Quando i figli ci capiscono

Il mio Ragazzo, non a casa soprannominato Mirtillo Malcontento, sa essere insopportabile.
Malmostoso, svogliato, insofferente, negativo, poco affettuoso.

Ma sa regalarmi quello che finora ho sentito, a torto o a ragione, più carente nella mia vita: comprensione e sostegno.

Vi ho già raccontato della festa di compleanno con gli amici di scuola: doveva essere a giugno, poi a inizio settembre, una festa “in grande”, con tanti invitati. Non si è mai lamentato una sola volta.
Quando, finalmente, la festa si è fatta, seppur con due mesi di ritardo e con 5 amici anzichè 15, quello che mi ha detto finita la festa è stato: per me è stato bellissimo, per te mamma? Lo so che per te è stata una fatica, sei stata contenta?

Ora, giuro, non mi ero lamentata, non avevo detto chissà che, solo lui ha percepito la verità, e cioè che mi costava tanto.

Allora gli ho gli ho spiegato che cucinare, fare torte, gonfiare palloncini, fare felici loro insomma, non è certo una fatica e  mi ha fatto solo piacere, ma che io sono introversa e mi viene difficile stare con persone che non conosco e quello sì, mi costa fatica.
E lui: “ma ce l’hai fatta, hai visto? Sei felice?”
Certo che sono felice.
Sono felice di aver fatto una cosa così banale come una festicciola, ma chi ha il mio carattere sa quanto costa, ma sono soprattutto felice che lui veda quello che nessuno vede.

L’anno scorso non ha fatto alcuno sport perchè non ho trovato orari compatibili con i miei.
Non ha mai detto niente, nè mi ha mai fatto notare come fosse l’unico a non fare sport nella sua classe.
Ed a rimanere quasi 10 ore a scuola, del resto.

Quest’anno gli chiedo cosa vorrebbe fare.

All’inizio mi dice che gli piacerebbe calcio:  io odio il calcio, l’ambiente del calcio, i due allenamenti alla settimana e la prospettiva della partita domenicale. Ma gli prometto che mi informo sugli orari.

Orari improbabili per noi: dalle 17.30 alle 19, due volte a settimana, in un paese a 20 minuti di distanza, più la partita il week end. Farlo star fuori di casa 14 ore di fila a 8 anni mi sembra francamente eccessivo. Bocciato il calcio.

Escluso roccia, sua passione, per assenza di corsi, ci pensa e decide di voler pattinare.

“Emh, sei proprio sicuro? Perchè pattinaggio è alle 17, è davvero un casino. Non ti piacerebbe karate? E’ alle 18, sarebbe perfetto, e lo fanno anche i tuoi amici Tizio e Caio”.

“Allora mamma, tu mi porti  alla prova di pattinaggio, così io pattino un po’ e mi tolgo la voglia, poi posso fare karate, almeno sto con i miei amici ed è un buon orario”.

Fortuna vuole che sia stato amore a prima vista: ho portato entrambi, il piccino è stato preso anche se fuori età, e questa è la vera svolta della stagione: 2 piccioni con una fava. (Anzi tre piccioni: in quell’ora mi sono iscritta alla palestra vicina, così mentre loro fanno Karate io rassodo.
Fantastico, no?)

Ne avrei mille di esempi da fare, su quanto lui mi venga incontro: dalla cena, ai vestiti, non si lamenta mai.
E non lo fa per “mancanza di carattere”, per eccessiva malleabilità.
Lo fa per me.
Lui fatica a venirmi ad abbracciare, a chiedere una coccola, ma si alza prima per prepararmi il the, perchè sa quanto ami svegliarmi e trovare una caraffa di the caldo.
E vi racconterei mille altre cose, su quanto sia indipendente e responsabile, ma mi manderebbero gli assistenti sociali, quindi per il momento evito ;-P.

Il piccino è senz’altro meno empatico, ma subodora il mio malumore a centinaia di metri di distanza.
Allora arriva, mi dice che devo chiudere gli occhi e mi trascina in un posto a caso, mi fa sedere e mi abbraccia fortissimo: “ti è piaciuta la sorpresa, mamma?”, mentre io mi asciugo i lacrimoni.

Io sono raramente scazzata a casa, un po’ perchè lascio i miei casini ben chiusi in ufficio, ma soprattutto per merito loro.

Arrivo a casa e mi sento chiedere “com’è stata la tua giornata, mamma?”
Oppure: “sul lavoro hai avuto qualche problema?”.

Io resto basita, perchè mi sembra un atteggiamento così “adulto”, interessarsi agli altri.

Lo dicevo prima: sono tutto quello che mi mancava.

Mi vergogno anche, perchè io non ero come loro.
Mi rendo conto che non credo sia mai successo una sola volta, nella mia vita under20, di aver chiesto ai miei genitori della loro giornata.

E niente, li vorrei ringraziare qui, perchè se lo meritano.
Forse un giorno leggeranno, e sapranno che non ho saputo dimostrare loro tutta la mia riconoscenza.

Grazie cuccioli miei, che fate tutto quello che potete per rendermi la vita più facile, più felice.
E perchè sapete ascoltarmi, come nessuno mai.

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11 Comments

  • Oddio, sto piangendo come una fontana e non sono nemmeno in fase premestruale!
    Io ti auguro che rimangano così per sempre perché hai fatto una descrizione di persone di cui bisognerebbe riempire il mondo. E se son venuti su così sarà anche merito di una mamma pure un pò introversa ma empatica con i suoi figli e probabilmente anche con tutte le persone che la circondano, no?
    Che bel post. A volte sti piccoletti sanno essere più grandi di noi.
    Mina

  • Qualche giorno fa sono stata molto male e non sono andata a lavoro (cosa rarissima, devo davvero essere impossibilitata a guidare per mettermi in mutua!)
    Il mio topino di 6 anni e mezzo mi ha portato la colazione a letto, mi ha chiesto se avessi bisogno che lui andasse in farmacia a prendermi qualcosa e, carezzandomi la fronte, mi ha detto che sarebbe volentieri rimasto a casa a farmi compagnia ma che doveva proprio andare a scuola perché è importante non restare indietro col programma.
    Ecco.

  • Davvero commovente! A volte fanno tanto per noi e noi non ce ne accorgiamo neanche! Proprio ieri la mia bimba di 3 anni durante la cena mi ha chiesto: "Mamma, è andato tutto bene al lavoro? Hai picchiato qualcuno?". Questo perchè la scorsa settimana ha litigato con una sua compagna e le ha tirato i capelli. Allora io per i due giorni successivi le ho chiesto se all'asilo aveva picchiato qualcuno
    PS: mi è venuto da ridere immaginando me stessa picchiare alcuni dei miei colleghi a suon di librate o righellate!!

  • Che cosa splendida e speciale quella che stai costruendo con i tuoi bimbi. Il tuo grande poi è di una sensibilità è ha un capacità di tradurla in azioni e parole, davvero rara!
    Tanto merito a voi che state costruendo un bellissimo ambiente famigliare

  • Che bella che sei, davvero!!! Ti ho pensata alla festa della mia 3enne (anche per me una fatica immane dover relazionarmi con tante persone, tutte in casa mia, intrattanere i bambini, gli adulti, ansia da prestazione a mille insomma…), quando è finito tutto, alle 21.30(!?), mi ha detto " Grazie mamma!!!!!! Lo hai fatto per me? Sono felissima!!" Ecco le fatiche sono state ripagate e, parzialmente, anche il divano rigato di blu…fino a quando il babbo non se se accorgerà!!!!!

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