Fenomenologia della mamma: la Mamma depressa

La mamma depressa è quella mamma che, anche a distanza di molto tempo dal parto, non riesce ad accettare. 
Non riesce a guardare serenamente la creatura che ha dato alla luce ed essere felice. 

Non riesce ad alzarsi la mattina ed affrontare una nuova giornata come se fosse un dono. 
Perché spesso non c’è niente che scandisce la nuova giornata, se non alcune ore di buio passate ad ascoltare piangere un bambino, col desiderio di nasconderlo, o di scappare, o di tornare indietro. 

La mamma depressa a volte ha sentimenti contrastanti. Sente di non amare suo figlio, e si sente in colpa. Rivorrebbe la sua vita, si sente oppressa, schiacciata, sente di non farcela. 

Sa che nessuno può capirla. Vede solo mamme felici e perfette intorno a sé, mamme che ridono adoranti ai loro figli, sempre impeccabili, truccate, pettinate, coi loro bambini che non piangono mai, mangiano, dormono e giocano. 


La mamma depressa non può sfogarsi con nessuno, perché sa che verrà liquidata con un “ci sono passate tutte, che vuoi che sia, fai qualcosa e ti passa”. 

Non vede la luce in fondo al tunnel, perché si sente sola, sola con un essere di cui sente tutta la responsabilità e tutto il peso. Un peso che non vuole, che non ha voglia di avere, che vorrebbe cedere a qualcun altro. 
La mamma depressa si vergogna, un giorno si guarda allo specchio e dice: ma quella sono proprio io? 

E pur vedendosi così, sfatta e infelice, non sa come andare avanti. 

E piange, piange tanto. 

Mentre allatta, perché dicono che allattare sia bello, ma lei non ne ha nessuna voglia. Però va fatto, se non lo fai non sei una buona madre, non sai occuparti di tua figlio, sei egoista. 
Piange mentre lo lascia piangere all’ennesimo risveglio, perché sa cosa penserebbero le sue amiche, e sua mamma, e sua suocera, i bimbi non si lasciano piangere, e tu non hai il diritto di essere stremata e di dire basta, e di nascondere la testa sotto il cuscino per non sentire quella vocina acuta. No, sei una mamma e devi prenderlo e cullarlo e cantare una ninnananna, e guai a far svegliare il padre. Ché lui lavora, sai. 

La mamma depressa pensa di essere sola, e che non ne uscirà mai. 

Qualcuna è talmente sfortunata, talmente incompresa, che scappa, si toglie la vita, o ancora peggio.

Qualcuna è più fortunata e un giorno svolta, magari perché il bimbo cambia e diventa tutto più facile, o perché il tempo passa, o perché ha chiesto aiuto e l’ha trovato. 

O magari perché ha scoperto che ci sono tante altre mamme come lei. Umane. All’apparenza infelici ma non per questo meno adatte ad essere mamme. Ed è confrontandosi con loro che tutto cambia, che la luce arriva, che le cose pian pianino diventano più chiare e semplici. 

Mamme, domenica è la vostra festa, ed è anche il primo anniversario del Comitato Liberazione Mamma. Un luogo in cui confrontarsi, senza peli sulla lingua, senza vergogne. 
Perché siamo tutte incasinate, stanche, sfinite, ma siamo anche qui per aiutarci. 

Perché essere mamme è bellissimo, a patto di essere sincere con noi stesse. Di chiedere aiuto, se ne abbiamo bisogno. Di non essere come non vogliamo o come ci vogliono gli altri. 

A tutte le mamme, che fanno il lavoro più bello e importante del mondo, coraggio! 

Passerà, basta trovare la strada giusta.
E le persone giuste.

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38 Comments

  • Nonostante sia ormai una mamma non più giovane,i miei figli hanno rispettivamente 18 e 15 anni,ricordo ancora molto bene quel senso di inadeguatezza di fronte al compito che mi ero scelta.Non ho sofferto di depressione post partum,fortunatamente,ma mi sentivo schiacciata,specialmente la prima volta.
    Avevo un balcone che si affacciava sul porto della mia città e sognavo di imbarcarmi su una nave…Guardavo le altre mamme e pensavo che erano brave,e io?Le zingare poi erano il top:dovevano essere per forza straordinarie se i loro bambini erano l'immagine della salute nonostante la vita che facevano.
    Poi ho parlato con una mia cara amica,anche lei neomamma,alle prese con gli stessi dubbi e finalmente, ho visto la luce.Non bisogna tenersi tutto dentro,è importante confrontarsi,approfittare dell'esperienza delle altre,farsi aiutare dalla propria mamma,la mia è stata preziosissima,dalla suocera,pensare che questo periodo è il più bello,elettrizzante,emozionante di tutta la vita ma al contempo il più delicato per gli equilibri di tutta la famiglia.
    Non ho dimenticato il papà,lui è il nostro complice,dobbiamo coinvolgerlo il più possibile per evitare che si senta escluso.Care mamme giovani,coraggio!
    La vita ci ha dato una grande ricchezza,i nostri figli,non ci lasciamo travolgere da quella bestia nera,combattiamo.Soprattutto,parlate,parlate,parlate,chiedete aiuto,non pensate che le altre siano migliori di voi,giovani,attempate,al primo,al terzo,non ci sono regole,c'è solo tanta paura.

  • Brava, ben detto.
    Io ho trovato compagnia sul web, tramite i blog delle altre mamme e da li ho imparato a trovare altre mamme umane nella realtà, senza fermarmi alla facciata di perfezione che spesso e' solo nei nostri occhi. Mi si è aperto un mondo. E poi il tempo aiuta, lavorare fuori casa anche e avere un marito/padre o comunque una famiglia ancora di più.

  • mi avete fatto piangere…. da mamma che ha sfiorato la depressione post-partum con il primo… e ora, a meno di due mesi, dal secondo parto, spera con tutto il cuore di essere più forte o semplicemente più preparata…

  • Mamma di due bimbi e con entrambi ho sofferto di depressione.
    Ne parlo sempre e sempre apertamente perchè il post parto nn è tutto rose e fiori..anzi
    Grazie mille del post.Simo

  • Chilli!!!!! Anche io "sforno" tra meno di due mesi per la seconda volta e mi auguro le stesse cose che ti auguri te! Ho una fifa tremenda perchè mi rivedo i pianti fatti i primi mesi, le notti agitate, il non saper gestire il proprio tempo….ed ora saranno due!!!! Speriamo bene.

  • Ciao, io sono Valentina. Ho intervistato Anna, Morna e Anya per il mio sito http://www.post-partum.it, che ho realizzato perché anch'io ho sofferto di depressione post partum. Non è una vergogna, anzi: quanta sofferenza si eviterebbe se si imparasse ad essere più sincere tra mamme! Io non ho amato mia figlia per molto tempo, però ho chiesto aiuto. E ne sono uscita. Perché la mamma – a volte ce lo dimentichiamo – non è una santa, ma solo una persona.

  • (Ok, tra le autrici sei la mia preferita… Shhh! Non dirlo a nessuno!) Condivido volentieri questo post, c'è ancora troppo (ed ingiustificato) tabu intorno al senso di inadeguatezza ed alla solitudine delle mamme!

  • So cosa significa. Al mio terzo mi sentivo in trappola: sola, di fatto, con un bambino attaccato al seno giorno e notte, un bambino che non dormiva né di giorno né di notte, il marito fuori sede, i nonni acciaccati, due bambini a scuola …e io che desideravo solo fuggire…e non potevo dirlo a nessuno, perché io quel bambino lo avevo fortissimamente voluto. Solo un'amica è stata paziente ascoltatrice dei miei sfoghi…ed è anche grazie a lei che ho resistito.
    Parlarne è fondamentale, anche per capire che non siamo mamme mostri, ma solo mamme stanche.

  • I primi tre mesi della mia vita con mio figlio sono stati molto simili alla descrizione che compare in questo post. Poi lui è cambiato, poi sono cambiata io, poi qualche mamma ha osato rompere la cortina di omertà in cui si era trincerata e ha ammesso che anche per lei a volte era dura. Piano piano tutto è cambiato. Ma io mi sento sempre una sopravvissuta. Non dimenticherò mai quello che ho provato. Lo devo a me stessa e alle madri che incontrerò nella mia vita.

  • "Inciampo" in questo blog dopo 3 mesi e mezzo dalla nascita di mia figlia (e dal mio parto!). E' importante che queste cose si sappiano. Che le sappiano le donne come gli uomini. Che le sappiano quelli che, senza figli, pensano di saper fare il genitore. Che le sappiano le donne che desiderano i figli e credono che "tutto sommato che ci vuole?". Ci vuole. Soprattutto agli inizi. Bisogna accettare di non essere più il centro del proprio mondo. Il che, tutto sommato, non è nemmeno una pessima lezione da imparare…ma ci vuole lucidità e coraggio per fare la mamma. Per fare il genitore. E bisogna aiutare e poter chiedere aiuto, senza sentirsi giudicate, ché le mamme perfette non esistono. Non sono mai esistite. O per lo meno io non ne ho mai viste…Grazie del ricchissimo post.

  • Leggo i vostri post e ricordo un anno e mezzo fa quando mi sono ritrovata tutto i ad un tratto mamma, studentessa, casalinga e lavoratrice part time…e sì xkè i primi tre mesi sono stati così tremendi che al quarto ho trovato un lavoro part time che mi permetteva, almeno al mattino di staccare per qualche ora dal limbo casalingo (questo poi è durato solo tre mesi perché poi ricominciava la terribile sessione di esami universitari). Credo che il mio stato di disagio profondo fosse la totale mancanza di un momento di relax, nemmeno un attimo per fare pipì altrimenti il bambino scoppiava in un pianto disperato… spesso saltavo i pasti per la stanchezza…il pomeriggio dormivo con lui…non avevo più una vita! Mi ero estraniata dal mondo, per questo ho perso molte amicizie ma con il tempo ne ho trovate altre… forse un pochino più sensibili…Essermi iscritta alla specialistica in università mi ha permesso di reintrodurmi in un ambiente sociale e fare qualcosa per me stessa.
    Grazie per i vostri post che mi divertono moltissimo!

  • Sono una mamma di una bimba di nove .. avuta da una storia nonn molto bella. Per me è stato molto doloroso tutto i miei genitori che nn mi guardavano piu . Mio padre e mia madre che mi ripeteva ora non potrai piu sposarti lo sai.. a distanza di nove anni vivo con i miei ma sono molto frustrata sto male. Sono spesso nervosa e mia figlia lo sente. E sta male. Non so come uscirne. Mia madre ha continuamente da ridere su di me. Ho molti problemi lo so.. mi sento inadeguata . E da quando mio fratello minore si è fidanzato con una ragazza madre di oltre 10 anni di meno sto peggio.. perché mia madre dice lei è matura.lei lei lei.. poi c è mia sorella che mi ricorda sempre quAnto faccio schifo come madre perché le colpe sono solo mie.. io lo soo.. ho bisogno di aiuto. Perché mi sento triste sola e inadeguato

  • A 5 mesi dalla nascita di mia figlia mi sento esattamente così…
    Vorrei scappare, tornare indietro e mi sento in colpa. Mia figlia non si merita una madre come me.
    Ho chiesto aiuto ai miei, a mio marito, alle amiche, ma nessuno mi ha dato peso.

  • Ecco io mi sento esattamente cosi.. Sono giovane ho 22 anni e ho già due figli il primo fa due anni ad aprile e sono rimasta incita del secondo quando aveva 8 mesi ed ora il secondo ne ha 6sono in un periodaccio ho iniziato da poco lo svezzamento ed è complicato trovarsi con due bambini da imboccare quando tu sei solo una. Passo tutto il giorno da sola perché il padre esce alla mattina presto e torna per cena e guai a non fargli trovare pronto da mangiare e non sto a dire le cose che dice se gli chiedo di tenere 10 minuti il piccolo mentre io do la cena al grande o la preparo a noi la cosa peggiore è che poi lui si lamenta con la madre del fatto che io gli faccio tenere i bambini quando è a casa e lei ovviamente gli da ragione dicendo che sono una sconsiderata e anche di peggio. Ma scusate i padri che ci stanno a fare?loro non esistono per i figli?
    Con il mio compagno è da un po che le cose vanno male poi da quando mi ha detto che con me non è mai stato felice mi ha distrutta moralmente io ora ho perso la voglia di fare la moglie e la mamma vorrei chiudere gli occhi e che finisca tutto. Ogni volta che sento piangere anche se il bambino non è il mio mi vengono le crisi e scoppio a piangere. Avrei bisogno di qualcuno che può ascoltarmi e magari capirmi anche poco prima che tutto peggiori

    • Cara Lisa, a volte gli uomini sono esseri orribili, purtroppo, e la colpa non di rado e' delle loro madri, donne che li hanno cresciuti dando loro sempre ragione. Non e' colpa tua! Ricordati che i tuoi figli saranno sempre TUOI, che tu sei una donna e puoi farcela. Trova qualcuno che ti faccia sentire meno sola, dal vivo o su internet poco importa, ma parla, sfogati, ascolta. Non sei l'unica in questa situazione e se ne parli con qualcuno vedrai che starai meglio. Stai crescendo due bambini, e' una cosa bellissima: e sono cosi' piccoli che hai tutto il diritto di essere stanca e frustrata. Per stare meglio prova ad organizzarti in modo da prevedere gli imprevisti e vedrai, appena cresceranno un po' sara' diverso. Non facile, perche' anche crescendo i bambini sanno come sfinirci, ma quando sono piccoli… Devi solo tirare un grande respiro. Tua mamma puo' aiutarti? Esci, vedi delle amiche, non chiuderti in te, porta i bambini con te, sentiti forte e vedrai che la forza arrivera'! Noi siamo qui, puoi scriverci quando vuoi a 50sfumaturedimamma@gmail.com. Un abbraccio

    • Hai 22 anni, puoi rifarti una vita. Hai tutta la vita davanti non sprecarla in tanto dolore, non lasciare che che venga distrutta da un medievale. Ma come fai a preprargli la cena? Io mi rifiuterei. Mi schiferebbe solo l'idea di sedermi a tavola con uno così.

  • Ciao anche io ho avuto il secondo che il primo ne aveva circa 7, capisco cosa intendi averne due così vicini non è semplice, non è colpa tua, ignora le cattiverie che ti dicono, non è colpa tua. comincia da qui, a pensare che tu fai quello che puoi, sei da sola con due molto piccoli, è parecchio faticoso. anche io piangevo e scleravo a sentire piangere sempre. pian piano il piccolo comincia a star seduto e giocare per terra e si distrae e piange meno…lo fa? il più grande ci riesce a provare a mangiare da solo? e se mangiassero non contemporaneamente? hai qualcuno a cui telefonare, così anche solo per fare due chiacchiere e distrarti..aiuta molto. aiuterebbe anche avere qualche ora per sè…non c'è proprio nessuno? i tuoi? qualche vicina di casa gentile?

  • Sono capitata qui per caso e ho versato qualche lacrima leggendo della fatica di essere mamma. I miei piccoli hanno 6,4 e 2 anni, sono vivaci, sono tre maschi, i loro giochi sono pieni di corse, urla, motori e non sempre lo spazio è quello adatto. Mio marito è sempre scocciato da loro, lo chiamano troppo spesso, a tavola parlano troppo e lui invece deve guardare la televisione. Perché ha fatto tre figli non si sa. In giardino non possono strappare foglie e fiori x giocare, niente sassi, niente bastoni, non vorrebbe neanche che calpestassero l'erba perché si rovina il suo prato perfetto… io sognavo che potessero giocare e correre liberamente ed essere felice come sono stata io da piccola e invece non faccio che ricordare loro le mille regole che abbiamo imposto loro… Io lavoro al mattino e al pomeriggio sto con i bimbi, pulisco casa, vado a fare la spesa sempre con loro, nessuno me li tiene, sono sempre con me. Li ho desiderati tutti e 3 ma ho deciso di partorire da sola gli ultimi due dopo che per il primo mi sono sentita umiliata e derisa proprio da mio marito che ha assistito al parto. Una vergogna che sento ancora adesso. Ho buttato qui tante cose e non so nemmeno perché, solo forse per tirarle fuori e smettere di piangere da sola. Per questo ringrazio chi ha predisposto questo spazio e mi scuso di risultare anonima, ma potete pensare a me come Daisy. E soprattutto quello che voglio scrivere ma che non troverò mai il coraggio di dire a nessuno è che mi fa schifo pensare di fare sesso con mio marito

    • Cara Daisy, sono rimasta molto colpita dal tuo commento.
      Permettimi però alcune osservazioni anche un po' forti.
      1. Sei nel post sbagliato. Tu non sei una mamma depressa. Sei, semmai, la moglie di padre stronzo, scusami le parole, ma qui ci vogliono tutte.
      Mi ha colpito come inizi a raccontare di episodi, anche molto antipatici (il non lasciare giocare liberamente per me è già grave), ma che sono poca cosa, tutto sommato, rispetto a quello che dici dopo. Non sono certo psicologa, ma si nota immediatamente come tu metta avanti a tutto i tuoi figli.
      Inizia da te invece.
      Hai un marito che ti ha derisa durante il parto. Non voglio nemmeno pensare a cosa possa averti detto, ma è davvero, davvero VERGOGNOSO E INFAME. E ti credo tu non voglia fare sesso con 'sto stronzo, ci mancherebbe altro! Se c'è qualcosa di buono da salvare in questo personaggio, prova una terapia di coppia, che faccia capire a lui quanto ti abbia ferita, e quanto male sta facendo il padre. Altrimenti, mi dispiace ma il vecchio detto "meglio sole…" è sempre attuale. Scusa la franchezza, ovviamente mi baso su quello che hai raccontato. Un grande abbraccio. Morna

    • Non so se sia possibile immaginare l'emozione che ho provato leggendo la risposta al fiume di parole non sempre sensate che ho scritto! Grazie! Sono entrata in questo post perché in questo momento mi capita spesso di sentirmi così stanca da non farcela più. La gestione di lavoro, casa, bambini a volte mi sfianca. La notte ancora non si dorme: il piccolo si sveglia di frequente, tutte le notti ed è facile immaginare chi si alza sempre e chi non si alza mai (tanto anche se vado io, lui vuole te… bella scusa) Ho pensato anche a quel "meglio sola" … da un po' di tempo mi capita di pensarci anche se mi spaventa tantissimo pensare di lasciare i bambini al papà per il weekend come spesso si fa… almeno adesso posso sfruttare qualche momento di disponibilità (senza esagerare, non sia mai) ma supervisionando sempre la situazione! Non so se esiste il post delle madri mogli di mariti stronzi ma… di sicuro è il mio! Daisy

    • Ma figurati, grazie a te che ci leggi.
      Riguardo a quello che dici, Daisy, certo son decisioni difficili, ma non mi pare una forte motivazione la tua… Ovviamente sai solo tu com'è il tuo matrimonio, ma io non starei mai con mio marito solo per avere "un aiuto" o per non affidargli i figli un weekend ogni due. Anzi, scherzando gli propongo di separarci proprio per avere un po' di libertà! 🙂 Certo, per i figli avere genitori uniti è il top, e credo che l'amore tra i genitori sia uno tra i più grandi doni che si possono fare ai figli, ma restare assieme per convenienza quello mai, trasmetterebbe solo freddezza e sfiducia nell'amore. Detto questo, ti auguro di recuperare con tuo marito, parlagli di quello che ti fa stare male, solo così si possono aggiustare le cose.

    • Sono rimasta, scusa la franchezza, disgustata dal dipinto che fai di tuo marito. Vedere la propria madre trattata così, avere un padre del genere fa molto male ai figli. Il mio fidanzato ha avuto un padre così e quando aveva 14 anni e sua sorella 6 sua madre l'ha lasciato. Lui ha detto che è stato un gran sollievo. Perchè, dico, perchè ricordi loro regole tanto assurde???? Sono i tuoi figli e da quanto dici tuoi al 90%. Tu fai tutto, lui li reprime e basta. Difendi i tuoi figli e te stessa. Rachele

  • Ciao a tutti sono molto felice oggi ho appena ricevuto il mio prestito da un timorato di Dio l'uomo Mr.Moris Fred quando tutta la mia speranza era perduta che non riesco mai a ottenere un prestito più perché sono stato ingannati da molti istituti di credito, ma ho appena incoraggiare la mia auto e prendere un passo coraggioso e applicare con questo creditore, ma molto felice di poter dire oggi che ho appena ricevuto il mio prestito di 100,000,00 dollari USA vi consigliarvi tutti bisogno di un prestito di contattare semplicemente lui per la sua e-mail: Morisloancompany6@gmail.com e ottenere il prestito oggi hanno una bella giornata a tutti ..
    E-MAIL: Morisloancompany6@gmail.com
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    Grazie,
    MORIS FRED

  • Ciao mamme,
    mi sono imbattuta in questo post di qualche tempo fa perché cercavo un confronto, un aiuto; sono mamma da tre settimane e l'inizio di questa maternità non è stato facile. Un parto difficile, la difficoltà nell'allattamento al seno con conseguente scelta di passare al latte artificiale (cosa per la quale in ospedale sono stata trattata come una madre snaturata); il ritorno a casa, aiutata da tutti (nonne, amiche, compagno) ma con un senso di inadeguatezza continuo, mi sembra di non potercela fare; soprattutto perché non sento quell'innamoramento per la bimba che tutte le mamme sentono, le voglio bene ma per lo più sento la mancanza della vita di prima, della tranquillità, dello stare col mio compagno (che oer lei stravede ma lavorando c'è pochissimo), della libertà di fare cose (che magari prima neanche facevo!)..
    Sono ansiosa su tutto, stiamo attraversando il periodo coliche quindi ogno suo risveglio mi fa paura; vengo poi assalita da pensieri che prima non avevo, tipo l'ansia di non avere ancora una cameretta per lei (dovremmo fare dei lavori o cambiare proprio casa), o l'ansia per la mia auto troppo vecchia che non ho cambiato prima. Insomma, mi sento oppressa anziché in paradiso.
    Non tutti i giorni, non sempre, ma in sottofondo sono spesso così.
    Mamme, se avete un'esperienza da condividere, sarebbe di grande aiuto per me. Perché di tutto questo mi vergogno molto.

    Una neo mamma spaventata

    • Cara Mati, prima di tutto mi sento di dirti che le tue parole rispecchiano quelle di praticamente tutte le neomamme, anche se non te lo dicono 🙂 Dopodiché, ti racconterò quello che è successo a me la prima volta: volevo renderla. Non te lo dico per dire, non provavo quell'amore che tutti mi dicevano (ci sono voluti NOVE MESI per sentirlo!), non volevo sentirla piangere, non volevo avere l'obbligo di alzarmi, volevo tornare indietro. Poi, piano piano, il senso di responsabilità nei suoi confronti e il bisogno di farcela (di dirmi "brava, ci sei riuscita!") mi hanno fatta andare avanti. E sai anche cosa? Fare da sola. Quando mi mamma se n'è andata e siamo rimasti noi tre è stata è stata sì faticosa, ma che differenza… Ero io con la mia bimba, con la necessità di capirla, di entrare in sintonia con lei senza poter delegare e quindi imparando ogni giorno a fare la mamma con lei.
      Quando avevo bisogno chiedevo a mio marito, ed eventualmente in casi estremi chiamavo una babysitter e ogni tanto la mamma veniva a trovarmi. Più stavo sola, più mi sentivo adeguata. Ma bada bene: non ti sto dicendo di NON CHIEDERE AIUTO, assolutamente il contrario!
      Ti sto dicendo di provare a non avere continuamente aiuti, ad essere tu e la tua bimba, di imparare a conoscervi voi due senza avere sempre l'interferenza di qualcuno intorno, e di chiedere aiuto in quei momenti in cui hai bisogno: per farti fare da mangiare, per poter uscire con un'amica un'ora, per poter passare due ore sola con tuo marito.
      Prova, e se non dovesse andare non disperare. A. siamo tutte qui, puoi scriverci anche via mail, B. dei figli ci si innamora, non sei sbagliata tu, vedrai!

  • Buongiorno sono mamma di tre figli, 2 anni, 3 anni e mezzo e 7 ultimamente come persona mi sento una nullità, è come se la mia persona sta via via sempre più scomparendo… ho difficoltà a cucinare, fare la spesa fare le faccende domestiche, mi sento una persona con un carico enorme perché loro vivono in funzione di me. Non ho nessun tipo di aiuto tranne che da mio marito. A volte penso che non sono libera di docciarmi e uscire anche per un caffè sola! È tutto molto difficile! Vorrei riprendere in mano la mia vita andare a lavoro o anche studiare per l'uni, penso che quando diventeranno piu grandi lo portò fare ma mi accorgo che man mano che passano i giorni il carico aumenta sempre piu!

  • …sono mamma di una bimba di un anno e mezzo e i primi mesi mi sentivo proprio come è scritto qui… grazie per averne parlato, ero piena di sensi di colpa e mi sentivo inadeguata, non capisco perché noi donne dobbiamo sempre mascherare le difficoltà e sembrare perfette, a discapito delle altre. Coraggio a tutte, mamme e non. Bea

  • Come altre sono capitata su questo post dopo l’ennesima crisi di pianto e urla (più o meno trattenute)… sono mamma di una bimba di 2anni e di un bimbo di 5 mesi. Siamo lontani da tutti, famiglie ed amici e mio marito lavora.
    Le mie giornate sono sempre le stesse, mi sembra di rivivere un loop infinito giorno dopo giorno…notte in bianco (scandita dal pianto di entrambi e dal russare di mio marito) , ti alzi al mattino distrutta, sistema i bimbi, pulisci casa, prepara il pranzo, pulisci, sistema, il riposino dei bimbi (che nn so come capiscono sempre l’esatto momento in cui ti siedi, sfatta, sul divano), merenda, giochi, cena, pulisci, sistema e metti a letto tutti e due…
    non ne posso più, non faccio altro che chiedermi dove sia finita la mia vita, che fine abbiano fatto i miei sogni, le mie ambizioni. Eppure l’ho scelto io di sposarmi ed avere dei figli. Mi domando dove ho sbagliato e come si faccia a tornare indietro. Ho parlato diverse volte a mio marito del mio stato d’animo, ma non riesce a capire…mi risponde sempre: perchè stai così? Non vedi che abbiamo una bellissima famiglia?
    A quel punto mi farebbe troppo male dirgli che è proprio quella bellissima famiglia il mio problema….e allora rimango in silenzio ed annuisco. Di lui non posso lamentarmi, mi aiuta come puó (ovviamente come ogni uomo solo dopo richiesta esplicita).
    E quanto è frustrante il fatto che quando sono con te non li sopporti ed appena sono lontani ti mancano e ti senti in colpa perchè non sei con loro??!!
    Non ne posso più di sentirmi triste, senza uno scopo ed inadatta, penso seriamente che questo ruolo non faccia per me e puntualmente, ogni volta che lo penso, mi ripeto che l’ho scelto io, che sono io l’artefice del mio destino…
    Comincio seriamente a capire quelle mamme che abbandonano tutto e tutti e ricominciano da capo, non credo che sarei in grado di farlo, ma non mi sembra più da condannare a priori…
    Grazie per lo sfogo…

    • Ciao Sara, ci dispiace molto sapere che stai così. Non ti consolerà, ma non sei sola, sono tante le donne a sentirsi come te. Quello che possiamo consigliarti, è di riprendere in mano la tua vita e di trovare qualcosa che ti dia la carica. Bisogna fare il primo passo, che è quello più duro, e non devi dirti che hai tutto e va bene così, perché essere donna non significa avere dei figli sani e un marito che torna a casa la sera. È normale sentire il bisogno di qualcosa di più, non sei ingrata. Devi solo capire cosa. Un abbraccio

  • Eccomi. Presente!
    Sono anche io una mamma che cerca sostegno. La mia storia nasce circa 10 anni fa, quando è nata la mia prima figlia, non cercata. Nel periodo del mio grande dilemma, mi ricordo che il ginecologo mi disse esattamente questa frase: “non conosco nessuna mai che sia tornata da me pentita di aver avuto un figlio…”. Quella frase mi fece riflettere, ma tante volte ho pensato si sbagliasse, che le madri non gli rinfacciassero quella frase per pudore e per costume. La realtà era che io non ero pronta. I primi mesi sono stati terribili, ero in ansia perenne e volevo solo tornare indietro. Rivolevo la mia vita. Non avevo molti aiuti e le giornate mi sembravano infinite. Poi, non so quando e non so come, un giorno l’ho guardata ed ho pensato che era tutta la mia vita. Da quel giorno, ogni giorno e sempre un pochino di più, mi sono innamorata di lei. Le cose sono diventate semplici e lei è diventata la mia ragione di vita.. Lo è diventata a tal punto, che ho deciso di non essere egoista e di non lasciarla sola. Ed ora, mi ritrovo con un piccino di 8 mesi e con le stesse sensazioni provate 10 anni fà. Speravo di essere più matura, di riuscire a gestire meglio la situazione, ma nuovamente mi sento in gabbia. Certo! È diverso. Ci sono momenti in cui lo guardo con gli occhi dell’amore ed altri in cui penso “chi me lo ha fatto fare”….spero che il fatidico giorno in cui ci sarà la svolta (perché anche questa volta ci sarà, lo so) arrivi in fretta…ecco, tutto qui! Voglio che arrivi quel giorno in cui la fatica non mi pesi più, ma che sia riempita solo di amore.

    • Ma certo Alessia che ci sarà! Questi sentimenti sono comuni a molte donne, sopraffatte dalla stanchezza, dall’alienazione… anche tra chi un figlio l’ha fortemente voluto! Non fare l’errore di sentirti sbagliata, sii paziente e clemente con te stessa. Sai che le cose migliorano, anche se ogni volta sembra impossibile!

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