Si può serenamente dire che mio figlio ci faccia comprare millemila giochi, come tutti i bambini, e che poi però giochi sempre e solo coi soliti, il che fa onestamente irritare me e promettere ogni volta che non gli comprerò mai più altri giochi.
Poi però compro, perché io sono coerente a modo mio, tipo Verdini.
Ops.
C’è da dire che uno dei pochissimi giochi con cui mio figlio passerebbe giornate intere sono i Lego. Ne ha a vagoni e ne compriamo in continuazione.
Ormai, chiunque lo sa: vuoi portare qualcosa a Leo? Compra un Lego.
Ho pensato tante volte di spedirlo a Legoland e di lasciarcelo, ma no, il fatto che sarebbe un bel posto dove stare e che lo renderebbe felice non mi solleverebbe dal reato di abbandono di minore, quindi niente, l’alternativa è stata che casa mia è diventata Legoland.
Ecco la verità, tutta la verità, nient’altro che la verità, che vi fa capire perché ho accettato di testare Lego Dimensions.
Unire il Lego all’Xbox sapevo che sarebbe stata l’apoteosi per lui.
E così è stato.
Questa è la confezione: lo starter pack
Al suo interno la parte per Xbox e la parte di Lego vera e propria.
Non si può giocare se non si costruisce tutto l’ambaradam e, vi avverto, ci vuole del tempo e sarebbe meglio dare una mano ai pargoli.
Rimandate l’aperitivo al dopo costruzione.
Ne avrete perché i bambini saranno ipnotizzati.
Il più sarà non esserlo anche voi, ma forse il profumo di spritz potrebbe destarvi.
Ci sono alcuni componenti che possono essere costruiti con modalità differenti (tipo la batmobile) e io giuro non so come poi vengano identificati correttamente e proiettati sullo schermo così come li avete costruiti.
Impressionante per noi vegliardi.
Praticamente quello che voi costruite fisicamente coi mattoncini Lego, l’arena e i personaggi, saranno l’ambientazione e i personaggi del gioco sullo schermo.
Costruite tutti i personaggi, anche quelli che non vi sono simpatici, perché il gioco potrebbe richiederne l’utilizzo e, in quel caso, dovrete averli fisicamente a disposizione per posizionarli in carne e mattoncini sulla pedana.
Quando darete il via al gioco sarà lui a dirvi cosa fare, vi parlerà e lo farà in modo simpatico e con un linguaggio easy e divertente che piacerà ai bambini.
I bambini si troveranno catapultati con i personaggi che avranno costruito in mondi ispirati a storie che conoscono o che conosceranno grazie al gioco (Il mago di Oz, Dc Comics, Simpsons, Ghostbusters…) e dovranno fare del loro meglio per salvare il mondo dal cattivo di turno.
E’ possibile acquistare dei kit di espansione con altri personaggi, livelli, veicoli, gadget, armi e chi più ne ha, più ne metta, ma anche senza l’acquisto dei kit, lo starter pack sarà sufficiente per giocare, iniziando e finendo senza sorprese sgradite.
Se ci è piaciuto?
Beh, qui siamo di parte: i Lego sono IL gioco di casa, quindi Lego Dimensions partiva avvantaggiato.
Certo eravamo molto curiosi e avevamo grandi aspettative. Abbiamo particolarmente apprezzato l’interazione tra virtuale e reale, il classico costruire con le nostre mani e con quei mattoncini a noi tanto familiari per poi vedere ciò che si è fatto prendere vita sullo schermo, il sovrapporsi divertente di personaggi in mondi che non sono i loro, il tutto unito ad un buon doppiaggio e ad un linguaggio ironico, ma non stucchevole.
Sì, ci è piaciuto!
Post in collaborazione con LegoDimension
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