L’istinto di una mamma. Di DSA, disgrafia & co.

Quando una mamma pensa che in suo figlio c’è qualcosa che non va, di solito ha ragione.
Quando pensa che va tutto bene, di solito ha ugualmente ragione.
Mirtillo, ad esempio, da anni ha dolori fortissimi alle ginocchia, e quando mi capitava di raccontarlo a qualcuno vedevo facce preoccupate “ma non hai approfondito?” “non sei andata da uno specialista?!!!”; hanno anche tentato di farmi pensare alle peggio cose.
Ovviamente ho chiesto alla pediatra, che mi ha confermato che si tratta di dolori di crescita.
Ma in fondo lo sapevo già. Non sono mai stata minimamente preoccupata, e questo era già un responso, per me.
Quando c’è qualcosa che non va sento un qualcosa nello stomaco, un pugno, un’ansia, un allarme.
Non so se sia istinto, se sia qualcosa di più. 
In fondo l’ho fatto io, grammo dopo grammo (e lasciamo stare lo spermatozoo, quello è un cosino minuscolo, da lì a 3.8 kg ce ne passa), ci sta pure che se qualcosa non funziona nelle sue cellule, le mie, che le hanno create, in qualche modo lo sappiano.

Fatto sta che quando ha iniziato a portare a casa volti mediocri, non ho avuto molti dubbi sul fatto che qualcosa non andasse.
I pianti che faceva quando lo invitavo a fare i compiti non erano capricci, erano qualcosa di più.
Le maestre sin dall’anno scorso mi invitavano a “rafforzare” i compiti. Un dettato al giorno, mi dicevano, lo sforzi a leggere.
Non l’ho mai fatto.
Semplicemente, sentivo che era sbagliato.
Le maestre mi dicevano che per loro era solo svogliato e scostante.
Questo perchè, nonostante non avesse superato due screening annuali per la dislessia, aveva risultati altalenanti.
Insomma, se riusciva a prendere distinto in un dettato (uno ogni 20…) voleva per forza dire che era questione di impegno.
Io sentivo che non era così, e agivo di conseguenza (niente rimproveri, scenate, discussioni inutili) ma volevo aspettare comunque i tempi corretti per una valutazione (un DSA, disturbo specifico dell’apprendimento, si diagnostica non prima della fine della seconda elementare e degli 8 anni).
Poi la situazione è ulteriormente degenerata.
All’ennesimo “sufficiente” e all’ennesimo suo “sono troppo stupido per prendere voti migliori” (e poi ditemi se i voti nelle prime classi delle elementari non sono una cagata mostruosa) sono andata a fare una valutazione da una specialista.
E’ disgrafico.
In fondo lo sapevo, ma almeno ne ho conferma, le insegnanti ora sanno che non è svogliato, sanno che non deve assolutamente essere costretto a fare dettati o letture, e in qualche modo affronteremo questa cosa.
E’ troppo presto per me per spiegarvi nel dettaglio cosa sia e come si affronti la disgrafia.
Posso dirvi  che alcuni bambini scrivono male, talmente male da non riuscire a rileggersi.
Invece Mirtillo scrive bene. Quando è rilassato, talmente bene che pare abbia scritto un adulto.
Ma fa tanti, tantissimi errori.
Sentivo che non era normale che ancora, alla fine della seconda, dovesse fermarsi per pensare se la f “è quella che va in su o che va in giù”, se la b va “di qua o di là” , che ancora capitasse di vedere numeri storti, che non ci fosse modo di fargli sentire la differenza tra una parola con le doppie e una senza.
Mi hanno finalmente spiegato che per lui è talmente faticoso scrivere, tradurre la parola che ascolta in lettere, che si perde per strada, è più lento e non ha le risorse per pensare anche all’ortografia.

E ora ho una spiegazione anche al suo estremo scoordinamento, al suo essere goffo e impacciato nello sport e nella musica.

Lui si è sentito sollevato, a sapere che “non è colpa sua”.
Io un po’ meno.
Non posso negare che mi fa male pensare che avrà questa difficoltà per tutta la vita, che avrà tempi più lunghi per le verifiche o gli esami, che i voti non saranno mai alti, che avrà bisogno di un piano scolastico personalizzato e forse di ausili tecnologici.

Non a caso con diagnosi di DSA è previsto un supporto psicologico.

Insomma, ormai dislessia, disgrafia discalculia & co. sono così comuni che a molti sembra una sciocchezza.
Non lo è, non è una cosa da poco, ma certo c’è di peggio e siamo sereni.

E sicuramente rispetto a chi minimizza è peggio chi, al contrario, non ci crede.
Sentirsi dire che “sono tutte invenzioni per giustificare genitori assenti” fa male.
Fa male sentirsi dire “è colpa tua che non lo segui”, “ai miei tempi c’erano i bambini bravi e seguiti e gli asini, lui è un asino”, “devi insistere, vedrai che con punizioni e castighi migliora” o “ma sì, non è che bisogna per forza studiare, andrà a lavorare finite le medie”.

Io vorrei solo che potesse scegliere quello che più ama, e non che sia costretto ad adeguarsi a quello che riesce a fare.

Non so ancora se sarà possibile, non so ancora che limiti comporterà.

Intanto la affrontiamo, e si vedrà.

Vi racconterò strada facendo.

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34 Comments

  • Mio fratello più piccolo è dislessico. È stato considerato un asino fino alle medie o fine delle elementari..comunque per parecchio. Mi ricordo anche io il dramma che era sederlo a fare i compiti..ore seduto con rabbia e disperazione (sua e di chi stava intorno) All' epoca niente programma o verifiche personalizzate ha finito male, in più riprese e di malavoglia le superiori. (Ha anche un carattere che è tutto un programma..)
    Adesso legge con passione quelli che gli interessa e scrive per una rivista specializzata.. Tutto questo per te non vorrà dire nulla ovviamente e vi aspetta una strada un particolare ma il tuo bimbo troverà il modo di percorrerla e niente gli sarà precluso.

  • ciao, io sono quella anna che ti aveva scritto un commento sul fatto che essere altalenanti e' un segnale dsa, non so se ricordi. ti pensavo molto e sono felice di leggere questo post. ho vissuto anche io le ambivalenze sollievo/condanna di fonte alla diagnosi di dislessia, dopo 3 anni dico solo che ora ci rido su. perche' si sono ridimensionate tutte le paranoie ed e' rimasto un bambino brillante e, ora, sereno, che da grande fara' TUTTO quello che vorra'. non e' precluso niente, non servira' tempo in piu' per sempre, assolutamente potra' prendere buonissimi voti. so che adesso non ti ho convinto, ma spero che in fondo in fondo tu ti fidi di queste parole e sia piu' leggera. (sai quanto intelligente e brillante e' tuo figlio se finora ha "fregato" tutti senza far capire le sue reali difficolta'?)
    anna

    • ah, ancora una cosa, riguardo alla musica. mio figlio sembrava stonato, a volte. poi ha iniziato a suonare il violino col metodo suzuki ed era bravissimo, ma a volte perdeva il tempo, insomma non si capiva bene, e' portato o no per la musica, sto figlio? ala fine l'illuminazione: se deve ricordare le parole e le note e il ritmosi perde, solo note e ritmo si, solo ritmo e parole, insomma. per farla breve ora gestisce tutto, siccome gli piaceva ha insistito e ora puo', ed e' bravo. cio' non toglie che a volte, se stanco o impaurito, si incarti ancora su certi ritmi, ma, insomma, nessuna preclusione nemmeno qui!
      anna

  • Eh no così non va! Sono una maestra e ti "bacchetto" bonariamente, anche da mamma che ti comprende…avere un DSA non vuol dire mancare in qualcosa, ma avere un modo di apprendere diverso, infatti c'è sempre un Q.I. nella norma o superiore! Conosco ragazzi con DSA laureati, anche insegnanti! Oggi ci sono tanti ausili tecnologici fantastici, che "compensano" un modo di insegnare troppo diverso dal loro modo di apprendere…
    Voti bassi? Perché? Solo se avrà insegnanti ignoranti, la bambina DSA in classe mia prende voti come tutti gli altri, perché per arrivare alle stesse competenze, ha, appunto, strumenti compensativi e dispensativi (mappe, tabelle, formulari, tempi più lunghi ecc…) che per lei sono come gli occhiali o la lavatrice…rendono la vita più facile 😊 Quindi forza, e zittisci chiunque dica qualcosa di diverso (guardati interviste e video del Prof. Stella) un abbraccio!

    • grazie Serena! Per me è ancora un mondo nuovo da scoprire, per ora vedo tutto in salita, ma presto avrò idee più chiare. Certo che apro i quaderni ed è sempre un colpo al cuore, i dettati restano un disastro, e ancora ho da capire come "aggireremo" questi ostacoli… Grazie per il consiglio, ora guarderò le interviste che mi hai citato!

  • Guarda per esempio in Germania i Bambini un po piu "lenti" li fanno stare un anno in piu all'asilo cosi che possano partire all pari. Puo essere che magari lui arrivi dopo no ma ci arrivera comunque. Te lo dice una che lasciera suo figlio un anno in piu proprio perche non lo vedo pronto per scrivere. Coraggio!

  • Sto frequentando il corso per diventare oss e l'ultima lezione che ho fatto parlava proprio dei bambini dsa! Come scrive serena hanno un Qi molto alto! Però non capisco come una maestra non si accorge che c'è qualcosa che non va ed etichetta il bambino come svogliato!

    • perchè purtroppo c'è poca informazione… loro vedevano che un giorno faceva tutto bene e il giorno dopo un disastro, e quindi deducevano fosse questione di impegno. Invece come mi ha gentilmente fatto sapere una lettrice,l'altalenanza non vuol dire nulla!

  • Cara Morna, io credo che tu sia una mamma dolce e attenta..purtroppo non sempre c'è da parte della scuola l'attenzione per l'individualità del bambino e lo si giudica superficialmente. Da quello che leggo nei commenti, andrà tutto bene. E' normale tu sia preoccupata ma abbi fiducia in chi c'è passato e ti racconta il suo lieto fine e vedrai che ora che sai qual'è il problema riuscirete ad affrontarlo al meglio, con il giusto supporto! Serena

  • Ho pianto leggendoti… Sono mamma di due gemelli di due anni e mezzo, la femminuccia mangia tutto e da sempre, il maschietto poco e da sempre…. la femminuccia ha sviluppato un corretto comportamento alimentare tant'è che a poco più di un anno ha iniziato a magiare "a pezzetti", il maschietto ancora tutto frullato… pochi alimenti, pasti irregolari e frullati!!! Una pediatra prima "smetta di allattarlo, il latte è acqua … vedrà se poi non mangerà", dopo la decima volta che me lo ripete, mi fido e lo stacco dal seno… 0 cambiamenti!!! A quel punto mi dice "è solo capriccio, lo lasci digiuno qualche giorno e poi vedrà se mangerà…. non si lamenti se poi a 16 anni lo deve portare dallo psicologo". Non mi convince e vado da un altro, poi da un'altra ancora… "il bambino è sano, cresce, per cui mangi ciò che vuole".. Non mi accontento neppure di questo perché è vero che il primo interesse è la sua crescita ma non è vero che mi interessi solo la crescita fisica… perché mio figlio non riesce a partecipare alla nostra cena? perché al nido non sia incuriosito dall'alimentazione degli altri bambini? perché se la sorella gli offre qualcosa, si gira offeso, indispettito?? Il mio cuore dice che non è capriccio! Nelle scorse settimane lo vede il Prof. Morino (a voi ben noto)e mi conferma che non sono mie paranoie ma il bambino ha delle neofobie forse dovuto ad un trauma mentre "costruiva" il suo comportamento alimentare! Con questa analisi ho capito perché si pulisce convulsamente la lingua, perché il suo posto a tavola deve essere lindo, perché sul suo bavaglino non deve esserci un chicco di pastina o perché se una buccia di pomodorino non è ben frullata lui smette di mangiare! tutto questo (forse) perché circa un anno fa è caduto tagliandosi la lingua…
    Tutto questo sfogo (di cui mi scuso pure) solo per dire che spesso si parla a vanvera, sia quando si minimizza che quando si esagera e, dell'istinto della mamma, non si tiene conto perché "si sa la mamma esagera sempre". Cinia

    • Leggendo le vostre storie, qui e su facebook (se non l'hai fatto leggi, ci sono esperienze davvero incredibili) mi rendo conto di quanto forti e importanti siamo noi mamme… Chissà perché ancora stentano a crederci! Sei stata bravissima, quindi non colpevolizzarti, ora che hai qualcosa su cui lavorare andrà sicuramente meglio. Io vedo che il mio rapporto con Mirtillo è migliorato moltissimo, ora che so che è una sua caratteristica lo riesco ad accettare di più. E'brutto da dirsi ma è così, quando tornavo con un libro in regalo e restava lì, quando gli proponevo un esercizio assieme e piangeva, quando vedevo che dopo un anno di ginnastica era ancora un disastro, mi veniva da sentirmi "arrabbiata". Ora non più, e ci facciamo anche delle belle risate assieme quando fa qualcosa da "dislessico" (ora ci scherziamo serenamente sopra!)

    • Ciao, mi spiace per il tuo bambino. Ti ha dato una soluzione?
      Spero che tutto si risolva presto.
      Un abbraccio
      V.

      ps ne so anche io di questi disturbi in famiglia…speriamo bene per i miei figli! Purtroppo quando ti diagnosticano uno di questi disturbi c'è un gran lavoro da fare, dopo scuola, essere seguiti, è impegnativo per la famiglia ma soprattutto per il bambino/a…il nostro familiare che ha dovuto affrontare questo sta bene eh, però è talmente stufo di faticare il triplo ….

    • cara anonimo, mi sono venuti i brividi leggendo la tua vicenda e ancor più scoprendo che vi sta aiutando la stessa persona che ha aiutato noi! :*

  • Le mamme lo sentono. Punto. Con figlio 1 sentivo che qualcosa non andava, già dai primi giorni. Ma ero una neo mamma, tutti a dirmi che esageravo. Poi ad un anno le crisi isteriche con tanto di testa sbattuta sul pavimento, perché magari il giochetto non stava come voleva lui. E tutti a dirmi che erano solo capricci, di lasciarlo piangere perché altrimenti lo viziavo. Ma io sentivo il suo malessere. Non ho mai smesso di informarmi per cercare di capire. Si è aggiunto il ritardo nel linguaggio, ma la stessa pediatra mi diceva che con l'inizio dell'asilo tutto si sarebbe risolto… Sti ca…! Un incubo. Io che lo vedevo sempre più nello spettro autistico. L'asilo una guerra quotidiana. Mi impunto e facciamo una valutazione neuropsichiatrica con una dottoressa tanto antipatica ma che inquadra subito il problema. L'autismo è escluso, ma c'è altro. Avevo ragione. Ma non me ne frega niente, avrei preferito mille volte sentirmi dire che ero paranoica. Tra i miei "studi" in questi anni, la logopedia e la psicomotricità, ora abbiamo degli strumenti per aiutarlo. A settembre, quando abbiamo iniziato il secondo anno di asilo, le maestre non credevano al cambiamento.
    Stiamo facendo un viaggio molto duro, ma adesso ho i mezzi per iniziare anche a godermelo. Sei una mamma in gamba. Ora sembrerà tutto difficile, ma vedrai che riuscirai ad aiutarlo. E per il futuro… Nulla è già scritto. Un abbraccio.

  • Una mamma lo sa quando c'e'qualcosa che non va. Io ho un nipote che ha un disturbo dello sviluppo. Per ora non è autistico, non so di preciso quale sia la sua diagnosi attuale. Lui ora si trova ad un bivio, il suo cervello potrebbe sviluppare una forma di autismo lieve oppure andare sulla "giusta"strada e col tempo recuperaré questo déficit dello sviluppo che riguarda la comunicazione. Allora, mia sorella sempre ha avuto una sensazione che in lui c'era qualcosa di strano. Pero' il bimbo cresceva, e inizialmente aveva uno sviluppo a passo con i tempi. Non parlava, niente. Poi ha avuto come un blocco, tipo uno stand by, e oltre al fatto di non parlare ( sottovalutato dalla pediatra), ha iniziato a camminare sulle punte, a non guardaré negli occhi, ad avere comportamenti ossessivi..poteva passare tutta la sera ad accendere e dpegnere la luce. Quando ha compiuto due anni lui non sapeva, ancora non parlava e i suoi comportamenti erano sempre peggio. Cosí mia sorella l'ha subito portato da un neuropsiquiatra e la diagnosi e' stata ritardo dello sviluppo. Ha iniziato subito terapie mirate, logopedia, psicomotricita', método aba, e ha risposto subito agli stimoli. E' passato un anno da quei duri giorni nei quali la verita' ti schiaccia come un macigno, e ora ha fatto tanti ma tanti di quei progressi..la strada e' lunga e in salita, ma si fa, con costanza, forza, perseveranza, coraggio. Mia sorella e' stata una mamma eccezionale, perché la precocita' dell' intervento e' fondamentale e lei non ha aspettato un attimo di piu', come piu' volte le hanno detto i médici, e'stata ciraggiosa ad affrontare subito la realta'. Per noi tutti in famiglia e' stata una mazzata, io vivo all'estero e la lontananza in questi casi ti lacera il cuore..ma a tutto c'e'rimedio e mio nipote ha una mamma fantástica. Morna tuo figlio e' fortunato ad avere te come mamma, ora si tratta di correggere il tiro, e todo va a ir bien!!! Qualche mese fa lessi del cantante Mika, che e' dislessico, fu il portavoce di un evento proprio per sensibilizzare la societa' su questo tipo di problemi, se non sbaglio l'evento si chiamava " come pesci sugli alberi". Anche il cantante Jarabe de Palo lo e', sul suo blog racconta tutte le disavventure che ha dovuto affrontare nelle scuole. Ora c'e' tanta información e molta gente preparata, anche nelle scuole!
    Scusa il poema…
    Martina

    • Guarda secondo me è meglio fare una visita e darsi della scema apprensiva, piuttosto che sottovalutare.. a volte ci si sente in colpa ci si sente troppo apprensive…meglio fare attenzione. Per dire il mio ha avuto un blocco del linguaggio ma in concomitanza con la nascita del secondo, e quindi poi tutto si è rimesso in moto, ora non sta zitto un secondo e parla molto bene. Aveva iniziato con dei comportamenti quasi ossessivi, la cosa di accendere e spegnere la luce ti giuro mi ha fatto venire i brividi…poi è passata. Certe cose sono lievi a volte..meglio stare attenti osservare e piuttosto fare un controllo extra, che poi affrontare eventuali problemi più tardi….
      Un grande abbraccio per tuo nipote!
      V.

  • Al pensiero di un bimbo che dice "sono troppo stupido" mi sono venute le lacrime… lo conosco solo attraverso le tue parole, ma mi sembra sensibile, intelligente e forte. Un abbraccio al tuo bambino e in bocca al lupo per tutto.

  • Concordo sull'istinto materno, su quel sentire qualcosa che non va. Hai descritto perfettamente la sensazione. Hai fatto bene a seguire il tuo istinto e ad indagare. E' brutto leggere che c'è chi non ti crede, chi ti accusa. Purtroppo sono sempre di più le mamme che sento lamentarsi dei parenti, amici, conoscenti che minimizzano, quasi godono nel criticare e giudicare senza sapere. Quanta ignoranza e quanta stupidità! E' questo uno dei più grandi problemi!Quando ho letto che il tuo bimbo diceva di essere troppo stupido per prendere dei bei voti mi si è stretto il cuore. Adesso dici che è più sollevato e non si sente più in colpa. E' da li secondo me che partirete perchè lui dovrà togliersi di dosso pian piano il senso di colpa e inadeguatezza che ha accumulato e sono certa che tu lo aiuterai nel migliore dei modi. So che non è semplice ma riuscirai ad accettare questa sua caratteristica e insieme ci lavorerete sopra. Non pensare a quello che potrà o non potrà fare, mamma mia come puoi saperlo ora!?? E' impossibile! Come ti hanno detto sopra vai avanti per la tua strada e ascolta chi ha avuto esperienze di questo tipo, chi è competente, chi può aiutare tuo figlio a trovare il modo migliore per imparare e lascia perdere gli inutili, ignoranti sputasentenze. Anzi, se è il caso falli tacere. In bocca al lupo al tuo piccolo e a voi.Barbara

    • quello dell'autostima è il più grosso scoglio. Sono almeno due anni che si sente diverso e a 7 anni è "tanta roba" Pensa che lui per un anno quasi con me fingeva di ignorare i voti dei compagni. In realtà non voleva dirmi che lui andava peggio. Spero tanto che riesca a recuperare fiducia…

  • Ciao Morna, sto vivendo il tuo stesso "travaglio" con mia figlia. Lei fa prima elementare e… dai tuoi scritti mi sembra di essere nella tua stessa situazione. Lunedì prossimo siamo stati convocati dalla maestra che immagino voglia dirci che è distratta, svogliata, altalenante… ieri sera la mia cucciola piangeva disperata con la paura di essere bocciata…
    Io è dall'inizio dell'anno che sospetto che qualcosa non vada e che non si tratti solo di "adattamento" o "maturità". Ma parlare di dislessia, in tutte le sue forme, con chiunque (parenti, amici, maestre…) sembra essere solo il modo per giustificarla…
    Staremo a vedere, per il momento mi accontento del fatto che la scuola stia per finire e mi auguro di poterla vedere serena nei mesi di vacanza!
    E poi spero di trovare io la forza e la serenità per affrontare eventualmente il lungo percorso che ci aspetta.
    Grazie per questo post che ha dato una forma compiuta ai miei pensieri!
    Giulia

  • Ciao, in quanto logopedista mi sento di poterti rassicurare! sarà dura, avrà le sue difficoltà, ma quale bimbo non ne ha? la fortuna è che sembra che dalle tue parti queste diagnosi siano ben seguite (da me il supporto psicologico finisce nel colloquio di consegna diagnosi!)…hai scelto un buon approccio, e con un po' di pazienza troverà le sue vie…Einstein era discalculico, Leonardo Da Vinci era dislessico e scendendo nel comune, tanti ragazzi ormai si laureano senza grosse difficoltà. L'importante è far valere i propri diritti lungo la strada! La maggior parte dei bimbi con queste diagnosi hanno una straordinaria creatività e fantasia, vedrai che saprà stupire tutti e crearsi una vita meravigliosa!

  • In bocca al lupo per il percorso. Da docente e mamma ti consiglio di esporlo comunque ad una grande quantità di testo, almeno orale, tramite audiocassette, audiolibri, racconti, in modo che – anche se l'ortografia sarà imperfetta – il lessico e la sintassi siano buone.
    Diffida da schemi, grafici, fotocopie lasciate indiscriminatamente durante le verifiche o le interrogazioni, in particolare per quanto riguarda le materie di studio: sono perfettamente consapevole che vengono suggeriti dalle ulss, ma finiranno per minare l'autostima di tuo figlio e la fiducia in se stesso. Meglio piuttosto sfruttare video didattici (pieno ne è il tubo) o ridurre le pagine: poche ma ben sapute! Dietro un pdp pieno di strumenti spesso si nasconderà il desiderio dei docenti di riuscire a "dare la sufficienza" comunque e togliersi un problema, senza considerare quanto ciò possa nuocere al ragazzino. Cerca di farti forza anche davanti a delle insufficienze…
    Le tecniche mnemoniche di visualizzazione ti giuro che fanno miracoli perchè sganciano il significato del termine dall'aspetto "grafico" della parola, concentrandosi sul suono: ti consiglio questo libro http://www.amazon.it/LArte-Ricordare-Tutto-Foer-Joshua/dp/8830424781 Veramente godibile (giuro non è un trattato di pedagogia!) e pieno di spunti utili.
    Complimenti per il vostro blog!Lo seguo sempre e l'ho anche consigliato!

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