Vacanze troppo lunghe? L’esperienza tedesca.

In questi giorni si sta finalmente discutendo se le vacanze estive dei nostri figli non siano troppo lunghe: questo grazie al ministro del lavoro Poletti, che parlando a Firenze al convegno sui fondi europei e il futuro dei giovani promosso dalla Regione Toscana ha affermato che 3 mesi di vacanza son troppi.
Il suo intervento, in tema con il convegno, era legato alla connessione con il mondo del lavoro giovanile, ed ha sostenuto che non troverebbe “niente di strano se un ragazzo lavorasse tre o quattro ore al giorno per un periodo preciso durante l’estate, anziché stare solo in giro per le strade”.
Chiaro che qui si parla di studenti già grandini, delle superiori, ma direi che non serve un intervento del governo per far sì che i ragazzi si rimbocchino le maniche: basta un po’ di buon senso dei genitori (e dei figli…), no? Io ho iniziato a lavorare in estate o nel week end a 14 anni, ed ho continuato fino alla laurea: per me è un’esperienza davvero indispensabile, tanto che ai colloqui escludo immediatamente chi non ha mai fatto alcun lavoretto durante gli studi.
Ma il momento dei primi lavori è (ahimè) ancora molto lontano, quindi mi limito, per ora, a cogliere l’occasione
per interrogarmi e interrogarvi sulla opportunità di vacanze estive che durano così tanto.
Come avevo già detto qui, a mio avviso le vacanze estive sono troppo lunghe e troppo slegate ormai dalle abitudini e necessità della famiglie.
I tempi di “quando la moglie è in vacanza” sono tramontati da un pezzo: se negli anni 60/70 c’erano moltissime madri che stazionavano in villeggiatura anche 3 mesi, ora i casi si contano sulle dita di una mano.
Sempre più spesso lavorano entrambi i genitori e quindi sistemare i figli in estate diventa una vera e propria corsa ad ostacoli.
Proprio per questo, per me non hanno più senso tre interi mesi “a casa”.
Se in quei mesi i bimbi devono frequentare centri estivi, tanto vale che vadano a scuola per più tempo (ad esempio fino a fine giugno, e dal 1 settembre) lasciandoli però ovviamente staccare per periodi più lunghi durante l’anno, no? Sarà che io vedo dei picchi di stanchezza altissimi a novembre e adesso, in primavera, e quindi mi sembrerebbe davvero opportuno farli riposare un po’, lasciando sedimentare quello che hanno faticosamente appreso nei mesi precedenti.
A mio avviso, frammentare le settimane di vacanza durante l’anno, oltre a giovare ai bimbi che sarebbero più riposati (e meno annoiati in estate: diciamocelo, 3 mesi sono eterni, anche -o soprattutto- per chi non ha problemi di sistemazione perchè non lavora!) sarebbe più facilmente gestibile per le famiglie: i genitori possono prendersi qualche giorno di ferie, si può puntare a mete esotiche a prezzi accettabili (in agosto per molti le vacanze sono semplicemente impossibili da sostenere economicamente), si possono arruolare nonni e zii. Per qualche giorno qua e là si può fare, per tre mesi di fila anche no.
Ovviamente, anche gli istituti scolastici o enti privati dovrebbero dare il loro supporto, prevedendo comunque attività
ludico-sportive per chi ha genitori che non possono assentarsi dal lavoro.
Nel caso di iniziative a pagamento, poco cambierebbe, almeno per la mia esperienza: come pago da giugno a settembre per i centri estivi, ugualmente pagherei durante l’anno (con la differenza che, come detto, riuscirei spesso ad organizzarmi in modo da non dover ricorrere a centri di questo tipo).
Qui in Trentino tutte le attività estive sono a pagamento, dalla fine delle scuole a metà giugno, quindi farle in luglio o in febbraio non cambierebbe poi molto, a livello economico. Ma ovviamente si auspicherebbe che provvedano le scuole, in via gratuita o quasi.
Quello che è certo è che siamo tra i paesi europei con le vacanze estive più lunghe. In Germania le vacanze durano un mese e mezzo, in Svizzera poco più, ma poi durante l’anno ci sono diversi momenti di pausa.
Secondo i pedagogisti, in questo modo “la memoria dei ragazzi funziona meglio, si usufruisce dei vantaggi della continuità, e non si rischia di dover sempre ricominciare daccapo a settembre, avendo tenuto fermo il processo di apprendimento per così tanto tempo. Le ferie sono necessarie ma vanno anche adeguate alla vita delle famiglie, che fanno sempre più piccole vacanze durante l’anno e sempre meno lunghi periodi di stop».
Come correttamente rilevato in questo articolo “il calendario scolastico, in realtà, andrebbe adeguato anche alle profonde differenze regionali che esistono nel nostro Paese: viviamo in un Paese lungo, che da nord a sud dello stivale ha diversissimi climi e quindi diversi stili di vita.
Inoltre, come ricorda Pierpaolo Triani, quando parliamo di calendario bisogna considerare moltissimi elementi diversi: le famiglie, i trasporti, i riscaldamenti, i servizi. E poi bisogna considerare il calendario settimanale, e quello annuale, le autonomie scolastiche, le decisioni delle Regioni.
Insomma, nulla di facile e immediato, e son certa che il calendario rimarrà com’è ancora a lungo.
Ma è un’ottima occasione per interrogarsi, quindi ho pensato di intervistare una mamma che vive in Germania, così per capire come funziona lì.
Ciao Ruth, una piccola premessa, per conoscerci un po’: chi sei e quanti figli hai?
Sono Ruth Stirati, vivo a Berlino da 21 anni, lavoro a tempo pieno su diversi campi ( www.caseaberlino.comwww.berlinitaly.dewww.italianiaberlino.it e altro ancora ;)) e ho 3 figli.
Puoi raccontarci quante vacanze hanno gli studenti e come sono distribuite?
Ruth: I bambini  a Berlino hanno 12 settimane, più qualche ponte (pochi a Berlino che non è Land cattolico), e sono distribuite così:
– 6 settimane d’estate. Da notare che le vacanze non sono sempre nello stesso periodo estivo ma c’è un calendario diverso per ogni regione e ogni anno in modo tale che non si accavallino tutti insieme. Faccio un esempio per Berlino. Quest’ anno avremo vacanze da metà luglio a fine agosto. L’anno prossimo dal 20 luglio ai primi di settembre. l’anno dopo ancora dal 1 agosto a metà settembre. L’anno dopo ancora da metà giugno a fine luglio, per poi ritornare più avanti. E come per Berlino così varia per tutte le regioni. Questo non solo da  alle famiglie la possibilità di fare vacanze in periodi anche di bassa stagione, ma permette anche alla nazione di non fermarsi mai del tutto come succede invece ad Agosto in Italia…
– 2 settimane a ottobre/novembre( vacanze autunnali)
– 1 settimana a natale
– 1 settimana a febbraio ( ferie invernali)
– due settimane a pasqua
I genitori che lavorano come si organizzano?
Ruth: Ci sono i doposcuola gratuiti nelle scuole che organizzano dei programmi estivi con gite e attività. O tantissime altre attività e viaggi a basso prezzo organizzati dal comune. Chi può cerca di partire con i bambini, noi per esempio ci dividiamo i compiti, io che posso lavorare da casa porto i ragazzi al mare per tutte le vacanze mentre mio marito rimane a lavorare a Berlino per la metà del tempo.Quelli che non sono fortunati come noi e che devono rimanere in ufficio o a Berlino spesso sfruttano questi doposcuola o attività a basso costo.

Tu, che hai vissuto le lunghe vacanze estive in Italia e ora vedi i tuoi figli fare un’esperienza diversa, cosa ne pensi? 
Ruth: io ho bellissimi ricordi dei tre mesi di vacanza al mare. Li ricordo con molta nostalgia. Ma sinceramente penso che sia per i bambini che per i genitori sia molto meglio fare più ferie sparse durante l’anno. Questo dà ai bambini anche più possibilità di staccare tra i mesi e a tutta la famiglia di ricaricarsi.
6 settimane di vacanze estive sono comunque un periodo non indifferente, e penso ai bambini basti e avanzi, visto che in ogni caso hanno altre ferie ben distribuite durante l’anno. Le ferie in autunno o in inverno permettono alle
famiglie anche la possibilità di fare vacanze, separati, o di far venire i nonni, o di partire con altre famiglie, o appunto di prendere parte a queste attività che qua vengono proposte sia dal senato di Berlino che da privati ed hanno dei costi assolutamente accessibili, se non gratuiti.
Quale sistema preferisci? E a tuo avviso, la situazione tedesca sarebbe applicabile in Italia?
Ruth: io penso che in Italia ci sia un problema di temperatura….o si fa qualcosa in modo che i bambini non muoiano di caldo nelle classi…o capisco che per dei bambini e degli insegnanti concentrarsi con 40 gradi all’ombra sia difficile. Quando qua le temperature sono molto alte, per es sopra i 35 gradi, i bambini non vengono mandati a scuola. Si potrebbe trovare una via di mezzo…tutto é fattibile secondo me per migliorare il sistema scolastico italiano, di cui mi vergogno a parlare qua, e molto , quando mi viene per esempio chiesto quanto vengono pagati i professori.
Io trovo questo sistema fantastico, e voi, come la pensate?
Written By
More from Morna

9 anni, 6 anni

Share this...FacebookPinterestTwitterLinkedinemail9 anni. 9 anni di montagne russe, di cambiamenti improvvisi, 9...
Read More

31 Comments

  • Ti quoto in pieno: tre mesi sono tantissimi sia per l'organizzazione familiare sia per i bambini, che nel mio caso arrivano a settembre un po' frastornati e annoiati, nonostante le vacanze e le varie attività.
    Due mesi sarebbero più che sufficienti secondo me, come fa la scuola materna. Preferirei anch'io spalmare le vacanze durante l'anno in maniera più equilibrata: ai ragazzi servirebbe per riposare e rinfrescare la mente quel tanto che basta, i nonni terrebbero volentieri i bambini per qualche giorno (non per mesi, come dici tu) e noi non impazziremmo a organizzare l'estate.
    Chissà se ce la faremo mai…

  • Parlo da insegnante.
    Sarebbe bello, sì, organizzare il calendario scolastico in modo diverso.
    Ma sfido chiunque (insegnante o studente che sia) a passare il mese di giugno nella sua totalità in un'aula di qualche edificio fatiscente, senza aria condizionata né ventilatore in un paesello sperduto nelle umide e afose campagne della pianura padana o della torrida Sicilia.
    Il 15 maggio mi trovo sempre davanti a decine di studenti già stanchi e distratti dal caldo, il 30 maggio la situazione è incontenibile, il 15 giugno ci di trova a dare gli esami di stato in qualche corridoio o ala più fresca della scuola. Come sarebbe avere 'sti ragazzini impegnati 5 ore al giorno sui banchi e diverse altre ore a studiare a casa, il primo luglio? Un delirio.

    Rominav

    • Per il caldo ovviamente concordo, anche se ultimamente è più freddo giugno di aprile… Per la stanchezza, invece, per me dipende proprio dagli scarsissimi giorni di vacanza: da Natale, quasi nulla: due a carnevale, 4 a pasqua. Troppo, troppo pochi!!

    • Le vacanze a Berlino dal primo agosto a metà settembre potranno pure funzionare,ma qui nella bassa padana i ragazzi a luglio rimarrebbero col culo attaccato alle seggiole causa caldo e umidità. Senza contare che ad agosto se vuoi andare al mare, gli alberghi sono cari come il sangue. Si potrebbe fare luglio e agosto, di meno nn scendo. I miei bimbi fanno un tempo pieno e tutti i giorni a casa hanno comunque da studiare, storia, geografia scienze. Rivendico il loro diritto a riposarsi e a tornare fare i bambini. Dai 14 anni qui non se li piglia nessuno a lavorare, però ci sono altre possibilità per rimanere impegnati, come animatori al grest o nei vari centri estivi, cose che mia nipote fa e le piace molto e almeno passa le giornate in modo costruttivo. Ma a 7-8 anni è un altro discorso. Per i lavoretti estivi ti comprendo in pieno, io ho cominciato a 16 anni, raccogliendo pomodori, poi a 18 sono passata alla fabbrica. Da maggio a settembre facevo di tutto: addetta al confezionamento passata rustica, poi c è stata la fabbrica di creme solari, poi quella dei panettoni. Erano tempi d oro, per 4/5 mesi i turni erano massacranti( le fabbriche erano aperte 24 0re quindi c erano i turni di notte) ma si era giovani, si stringeva amicizie e soprattutto si guadagnava benissimo. La crisi purtroppo ha fatto chiudere 2 di quelle 3 fabbriche in cui ho lavorato…

  • Quoto quoto quoto! Per adesso la situazione la vivo solo con mio nipote che arriva ad agosto super annoiato e soprattutto senza voglia di andare a scuola. A luglio sarò mamma anch'io è già so che saranno salti mortali visti i nostri lavori a tempo pieno. Un'ultima cosa: le mamme che partono e stanno 3 mesi al mare ci sono ancora eccome…. Beh beate loro!
    Paola

  • Anche io temo moltissimo quando arriveranno le vacanze scolastiche delle elementari!

    E da progettista dico che se si spendessero un po' di soldi in scuole nuove, sicure, pensate per essere usate anche in estate staremmo tutti meglio!!!

  • Concordo assolutamente.. 3 mesi di fila sono davvero tanti, è un' interruzione notevole nel processo didattico! E soprattutto hanno pochissimi giorni durante l'anno che li fa' arrivare a a maggio che ormai non si impara più nulla!
    L'unica perplessità potrebbero essere le temperatura alte, ma quando sono andata in vacanza in Tailandia i ragazzi andavano ben a scuola anche con 40 gradi e il mare cristallino a due passi.. Con le strutture adeguate credo sia questione di abitudine!

    Io però devo dire che i 3 mesi estivi non mi sono mai annoiata..saranno stati altri tempi o quel che vi pare ma nessuno ci parcheggiava davanti alla tv e si stava fuori a giocare dalle 9 alle 9 in pratica!non c'era bisogno di centri estivi o adulti che organizzassero la giornata e tra nonni, mamme casalinghe e fratelli maggiori (non necessariamente i propri) non eravamo nemmeno abbandonati! E ovviamente dai 15-16 anni un lavoretto estivo non è mai mancato!

    Anna

  • Ma secondo voi il ministro sta veramente pensando al benessere degli studenti o alle vacanze meno care per i genitori?!…. È un puro depistaggio…. Al nostro ministro interessa mettere in cattiva luce gli insegnanti… da un po' di tempo nell'occhio del ciclone. Avete letto il decreto sulla "buona scuola" del governo Renzi?… Scusate, quando si parla di scuola, mi sento punta nel vivo. Mi rendo conto che non è questo il sito adatto… Finirei fuori tema. Scusate ancora. Nonna Elena (addetta ai lavori)…

    • Il dreceto l'ho letto ed a mio parere è l'ennesimo pasticcio che non migliora nulla.
      Gli insegnanti, a mio parere, hanno fin troppi privilegi e sono sempre protetti, tranne sul fronte guadagni e assunzioni (assurdo questa interminabile successione di contratti a termine e supplenze, che ai privati non è consentita e proprio allo Stato sì e certo non aiuta la continuità didattica degli studenti!).
      Però risolvere quel problema, costerebbbe, e lo Stato sembra preferire c.d. "riforme a costo zero", ossia riforme che incidono solo sul portafoglio dei cittadini e non migliorano nulla.

    • Mamma Avvocato, rispondo da insegnante: a quali privilegi ti riferisci? Se si tratta delle ferie, consentimi un paio di precisazioni – che magari in realtà non riguardano il tuo modo di pensare, ma sgombrano il campo da un paio di equivoci.
      Intanto, la scuola finisce al 5 giugno e ricomincia al 10 settembre per gli studenti. Per gli insegnanti, fra scrutini, esami e corsi di recupero, finisce verso il 10-15 luglio, e ricomincia fra il 28 agosto e il primo settembre. In secondo luogo, i giorni di ferie spettanti sono circa 30; per il resto, se io ho preso ferie dall'1 al 30 agosto e il 29 luglio il mio preside mi vuole convocare per una riunione, io ci devo andare. Anche se nel frattempo sono in Papuasia. E mi si potrebbe obiettare che di fatto nessuna scuola lo fa mai. Verissimo. Ma intanto, in alcuni contratti docenti (vedi quello dei docenti scuole cattoliche) sono previste ore aggiuntive di lavori extra proprio per compensare in parte le "ferie lunghe"; e, soprattutto, quello del docente è un lavoro psicologicamente logorante. L'incidenza di esaurimenti nervosi è la più alta fra le categorie professionali, ed è stato stimato dai teorici della pedagogia che un docente debba prendere alcune centinaia di migliaia di decisioni professionali al giorno. La maggior parte istantaneamente, mentre è in classe. I non poi così molti giorni di ferie servono a riprendersi psicologicamente, oltre che fisicamente.

  • Penso che utilizzare la maggiorparte dello stipendio mensile per un centro estivo che parte da metà giugno alla prima settimana di settembre sia un onere gravoso per le famiglie, giusto considerare il fatto che i tempi sono cambiati e delle famiglie dove la mamma non lavora si contano sulle dita di una mano…i bimbi dopo le vacanze estive non hanno voglia di tornare a scuola per il lungo tempo trascorso e ci mettono del tempo a riabituarsi ai ritmi di studio…invece trovo giusto inserire qualche giorno di vacanza nel periodo invernale ma c'è anche da considerare che molti edifici scolastici sono talmente fatiscenti che garantire un periodo di lavoro durante la calura estiva sembra impossibile e se non ci sono i soldi per effettuare riparazioni figuriamoci per dotarli di strutture adatte ad un lavoro nel periodo caldo….però è anche vero che la situazione andrebbe modificata ….. per le famiglie e per garantire un migliore apprendimento per i bambini (per esempio campi estivi di lingue finanziati dalla scuola?!? ) ..

    • Il primo punto, secondo me, sarebbe appunto garantire delle attività nelle scuole stesse (non studio, attività ludiche e per i più grandi aiuto ai compiti per qualche ora) a prezzi stracciati, come vorrebbe un giusto Stato Sociale…

  • io sono ancora sulla fase di valutazione!!!!! capisco le obbiezioni sulla vacanza lunga che può stancare..ma si potrebbe organizzare a livello comunale o scolastico corsi attività che rendano attivo lo studente , con un costo inferiore al campo estivo magari!!!
    e pensando al caldo che fa da noi a maggio che si prolunga fino ad agosto ..avrei seri dubbi della concentrazione dei ragazzi con 40 gradi in aule che magari hanno finestre sigillate …
    attrezzare le scuole in modo adeguato quello andrebbe fatto a prescindere delle vacanze lunghe o corte…. e adottare il metodo tedesco da noi (postodi mare che lavora solo da maggio a settembre) lo vedo inattuabile perchè da noi tanta gente lavoro solo quei mesi proprio perche lefamiglie vannoe vengono…
    indubbiamente avere più vacanze distribuite meglio sarebbe una fortuna ma…. come ha detto qualcuno prima la vedo più che altro una manovra non è per gli studenti maper qualcun'altro……
    magari sbaglio ehh!!!
    cmq io sono pronta a sperimentare nuove opzioni…
    veronica

    ps: mi dispiacerebbe però mentre c'è un mare da spettacolo che i miei figli andassero a scuola!!!!!! sigh

    • Infatti, centri di accoglienza nelle scuole, con giovani animatori che li portano al mare, in pineta, ecc, sai come sarebbe bello? Bambini felici perché con altri bambini a fare belle attività, genitori sereni perché non si svenano e non devono fare i salti mortali. Proprio come fanno qui in Francia.

  • Concordo e posso aggiungere che, almeno nel nord Italia non c'è certo il problema del caldo eccessivo a giugno e spesso neppure ad agosto!
    Il problema di fondo, però, al di là di come sono distruibuite le vacanze, è che in Germania, da quel che scrive Ruth, ci sono alternative gratuite o a basso costo per chi lavora. In Italia no.
    E allora, per me, che non ho sei settimane di ferie all'anno, al massimo due, è comunque un disastro, che sia luglio o novembre!

  • Ah, dimenticavo: il lavoro estivo ha sempre fatto parte della mia vita e di quella di mio fratello maggiore.
    Con il minore, di nove anni in meno, è stato difficilissimo: i controlli sono continui e nessuno si fida più ad avere un ragazzino che aiuta.
    E di pagare con voucher o mettere in regola non se ne parla: età troppo bassa, necessità di fare corsi di formazione, iscrizione all'INPS (!!!!) e altri costi rendono il lavoro estivo impossibile.
    Almeno qui, dove i controllli sono a tappeto e frequenti e le multe salate.
    Quindi la proposta di far lavorare i ragazzi mi sembra l'ennesima bufala, in uno Stato in cui il posto di lavoro è difficile da trovare per tutti perchè il costo, tra tasse e contributi, è altissimo!

  • Non so.
    A me le estati di vacanza sono sempre piaciute e le rimpiango ancora oggi.
    Non credo si impari solo a scuola, un periodo lungo per fare altro non è male a priori.
    Oltretutto, dove vivo io, luglio può essere insopportabile ed agosto terribile, dotare tutte le scuole di aria condizionata e sistemi di refrigerazione, potrebbe essere un'idea naturlametne, ma sull'attuabilità ho più di un dubbio.
    Ecco, della proposta Poletti o più in generale di una diversa scansione dei tempi, quello che apprezzerei sarebbe una maggiore libertà o una maggiore attenzione al territorio (chè magari non so, in certe zone può essere più opportuno stare chiusi a gennaio/febbraio che a luglio, in altre stare a casa in quei mesi invernali significa annoiarsi e godersi l'estate avere stimoli) ed un impegno nell'organizzare attività diverse da quelle strattamente scoalstiche nei periodi di pausa. Sinceramente, parlando per me, più che altro il problema è che loro sono a casa ed io no, quindi la vera soluzione sarebbe: date anche a me tre mesi di ferie per leggere, scrivere, gironzolare, oziare, pensare, giocare, chiacchiarare!

  • Riprendo da fb un interessante riflessione di Anya (immagino): in Italia quando piove, nevica o tira vento i bambini restano a casa da scuola perché chi non lavora trova più piacevole restare a letto invece che affrontare il maltempo e accompagnare i pargoli a scuola (capito bene?).
    Ironica come sempre? A me sei sembrata inutilmente offensiva e sgradevole (a meno che tu non conosca una qualche statistica in cui si evidenzia di come i figli delle casalinghe stiano assenti più spesso e in concomitanza con il maltempo mi sento di credere che tu abbia detto una stronzata).
    O forse parlavi di te stessa? Quando eri a casa con le tue figlie e non avevi l'obbligo di presentarti in ufficio a una certa ora faticavi a uscire dal letto per affrontare la giornata? Poraccia.. Ma ricordati che il mondo non è fatto a tua immagine e somiglianza.

    Paola

    • Potendo e non posso, qualche volta lo farei! Più che altro adesso che mio figlio è alla materna e non alla scuola dell'obbligo che è tutt'altra storia! Non ho letto lo scritto in questione comunque.
      Barbara

    • Si parla di scuola in generale, più' dell' obbligo che della materna.. Ma un conto è una vacanza improvvisata (cosa che è capitato di fare anche a me che lavoro, ma non per la pioggia di certo!)un altro è dire che chi non lavora preferisce poltrire a letto invece che accompagnare i figli a scuola sotto l'acqua!

      Paola

    • Cara Paola, parlo di persone che conosco che, in caso di maltempo, non portano i figli a scuola. Non vedo perché prendersela tanto: perché parli di me? Secondo me non portare i figli a scuola perché piove o fa freddo non è un giusto modo di insegnare il senso di responsabilità, poi ognuno fa ciò che vuole, ma posso dirlo, no? Io le porto a scuola pure se sono malata, mi alzo, mi vesto, le preparo, le porto e se proprio sto male torno a letto. Non ho proprio capito il tuo discorso.

  • Ciao, a me piace molto il calendario scolastico tedesco, soprattutto perchè permette di riposarsi in mesi non usuali per noi italiani e quindi di poter fare vacanze al di fuori dei soliti periodi.L'unica pecca è il clima che abbiamo qui a Piacenza (pianura padana) che in estate è terribile, c'è un caldo umido che sfianca ed è difficile lavorare figurarsi studiare! Il problema sarà anche in altre zone d'Italia ovviamente come hai specificato nel post. Ho dei bei ricordi dei tre mesi di vacanza e ricordo che c'erano giorni in cui mi annoiavo terribilmente. Comunque qui in Italia e soprattutto nella mia città è ancora quasi tutto strutturato sulla mamma a casa,il papà che lavora e le ferie ad agosto. Sarebbe bello veder cambiare qualcosa.
    Barbara

    • Barbara, è così anche da me. Io pure ho bei ricordi delle vacanze estive, dove sin dalle elementari uscivo con i miei amici la mattina e tornavo al tramonto. Ma ahimè, i tempi son cambiati e la scuola dovrebbe adeguarsi. O almeno rendersi conto che le esigenze della sicilia son diverse da quelle del Trentino o della Val d'Aosta…

    • Anch'io ho dei bellissimi ricordi delle lunghe, calde estati italiane di quand'ero piccola, e comunque i miei genitori lavoravano entrambi a tempo pieno. Perciò spero tanto che un giorno i miei figli possano viverne di altrettanto belle ed entusiasmanti. L'estate è un periodo così, qua in Italia, e nei Paesi mediterranei in generale. Per esempio, nel Nord Europa non c'è nemmeno l'abitudine di chiudere in massa tutte le attività e gli uffici in agosto, che continua ad essere un mese a pieno regime lavorativo. Ma io adoro le estati italiane 🙂 Sono un momento per riflettere, per fare progetti, per ricaricarsi. Anche ora che sono lavoratrice, per me l'anno non comincia a gennaio, ma a settembre, quando saluto il mare dalla battigia.

  • Io ovviamente vivo in Francia e non so come funzioni esattamente in Italia, se non per averlo vissuto sulla mia pelle da studentessa. Per me tre mesi di vacanze erano molti, il caldo di sentiva anche al centro estivo (che chiudeva alle 16) perché era nella mia stessa scuola, e chi aveva la casa al mare come me bene (ma che caldo anche lì), altrimenti stavi a non far niente, perché comunque ad un certo punto il centro estivo finiva. Io non vedevo l'ora di tornare a scuola, e non certo per studiare, ma perché era la mia routine, c'erano i miei amici, ecc. Detto questo, l'abbiamo sempre fatto e siamo sempre andati avanti, le priorità mi sembrano più su altro (vedi le vostre lamentele sulla fatiscenza degli istituti).
    A Parigi, almeno nel mio quartiere, che è normalissimo, non esistono strutture fatiscenti. Le vacanze sono per due settimane ogni due mesi, 4 volte l'anno quindi, più due mesi in estate. Durante ogni periodo la mairie (il Comune) garantisce dei centri di accoglienza, nelle scuole stesse, a prezzi irrisori, dove i bambini fanno attività con degli animatori. Già dalle vacanze di primavera, se fanno anche solo 15 gradi, loro vanno a fare picnic, a giocare nei giardinetti, in giro per musei, cinema, ecc. Immagino come sarebbe bello portarli in piscina o in spiaggia, nelle città italiane, con questo principio. Lo Stato dovrebbe farsi carico di garantire questi servizi, invece di lamentarsi che l'Italia è un paese di vecchi. Per forza lo è.

  • Completamente d'accordo! Sia per quanto riguarda le vacanze estive, sia per i lavoretti. Purtroppo però in Italia adesso è impossibile fare lavoretti estivi sotto i 17 anni. Il datore di lavoro deve fare un sacco di pratiche, i genitori firmare un sacco di dichiarazioni, visite mediche preventive… Che per un mesetto all'anno, qualche ora al giorno, non vale la pena. Che eire? Assurdo ma è così!

  • Entro nella discussione un po' in ritardo ma da insegnante e mamma vorrei dire che mi piacerebbero moltissimo periodi di vacanza più diluiti nel corso dell'anno: sarebbero più funzionali al recupero delle energie. Ho lavorato spesso a luglio quando ero in servizio al nido o nelle materne private e credo che ci vorrebbero assolutamente alcuni accorgimenti per rendere le aule più fresche come tende da sole e condizionatori (oltre che un menù della mensa che non preveda lo spezzatino bollente!) Nei periodi di sospensione si possono organizzare attività integrative facoltative. Il problema però è sempre lo stesso: i soldi che dovrebbero essere investiti. Se ancora parliamo di edifici scolastici che ci crollano sulla testa, la vedo difficile!

Rispondi a Mamma Avvocato Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.