Le 5 regole della convivenza tra amici con figli

Nell’educare mio figlio, sbaglierò certamente, perché non è certo un damerino pur non essendo ancora capace di fare scorregge con le ascelle, ma confido che imparerà presto, con la stessa precisione con cui si scaccola.

Lungi da me, quindi, dare lezioni.

Tuttavia, nonostante il mio scarso interesse per le cravatte al collo dei 5enni, arrivo persino io a non trovare educati i figli altrui, nonostante magari stiano più a lungo seduti al ristorante di quanto faccia il mio o non ruttino dopo aver bevuto un ettolitro di Coca Cola.

La mia idea è che tutti noi, con le nostre diversità e in base ai nostri vissuti e alle nostre proiezioni per il futuro dei nostri figli, puntiamo su cose differenti, a volte davvero tanto differenti.

A me frega poco che mio figlio mi chieda il permesso per alzarsi da tavola, ma pretendo che saluti tutti e che ringrazi o che si scusi per la qualunque, ad esempio.

Sono rigida su certe cose, e meno in altre, insomma.

Ma come si convive con quell’amica che adorate, ma che educa le sue belve in maniera completamente diversa da voi?

Come fare sopravvivere amicizie di lunga data con coppie che danno regole ai figli completamente diverse da quelle che impartite voi?

Come tollerare odiosi figli di amici invece tanto cari?

Queste sono le mie, non sempre applicate, regole:

1) Tacere

Fino a che un figlio non vostro non sia in pericolo di vita, la regola d’oro è tacere sempre se fa cose che non approvate.

Giratevi dall’altra parte se strappa un fiore, e vorreste dargli del cretino.

Non piangete apertamente e visibilmente la morte dello scarafaggio che sta schiacciando.

Non usate mai il nome di un figlio altrui invano.

2) Punirne 1 (vostro figlio) per educarne 100

Se la vostra prole fa a gara di scorregge con la prole altrui, non rivolgetevi mai e poi mai ai figli non vostri, ma occupatevi dei rumori e degli olezzi di vostra competenza, però…

fatelo in maniera furba e che giunga agli altri minorenni emettitori di peti.

Come?

Con affermazioni terroristiche tipo:

Se non la smetti, chiamo quel signore di 150 kg e gli chiedo di gareggiare con te.
E faccia contro chiappe.

Oppure:

Se non la finisci, metto la merenda che ho preparato per tutti proprio qui dietro di te, e poi via alla scorreggia tutti assieme! Vedrai come sarà più profumato il panino col cotto!

3) Rimproverare a favore di vento amico

Rimproverare esclusivamente i vostri figli – questo a pena di morte – ma a voce forte e chiara.

Forte tanto che faccia capire ai vostri amici, magari distratti, che sarebbe meglio un intervento anche da parte loro.

Mai dire:
Ehi tu, piccolo stronzetto, giù le mani da mio figlio!

Ma dire:
Figlio mio, non ci si prende a calci in faccia!

Così, usando verbi impersonali.

E questo anche se vostro figlio è solo una vittima, cosa che peraltro a me è capitata solo nel 1989.

O forse ero solo ubriaca e voglio ricordarla così.

4) Non prestare attenzione ai rimproveri o alle osservazioni di cui sono oggetto i vostri figli

Se sentite rimproverare vostro figlio per un comportamento per cui è giusto che sia ripreso, lasciate correre, in fondo hanno ragione.

 

Vi dà fastidio? Lasciate correre comunque.

Si ripete di frequente? Fate altrettanto.
In genere è sufficiente perché non si ripeta più.

Se lo sentite rimproverare per una cosa di cui vi frega nulla o che gli consentite, lasciate correre comunque.

Al massimo dite loro che non vi importa molto…
dovrebbe bastare.

Se la faccenda è ricorrente, avete un problema, non è un discorso facilissimo da affrontare.

 

5) La pazienza è la virtù dei forti

Se tenete all’amicizia, munitevi di una sana, copiosa ed infinta dose di pazienza.
E di paraculaggine estrema.

Scordatevi il nome dei figli dei vostri amici, non nominateli, non fate confronti, ignorate le cose che dicono quelle belve, perché quei cosetti

N O N    E S I S T O N O!

Concentratevi sui genitori: sono loro i vostri amici.

Dei figli, in fondo, ovviamente in senso lato, ma che vi frega?

Se necessario, cercate di non permettere ai vostri figli cose che sapete che ai figli altrui non saranno permesse, magari spiegando loro con parole semplici, il motivo per cui oggi non potranno saltare nelle pozzanghere o arrampicarsi sull’albero o fare il bagno dopo aver fatto merenda o fare scorregge (precisando per bene: né col sedere né con le ascelle) o bere Coca Cola o un succo di frutta.

E fate yoga.

Tanto yoga.

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2 Comments

  • Sono davvero degli ottimi consigli, vedrò di segnarmeli 😉 Ma se una madre di fronte al figlio che inserisce un biscotto nel bicchiere dell'acqua alza la voce e dice 'no questa cosa non mi piace per niente!' e poi non rimprovera quando picchia in testa e dietro il collo un bambino più piccolo e magari dice solo un lievissimo 'pianino' e si incavola se io protesto perchè per me picchiare gli altri non è bello e mi dice ah i maschi si picchiano fanno anche di peggio….ecco, qui che consiglio avresti? Lanciafiamme? Premetto: è una parente stretta, ma della sua amicizia posso farne molto a meno perchè la trovo orrenda come persona, figuriamoci come madre o amica.

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