Anche le mamme crescono: non sono più una Mamma Mostro

Ebbene sì, c’è speranza per tutte.
Se vi sentite pessime, non è detto che lo sarete per sempre.

Io mi sono sentita a lungo una pessima mamma. Una Mamma Mostro, appunto.

Perchè ero spesso insofferente, perchè avevo bisogno di prendere aria, perchè quando andavano qualche giorno dai nonni era un sollievo, perchè stavo troppo con il telefono in mano.

Avevo necessità di avere tempo per me, di avere alcune ore senza figli.

E quanto sono stata giudicata per questo!

Ebbene, care voi che mi avete considerato una madre sbagliata, che mi avete detto “già li lasci tutto il giorno per lavorare” “cosa?! dormire dai nonni? Poverini!”, sappiate che il tempo passa, che non siete migliori di me solo perchè non lo avete lasciato un secondo, che i miei figli sono ragazzini intelligenti e svegli.

Ora non mi sento più “pessima“.
E non sono migliorata io, o non solo almeno, sono cresciuti loro.

Ora che se ne vanno in giro da soli mezzo pomeriggio, le ore con loro sono diventate preziose.
Ora che chiacchieriamo, che guardiamo gli stessi film, ascoltiamo la stessa musica, ora che ridiamo alle stesse battute, non ho più bisogno di prendere aria, sono loro la mia aria.

Non mi sento più così pessima anche perchè ho imparato a vedere il buono che c’è in me, come mamma.

Per il centro estivo, ad esempio, tempo 30 secondi dal mio arrivo avevo già inquadrato tutto e avevo già capito che non avrei voluto lasciarli lì un minuto i più.
Poi l’ho fatto, con dei correttivi: un giorno li ho portati dalla nonna, un giorno li ho lasciati mezza giornata, li portavo all’ultimo e andavo a prenderli appena potevo. Ed ho annullato la seconda settimana, ovviamente.

Credevo, com’è mia tendenza, che fosse “normale”. Poi mi hanno fatto notare che no, non è “normale”.
Moltissime mamme parevano non porsi il problema. Quando ho chiesto ad alcune come si trovavano mi rispondevano ” mah, i bambini non vanno volentieri”, ma stop, finiva lì.
Altre parevano proprio non accorgersi che stavano in un corridoio a 40 gradi, che il pranzo restava tutta mattina al sole, che gli animatori chiacchieravano tra loro e non li guardavano nemmeno.

Mi è stato fatto notare che non è così scontato accorgersi di problemi, come la disgrafia di Mirtillo, e trovare da soli metodi alternativi per fare i compiti, per non frustrare un bimbo già frustrato.

E così ho imparato a notare quanto, con tutti i loro difetti, siano acuti e svegli.
Ho imparato a non considerare più così normale la loro ironia, e a prendermene parte del merito.
Un giorno avevo a casa il primo della classe, e gli parlavo come parlo a mio figlio: ha capito un terzo di quello che dicevo. Un po’ per i termini, un  po’ per le battute, ma non capiva e io ero stupita: il mio non è il primo della classe, ma capisce sottintesi e legge tra le righe.
E sì, è anche merito mio.

Ora inizio a intravedere le persone che saranno, o almeno lo spero, e mi piace quello che vedo: con tutte le loro crisi e i loro momenti no, sono bimbi mediamente sereni, divertenti, di compagnia. Non sono leader, ma li cercano tutti.

Mi piace stare con loro, mi diverto.
Certo che mi fanno innervosire, certo che ci sono momenti che mi devo legare le mani: ma sempre meno, e sopratutto sono di più i momenti facili.
Quelli in cui posso leggere mentre loro giocano vicino a me, quelli in cui decidiamo assieme cosa fare per cena, quelli in cui scegliamo assieme le cose da vedere in Sicilia.
Mi piace quando siamo solo noi tre, come stasera: ci facciamo belli e andiamo al ristorante, io beata tra gli uomini.


Se prima una settimana senza di loro era una vacanza, ora è una privazione.
Mi mancano tantissimo già dopo 3 giorni.

Non vi dico questo per vantarmi, ma solo perchè passi il messaggio che c’è speranza per tutti.
Per le mamme che si sentono in colpa perchè non ne possono più, perchè non è scattato subito l’innamoramento, per quelle che vorrebbero andare in vacanza da sole, per quelle a cui una settimana di vacanza con i figli sotto i 3 anni sembra un incubo: non siete sbagliate, forse siete solo come me, mamme perfette per figli grandi.
Certo, crescono i figli e crescono (o meglio, cambiano) i problemi: la scuola, i compiti, gli amici. Evidentemente sono più portata a gestire questo che le coliche o i capricci.

Magari quelle mamme che vi sembrano migliori di voi e vi giudicano, saranno pessime mamme tra qualche anno: soffocanti, castranti, invadenti, chi lo sa.

Quanto vorrei dire alle me 32nne che si sentiva in trappola “un giorno non ricorderai più niente di questi momenti”.
E quasi mi dispiace ora.
Vorrei aver conservato più ricordi, vorrei essermi gustata di più  loro così piccini.
Ma pazienza, mi gusterò questi ragazzini qui.
Che ridono, mi prendono in giro, si picchiano.
Che non vorrei diversi da come sono.
Che mi dicono che sono la mamma perfetta per loro.

E, finalmente, ho iniziato a crederci.

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