In Pimpa we trust

Ci sono delle cose, degli odori, dei sapori e delle canzoni che quando vengono alla mente ci riportano immediatamente a quando eravamo bambini.

Per me quegli anni furono i tragici anni ’80, quelli dei paninari, di tutto quel pizzo in testa, dei ciuffi laccati, del fluò e delle spalline da Capitano Kirk di Star Trek, quelli del Burghy, della Best Company e della Naj Oleari, ma per me, che ero una bimba, furono gli anni del Corriere dei Piccoli e della Pimpa.

Ogni domenica il mio papà mi comprava il Corriere dei piccoli, lo ricordate?, e io mi catapultavo a leggere la posta per vedere se ci fosse pubblicato un mio disegno (che mai spedivo…ma forse speravo ci arrivasse da solo…) e lei, la Pimpa.

Non amavo i fumetti, ma quel cane grasso, bianco, a pois rossi, partorito da una mente che probabilmente scontava i postumi di ciò che era in voga negli anni ’70, mi rapiva.

Fu così, che quando portando mio figlio in edicola qualche anno fa vidi in copertina lei, proprio lei non Bianca Balti, ma la Pimpa, comprai la rivista con la scusa che sarebbe stata perfetta per l’età di mio figlio.

Ed ecco che per noi diventò un appuntamento mensile, così come per me e per il mio papà era un appuntamento settimanale quello del Corriere dei piccoli.

La Pimpa è perfetta per bambini in età prescolare, dai 3 anni in su.

Ci sono i racconti a fumetti della Pimpa, certo, ma anche tante attività da fare con i bambini: c’è da colorare, da risolvere quiz, ci sono i mitici “trova le differenze” per cui non so i vostri figli, ma il mio letteralmente delirava per la gioia, ci sono quei giochini di logica spiccia che introducono il bambino a quei problemi matematici che poi dovrà svolgere negli anni successivi, ci sono i racconti a disegni, i labirinti, le letture e…

c’è l’angolo della posta dove vengono pubblicati i disegni e no, i miei ancora non ci sono, dovrò farmene una ragione.

Devo dire che la rivista è pensata ed è perfetta per l’età prescolare, per quel momento in cui ai bambini piace scoprire il mondo della logica, del racconto, del gioco con carta e penna, ma anche in età scolare vedo che piace, perché se negli anni precedenti con la Pimpa ci si giocava insieme, nei primissimi anni di scuola primaria  il bambino legge e risolve da solo enigmi e indovinelli, il che fa sentire lui un gran figo e noi delle mamme che non hanno comprato una cretinata, ma qualcosa di utile per il cervello dei figli.

Il signor Franco Cosimo Panini, che è l’editore della Pimpa, ha lanciato dallo scorso anno un’iniziativa a favore delle scuole materne e delle biblioteche e noi ve la raccontiamo, perché nella Pimpa we trust:

se attiverete un abbonamento annuale alla rivista della Pimpa (che vi costa il prezzo speciale di 20 Euro all’anno ed è speciale perché il singolo numero costa 2,90 Euro)  potrete indicare la scuola o la biblioteca a cui vorreste che venissero donati 150 Euro in libri.
La scuola, o la biblioteca che avrà raggiunto almeno 10 abbonati, riceverà il buono di 150 Euro da spendere nel catalogo online sul sito.
E ogni nuovo abbonato riceverà un buono sconto per un acquisto successivo.

Qui tutti i dettagli.

E hasta la Pimpa…siempre!

Tags from the story
More from 50sfumaturedimamma

Bambini e cibo: quando cosa mettere in tavola diventa un problema

Share this...FacebookPinterestTwitterLinkedinemail Nonostante tutte le campagne di sensibilizzazione, far mangiare i bambini...
Read More

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.