Ci pensate mai a quanta felicità in meno ci sarebbe al mondo?

A parte i casi di cronaca nera e quelli da analisi e/o da psicofarmaci per tutta la vita o quasi, noi genitori amiamo i nostri figli più della nostra stessa vita e cerchiamo sempre di fare del nostro meglio e di agire perseguendo quello che crediamo sia il loro bene.

Prendiamo decisioni di continuo per loro, da che calzini fare loro infilare al mattino a cosa fare loro mangiare per cena fino ad arrivare ad imporci sulla scelta della scuola da frequentare e a decidere quale interesse sia degno di essere coltivato e quale invece no.

Molto spesso esageriamo e tracciamo una strada che pretendiamo che i nostri figli poi percorrano. E magari loro, con tanto amore nel cuore, camminano lungo quel percorso e vanno dritti dritti fino al traguardo, senza deviare mai. In fondo, tanti di noi lo hanno fatto, perché loro non dovrebbero?

Io non ho studiato legge anche se mi interessava di più psicologia?

Non sono mica morta, no?

No, certo…ma sono felice? Sono davvero realizzata? Mi sono fatta del bene?

La verità è che la vita dei nostri figli non è nostra, che loro non sono una nostra proprietà e che la strada che va tracciata è quella che dovranno percorrere loro. Perché mai allora dovremmo tracciarla noi?

Non ci sono alternative, non ci sono se e non ci sono ma, anche se è difficile vedere il proprio figlio seguire una passione che non è la nostra, avere un interesse che non condividiamo e snobbare qualcosa che invece appassiona noi sopra ogni cosa.

Eppure…eppure è questo il nostro compito!

Ed è questo il messaggio di questo film, racchiuso in una frase che risuona in sala insieme alla splendida colonna sonora mentre i bambini mettono in bocca l’ennesima caramella gommosa e si bevono un altro sorso di Coca Cola:


La vita è tua. Rendila felice!“.

E’ la frase detta dal vecchio saggio al piccolo Body, cagnolone fricchettone che vuole fare il musicista, anche se il suo papà e la sua comunità si aspettano che segua la tradizione e che faccia il guardiano di pecore, come si conviene ad un cane della sua razza.

Ma la passione di Body è indomabile e ad un certo punto anche il padre cederà e gli darà una e una sola occasione: ce la farà?

Non ve lo dico.

Vi dico, però, che questo è un film prezioso perché insegna ai nostri bambini che le passioni vanno coltivate e assecondate, che i sogni vanno inseguiti e che bisogna provare a realizzarli, sempre.

Anche a discapito di mamma e papà.

Un inno alla libertà e all’autonomia, due parole di cui in tanti ci riempiamo la bocca quando si tratta di figli, ma che poi in pochi sappiamo davvero concretizzare nelle azioni e nelle scelte importanti.

Quanta arte, quanta musica e quanta letteratura in meno avremmo se quelle passioni e quei talenti fossero stati soffocati da genitori (sicuramente armati delle migliore intenzioni, ma resi) ciechi e ottusi anche solo dalla prospettiva di un futuro più tranquillo?

Ci pensate mai a quanta felicità in meno ci sarebbe al mondo?

Rock Dog, dal 1° dicembre al cinema!

Post in collaborazione con M2Pictures

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