La vita vince sempre

Era una mattina di luglio del 1998.

Avevo 21 anni e le mie sorelle 19 e 11.
Ero in pigiama e studiavo.
Preparavo l’esame di diritto internazionale che avrei avuto a giorni.
Squillo’ il telefono, risposi io.

Era la voce, rotta dal pianto, di mia madre: mio padre aveva avuto un infarto.
Ricordo quel momento come la fine esatta della mia spensieratezza.
Poche settimane dopo mia madre scoprì di avere un cancro al seno.
E così la mia spensieratezza finì del tutto, lì, persa tra il reparto di cardiologia e quello di oncologia e il pensiero delle mie 2 sorelle più piccole.
Mia madre venne operata, seguirono mesi di radioterapia e di chemioterapia.
Vi risparmio cosa questo abbia significato.
Oggi è qui e sta bene.
Mio padre invece non c’è più, ci ha lasciato quasi 2 anni fa.
Negli anni ha avuto altri infarti ed è stato ricoverato tante e tante volte, alcune più dolorose e dure di altre, è stato intubato, operato, aperto, richiuso, riaperto, richiuso e ancora e ancora.
Ha vissuto giorni felici e giorni orribili, ma ha lavorato ancora finché ce l’ha fatta, ha viaggiato tanto e in capo al mondo, ci ha viste crescere e diventare donne, ha conosciuto i nostri compagni di vita, mi ha accompagnato all’altare e ha accolto mio figlio quando è arrivato, nel 2009.
Poi, nell’aprile di quasi 2 anni fa ci ha lasciato.
Era nato il 3 agosto.
La perdita di una persona che ami è un dolore che strazia, pensi che ti ucciderà, che non potrai superarla mai, fino a che la morsa che ti attanaglia, pouf!, ad un certo punto si allenta, e la vita prende il sopravvento.
Dicono ci voglia un anno almeno per superare un lutto e per me è stato così:
la vita, poco più di un anno dopo, ha vinto.
Quando sono tornata in me, mi sono quasi subito chiesta perché diavolo non avessi dato un fratello o una sorella a mio figlio.
Lo avevo sempre voluto, o più o meno,  ma il momento giusto non era mai arrivato.
E perché la casa è piccola e dovremmo cambiarla prima di sfornare un altro figlio.
E perché negli ultimi 4 anni ho cambiato studio 3 volte, con relativi traslochi, cambi di mansioni, di incarichi, di colleghi, di capi…
E perché a volte lo vuoi tu, ma lui no, e poi lo vuole lui, ma tu in quel momento proprio no.
E perché ora proprio non puoi.
E così Leonardo fa 7 anni il prossimo mese e li compie da figlio unico.
E io ne ho 38 di anni.
E a 38 anni i figli non arrivano con la sola voglia di averne.
E forse non è neanche una buona idea avere un figlio a 38 anni.
E la differenza di età con Leonardo è tanta!
E poi mia nonna è gemella…e se ne faccio 2?!
Ma la vita vince sempre.

Ed eccola lì, la vita, di nuovo dentro di me.

È una.
È femmina.
E la DPP è il 3 agosto.

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