Di elementari, anticipatari varie ed eventuali.

Sottotitolo n.1: come fai, sbagli
sottotitolo n. 2: è tutta questione di culo
sottotitolo n. 3: qualunque scelta fai, cambia un cazzo.
Riguardo alle scuole elementari  ne sentirete di tutti i colori.
Provate a parlare con le altre mamme.
Ci sono quelle che il figlio non ha ancora 3 anni ed è preiscritto in 6 istituti diversi, di cui due bilingue, uno trilingue, uno aereospaziale.
Ci sono quelle che non sanno nemmeno a che età si va a scuola esattamente.
Quelle che  dopo il parto si disperano che sia nato il 1 maggio così non potrà essere “anticipatario”.
Quelle che dopo il parto si disperano che sia nato in dicembre, così gli toccherà andare a scuola a 5 anni e mezzo.
Quello che posso dire io “dall’alto” della mia esperienza, è che come fai sbagli.
O, a seconda di come la si vede, che è solo questione di culo.
Ma anche, ed è quello per cui propendo in questo momento, ma che vi potrò confermare fra una decina d’anni, che qualunque scelta fai, cambia un cazzo.

Facciamo degli esempi.
Parliamo degli anticipatari, questione su cui ho visto genitori scannarsi letteralmente, insultarsi, mandarsi affanculo, togliersi il saluto.
E’ risaputo, o dovrebbe esserlo, che da noi si inizia la scuola a sei anni.
Com’è che sia data facoltà ai genitori di mandare un anno prima i nati fino al 30 aprile mi è del tutto oscuro.
A mio avviso la scuola dovrebbe ricomprendere i nati dal 1 gennaio al 31 dicembre dell’anno in cui si compiono sei anni, e stop. Ovvio che è una convenzione, ovvio che “che differenza c’è tra un bimbo nato il 31 dicembre e uno nato il primo gennaio?”, altrettanto ovvio che una regola serve, e se è così trovo tutto sommato logico che si proceda per anno di nascita.
Poi, ovviamente, ci sono le eccezioni alla regola. Che a parer mio, dovrebbero essere, appunto, vere eccezioni.
E’ innegabile che ci siano casi particolari. Un bambino che a 4 o 5 anni sa leggere e scrivere e far di conto probabilmente morirebbe a fare un altro anno di materna, dove l’obiettivo è magari far colorare nei margini. In casi simili credo che, su segnalazione delle maestre e/o dei genitori si dovrebbe consultare un esperto che, tenuto conto di un’insieme di fattori, potrà dare un consiglio e autorizzare, in via eccezionale, l’anticipo.
Certo è che quei genitori saranno sicuramente in difficoltà: ok, il figlio ha voglia di imparare, ha voluto e saputo imparare a leggere a scrivere, magari a fare le prime operazioni matematiche. Ma è maturo negli altri aspetti? Saprà stare seduto, rispettare compagni e maestre, gestire l’impegno? E se ce la farà alle elemntari, come si sentirà alle medie? Nella preadolescenza, un anno può essere un baratro.
Come si può sapere a priori? Per forza di cose si deve “tentare” di prendere la decisione che lì per lì ci sembra migliore sapendo che non necessariamente lo sarà davvero.
Magari si aspetta, per immaturità, o perchè non si vuole accorciare il tempo spensierato dell’infanzia, e poi ci si trova a dover gestire un bambino annoiato e frustrato perchè in prima è anni luce avanti agli altri.
Ma non è solo questione di anticipatari, ci sono altri mille aspetti dove potenzialmente possiamo sbagliare.
Altro esempio, quale scuola scegliere?
C’è chi, come me, sceglie la scuola del paese o del quartiere, semplicemente perchè è dove vanno gli amici dell’asilo, gli amici di sempre. E che Dio ce la mandi buona.
C’è invece chi batte a tappeto tutte le scuole della regione per scegliere la migliore in assoluto.
Io avevo la possibilità di scegliere una scuola bilingue, è pure una scuola comunale non troppo lontana da casa.
Non l’ho presa in considerazione, perchè l’ultimo anno di asilo mio figlio era molto timido ed insicuro e metterlo in una scuola dove ha già tanti amici mi pareva la soluzione migliore.
Poi però vedo la figlia di conoscenti che ci va, che è entusiasta, che oltre agli amici di sempre ne ha di nuovi, e mi chiedo se non ho forse sbagliato, a non essermi nemmeno informata. Tanto più che adesso mio figlio è cambiato, non è più timido forse nemmeno insicuro.
Ma chissà, magari si sceglie la scuola sfigata, provinciale, con insegnanti mediocri, ma saranno proprio queste “mancanze” a spronare il bambino, che sarà costretto a trovare risorse aggiuntive, a dissetare la sua curiosità altrove o in modo alternativo,  e sarà uno stimolo e un arricchimento. Senza contare che essere i più bravi, arrivare velocemente ed essere tra i più brillanti (magari solo perchè la media della classe è bassissima) porterà noia, ma anche una certa autostima. In fondo è quello che è successo a me, ed è stata la mia forza per anni. Chissà, se i miei mi avessero mandato alle elementari in una scuola esclusiva forse mi sarei sentita l’ultima ruota del carro (come mi sono sentita alle superiori nel liceo classico rinomato) e sarei cresciuta insicura, chi lo sa.
Qualunque scelta farete, probabilmente prima o dopo vi sembrerà sbagliata, se siete persone che covano un perenne senso di colpa. Vi sembrerà perfetta se siete persone che non si mettono mai più di tanto in discussione.
Ma sapete che c’è?
Che forse le nostre scelte influiranno in maniera minima.
Che se nostro figlio vorrà emergere lo farà, che sia nuotando tra le difficoltà di una scuola mediocre o tra le difficoltà di una scuola esclusiva, che sia superando la noia per essere più bravo della media o al contrario, sfruttando la competitività data dall’essere l’ultimo.
Alla fine la questione è sempre lì, i nostri figli sono altro da noi e non creiamo noi il loro destino. Potremo fare scelte più o meno azzeccate, ma quello che saranno lo decideranno loro, trovando da soli le loro risorse, come in fondo abbiamo fatto noi.
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14 Comments

    • Per farla breve: figlio anticipatario (adesso in seconda elementare con ottimi risultati) iscritto lo scorso anno in una scuola con una maestra garantitissima da amici e parenti. In due mesi mio figlio era arrivato ad uscire da scuola con la pipì addosso perché la signora gli vietava di andare al bagno dopo la ricreazione.
      Cambio scuola immediato. A gennaio scuola nuova e come va va… ecco senza raccomandazioni di alcun tipo, finisce in sezione A con delle maestre che sono fantastiche. Certo il gruppo whatsapp delle mamme è quello che è (ne ho già parlato in sede opportuna)… ovviamente ho sbagliato la prima volta (eh ma lo dovevi sapere che la maestra era così…) ho sbagliato la seconda volta (fagli cambiae scuola a gennaio in corso d'anno in prima elementare…?)
      Ma il fattore K mi ha dato ragione: adesso è tutto ok!

  • Io sono una di quelle che si è fatta mille paranoie e avrebbe preferito che non le fosse data la possibilità di scegliere. Mio figlio è nato a metà Gennaio e per me e per tutti i motivi che hai citato ho scelto di trattenerlo ma un immenso punto di domanda vive sulla mia testa da allora" Avrò fatto la scelta giusta per lui?" Perchè il punto non è quale sia la scelta giusta ma quale lo sia per lui. E avrei preferito davvero non dover scegliere perché forse nn avrei dovuto giustifica ogni giorno la mia decisione visto che qui al sud a quanto pare sia più radicata la volontà di anticipare. Mi ripropongo sempre di smettere di credere che ogni più piccola decisione che prendo per la loro vita condiziomera'tutto il loro futuro ma ahimè ci ricasco sempre.

    • è umano, Angela, ed è anche questione di carattere. Ma sai, ieri sono stata in visita in una casa di accoglienza, da bambini che sono stati costretti a partire con il piede sbagliato, abbandonati, o picchiati o peggio. E cosa sarà mai la scelta di un anticipo rispetto a questo? Vogliamo forse "insinuare" che loro hanno il destino segnato? La risposta è no! Loro possono ancora plasmare la loro vita, avere tutto quello che desiderano e si meritano. E se possono loro, figurati i nostri!!

  • Sono nata a febbraio e ho fatto la primina in tempi non sospetti. Dovevi fare un esame ed entravi direttamente in seconda elementare. Ricordo ancora di aver pensato che l'esame fosse per bambini stupidi. E per tutte le elementari sono stata tra i primi della classe.
    Ero sveglissima.
    Alle medie il divario ha iniziato a colmarsi, alle superiori combattevo come gli altri per non avere debiti formativi a fine anno e all'università ho fatto un anno fuori corso.
    Insomma, ora sono una donna normale anche un po' tarda sotto alcuni aspetti.
    L'unica cosa di cui sono contenta è che effettivamente ho 'recuperato' l'anno fuori corso con l'anno guadagnato in primina, ma si perde così tanto tempo in tante cose che un anno in più o in meno non fa così tanta differenza.

  • Mah! a dire il vero io penso che queste regole per quanto giuste vadano ascritte al reparto "convenzioni" e anche che, forse, ci facciamo tutte/i un sacco di problemi.
    In fondo, nella maggior parte dei casi in questa parte del mondo, se c'è una cosa che non determina il futuro è se hai iniziato la scuola a 5 o 6 anni o se sei andato a questa o quella.
    Io sono nata il penultimo giorno dell'anno e sono andata a scuola con quelli del mio millesimo, piccina come gli anticipatari, mio marito è nato all'inizio dell'anno ed è andato a scuola un anno prima, nel senso che i suoi genitori lo hanno mandato a scuola a 5 anni, in prima, dalle suore ed ha fatto l'esame per entrare in seconda (in pratica ha fregato come gli dico sempre). Nessuno di noi ha avuto problemi e studiare ci è sempre piaciuto, ci piace tuttora. Il nostro primogenito sarebbe tranquillamente potuto entrare da anticipatario, ma non c'è solo la competenza da valutare, secondo noi non era pronto e abbiamo aspettato che maturasse emotivamente cercando di indirizzare la sua curiosità verso altri interessi non contemplati dai programmi ministeriali perchè non fosse poi a rischio noia.
    La decisione però ha riguardato nostro figlio per come era ed è ora, non quello che chissà quando potrebbe derivare dall'anno di corso in cui ha fatto la prima elementare.
    Idem per altri aspetti.
    Certo, non lo nascondo, quando si tratterà di scegliere le superiori mi piacerebbe che valutasse un istituto (meglio pubblico) che gli garantisse un diploma riconosciuto anche in un altro ordinamento, ma a quel punto la decisione sarà sua e peserà su di lui

  • i miei figli sono entrambi di aprile. avrebbero potuto andare a scuola in anticipo ma abbiamo preferito aspettare. il grande sapeva già leggere e scrivere e si lamentava che i compagni della materna lo chiamassero sempre per leggere le spiegazioni dei giochi. lui voleva giocare e basta. non sarebbe mai stato pronto per andare a scuola. ancora adesso vorrebbe tornare all'asilo. con la piccola invece abbiamo dovuto "battagliare". lei ha chiesto espressamente di anticipare la scuola. ma emotivamente non era pronta e sta frequentando, alla fine anche lei convinta e contenta, l'ultimo anno della materna. nessuno mi dirà se queste scelte sono state giuste o sbagliate. e in fondo è giusto anche così…

  • Ma tutti con questi anticipi!!!! E' una mania!!! Infatti concordo in pieno con il tuo post. Non a caso si parla di anticipare la scuola a 5 anni.così poi staremo qui a parlare degli anticipatari di 4 anni!!! Una follia!!!

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