Quando sono diventata vecchia?

Era l’estate del 1995 e limonavo nelle cabine accaldate, 45º se andava bene, la sabbia attaccata alla pelle, una pelle soda di ragazzina appena depilata con la crema che poi, col sole, ti bruciava.

Passavamo le giornate ai tavoli del bar del bagno, giocando a carte, mangiando gelato, simulando cose che non conoscevamo col Calippo solo per far credere di essere ganze. Eravamo sceme.
Schiamazzavamo e le vecchiette, cioè quelle che ci sembravano vecchiette e che probabilmente avevano 45 anni – ci inveivano contro dandoci dei maleducati. I nostri genitori erano da qualche parte, in spiaggia, finché non venivano a recuperarci con una figura di merda degna di Fantozzi e se eravamo nelle cabine allora ciao.
Anno 2016. Ho ormai passato i trenta e limonare è quella cosa che fa schifare le mie figlie, non incazzare i miei genitori. Quando sono seduta a quei tavoli, magari lavorando, ci sono loro, gli adolescenti.
Che giocano a carte, succhiano calippi con aria maliziosa, i maschi come le femmine, e i maschi come le femmine sono depilati e non certo con la crema nauseabonda. Magari fanno il laser. Hanno già tatuaggi di cui non conoscono il significato, bestemmiano senza sapere che Ceccherini poverino l’ha fatto in TV e tu c’eri, c’eri quando dava il ramato e loro probabilmente non sanno nemmeno cos’è Il Ciclone.
E solo per questo ti sembrano dei ragazzetti cresciuti male, inveisci contro i loro genitori per ogni bicicletta che ostruisce il passaggio, per ogni mozzicone di sigaretta trovato ai giardinetti, per ogni parolaccia che ti fa arrossire e per ogni voce alta che ti fa venir voglia di dire che tu, tu stai lavorando eccheccazzo.
Stanno fino all’una a chiacchierare nella veranda accanto alla tua e vorresti urlare e li maledici e dio santo e se ti svegliano le figlie? (che intanto dormono beate, ma un motivo per avercela con la gioventù d’oggi c’è sempre, no?).
E quando in piscina ti schizzano o per caso vanno addosso alle tue creature?
Poi mentre sei lì impegnata a capire come fargliela pagare a quella gioventù cresciuta tanto male, senza morale e senza regole, rozza e sboccata, pervertita e mal pettinata, vedi passare una di loro.
E, guardandole il culo che spunta da un costumino alla brasiliana taglia xxs, capisci una cosa: cazzo se sei invecchiata.
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13 Comments

  • Anya sono troppo d'accordo. Ho 32 anni e mi trovo a dire frasi che neanche mia nonna tipo "noi non s' era così però".Credo sia la verità, non eravamo davvero così anche se in definitiva sono trascorsi pochi anni.A me spaventa soprattutto la malizia che vedo in bambine di 12, 13 anni perché sono bambine cavolo.Sono mamma di una femminuccia e spero d'essere in grado di gettare le basi giuste.E poi il ciclone. ..l'avrò visto non so quante volte e il tuo commento m'ha fatto sorridere :-)un abbraccio, Cristina

    • Ma paura del sesso perché se posso chiedere? Se non é trattato come un tabù costringendo poi le 16enni ad andate in parcheggi bui in macchina con il ragazzo che pericolo c'è? Devo dire che io ho sempre avuto molta libertà e in casa nostra si poteva parlare di tutto. Forse proprio per questo ho iniziato a 18 anni e prima non mi attirava per nulla, non so. Insomma i contraccettivi oggi tutti sanno cosa sono…

    • Il problema non è il sesso a 16/18/20 anni… È a 12/13/15 incoscente…
      Mio fratello a 15 anni non sapeva quasi niente di ovulazione… Ed i contraccettivi una teoria lontana. QUESTO mi fa paura.

  • A me sembrano tutti dei grandi menefreghisti i ragazzini di oggi. Le femmine interessate solo a far vedere mezza chiappa dagli shorts e i maschi a bere e rovinare ciò che li circonda. Che tristezza di generazione

  • macchè, macchè! i giovani non sono tristi, hanno l'energia del fuoco vivo addosso! sono maleducati nè più nè meno di come eravamo noi alla loro età! invidiamoli quanto ci pare, ma il futuro è loro così come era in noi

  • non sono d'accordo. io non so di che fascia d'età parliate voi ma io ho sott'occhio un gruppone eterogeneo dai 6 anni (mia figlia) a 17 anni. sono carini, educati, protettivi verso i più piccoli. ogni tanto scappa qualche parolaccia, si sgridano l'un l'altro facendo segno che appunto ci sono i piccoli. e la peggiore, la mia piccola, dice "non preoccupatevi, tanto le conosco già"…

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