Essere mamma richiede super poteri

Essere mamma è il mestiere più difficile del mondo, si dice. Anche quando la mamma lavora pure fuori casa, poco importa. Le mamme lavoratrici full time lo sanno bene, non è tanto riuscire a incastrare tutto, no, è sviluppare tutta una serie di capacità che prima pensavate fossero privilegio di pochi. Di pochi e differenti, non di un’unica persona.
Una serie di capacità chiamate super poteri.
Perché prima di diventare mamme, lavoratrici o no non cambia niente, che ne sapevate voi di come si riconosce un’esantematica, di graduatorie per la materna, dell’importanza della vitamina D e dell’olio di palma?
Diciamocelo: un caz… ehm, niente.
Ed eccovi qui, adesso, con conoscenze che qualsiasi altro essere umano non madre (no, nemmeno padre!) può vantare.
Siete cuoche che Valerio di MasterChef scansate. Ok, forse cucinare demmerda o magari cucinavate bene anche prima, ma adesso potreste citare a memoria la formula magica del brodo di verdure, con tanto di scadenze delle pozioni: a sei mesi il brodo, a sei mesi e una settimana la carota, e via dicendo.
Fate diagnosi che neppure il generalista della ASL durante i picchi di influenza. Riconoscete a distanza la sesta malattia, al telefono sapete dire se è influenza o dentizione, già dall’occhio prima di andare a dormire sapete cosa vi aspetterà la notte, e non sbagliate mai.
Il farmacista dovrebbe essere mamma, perché come sapete voi le dosi dei medicinali nessuno al mondo: riconoscete una supposta di tachipirina da una di glicerina da sette metri di distanza e sparate ricette via WhatsApp come se non aveste mai fatto altro nella vita.
Siete le regine del camuffamento, che di fronte a voi quei coglio… bambinoni che giocano a Softair dovrebbero solo inginocchiarsi: per poter bere un caffè in pace, farvi una doccia in pace, cacare in pace, possiamo dirlo, trovate gli escamotage più astuti. Dalla distrazione televisiva al momento di silenzio con conseguente allontanamento a passo felpato, dal sonnellino improvviso al coloriage che promette bene, ormai sapete quando è il momento di scattare per battere sul tempo il disturbatore.
Se il mondo andasse nel modo giusto, le mamme lo dominerebbero, spiegando a tutti come gestire al meglio il tempo. L’ottimizzazione del tempo è il vostro punto forte: obbligate a ritmi disumani da una società di merda, vi barcamenate tra nidi, scuole, danze, calci (non solo al pallone), pediatri, genitori, chat WhatsApp (che prendono più tempo del sesso col marito, riflettiamoci), spese, vite sociali, capricci, cucine, cinemi e via dicendo. Non si sa come, le mamme riescono ad incastrare tutto nelle 24 ore e nei 7 giorni, e se per caso qualcosa resta fuori tranquilli, la volta dopo avranno trovato una soluzione (o verranno condannate alla gogna).
La mamma è anche tassista, insegnante, donna delle pulizie, consigliera, signorina Rottermaier, Maria Montessori, in certi casi Maria Vergine, problem solver, pricer, bancomat, kit del pronto soccorso, distributore di baci (e non solo), risposta a ogni domanda e richiesta, mito, instancabile, la mejo.
Però volevo solo dirvi che sarebbe anche l’ora che pure gli altri diventassero fighi come noi, o che noi fossimo meno fighe.
Perché con questa cosa dei super poteri mi sa che c’hanno incu… bon, avete capito.
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