La rete delle mamme

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Quando si sta per diventare mamme, per qualche strano motivo ci si sente speciali. Come se solo noi, dai tempi dei tempi, fossimo state incinte. Cioè, lo sappiamo anche che ce ne sono state tante, prima di noi, in dolce attesa, però ci sentiamo speciali.
E lo siamo, certo.
Lo siamo quando ci sentiamo in diritto di mangiare quello che ci pare, di piangere quando vogliamo, di avere chi ci porta un altro cuscino per la schiena e chi viene a sistemare casa perché noi dobbiamo riposarci.

Diventare mamme è diverso da come immaginavamo

Poi partoriamo, e pensiamo che il nostro parto sarà il più importante del mondo. E che dopo, soprattutto, noi e il nostro bambino saremo i più importanti del mondo. Che mentre noi ci dedicheremo a lui giorno e notte, qualcuno verrà a pulirci la casa, a coccolarci, a farci prendere aria, a consigliarci senza mai essere invadente.
E perché lo pensiamo? Beh è da sempre così, no? Da sempre le donne partoriscono, da sempre le donne allattano, da sempre i compagni le guardano adoranti e corrono ad ogni loro bisogno, da sempre mamme e suocere fanno a gara per occuparsi dei nipoti, da sempre vicine, cugine, amiche e parenti hanno piccoli pensieri per la neomamma e il nascituro.
Certo, nei film.
La realtà è che quando diventiamo mamme capiamo una cosa fondamentale: che siamo sole.

Essere neomamme significa spesso essere sole.

Che la vita no, non è un film: il latte non arriva per tutte allo stesso modo, l’amore non sgorga come un fiume in piena appena vediamo nostro figlio, le suocere si preoccupano più che il bambino mangi abbastanza o che loro figlio dorma abbastanza, le mamme loro ci provano, ma spesso ne dicono una di troppo, e le amiche? Quali amiche? Quelle senza figli che ci piombano in casa solo per giocare con il neonato e riempirlo di giochi, o quelle coi figli che si dimenticano di omettere la verità?
Quella verità che ci ricorda che quando partoriamo siamo sole, e questa solitudine continua anche dopo, quando i figli crescono e noi dobbiamo barcamenarci nella vita di tutti i giorni, qualsiasi sia la nostra vita. A volte il silenzio delle nostre quattro mura ci sembra così assordante da poterci far impazzire, e pensiamo di essere sole a provare questo senso di angoscia, di incomprensione, di solitudine.
A volte corriamo talmente tanto, tra lavoro, casa, scuola, che ci chiediamo come sia possibile essere così invisibili, come sia possibile che la vicina che ci vede sempre trafelate non abbia mai il cuore di chiederci se abbiamo bisogno di aiuto.
Come si disinnesca tutto questo? Come si torna ad una società in cui fare figli è una grande cosa, forse la più grande (perché dai, lo è, per un uomo e per una donna, i figli sono il futuro della società tutta), e in cui tutti partecipano aiutandosi l’un con l’altro.
Io ho due idee:
Aiutare gli altri.
Perché finché noi stesse resteremo chiuse nel nostro guscio, finché continueremo a farci gli affari nostri, a fingere di non vedere, a fingere di non aver bisogno degli altri, non otterremo niente.  Finché continueremo a criticare gli altri pretendendo però che gli altri non ci critichino.
Chiediamo aiuto, sì, apertamente, senza vergogna, senza paura. E regaliamone più che possiamo, alla vecchina del piano di sopra, alla mamma del compagno di scuola, alla suocera, al marito, agli sconosciuti, anche.
Il mondo è fatto di piccoli passi in avanti, non lo sapevate?
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2 Comments

  • Io sarò una mamma atipica ma non voglio aiuti…preferisco fare da me (Marito a parte ovvio che fa "semplicemente" la sua parte).
    La suocera meglio che sta lontana che mi procura solo ansia e nervosismo, le amiche si son allontanate per lo più quando sono rimasta incinta ma chissenefrega. Ammetto che mi manca la mia famiglia d'origine (vivo all'estero) ma se anche vivessi ancora in Italia non vorrei troppa invadenza…non mi piace!
    Detto ciò però capisco che non siamo tutte uguali e quindi chi ha bisogno d'aiuto deve chiedere perché non c'è vergogna a farlo!

  • vero, ma quando si chiede aiuto puoi anche trovarti poi di fronte quelle stesse persone che proprio perchè molto presenti, si possono permettere anche di intervenire e/o giudicare. l'ideale sarebbe se vi fosse un aiuto reciproco come per la rete fra mamme. io spesso non sarei sopravvissuta senza. e d'altro canto mi sono sempre fatta in 4 quando erano le altre mamme ad aver bisogno. ora con i figli grandini è tutto diverso ma viviamo del piacere di ritrovarci fra noi

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