Fenomenologia della mamma: la Mamma Avatar

La Mamma Avatar è la mamma 87.0, ché quella 2.0 se l’è magnata da mo’.

La Mamma Avatar è quella che non può esserci 24 ore al giorno, perché è una mamma che lavora o ha impegni di altro tipo, ma in qualche modo c’è e c’è forse più della mamma sempre presente fisicamente.

Ma come fa?!

Con internet, Whatsapp, Skype, Viber, cellulare, pc, infinite telefonate, varie ed eventuali.

Che poi altro non sono che l’evoluzione delle spie in carne ed ossa che avevano le nostre madri.

Ricordate?

Internet non c’era, le web cam erano fantascienza, i telefoni avevano un filo e i pc erano grandi, eppure…

eppure loro sapevano.

Sapevano che avevamo preso una nota o un 10, che avevamo menato Andrea o preso in giro Francesca, che a mensa avevamo mangiato solo la frutta e che in cortile il portinaio ci aveva minacciato di morte perché avevamo rubato le nocciole dall’albero.

E ora noi, figlie di cotante madri, dovremmo stupirci della Mamma Avatar?

La Mamma Avatar è quella che c’è, ma non c’è, ma col cavolo che rinuncia al suo ruolo!

Mica si fa fermare da una stupidaggine tipo che fisicamente non può essere presente!

Ecchessaràmmai!


Nessun problema, con la tecnologia si risolve tutto. E dove non arriva la tecnologia, arrivano le sue ramificazioni ovvero i nonni, la baby sitter, le educatrici, gli insegnanti, tutti da lei in qualche modo tenuti sotto controllo.

La Mamma Avatar coordina, istruisce, si informa, decide, valuta, interviene comunque, il tutto utilizzando tutti i mezzi possibili.

Non le sfugge niente, anche se non la si vede.

E appena il figlio comincia a scrivere lo whatsappa sul telefono della baby sitter, prima di entrare in riunione:

CIAO AMORE STAI BENE

In stampatello, senza punteggiatura, così lui legge e può rispondere con quel

TUTO BENE MI MACHI

che le strappa il cuore, ma anche un sorriso.

I figli lo sanno che lei c’è.
La sentono.

E anche se crescendo viene loro il dubbio che non sia possibile che la mamma abbia gli occhi ovunque e anche dietro la testa, come dice sempre lei, poi devono rassegnarsi all’evidenza e credere che forse in fondo è vero.

Oppure la mamma è un supereroe.

O, chissà, un avatar?

Post Scriptum:

Questo non è un post sponsorizzato.

Questo è un post che viene dal cuore di 3 mamme avatar che vogliono ringraziare la BUR per averle omaggiate di un bel libro in cui sono state inserite – una volta tolte le parolacce – insieme ad illustri colleghe.

Un libro, di quelli seri, di quelli importanti, un libro dove mai avremmo pensato di finire noi 3 cazzone.

Un libro di quelli che vi consigliamo, perché  è uno di quei libri che invitano a riflettere e a sentirci anche meglio e migliori.

Un libro che ci motiva.

Grazie agli Autori, Laura Turuani e Davide Comazzi, perché ci hanno spiegato che non è vero che noi mamme spesso assenti non ci siamo:

noi ci siamo lo stesso, care mie!

E’ solo che siamo delle Mamme Avatar.

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