Fenomenologia della mamma: la Mamma Libertaria

La nostra vittim Fenomenologia di oggi riguarda una mamma molto in voga oggi.
Al bando l’autoritarismo, oggi va di moda l’esatto opposto.
I figli si educano con amore (ok, fin qui ci siamo) e libertà di esprimersi.
Ovviamente, niente in contrario, senonché si sfocia, talvolta in qualche piccolo eccesso.

Il piccolo schiaffeggia la sorellina neonata?
Nessun problema, deve essere libero di esprimere il proprio disagio: basta spiegargli che capiamo la sua frustrazione e il suo desiderio di menare, ma che sono preferibili altre vie di espressione. Ad esempio, che ne dici di chiudere la rabbia in questa scatolina che possiamo seppellire in giardino?
Lui, a due anni e mezzo (scusate volevo dire 30 mesi…), vi guarderà come foste sceme, pensando che nella scatolina vorrebbe chiudere giusto la sorella “e chi l’ha chiesta questa?”.

Se però a menare è il compagno di asilo, allora senz’altro quel bimbo riproduce quel che vive in casa, e quindi di corsa a chiedere provvedimenti, per preservare il proprio tesoro da simili espressioni di nefandezza.

Sul cibo, ça va sans dire, autosvezzamento senza possibilità di replica. Mica vorrai rifilare pappine! La cosa che ancora mi sfugge è perché il neonato può essere libero di scegliere la carbonara (ma in realtà magari la pappina l’avrebbe adorata, se non gliela offri che ne sai?) ma:
a. la tetta, quella fa parte del menu, che piaccia o no.
b. dolci, caramelle, bibite, non le conoscerà fino alla maggiore età.

Il pargolo disegna sul muro? Deve potersi esprimere!
Ma se vuole esprimere la sua voglia di svacco davanti alla TV, non sia mai, la televisione crea mentecatti senza cervello e auto discernimento.

Ma  allora, decidiamoci: ‘sti bimbi, si autoregolano o no?!


Perché ogni tanto ho l’impressione che per la Mamma Libertaria i bambini siano “capaci di potersi auto-determinare” purché si determinino per quello che piace a lei.

In ogni caso, le necessità vanno rispettate sempre e comunque: vuole gattonare in mezzo al marciapiede? Che problema c’è? non vorrai limitare il suo desiderio di esplorare.

Piange quando deve andare all’asilo? Ritirarlo SUBITO, sta manifestando un disagio, vuoi mai che abbia dei traumi per sempre?

O peggio: scopri che all’asilo le maestre dicono “bravo”? Per carità, è il primo passo ad un meccanismo di premi e ricatti da cui bisogna fuggire come alla morte.

In realtà, è l’intero sistema scolastico italiano, ricomprendendo dal nido all’università, a fare schifo e a rendere impossibile un’educazione alla libertà, quindi eliminiamola del tutto, e via all’homeschooling o alle scuole libertarie, in modo che ciascuno scelga se e cosa studiare e quanto (e se non han voglia di fare nulla??).

Non so se ci siano studi su come escono ‘sti figlioli. Io propendo per sociopatici alla Dexter, ma spero di sbagliare. Il vero problema, a mio avviso, è che spesso queste Mamme non brillano per equilibrio, quindi già farebbero abbastanza danni nel tempo normalmente concesso alle mamme, se poi i figli son costretti a sorbirsele 24 ore al giorno, la vedo dura.

Per la Mamma Libertaria, la libertà di esprimersi deve potersi esplicitare in ogni direzione, dalla libertà di parlare o non parlare (il figlio di 7 anni non risponde a chi lo saluta? Deve poter esprimere il proprio scazzo con libertà. Ma se dice una parolaccia -ricordo ancora quella mamma sconvolta perché il figlio aveva usato la  parola “stupido”. I miei allora sono da riformatorio…- è senz’altro stato negativamente influenzato da qualche compagno cresciuto da pessimi genitori, quindi si torna a quanto sopra: meglio non scolarizzare), alla libertà di vestirsi come si vuole.

Su questo, permettetemi, va aperta una parentesi.
Mi è capitata recentemente sott’occhio una discussione, che traeva origine da un articolo inglese in cui una mamma lamentava che ad una festa in maschera il figlio era stato preso in giro perché vestito da Biancaneve (ora, anche tu un po’, te la vai a cercare…). Oppure relativamente al padre che indossa la gonna per “solidarietà” con il figlio che ama i vestiti femminili.
Premesso che io son quella che ha proposto a suo figlio di andare alla festa di Carnevale dell’asilo vestito da bambina (ovviamente sfanculata immediatamente, lui voleva vestirsi da cowboy, of course), francamente questa cosa del vestito mi lascia un po’ perplessa.

Mi chiedo: ma davvero è necessario che un bambino si vesta da Biancaneve?
Ora, parlerò dal basso della mia limitata esperienza di figli maschi ancora piccoli, ma posso dire con assoluta certezza che nessuno dei due, mai e poi, nemmeno sotto tortura, si vestirebbe da principessa o Biancaneve. E Mirtillo è un bimbo anche poco “maschio”, secondo i classici stereotipi, nel senso che non ama urlare, menarsi, sporcarsi ecc, è un tipetto più pacato e intellettuale, ma se avessi potuto fotografare la sua faccia alla mia proposta di vestirsi da femmina, avreste capito senza che spendessi tante parole.
Per cui posso dire che, statisticamente, credo che i bambini che davvero vogliano vestirsi da femmina siano davvero pochissimi.

Ecco, in merito all’ argomento vestiario la Mamma Libertaria si scalda parecchio, non solo difendendo a spada tratta il diritto di vestirsi come si vuole “perché il bambino non ha preconcetti”, ma soprattutto sostenendo strenuamente che se i maschi non vogliono vestirsi da Biancaneve è perché questi stereotipi gli sono stati inculcati dalla società ( o da genitori ignoranti come la sottoscritta).
Per me, Biancaneve = femmina non è uno stereotipo ma è un mero fatto storico: Biancaneve-era-guardaunpò-una-femmina.

Insomma, la società è questa, ci sono delle regole culturali, storiche, sociologiche e come diavolo posso chiamarle, per cui maschi e femmine vestono in modo diverso credo da almeno 1.500 anni. Soprattutto i maschi dalle femmine (ok, i neonati un tempo erano vestiti in modo uguale, ma già dopo i 2, 3 anni venivano differenziati). Una donna con jeans  e camicia è normale e  unanimemente accettata, un uomo con gonna e tacchi già di meno.
E non intendo dire che non possa farlo, ma senz’altro se lo fa, sa di andare incontro a qualche curiosità. E credo sia opportuno spostare questa curiosità a quando si saprà gestirla.
Io, personalmente, se mio figlio volesse vestirsi da Biancaneve, lo farei giocare in casa, ma alla festa con gli amici cercherei di convincerlo per qualcosa che che lo espone meno (a meno che non sia il mattacchione della classe, ne ho in mente un paio della classe di mio figlio che secondo me potrebbero benissimo farlo senza alcuna remora).

Detto questo, tengo a precisare che deridere chi è originale è un atteggiamento deprecabile e che il bambino vestito da Biancaneve, più che essere un argomento interessante in sé (almeno a livello statistico, come dicevo), sarebbe interessante per poter spiegare ai nostri figli che non esiste un atteggiamento che vada deriso. A parte forse l’atteggiamento dei bulli, talmente piccoli da dover reagire con la violenza.

Che poi i bambini, specie intorno ai 4/5 anni, hanno invece moltissimi “preconcetti” e una fortissima identità di genere: i maschi si sentono parte del gruppo denigrando le bambine e viceversa, le femmine si creano una identità schifando i maschi e tutto quello che è maschio (generalizzo, ma ci capiamo, vero? Ovvio che c’è sempre l’eccezione). Tutto quello che appartiene all’altro genere è di per sé ridicolizzato. Le bambole, i vestiti rosa ecc.
Se noi togliamo questi stereotipi, come fanno i bambini a passare questa fase fondamentale della creazione dell’identità di genere e del gruppo?
Se arrivassimo all’estremo di quei genitori inglesi o canadesi che non hanno voluto svelare il sesso dei figli perché non venissero condizionati, non gli faremmo solo un torto, nascondendo una parte fondamentale di loro stessi?

Peraltro, facile parlare, ma vorrei vedere quelle mamme se poi sarebbero così zen e sorridenti di fronte al figlio che si vuole vestire da ballerina.
E soprattutto, voglio vedere se saranno così libertarie anche quando le loro figlie dodicenni vorranno esprimersi andando a scuola con pantaloni a vita ultrabassa, perizoma in vista, short microscopici o piercing vari.

La Mamma Libertaria si scandalizza se i giochi vengono distinti nei negozi tra “maschili e femminili”: a parte che è una tendenza che fortunatamente va a scomparire (nei cataloghi delle aziende che amo io oramai queste distinzioni non esistono più) io penso che questo sia il male minore nel “condizionamento di genere”.
Viene regalato un ferro da stiro giocattolo alla bambina e attrezzi da lavoro al maschietto? E’ abbastanza “consolidato” che sia così, è vero, ma quello che mi chiedo è: e allora?
Personalmente, non mi farei alcun problema se qualcuno regalasse a mio figlio un ferro da stiro. Credo peraltro non se ne farebbe nemmeno lui: non avendomi mai visto con un ferro da stiro in mano, dubito lo associ a “cose da femmina”. Come non associa alle femmine mocho, scopettone & co, visto che lo vede più in mano al padre che a me.
Insomma, credo che il condizionamento di genere avvenga più per quello che si vive che per i giochi che si usano: servirà a poco regalare il Cicciobello o il set da pulizia al proprio figlio, se poi in casa la mamma pulisce e il papà sta con una birra davanti alla tv.
Sentivo una mamma indignata perché la figlia è tornata da scuola dicendo che i maschi fanno i dottori e le femmine le infermiere.
Ok, se mio figlio tornasse a casa dicendomi così risponderei che non è vero, ma certo non mi sentirei umiliata o sconvolta: ai miei tempi, le mie barbie erano segretarie o zoccolette mantenute, ed adoravo giocare alla centralinista con un vecchio telefono. Beh, sfortunatamente non rientro in nessuna di queste categorie.
Non credo assolutamente che quello a cui si gioca a 7 anni influenzi il futuro.
Altrimenti i maschi dovrebbero essere tutti camionisti!

Senz’altro, la Mamma Libertaria è certa di fare il meglio per il proprio figlio.

Per me, lo confesso, le teorie valgono ben poco.
Può essere tutto o il contrario di tutto.

Un bimbo dorme fino ai dieci anni nel lettone? A parte la gran rottura di palle per mamma e papà, per me ha uguali probabilità di essere un bambino sicuro di sé come una persona che ha paura della sua ombra.
Idem per chi è allattato al seno fino ai 5 anni, o chi non è stato mandato a scuola. Le variabili sono troppe: magari il metodo è sbagliato.
Magari il metodo è giusto, ma i genitori sono talmente impossibili che il figlio scapperà.
Magari è giusto, ma l’indole delinquente del figlio avrà la meglio.
Magari avrà la meglio (o la peggio) la compagnia di amici che si troverà.
Magari la scuola è sbagliata, ma l’abbiamo fatta tutti e siamo comunque adulti, con una famiglia, un lavoro.
Quindi, forse non ha fatto troppi danni, e se li ha fatti, li abbiamo superati.
E se non li abbiamo superati, chi ci dice che non saremo stati peggio senza scuola?

Insomma, care mamme, non stiamo troppo a sbatterci con le teorie pedagogiche, seguiamo l’istinto, facciamo i genitori, e che Dio ce la mandi buona.

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66 Comments

  • Se mi è permesso chiosare la tua ultima affermazione, credo anche che le persone che hai citato (quella discussione, e molte altre, le ho lette anch'io) si facciano forti di teorie pedagogiche male interpretate o interpretate secondo i propri gusti personali. Se la povera Maria potesse leggere certe deviazioni e storpiature del suo pensiero, credo si rivolterebbe nella tomba.
    rominav

  • Eh con il metodo Montessori alcune mamme perdono la testa. Ma secondo me nn stavano bene manco prima..cmq è vero che la Montessori ie sputerebbe in un occhio…

  • pienamente d'accordo! Sono piena di amiche che prendono qua e la quel che gli fa più comodo….. x la tetta vale l'oms, per il lettone leggono di co sleeping ecc….. io dico, liberissime, ma poi non dite seguo questo seguo quello… dite la verità… faccio il caXXo che mi pare ammè 😉 buona giornata! Ari

    • brava!!!!!!!! io personalmente allatto "ancora" una monella di 18 mesi perché ne sono felice, non perché me lo dice l'oms o la pediatra!!! e dorme nel letto con noi perché sinceramente a sera sono troppo distrutta per combattere con lei ed "educarla" al lettino! Non esiste il manuale del genitore perfetto, non esiste un manuale per crescere bene i figli! le teorie sono solo teorie!!

  • Mi sa che seguiamo gli stessi gruppi FB… Cosa è giusto? Cosa è sbagliato? Io credo ogni atteggiamento genitoriale si porti dietro pro e contro. Su una cosa sono d'accordo, e cioé che in molte persone manchi l'equilibrio, o che sfoghino tutto sul controllo della vita dei figli. Vogliamo parlare dell'elimination communication? Alla fine, sará che condivido (senza peraltro metterli in pratica) molti ideali dell'educazione libertaria, ma tra le opzioni non mi sembra il male maggiore!! 😉

    • ahah ti ho beccata eh? non conosci l' EC?
      Molto male Morna, ti credevo più preparata!!!
      L'elimination communication consiste nell' incollarti a tuo figlio non appena lo porti a casa dall'ospedale.
      Questo per capire ogni suo minimo segnale di quando vuole fare pipì e cacca, onde evitare di mettere pannolini pieni di petrolati sulla pella del figliolo.
      A 15 giorni dalla nascita,la simbiosi madre e figlio sarà così favolosa che il bimbo emetterà un colpetto di tosse per far capire alla mamma che deve fare pipì, e 2 colpetti per far capire che deve fare la cacca.
      La mamma lo prenderà con dolcezza e lo siederà sul water.
      Nel mio vecchio blog avevo scritto un post su questo, dopo essermi documentata sui vari siti di EC.
      Una mamma sosteneva che la figlia di 40 giorni appunto tossicchiava per far capire a mamma di metterla sul water e non ci crederai, ma (ribadisco, QUARANTA GIORNI) aspettava di essere sul water prima di farla, cioè riusciva a trattenerla.
      E quando si esce per il giretto, la mamma EC porta con sè una ciotolina Tupperware, dove il neonato può fare tranquillamente i suoi bisogni.
      Vai su Google, digita EC e ti si aprirà un mondo:)

  • quel che lascia perplessa anche me è vedere come da un approccio che dovrebbe avere come presupposto fondamentale l'ascolto del bambino, inteso proprio come singolo bambino, quell'individuo unico, singolare, particolare e non "l'entità" bambino, dicevo…mi lascia perplessa vedere che spesso si crede di ascoltarlo ed invece si danno per scontato i suoi bisogni, interpretandoli a proprio piacimento per farli aderire ad una data corrente di pensiero o stile educativo, ritenendone alcuni assolutamente vitali ed altri superflui se non dannosi.
    è applicare un metodo alla lettera, senza buon senso e giudizio critico, che non va secondo me.
    qualunque sia il metodo, dal più rigido e distaccato al più libero e alternativo.

    e poi…appunto, hanno tutta una vita davanti, a volte ho l'impressione che si dia davvero troppa importanza ai primi anni di vita, credendoli in grado di influenzare tutto il percorso futuro e la persona che saranno.

    • la penso esattamente come te. Basta vedere 'sti poverini che magari si divertono con un giochino in plastica ma no, viene fatto sparire perchè, orrore!!!, è di plastica! Anche per mi si dà troppo importanza ai primi anni. L'"esaltazione" iniza di solito con l'allattamento, e sembra quasi che sia talmente fondamentale da influenzare la vita futura del figlio. Magari fosse così facile!

    • Al corso preparto hanno riportato uno studio che voleva i bambini nati con parto naturale più intelligenti di quelli nati con cesareo. Stessi risultati per rooming in vs nido.

  • A parte che sto ridendo come una matta pensando al mio primogenito che a 2 anni che si era infilato un mio paio di stivali col tacco e girava per casa.
    Per cui immagino la scena di mio marito che per solidarietà gira per la città con un paio di stivaloni alla pretty woman e non so se la scena fa più ridere o più scioccare sinceramente.
    Ti dico una cosa:
    ho pensato un milione di volte di scrivere un post del genere, ma non riesco a parlarne senza incavolarmi, quindi brava te che ci sei riuscita.

    "Ho l'impressione che per la Mamma Libertaria i bambini siano "capaci di potersi auto-determinare" purchè si determinino per quello che piace a lei".

    E mai detto è più vero.
    Sono capitata per caso su un blog di homeschooling e siamo alla follia.
    Mamme che secondo loro i figli imparano la matematica andando dal panettiere: "tesoro se un kg si pane costa tot, quanto ne costerà 1 kg e mezzo"?
    La scuola è brutta cattiva e antiquata, ma poi loro ai figli insegnano il nulla, a parte fare giochini col didò e ad uscire a raccogliere margherite.
    (tutto poi ovviamente documentato con 1000 foto sul blog).
    Gli amici? non pervenuti.
    E ricordo ancora una frase:
    -Mio marito non era convinto della mia scelta dell' homeschooling per paura che il bimbo non socializzi.
    Gli ho risposto di non preoccuparsi.
    Ogni giorno il bimbo socializza in panetteria e il sabato dalla parrucchiera con me.

    E io invece da mamma proscuola vedo i miei figli felici, quando fanno le uscite didattiche, le gite, il teatro.
    Tutte cose che (ti risponderà la madre libertaria) fa con me.
    Forse non ha capito che arriva un punto che il bimbo vuole avere i suoi spazi.
    E andare a teatro con i compagni di classe senza mamma e papà fa parte del suo crescere e ritagliarsi i suoi spazi.
    E penso ad una coppia di miei amici, che prima di essere dichiarata idonea ad adottare ha dovuto passare un anno e 8 mesi tra i colloqui con gli psicologi.
    Colloqui che metterei anche per tutte le coppie che decidono di procreare naturalmente.
    No perchè a certe io gliela cucirei proprio.

    • Io penso ci sia anche un po' di superbia. Io penso sempre "per fortuna c'è la scuola, se sono un disastro io, li salva lei". L'economia insegna a diversificare il rischio….. 😉

  • Che poi (scusa e poi non ne parlo più perchè troppo lungo) è ovvio che ogni mamma educhi i figli secondo i suoi princìpi.
    Se io credo che la tal cosa sia giusta, la metto in pratica.
    La differenza tra le mamme normo e le mamme libertarie è che le mamme normo non sono così sicure che i loro figli da adulti continueranno a seguire i princìpi di mammà o che per forza saranno per sempre felici.
    La mamma libertaria invece è sicura al cento per cento, non ha mai un dubbio.
    Si fa così perchè è cosa buona e giusta e i i miei figli saranno i migliori.
    Beata lei…un po' meno i figli…

  • Secondo me il problema è che ci sia un pò troppa foga nel denigrare come ci hanno cresciuti i nostri genitori, e adesso con questa società dove libertà vuol dire "tutto và bene purché te ne sia convinta (o raggirata bene)" stiamo creando un miscuglio di confusione.
    Da mamma con primo figlio ancora piccolo (un anno e mezzo) devo essere sincera che a volte mi trovo in confusione guardandomi intorno.
    Vi faccio un esempio, ho deciso di seguire i consigli della pediatra, io retrogada, e fare lo svezzamento con le pappe a sei mesi, ho delle amiche che loro non danno quello schifo al figlio, il loro bimbo a sei mesi con l'autosvezzamento mangia UNA penna al pomodoro (ovviamente poi il resto del dì si va di latte) o mangia la braciola (in questo caso mi piacerebbe essere una mosca per vedere come mangia senza denti na braciola…) e il bello è che se fai notare non sia proprio svezzamento (lo chiamerei fargli assaggiare cibi oltre il latte) si incazzano….mah

    • Io con le pappe mi son trovata da dio, loro le adoravano. Spesso si parla per preconcetti, le pappe son schifezze a prescindere. Ma perchè? E poi la pappa non esclude di poter far assaggiare la polenta o la pasta se si mostrano interessati. vivi e lascia vivere…

    • Infatti! pure il mio bimbo (un anno e mezzo) comincia adesso a masticare qualcosa!
      che poi, le pappe non è che facciano così schifo. Pastina+passato di verdura+carne o formaggino non mi pare poi così tremendo…booo

    • Molte mamme dicono che la pappa ha un sapore disgustoso.
      Il fatto che non deve piacere alla mamma, ma al piccolo che sta imparando a conoscere sapori nuovi oltre al latte.
      I miei le hanno sempre mangiate di gusto.

  • mi sa che siamo in molte qui a leggere lo stesso gruppo di fb giusto per farci due risate ;). Morna ma tu i tuoi bimbi alle feste dei compagnetti li mandi? e lasci che si sfamino in quei buffet da urlo? Al prossimo compleanno di mio figlio siete tutte invitate alla sua festa, vi garantisco un buffet a base di minestrone, zuppe e centrifughe (centrifughe no succhi) di frutta

  • http://forum.alfemminile.com/forum/f694/__f485_f694-Farla-senza-pannolino-elimination-communication.html

    E' un po' lungo ma leggilo.
    Soprattutto la parte che riguarda la terzogenita Anita.
    Mi chiedo se questa mamma che ha tanto disgusto per il pannolino, sia rimasta traumatizzata da bimba.
    Io proprio non ricordo quando portavo il pannolo, sarà che me lo hanno tolto a 2 anni in punto senza tanti complimenti perchè era nata mia sorella e soldi per pannolini per 2 non ce n' erano.
    ahah se non sono rimasta traumatizzata io nell'infanzia, credo che tutti possano crescere bene.

  • Boh, io credo che queste mamme, non tutte eh, ma molte, non siano felici della propria infanzia. Io sono contenta di come sono stata cresciuta, per cui, per esempio, visto e considerato che alla fin fine non ho alle spalle grossi traumi e mi hanno svezzata a pappette (con concezioni diverse su allergeni e altre varianti su tema) non ho avuto grandi problemi etici a darle a mia figlia, tanto più che basta cambiare gli ingredienti per proporre sapori nuovi e capire cosa piace e cosa no.
    Ma soprattutto.
    Allora non sono l'unica a trovare pazzesca la misurazione dell'età infantile in mesi fino alla pensione!
    Mi avete risollevato il morale. Ci avevo scritto un post anche io (http://nerdygeekymommy.wordpress.com/2013/12/23/whats-her-age-again/), ogni volta che mi confronto con un'altra mamma la fisso con aria stolida per qualche secondo mentre faccio il conto…

  • cara Morna io non ho ancora avuto dei figli, ma quel giorno spero di essere una brava mamma proprio come te. E che dio me la mandi buona …

  • Proposta: perchè non fate una fenomenologia sulla mamma svezzata?

    Son mamma anch'io di un bimbo di un anno e mezzo, e guardando anche su FB tutti sti gruppi su "lottare x dimostrare l'importanza dell'allattamento ad oltranza" "dell'autosvezzamento" ecc. , ora che ho un bimbo grandicello che mangia come noi, ste cose mi fanno sorridere e tenerezza.
    Son convinta che quando tuo figlio inizia ad avere 2-3 anni queste cose le vedi in maniera diversa di chi c'è dentro ed è alle prime armi.
    Quindi come si sentono le mamme dei 2-3 enni? o 4-5enni? Ci si sente + sicure? Si hanno nuove pare mentali? Illuminateci!!! ; P

  • Dissento praticamente su quasi tutto, dalle mancate regole ai "danni superati della scuola". Se non esistono studi longitudinali scientifici su dove portino l'alto contatto e l'educazione libertaria, è però vero che ne esistono su dove hanno portato il comportamentismo ed ideologie affini. Inoltre capisco l'idea del post di "descrivere una sorta di stereotipo", ma si tratta di uno stereotipo sbagliato: sì, le mamme "libertarie" allattano a lungo, ma non impongono affatto il seno; sì, dormono con i propri figli, ma che sia una rottura lo dice chi non lo fa ed anche se non v'è certezza di crescere figli sicuri è anche vero che la necessità della prossimità della madre è scritta geneticamente nel corredo di ogni nascituro (che poi "si abituino" ad altro è un'altra storia, oltre che un argomento molto vasto); sì, prediligono l'homeschooling e non vedo cosa ci sia di scandaloso, dato che all'estero è una realtà consolidata… Insomma dai, mi fermo qui. In ogni caso in questo articolo c'è tanta, ma tanta, disinformazione. Sono spiacente di questo commento perché ti ho sempre letta con il sorriso, continuerò a farlo, ma spero di trovare ancora un'ironia leggera e non l'inno del pregiudizio, scusa.

    • Lo ammetto, un po' di pregiudizio ce l'ho, ma soprattutto perchè finora mi sono scontrata con troppe granitiche certezze di chi la vede diversamente da me, mentre io di certezze non ne ho manco mezza. Che il post non sia politically correct non c'è dubbio, come non lo sono tutte le Fenomenologie, ma non credo ci sia vera disinformazione, per il semplice fatto che non è stata fatta "informazione". Mi piacerebbe fare un post vero sull'HS, un post "serio", per come posso essere seria io, ma al momento non ho davvero il tempo di approfondire, quindi rimando.Se vorrai darmi una mano, con punti di vista diversi, sarà ben accetto!
      Morna

    • Io lavoro a scuola e mio figlio frequenta la scuola d'infanzia comunale, per l'homeschooling non sono la fonte giusta!
      E' probabile che tu ti sia scontrata non con lo "zoccolo duro" dell'alto contatto, in quello mi ci metto in prima persona dura e pura, ma con dei fanatici che forse di questo stile di maternage hanno anche capito ben poco. Del resto anche io mi sono presa grandissimi insulti dai seguaci di Estivill, per dire.
      E' una ruota che gira, ma temo che chi legge questo articolo si senta incoraggiato al pregiudizio ed alla "non informazione", forte del fatto che anche con "le vecchie maniere" di danni (evidenti) se ne vedono pochi (oddio, io ne vedo tanti, ma sarà deformazione professionale da laurea in psicologia evolutiva?).
      Ecco, principalmente mi ha dato fastidio questo, non l'ironia e non l'etichetta, perché a dire il vero mi ero già rivista ne "La mamma italica" stalker, ma lì c'era tutta un'altra musica.
      Grazie di aver risposto così educatamente (a differenza di alcuni altri commentatori…).
      P.S. Blogger ballerino una volta mi ha pubblicata come "lamammadisimone" ed un'altra come "Be sweet, be a Mother", il perché rimane mistero, comunque sono sempre io!

  • Concordo che ognuno i suoi figli li svezza come vuole.
    Tetta non tetta, lettone non lettone, ogni mamma (e papà) devono scegliere in libertà senza sentirsi giudicati.
    Ma che "l'homeschooling all'estero è una realtà consolidata…" mi fa abbastanza ridere.
    Intanto non è perchè una cosa si fa all'estero che sia per forza una cosa ottima.
    E poi cosa significa realtà consolidata?
    Qual è la percentuale di bambini che praticano l'homeschooling all'estero?
    1-2%?
    E soprattutto ti sei mai chiesta se per almeno un cavolo di 4 ore a tuo figlio piacerebbe stare insieme ai suoi coetanei invece di fare pupazzetti e scrivere temi tutti uguali: "oggi ho fatto un bel giro al parco con mamma"? tutti i santi giorni?
    Vi siete mai chiesti se l'homeschooling è per il bene del figlio o più per la mamma che non riesce a schiodare dal figlio nemmeno per una mattina?
    Quando per 5 anni impedisci a tuo figlio di confrontarsi con una donna che non sei tu, ma una maestra, di alzare la mano per esprimere il suo pensiero davanti ad altri bambini della sua età, bambini che hanno genitori diversi dai suoi, che vivono realtà diverse dalle sue, "che Bilel non mangia carne di maiale perchè è Musulmano, ma è un mio grandissimo amico,
    che Mirka vive in una famiglia affidataria, perchè i suoi genitori per ora "non stanno bene" ma la sua mamma affidataria le vuole tanto bene lo stesso, che Ivan è stato adottato, che ci ha raccontato la sua storia, che doveva viveva prima c'era tanto freddo, che ora è felice qua con la sua mamma e il suo papà, che ieri ci hanno portato a vendemmiare e sono caduta a gambe all'aria nella cesta e la mia amica Caterina mi ha tirato fuori e poi abbiamo riso tanto insieme…"
    Ecco, quando sei lì con tuo figlio, tu e lui e poi ancora lui e te, pensaci che lo stai privando di una grande oppurtunità di risate e confronto, che un' oretta ai giardinetti in mezzo a bimbi che fanno una vita diversa dalla sua non può dargli.
    Ma che parlo a fare.
    Tanto è inutile per voi il confronto, perchè solo voi sapete con esattezza cosa fare.
    Noi no, siamo delle pecorone che seguono la massa.
    Contenta di essere pecorona e dare l'oppotunità ai miei figli di non crescere come struzzi.
    E grazie a Morna per avermi dato l'opportunità di dire una volta per tutte cosa ne penso dell'homeschooling e dei genitori che lo scelgono causa conflitti del passato che non sono ancora riusciti a risolvere:(era vittima di bullismo? la maestra parteggiava spudoratamente per la tua compagna di banco a sfavore tuo?)
    Ah ci siamo pure presi i pidocchi causa scuola, ma vi assicuro che ci siamo risollevati come famiglia…più forti e uniti di di prima ahahah.

    • peccato che dal quel che scrivi è evidente la tua non conoscenza dell'home-schooling. Poi per carità, eh, ci sono sicuramente famiglie che chiudono in casa i propri figli e non fanno vedere loro nessuno eh (io non ne conosco ma ci saranno di sicuro), ma la maggior parte dei genitori che pratica hs esce, gira, fa un sacco di esperienze (che non si possono fare stando chiusi in 4 mura tutto il giorno tutti i giorni), vede e conosce molte persone, ha coetanei con cui percorre un cammino o parti di esso. Purtroppo questo commento, come tutto il post di cui sopra, pecca di grande superficialità e mancanza di conoscenza.

    • superficialità?
      Ho letto non sai quanti blog di homeschooling per cui una bella conoscenza ce l'ho, a partire dalla madre il cui figlio impara la matematica dal panettiere.
      E poi continuate a non capire il concetto.
      Cercherò di spiegartelo bene:
      Scrivi: "la maggior parte dei genitori che pratica hs esce, gira, fa un sacco di esperienze".
      bene carissima, forse non lo sai, ma tutto quello che il genitore pro HS fa durante la settimana, io e mio marito lo facciamo nel weekend.
      Usciamo, giriamo, fattorie didattiche, teatri per bambini, laboratori creativi ecc.
      Quindi non pensare, quello che fate voi in una settimana noi lo concentriamo nel weekend (ho ti pensavi che li piazzassi davanti alla tv)?
      Ma oltre queste esperienze con i genitori, ci sono quelle da fare con i coetanei, con la scuola e senza genitori attaccati alle costole.
      Ora è chiaro il concetto?
      Se io pecco di superficialità tu di cosa pecchi?
      Visto che di quello che ho scritto, non hai saputo rispondere a nulla…
      Parlo di CONFRONTOOOOOOO!!!
      E con questo chiudo qui.
      Magari un giorno mio figlio rapinerà le vecchiette e il tuo sarà in Africa a vaccinare i bambini.
      Dai, almeno i potrò dare la colpa alla scuola che li ha educati male.

    • Wik ti manca un'informazione fondamentale, che probabilmente ti avrebbe fatta pensare prima di lanciarti così: io lavoro a scuola. Non sono nè pro nè contro l'homeschooling o la scuola pubblica a priori, perché le scuole le fanno le persone, ma ti assicuro che "da dentro" si vedono cose che fuori non si sanno: le umiliazioni subite da maestre frustrate, la competizione sfegatata già alle elementari, l'ansia generata dai compiti in classe, la non-voglia che hanno i bambini dovuta a lezioni sempre uguali, alle gambe sempre incastrate nel banco e alle mamme che poco importa se ti sei impegnato, hai preso 7? Potevi prendere 8.

    • Mia figlia è tornata incazzata perchè ha preso 9 nella recita della poesia, mentre la sua migliore amica ha preso 10.
      Le ho detto che poco mi importa.
      La poesia l'abbiamo studiata insieme, è stata brava e sono fiera per come lei e suo fratello si impegnano a scuola.
      Non chiedo i voti degli altri e non mi interessano.
      Ricordo che in matematica ero una frana.
      Ero arrabbiata perchè impegnandomi al massimo arrivavo non oltre al 7 e avevo amiche che ascoltavano la spiegazione e tac 9!
      I miei genitori un giorno mi hanno detto "smettila per sempre con questa tiritera: ti sei impegnata al massimo e devi esserne fiera".
      E' questo che cerco ( e ripeto cerco) di insegnare ai miei figli.
      Di impegnarsi sempre a dare il meglio che si può senza avere come meta un voto alto.
      D'altronde ho fatto come mio Mantra le parole di Atticus Finch:

      "Aver coraggio significa sapere di essere sconfitti prima ancora di cominciare, e cominciare egualmente e arrivare fino in fondo, qualsiasi cosa succeda".

      Gliel'ho attaccato alla porta della cameretta (non so questo come mi classifica come madre).
      Non mi frega dei voti nè della competizione.
      Mi interessa che non si diano mai per vinti.

    • mi sfugge ove io abbia detto cosa fanno o non fanno i genitori che non fanno hs, perchè non mi risulta di aver detto nulla sui genitori che non fanno hs, sui genitori che scelgono la scuola, e su tutti gli altri milioni di genitori che ogni giorno fanno le loro scelte con le loro migliori intenzioni e motivazioni. Invece quello che sento è forte attacco e molta aggressività da parte tua, wik, e onestamente non mi ci sento bene, in questo modo di dialogare. E nel commento mio di cui sopra ho parlato espressamente di coetanei, comunque.

    • Personalmente escludo senza ombra di dubbio l'home schooling, non ci penso minimamente, mi sento troppo incapace per prendermi anche la responsabilità dell'educazione, inoltre credo come wik che sia assolutamente formativo doversi mettere in gioco, trovare la forza di rispondere a tono, di "scontrarsi" con i compagni, di resistere alle tentazioni, eccetera eccetera. Se invece ci fosse a disposizione una scuola diversa, una scuola che adotti approcci diversi, la prenderei in considerazione. M.

    • La competizione nella scuola la vedi solo tu.
      Io vedo i genitori che spingono figli alla competizione.
      Mi basta andare al sabato pomeriggio a vedere una partitella di calcio della squadra di mio figlio.
      Sabato scorso un padre urlava: attaccalo alle gambe, attaccalo alle gambe…
      Con notevole incazzatura dell'allenatore per fortuna.
      Quella che tu chiami competizione deleteria, io lo chiamo GIOCO DI SQUADRA.
      Non mandare i figli a scuola per preservarli da competizione e delusioni per me è sbagliato.
      Preferisco che i miei figli IMPARINO a superare le delusioni in modo sano, equilibrato e pronti per rimettersi in gioco.
      Le delusioni servono a migliorare.
      Ma se tu vuoi evitargliele fai pure.
      Però avvisali che esistono delusioni d'amore e colloqui di lavoro non superati da cui mammina non potrà difenderli per sempre.
      Ed ora chiudo qui, perchè io continuo a parlare di una cosa e tu schivi prontamente il dialogo, rispondendo di giochi con coetanei e amenità varie.
      Bye

  • Eccomi, madre libertaria!
    Non so a che gruppo FB facciate riferimento, non è che ci bazzichi molto, anche se posso immaginare, comunque anche se so che scrivete sempre con ironia ci tengo a commentare alcuni commenti (non il post che mi fa ridere e in alcune cose mi ci riconosco).
    Non potete dire che chi è anarco-libertario abbia avuto una infanzia triste, mi pare esagerato. Io sono anarchica da prima di essere madre e a dire il vero mi ritrovo spesso a dover definire dal punto di vista socio-culturale cosa sia l'anarchismo perché viene spesso confuso con "devastazione e maleducazione".
    Tra le altre cose mi ritengo anche un pelín offesa da madri che si dichiarano libertarie e non conoscono Bakunin o non hanno letto La funzione dell'Orgasmo di Wilhelm Reich. E` come se si nascondessero dietro a un termine generico che vuol dire tutto e niente, citano la Montessori che poveretta NON è anarco-libertaria, anzi la tipa era supermetodica, non so perché l'associano sempre all'educazione libertaria (ho scritto un paio di post in merito) quando non lo è. ANZI.

    Riguardo mio figlio io non ho scelto l'homeschooling proprio per il fattore noia (mio e suo) e perché non mi vedo capace io di insegnare tutto, io volevo optare per un giusto mezzo, cioè una scuola libertaria che ha chiuso. Bueno, il caso vuole che una delle scuole pubbliche del mio paesino sia diventata una Learning Community che è la versione legalizzata di una scuola libertaria nei limiti del possibile e come dice il mio compagno "già viviamo in campagna, già siamo abbastanza strani, direi che è sufficiente così, lo mandiamo alla pubblica che tanto poi gran parte dell' educazione si fa in casa". Per quanto riguarda il futuro dei figli l'anarchia si propone che seguano la loro strada: mio cognato, che manco ha battezzato le figlie ora si ritrova a portare una a catechismo perché si è messa in testa che vuole fare la comunione e ne rispetta la scelta, anche se le ha spiegato tutti i "rischi" della scelta. Ora non so quante madri potrebbero accettare che la figlia o il figlio a 6 anni abbracci la religione musulmana o induista senza fare una piega e l'accompagni nel percorso, per esempio.

    E' vero comunque, ho amiche che sono molto radicali e sono la personificazione di questo post, ho visto matrimoni finire per questo: io sono più moderata nel concetto di maternità, non so non mi sono mai posta tanti paletti, accetto giochi di plastica riciclati, lo porto alle feste, lo mollo alla nonna (stamattina sono tornata alle 5!), va all'asilo, ma io e il mio compagno abbiamo fatto una scelta politica che si riflette anche nel lavoro e nel quotidiano e cerchiamo di vivere onestamente, con poco, non abbiamo la tv, leggiamo un solo quindicinale di cronaca critica e qualche pubblicazione anarchica, ma aspettiamo a rivoltare tutto questo su un bambino che ha due anni e mezzo. A proposito di questo: mio figlio è nato ad agosto 2011 e faccio veramente fatica a ricordare quanti mesi abbia, li dovrei contare. Ha due anni e mezzo comunque, giusto?

    XD

    • Ecco vedi?
      Ti stimo, perchè tu ragioni con la tua testa, non perchè l'ha detto questo o quello.
      E posso concordare con alcune tue scelte e differenziarmi per altre, ma mi piace il tuo modo di proporle e di viverle.

    • ti aspetto a braccia aperte!! Ad ogni modo vorrei una fenomenologia sulla mamma che sto (ri)diventando: quella che slinguazza le amiche x strada, torna a casa alle 5 del mattino, in poche parole poco alla volta si riprende il mano il ritmo pre-gravidanza e non si sente in colpa!
      Sto smaltendo la nottata che ho passato fuori, non ho più il fisico di una volta, azz, sono talmente stanca ancora che sto cercando di pensare al post e non ce la faccio!

    • Buongiorno a tutte, onestamente trovo che questo post sia un po' un ammasso messo lì senza molto senso. Non voglio essere offensiva ma la madre libertaria così come la descrivete voi secondo me non è madre libertaria. In molti punti descrivete invece il lassismo, che è un'altra cosa (picchia il fratellino deliberatamente e glielo si lascia fare perché deve esprimersi….tanto per dirne una). Ed è proprio questo l'errore più comune che fa chi non conosce davvero l'educazione libertaria. Poi accumulate cose anche scollegate tra loro. L'EC, l'homeschooling, il cosleeping, l'allattamento a termine, l'autosvezzamento ecc. ecc.
      Io mi ritengo una mamma libertaria ma mia figlia va a scuola, purtroppo non è stata allattata, non ha fatto autosvezzamento, dorme con noi ed ha quasi 6 anni, questo è vero. Non ha mai ricevuto uno sculaccione o una punizione, questo è verissimo (o mi direte che quelle invece servono per crescere?).

      L'educazione di mia figlia è basata sul rispetto assoluto reciproco, sull'ascolto, sulla comprensione, sull'esempio, sulla collaborazione. Per questo punizioni e sculaccioni non servono. Per questo la libertà di esprimersi lei ce l'ha intatta, ma non cozza col rispetto della propria persona e degli altri. Troppa confusione come vedete. L'unica cosa sulla quale sono d'accordo è questa frase "Ho l'impressione che per la Mamma Libertaria i bambini siano "capaci di potersi auto-determinare" purchè si determinino per quello che piace a lei".
      Ma riguarda solo alcuni estremismi, non un'intera fantomatica categoria di mamme libertarie che fanno ec, allattamento, cosleeping ecc. Insomma, avete gettato nel calderone tanti tipi di persone diverse.

  • Buongiorno a tutte, onestamente trovo che questo post sia un po' un ammasso messo lì senza molto senso. Non voglio essere offensiva ma la madre libertaria così come la descrivete voi secondo me non è madre libertaria. In molti punti descrivete invece il lassismo, che è un'altra cosa (picchia il fratellino deliberatamente e glielo si lascia fare perché deve esprimersi….tanto per dirne una). Ed è proprio questo l'errore più comune che fa chi non conosce davvero l'educazione libertaria. Poi accumulate cose anche scollegate tra loro. L'EC, l'homeschooling, il cosleeping, l'allattamento a termine, l'autosvezzamento ecc. ecc.
    Io mi ritengo una mamma libertaria ma mia figlia va a scuola, purtroppo non è stata allattata, non ha fatto autosvezzamento, dorme con noi ed ha quasi 6 anni, questo è vero. Non ha mai ricevuto uno sculaccione o una punizione, questo è verissimo (o mi direte che quelle invece servono per crescere?).

    L'educazione di mia figlia è basata sul rispetto assoluto reciproco, sull'ascolto, sulla comprensione, sull'esempio, sulla collaborazione. Per questo punizioni e sculaccioni non servono. Per questo la libertà di esprimersi lei ce l'ha intatta, ma non cozza col rispetto della propria persona e degli altri. Troppa confusione come vedete. L'unica cosa sulla quale sono d'accordo è questa frase "Ho l'impressione che per la Mamma Libertaria i bambini siano "capaci di potersi auto-determinare" purchè si determinino per quello che piace a lei".
    Ma riguarda solo alcuni estremismi, non un'intera fantomatica categoria di mamme libertarie che fanno ec, allattamento, cosleeping ecc. Insomma, avete gettato nel calderone tanti tipi di persone diverse.

    • appunto, infatti non mi pare che tu rientri nella categoria.
      Il cosleping l'ho fatto, non per scelta mia, ma per scelta dei gemelli.
      Mi sono presa calci e pugni in faccia tutte le notti, sono sopravvissuta.
      Io sono contraria all'homeschooling perchè continuo a pensare che chi lo sceglie ha dei problemi che riversa sui figli.
      Per il resto tanto di cappello a tutte le mamme.

  • Ho visto l'esperienza di HS in US (in cui ho vissuto)…Niente di piu' pericoloso! Bambini completametne disadattati!! Ma dove all'estero funziona???

  • Mi sento di intervenire anch'io in questa luuunga (e interessantissima) discussione, per dire la mia. Non tanto sul tema del post, di cui si è già detto molto da un lato e dall'altro, quanto sul significato dello stesso e sulle brutte deviazioni che ha preso.
    Venire qui perché chiamati a rapporto da chi ha letto per primo il post, non sapere assolutamente cos'è una fenomenologia e attaccare così tutto il blog mi pare un po' superficiale e, lasciatemelo dire, inutile alla discussione.
    Chi ha scritto questo post non sa niente della madre libertaria? Può essere. Ma l'intento non era né descriverla, né promuoverla, né attaccarla. Era far fare due risate a chi ogni lunedì aspetta una nuova fenomenologia. Abbiamo preso in giro di tutto e di più: la mamma lavoratrice (io, quando ancora non lavoravo, e me ne sono state dette di tutti i colori), la mamma vip, la mamma green, la mamma sticazzi. Le conosciamo tutte? Un po' sì, un po' no.
    Non siamo tuttologhe e la tuttologia non è l'intento del nostro blog, in cui anzi ripetiamo più volte che siamo fallibili e che speriamo sempre di migliorarci.
    Se le fenomenologie – che sono un'esasperazione, una presa in giro, una banalizzazione, ditela come volete – non vi piacciono, o vi offendono, liberi di non leggerle, no?

    PS E poi su, non abbiamo tutte qualcosa per cui prenderci in giro? Facciamolo con leggerezza e non prendiamo sempre tutto sul serio! 50sfumaturedimamma esiste per questo!

    • Mah, non capisco questa reazione, voglio dire, se fosse così leggera e innocua come "presa in giro" non vedo perchè poi i commenti al post sono invece convinti in maniera seria su cosa sia una madre libertaria e riportano anche attacchi seri alla categoria così come descritta. E' fuorviante.

  • mi ha fatto ridere! te lo dico io sono decisamente una mamma LIBERTARIA, proprio x questo non ho finito di leggere il post troppo lungo, una mamma libertaria non sta mai troppo tempo davanti al pc 🙂
    avrei solo una domana: ma perche le mamme libertarie contano 30 mesi invece di 2 e mezzo?
    ciao mari

  • Alla fine è sempre la stessa, tristissima, faccenda. Donne che criticano altre donne. Madri (libertarie, montessoriane, comportamentiste etc) che biasimano altre madri. persone convinte che l"il bene" sia un monolite che non si sposta e che è sempre uguale a se stesso. Uguale per tutte le madri e per tutti i figli. Personalmente faccio fatica a incasellarmi, come donna e come madre. Allatto mio figlio di un anno e un mese (o 13 mesi, scegliete la versione che preferite), solo di notte, perché lui, che si sveglia ancora molto, lo richiede con pianti disperati. Prima di partorire ero una di quelle non madri piene di certezze ("A un anno, via tetta!"), solo che facevo in conti senza il diretto interessato, che ha una volontà e richieste proprie. Spesso dorme con noi perché siamo talmente esausti che non ricordiamo neanche chi dei due è stato a tirarlo su dal lettino, a che ora e perché. Davide è stato allattato a richiesta per sei mesi, svezzato con pappe frullate ma preparate in casa (per ragioni anche ecologiche). Andrà alla materna e a scuola, perché è una cosa in cui credo profondamente. Però non lo lascio piangere senza motivo, non alzo la voce con lui e cerco di rispettare la sua personalità, anche se ha solo un anno. E non perché io abbia avuto un'infanzia da dimenticare, al contrario. Proprio perché anche io sono stata cresciuta così (33 anni fa) e sinceramente credo che CON ME abbia funzionato, cerco di replicare questo modello, l'unico che conosco sulla mia pelle, con lui. Adattandolo ai tempi e alle esigenze. Lavoro da casa, quindi passo molto tempo con mio figlio, lo abbiamo portato a lungo nel mei tai e non lo lasciamo mai di sera e nel weekend. Cosa sono? Una mamma semi-libertaria? Una mamma green (come leggevo in un'altra fenomenologia)? Una mamma confusa? Sono una madre che naviga a vista, come tutte. E che non si permette di giudicare l'operato degli altri genitori, libertari o meno. Le fenomenologie dovrebbero essere ironiche (e autoironiche), non giudicanti. Ma questo è solo il mio pensiero. Sosteniamoci di più, al di là di quelle che sono le NOSTRE idee! Un abbraccio a tutte.

  • Dico la verità, sono parecchio delusa da questo post: in tutti gli altri mi pisciavo addosso dal ridere, mi sono riconosciuta in quasi tutte le vostre mamme. Alcune me le sono pure stampate! 😉 Questa fenomenologia invece mi pare solo un’accusa, basata più che altro su stereotipi un po’ forzati. Non mi sento particolarmente chiamata in causa, però mi pare che come “modo di porsi” si differenzi parecchio dalle altre fenomenologie…forse è questo più che altro che irrita.
    Comunque volevo dire un’altra cosa in realtà: a Carnevale ci hanno regalato un vestito da Arlecchino. La prima cosa che ha detto mio figlio, 2 anni e mezzo, è stata “maaaammaaaa! Che bel vestito da principeeessaaaaa!!”. Vai a spiegargli tu che era Arlecchino, raccontagli la storia…niente. Lui era vestito da principessa.
    E dire che è un vero bambino virile, che si addormenta con il martello in una mano e il cacciavite nell’altra (davvero!). Vogliamo parlarne??? 🙂

  • Ho lasciato passare un po' di tempo, poi mi sono riletta con calma il post e i commenti. Sapete una cosa? A me pare la solita Fenomenologia, piena di stereotipi come lo sono le altre. Lo abbiamo sempre detto e ribadito che le Fenomenologie sono nate per questo, per prenderci in giro giocando proprio sui luoghi comuni. L'impressione che ho è che molti commenti siano di chi non ha mai seguito il blog, e che quindi non ha capito che è tutto il blog, e specie a questa "rubrica", che ha questo taglio irriverente che, ovvio, può piacere o no. Non è e non voleva essere un post di informazione, per cui non ha molto senso dire che “non so di cosa parlo” o che non mi sono informata: ho solo ironizzato su cliché di varie correnti pedagogiche con un filo comune, e soprattutto su chi le segue rigidamente. Qualcuna ha notato un tono più “piccato” del solito. Mi permetto di rispondere citando una ragazza del gruppo che si è sentito chiamato in causa (sperando con ciò di non creare ulteriori malumori, se la citazione non piace, pronta a cancellarla 🙂 ), che ha detto “ secondo me i pregiudizi ce li ha e tutto muove da quello, ma non li ha sui metodi che ha spezzettato e fatto a minestrone bensì verso quelle mamme che dicono di seguire tali metodi a convenienza propria”.
    Devo ammettere che la cosa che mi ha fatto più piacere, in tutto questo polverone che è nato qui e sul gruppo è stato leggere come moltissime mamme (credo anzi la netta maggioranza) che seguono correnti filo-libertarie, invece che sentirsi punte sul vivo, si siano fatte due risate, dicendo che ci sta ogni tanto anche prendersi in giro, o addirittura abbiano colto l'occasione per un momento di riflessione molto interessante: mi avete dimostrato una auto-ironia che ho molto apprezzato. E' un peccato non poter riportare qui tutti i commenti (166!!) che sono stati fatti nel gruppo, li ho letti tutti e tutti sono stati occasione di riflessione.
    Per cui, nel bene e nel male, sono contenta di aver scritto questo post!!
    Un caro saluto a tutte, e alla prossima, sempre irriverente, Fenomenologia!

  • mio figlio quando ci si traveste a casa da carnevale ama indossare il vestito di Biancaneve gli è sempre piaciuto… ma indossa anche quello da supereroe e da pirata….ha una sorella gemella e per questo coincidono molto giochi fatti insieme macchinine con la sorella ma anche le barbie….. certo non lo manderei ad una festa vestito da Biancaneve perchè so quanto i bambini possono essere cattivi e mio figlio non deve certo diventare il paladino dei diritti inviolabili….poi ognuno può dire e fare quello che vuole ma secondo me quel papà con la gonna sta solo aprendo i suoi orizzonti sulla pelle del figlio…. 🙁

  • Che pizza che dobbiate sempre delle giustificazioni alle accuse che vi rivolgono…ufffff….va béh, è lo scotto che si paga ad essere famose 😜. Io mi rivedo abbastanza nella mamma libertaria ma è tutto frutto del mio istinto di sopravvivenza, nessuna teoria da seguire e assolutamente nessuna certezza. Ho due figli diversissimi tra loro quindi come ripeto ormai nei vari post: è quasi tutta questione di cuuuucucucucu!

  • Che pizza che dobbiate sempre delle giustificazioni alle accuse che vi rivolgono…ufffff….va béh, è lo scotto che si paga ad essere famose 😜. Io mi rivedo abbastanza nella mamma libertaria ma è tutto frutto del mio istinto di sopravvivenza, nessuna teoria da seguire e assolutamente nessuna certezza. Ho due figli diversissimi tra loro quindi come ripeto ormai nei vari post: è quasi tutta questione di cuuuucucucucu!

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