In vacanza coi bambini: i consigli per non sbagliare

organizzare vacanze coi figli
Vi ricordate quando la vacanza era rigenerante? Quando il tempo era solo vostro, vi dovevate occupare solo di girarvi a pancia in su ogni tanto per avere una tintarella uniforme di rilassarvi o di folleggiare a seconda di come vi andava?
Non commuovetevi, su.
Prima o poi torneremo a poter pensare solo a noi.
Seeeeeeeee, prima o poi un cavolo!
Lo sappiamo tutte, vero?
Succederà, sì, ma non c’avremo più il fisico e la voglia per fare certe cose, io ve lo dico.
O forse sì?
Nel dubbio, cerchiamo di goderci le vacanze con quei mostriciattoli che abbiamo messo al mondo.
Possiamo fare qualcosa per preparare noi e i bambini al meglio perché la vacanza coi bambini non si trasformi in una cacanza o, peggio, in un vero e proprio incubo?
Abbiamo lanciato un grido di aiuto alla Dott.ssa Elena Carbone, psicologa e psicoterapeuta, perché venisse in soccorso.
Nostro e vostro.
Dottoressa, possiamo preparare i bambini alla vacanza in qualche modo? E come?


Certo, possiamo e dobbiamo preparare i bambini alle vacanze. I bambini hanno bisogno di certezze, di sapere cosa li aspetta, di verità, quindi comunichiamo sempre ai bambini di tutte le età dove trascorreranno le vacanze, cosa faranno in vacanza, con chi staranno e così via… Far capire loro che siamo noi adulti i depositari di certezze rende loro sicuri e fiduciosi, pronti ad accogliere le novità sapendo che possono fare affidamento su di noi.
Esiste un tipo di vacanza più adatto di altri ad un bambino? A prescindere dall’età?
Sicuramente la vacanza più vacanza adatta ai bambini è quella che prende in considerazione i loro bisogni.
I bambini più piccoli hanno bisogno di non interrompere il loro ritmo sonno-veglia, è necessario continuare a garantire lo stesso orario per la pappa, scandire la giornata con i sonnellini e contemporaneamente far loro scoprire nuove realtà.
I bambini in età scolare invece hanno bisogno di rilassarsi dopo l’anno scolastico affrontato e ricaricarsi per la classe successiva. Quindi mutamenti di orari e impegni quotidiani sono i benvenuti a patto che scongiurino la noia, ma nello stesso tempo non siano eccessivamente stressanti.
 
Ci sono accorgimenti che possiamo adottare perché genitori e bambini possano godersi tutti la vacanza?

Guardare le esigenze dei bambini non vuol dire necessariamente che i genitori debbano sacrificarsi e non divertirsi.
La vacanza ideale per famiglie con bambini è quella che soddisfa tutti. Due sono le formule vincenti anche se per caratteristiche diverse: il villaggio turistico ed il campeggio.
Nel villaggio turistico i genitori possono godersi la vacanza in tranquillità mentre i bambini sono al mini club, spesso ci sono anche babysitter per i più piccini per garantire qualche ora di svago anche ai neogenitori.
Nel campeggio regna la libertà e il divertimento più assoluto per i nostri figli che in costume tutto il giorno giocheranno a fare gli indiani, andranno in giro da soli, scoprendosi molto più autonomi che in città, e diventeranno più responsabili perché tante attività le faranno da soli o con i coetanei.
Cosa prova il bambino in vacanza? Ne è destabilizzato?

Tornando a quello che dicevo prima, il bambino non viene destabilizzato dalla vacanza di per sé, ma dall’approccio degli adulti.
Se portiamo i nostri figli in un viaggio on the road senza spiegare nulla, senza mettere al corrente il bambino di ciò che accadrà probabilmente potrà provare ansia e insicurezza.
Mettere invece i bambini al corrente delle nostre intenzioni, predisporre dei momenti di divertimento solo per loro, stare sempre attenti alle loro esigenze, farà apparire anche il viaggio più avventuroso sicuro e divertente.
Come possiamo gestire l’eccessiva esuberanza o l’eccessiva timidezza nell’approccio con i coetanei?
Sicuramente la vacanza è un buon banco di prova per imparare ad essere intraprendenti e socievoli.
Quando il bambino è eccessivamente timido possiamo insegnargli una modalità di socializzazione che lo faccia sentire a suo agio, facendo scegliere a lui il primo coetaneo con cui sperimentare la strategia.
Insegnargli a sorridere, salutare e presentarsi sembra banale, ma è molto utile per un bambino che ha paura di sentirsi giudicato dagli altri.
Per quanto riguarda i bambini che si ipereccitano è utile intervallare il gioco con i coetanei ad attività più tranquille come leggere un fumetto o giocare a carte.
Da viaggiatrici con bambini, che hanno sperimentato diverse modalità di viaggio e hanno spesso osato distanze e Paesi poco ordinari, possiamo dire che la ricetta vincente è esattamente quella che ci suggerisce la nostra dottoressa:
parlare, spiegare,  rassicurare,  essere un punto fermo noi, perché il loro abituale mondo in vacanza e in viaggio non c’è.
E sempre sempre sempre tenere conto delle loro esigenze.
È la cosa più giusta,  sì, e bla bla bla, ma è anche la cosa più furba che si possa fare per noi grandi.
Non pretendere dai bambini l’irreale e l’irrealizzabile è il primo passo per una vacanza felice per tutti.
E tranquille, mamme, un paio di settimane dal ritorno e saremo pronte per festeggiare a suon di spritz la riapertura delle scuole!

Trovate la dottoressa Elena Carbone all’indirizzo www.elenacarbone.it e su Pinterest come Elena Carbone. 
E presto le chiederemo aiuto di nuovo!
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