Tutta invidia! Ma di cosa, esattamente?

Giorni fa ho assistito all’ennesimo litigio social.
La blogger– vip -youtuber di turno viene attaccata per un post o un lavoro o una foto.
Di solito funziona così: chi critica esagera nei toni, la destinataria sfancula a destra e a manca, e poi arrivano le “fan” a difendere.
Le critiche possono essere varie, ma si possono senz’altro ricapitolare in: te la tiri, sei una mantenuta, troppo grassa, troppo magra.
Ma la difesa, quella è una e immutabile: TUTTA INVIDIA.
Ora, parliamone.

Ma perchè mai dovrebbe essere invidia?
A prescindere dai toni delle critiche, che al 99% sono totalmente sbagliati e da “leoni da tastiera” che di persona mai si sognerebbero di aprir bocca, ma si avrà il diritto di criticare qualcuno che si espone, per pura e semplice antipatia, o fastidio, o quel che si vuole, senza dover essere tacciati di essere invidiosi?

Io personalmente, invidio: invidio chi viaggia – specie se gratis-, invidio chi ha i nonni vicini e può, ogni tanto, uscire la sera o andare al cinema, invidio chi ha più tempo libero di me, invidio la freschezza delle ventenni.
Ma in realtà, se vado a vedere sul dizionario, invidia sarebbe “malanimo provocato dalla constatazione dell’altrui prosperità, benessere, soddisfazione“.
Ma no, il mio non è un “malanimo”: non saprei allora come definirlo, questo sentimento misto di ammirazione e fastidio.
Per comodità, chiamiamola pure invidia.
Bon, se io dovessi mai fare qualche commento cattivo, mai e poi mai sarebbe per invidia!

Se invidio qualcuno e questo fa una cosa figa, ma semmai mi congratulo! Alla peggio, se mi sta proprio sul culo, taccio.

Una volta, anni fa, ho lasciato un commento ad una blogger che aveva postato una foto praticamente nuda, totalmente discordante dall’immagine che aveva dato fino ad allora . Non era offensivo, era qualcosa tipo “sinceramente questa foto stona totalmente con l’immagine che hai dato di te, non mi piace per niente”.
Ovviamente io e moltissime altre siamo state zittite con il buon vecchio “tutta invidia, lei è gnocca e può permetterselo”.

Ora, ma chi vi dice che io o le altre 300 commentatrici siamo tutte delle cesse mostruose?
Secondo: non può essere semplicemente una critica, a volte addirittura “benevola”? Perchè questo voleva essere, in quel caso.

Personalmente, avrei voglia di lasciare commenti un po’ velenosi quando leggo balle, ad esempio quando una racconta a destra e a manca di “essersi fatta da sola”, di aver ottenuto questo o quello con le sue sole forze, quando invece chiunque può vedere che alle spalle ha una famiglia o un marito che “foraggiano” per bene e coprono abbondantemente le spalle.
Se mi esponessi e facessi una critica pubblica, sicuramente sarei tacciata di invidia, ma non è così, al contrario, magari io ho raggiunto gli stessi risultati o superiori, ma so il culo che mi sono fatta per avere quello che ho senza alcun aiuto o agevolazione. Quindi, quando sento questi discorsi falsi, mi girano. Poi taccio eh, perchè in fondo che me ne viene?, però mi infastidisce.

Un’altra volta mi è capitato di leggere critiche ad una blogger, che era ad un evento figo, perchè non sapeva scrivere in italiano: anche lì, a difesa, un coro infinito di “tutta invidia”. Per me non era invidia, era semplicemente il fastidio che abbiamo tutti quando vediamo la meritocrazia calpestata.

Oggi, 9 novembre, leggiamo ovunque una marea di critiche al 45mo Presidente degli Stati Uniti Trump: siamo tutti invidiosi, ammettiamolo! Con quei morbidi capelli arancioni, e quella moglie di classe, chi non vorrebbe fare a cambio?

Ma perchè non si può semplicemente accettare che non si può piacere a tutti? Che a qualcuno stiamo sulle balle, a qualcuno non piace quello che diciamo o come ci presentiamo?
Davvero, non capisco.

Certo, ci sono commenti davvero velenosi: mi posso vantare di averne ricevuti un certo numero.
Ma quando ne ricevo uno, mi metto in discussione: ho sbagliato? Il tono, il messaggio, il target, l’immagine?
Magari no, magari quella non ha capito, magari le sto sulle balle, ma qualche domanda me la faccio. Certo mai e poi mai penserei che mi si rivolge una critica “falsa” solo per ferirmi a causa dell’invidia.

Anzi, sulla mia esperienza personale, mi sentirei di dire che invece chi invidia davvero se ne sta ben zitto, perchè in fondo dell’invidia ci vergogniamo un po’ tutti, ci espone invece per un’antipatia più o meno giustificata, o, semplicemente,  perchè  non si è amato quello che si critica, che sia una foto, un post, un lavoro.

Sarei curiosa di avere l’opinione di chi ribatte spesso e volentieri  “tutta invidia”, perchè nella mia ingenuità davvero non lo capisco.

Ah, in via del tutto eccezionale, se per caso mi invidiate potete pure sfogarvi  insultandomi qui sotto -ogni ingiuria è ammessa-, ma si richiede esplicitazione del motivo di invidia, grazie!
(così gongolo! ahahahahah).
Sì lo so che nessuno mi invidia, ma ci ho provato.

Written By
More from Morna

Un pomeriggio in cucina #liberi di sporcarsi

Share this...FacebookPinterestTwitterLinkedinemail Come ormai ben sapete, sono una discreta mamma mostro, quindi...
Read More

5 Comments

  • Di recente mi sono trovata a leggere di gente che sosteneva che si era tutti invidiosi di Beatrice Vio, immagino abbiate presente chi sia.
    Ho replicato che col cazzo che sono invidiosa di una a cui mancano braccia e gambe -con tutto il rispetto per lei- e ho beccato gli insulti perchèsonosoloinvidiosa. E vabbè.

  • uao. Finalmente lo leggo in un post. Finalmente dicevo, qualcuno dà dignità ai commenti e spiega che non c'è relazione tra invidia e commento negativo.
    Io, spesso velenosa ma che mai coprirei di insulti una persona che fa quello che crede, non mi spiego veramente la risposta "è tutta invidia".
    Probabilmente può esserci una certa dose di invidia quando si matura un fastidio verso qualcuno, che ne so…ma non certo quando ci si espone con una critica. Per cui non c'è nessuna relazione tra "non mi piaci" e "soffro di invidia verso di te" anzi è esattamente il contrario…ossia "invidio tutt'altro genere".
    brava comunque…ben detto

  • Quando si sposò il fratello di mio marito decisi di prendere le diatanze dall'evento mondano del secolo per il semplice fatto che nessuno dei due mi riusciva particolarmente simpatico… e tutti a dire che stavo in disparte perché ero invidiosa che loro si sposavano mentre noi no anche se avevamo già una bambina… ok, peccato solo che il giorno prima del loro di matrimonio fossimo andati a prenotare le nostre di bomboniere, visto che ci saremmo sposati due mesi dopo :-p la gente parla perché ha la lingua in bocca…

  • Io sono stata accusata di essere invidiosa delle donne con figli.Non lo sono o almeno non di tutte.Sono spaventata da come diventano certe mamme e temo di non riuscire a rimanere me stessa con la maternitá.Cosí sto rimandando e a volte cerco pareri.Il web aiuta perché ci sono tante persone e quindi piú esperienze.Io ho fatto sempre tutto a modo mio.Le altre volevano sposarsi, io innamorarmi.( che avró meno di Cenerentola pensavo tra me e me?), le altre volevano un lavoro io appassionarmi del mio lavoro.Ho fatto entrambe le cose ( anche se dopo 9 anni ho problemi di lavoro) ed ora vorrei essere certa di diventare una di quelle mamme che piacciono a me.( tipo voi da come scrivete!.)Ho anche analizzato certe famiglie ed ho capito che dovevamo ancora crescere come coppia nella consapevolezza che la maternitá e la paternità comportano pesi condivisi.Non ho mai pensato ad un figlio come scopo personale, ma come progetto di una coppia innamorata.Le mie indagini sono state interpretate da amiche frustrate che mi hanno rintracciata persino su pagine inglesi come frutto di invidia verso tutte le mamme.Colgo l'occasione per chiedervi come avete fatto a rimanere politicamente scorrette, irriverenti e brillanti dopo la maternitá….

Rispondi a Anonimo Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.