ma perché ostentarlo e rimarcarlo in modo più brillante e lucente che Moira Orfei al veglione di capodanno?
Perché dover intervenire continuamente a dirlo, a sottolinearlo?
Perché tutta questa acredine?
Che poi…
pensate che la cosa vi renda automaticamente intelligenti?
Mancopenniente.
“Auguri!”
“E per cosa?”
“Non è il tuo compleanno? “
“Ehmbeh?!”
Mmmmbpfffff
Fanculo, allora, e condoglianze!
In effetti, con quella faccia da 50 enne e quello spirito da Nefertiti, fai bene a non festeggiare i 35.
Non li festeggerei neanch’io.
Written By
More from Chiara

L'insostenibile vita sociale dei bambini (e, nostro malgrado, dei genitori)

Share this...FacebookPinterestTwitterLinkedinemail Qualche settimana fa parlavamo della mamma sociopatica proprio mentre io...
Read More

9 Comments

Rispondi a unamammapsicoterapeuta Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.