Fenomenologia della mamma: la proverbiale

La Proverbiale è quella mamma che tende ad essere…. legata alla trazione, diciamo così.

Quella che se in gravidanza ha delle voglie le deve assecondare altrimenti, nei primi 4 mesi, rischierà di abortire per la “voglia”.
Ma attenzione, dopo i 4 mesi la voglia passa alla creatura: vietato quindi toccarsi, ovunque sia, altrimenti il pargolo nascerà con la famosa “voglia” a forma di fragola, caffè, pisello (sì, sì lo so a quale forma avete pensato).

Ovviamente se le regalate una catenina ve la tirerà dietro: non lo sapete che se tenete qualcosa al collo il bimbo rischierà di strozzarsi con il cordone? Lo stesso vale per accavallare le gambe, sia mai.
Ma nemmeno le può tenere aperte: parto prematuro assicurato.

Nausea? E’ maschio.

Tanta nausea? Son gemelli.
Voglia di cetrioli? E’ maschio.
Voglie strane? E’ femmina.
Mamma bella? E’ maschio.
Mamma sfatta? E’ femmina (che ruba la bellezza alla mamma, ‘sta fetente).
Pancia a punta? Dipende, i più dicono maschio, ma qualche credenza regionale la attribuisce invece alla femmina (“pancia a punta non va in guerra”).

Acidità di stomaco? La Proverbiale sopporta felice, almeno nascerà con tanti capelli.
Sciatalgia? Ottimo una bella bambina! (“Co’ dol ‘na gamba, la puta no manca”).
Quando si avvicina il parto, inizia il conto delle lune: con la luna nuova la Proverbiale può anche andare a campeggiare nel nulla più assoluto, tanto è risaputo che i bimbi nascono solo con la luna crescente.
Dopo aver partorito, inutile che la invitiate a fare una passeggiata: non lo sapete? La puerpera deve osservare il riposo per 40 giorni, e per i primi 8 giorni non deve alzarsi dal letto (sì, ciao proprio).
In rete* ho trovato pure questa leggenda che mi ha fatto stramazzare: “se la puerpera sente brutti odori gli prende un groppo in gola e un forte mal di
testa. L’unico rimedio contro questa malattia è l’odore dei piedi di un uomo.
Si prende la calza appena levata dai piedi, magari “cò tanta spussa”
e la si mette nel seno della donna o nella gola. “La spussa dei pie
impedisse che l’odor cativo ghe fassa mal”.
Madre mia, per fortuna dopo il parto non ho più avuto problemi con gli odori, altrimenti mi sarei trovata un calzino tra le tette (ed un figliuolo stramazzato).
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Spero che la Proverbiale non dia conto di tutti i proverbi sul tema, altrimenti dovrebbe girare con un mazzo di cornetti scacciasfiga: praticamente, se fossero veri, l’umanità dovrebbe essere estinta da mò.

Ad esempio, si dice che per
quaranta giorni la puerpera “ga la fossa verta”. Se muore entro la
quarantena è protetta dalla Madonna, dopo è destino.
Intanto, consiglio una bella strizzata di maroni.
Se siete oltre al termine della data presunta, rallegratevi: “Quei che stenta da nasser i stenta
anca da morir”, vuol dire che si nasce tardi e si campa a lungo.
Anno bisestil more la mare o ‘l fantolin.

I bambini che nascono di venerdì sono fottuti: muoiono presto, se non muoiono non si maritano e se si maritano non avranno figli. Forza tenete duro e fatelo nascere di sabato, giorno fortunato e protetto dalla Madonna (ti credo che è fortunato, è scampato alla morte certa del venerdì..!).

In ogni caso, la strada è ancora in salita: fanno presto i denti? Cattivo presagio. Fanno prima i denti sopra? Non avranno una vita semplice.
Quando
la fontanella alla testa gli si chiude presto hanno poche possibilità di
vivere. Avete figli angelici? E che vi ridete?  “quando i xe
boni Dio li tol”.
Se sono rossi in viso non sono sani (pomo rosso no xe bon) e quando sono troppo
grassi son parimenti fregati.
Quando
i bambini guardano troppo verso l’alto significa che guardano gli angeli con le prevedibili funeste conseguenze. Ma se stanno sempre in terra non rallegratevi: la conseguenza è la medesima.
Praticamente, non se ne salva uno.
Se la Proverbiale è sopravvissuta alla mattanza dei primi giorni, arriva all’allattamento: ovviamente, no a broccoli e cavolfiore che fanno il latte amaro.
Le propineranno tonnellate di brodo di gallina, che favorisce la montata.
Meglio fare scorta, perchè non si allatta durante le mestruazioni.
Niente pesce, che le spine potrebbero finire nel latte (buahahahhaha).
Se non altro, beve tonnellate di birra che fa latte (e, in ogni caso, la gioia del marito, che avrà la botte vuota, ma almeno la moglie ubriaca, e dopo 40 giorni di astinenza male non fa).
E voi, quale perle vi siete sentite dire?
*  i proverbi veneti son tratti da www.venessia.com
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