Fenomenologia della mamma al ristorante

Abbiamo parlato tanto di ristoranti ed educazione ultimamente, vogliamo tirare le fila di quanto è emerso?

Ecco a voi, le tipologie di

mamma al ristorante

1. La Me la godo

La Me la godo, giustamente, va al ristorante per rilassarsi e godersi del buon cibo.
Bello, buon per lei.
Male però per chi ha avuto la sventura di decidere di andare proprio quel giorno nello stesso ristorante, magari la prima uscita dopo secoli, dopo aver deciso di investire la tredicesima in baby sitter e cena.
La Me la Godo, infatti, come potete intuire, se la gode così tanto da dimenticarsi dei figli. 
Figli che nel frattempo stanno devastando la sala, hanno appena terminato una gara di lancio della mollica con la catapulta (cucchiaio o forchetta, questione di stile e strategie), hanno fatto cadere una cameriera con un intero vassoio di calici di Bordeaux, hanno rivestito un commensale di carta igienica rubata dal bagno, così manco la pipì in pace puoi fare, perchè ti tocca imprecare quando ti trovi culo all’aria senza carta.
Quando i figli iniziano finalmente a stancarsi, se va bene si mettono a fissarti come se volessero leggerti il pensiero (e speriamo non ci riescano, altrimenti non dormirebbero sonni tranquilli), se va male te li trovi direttamente al tavolo, a cercare una conversazione che non trovano con gli sciagurati genitori.

2. La Sudo Sette Camicie

La poverina è il contrario della Me la Godo.
Lei guarda i figli a vista, li placca, li tallona, non li molla un secondo, terrorizzata che disturbino.
Si alzano per guardare l’acquario e lei è lì, cade un tovagliolo e lei lo afferra al volo, rompono un grissino e lei si scusa con i vicini.
La vedi proprio che è agitata, suda, si guarda attorno spaventata, tanto che inizi a guardarti le spalle anche tu, con una certa inquietudine.
Non serve dire che non tocca cibo, troppo presa a prevenire le malefatte degli angelici figliuoli, che invece stanno colorando pacifici.
Sicuramente i figli non disturbano ma la sua ansia è un pochino contagiosa.

3. La Rinunciataria

La Rinunciataria si è fatta bastare l’unica cena fuori con pargolo in pieni terrible two.
Mai più.
La prossima cena assieme sarà quella del matrimonio del figlio, fino ad allora peccarità.
Se proprio è necessario si pranza al McDonald, ma al ristorante non se ne parla.
In fondo deve essere un piacere, se è solo una sofferenza a che serve?
Quando il figlio quattordicenne, passando davanti ad una trattoria, le chiederà “cos’è mamma?” lei risponderà, “niente tesoro, niente, cose da grandi, vuoi che ti compri delle figurine?”.


4. La Rottermaier

Per la Rottermaier l’uscita al ristorante è una materia di studio come un’altra: si va per imparare.
Schiena dritta, gomiti appiccicati al busto, insegna quale forchetta usare, quale bicchiere, piatto, come si spezza il pane senza fare briciole, come ci si rivolge al cameriere, come parlare, tossire, ringraziare.
Il figlio sarà talmente concentrato a riuscire a portare un boccone alla bocca senza staccare quel gomito che non avrà certo tempo di disturbare alcuno.
Bene per i vicini, meno per il poveretto.
Qualcuno dovrà pur insegnargli quanto è divertente fare le formine con la mollica del pane.

5. La Nonnassistita

Quella non manca mai.
Generalmente, preferisce che i nonni stiano a casa con i figli, così lei se la gode davvero.
Se proprio è costretta ad uscire anche con loro, piazza un nonno alla destra dei bambini, uno alla loro sinistra ed è fatta.
Il pargolo non potrà muoversi nè alzare un dito, in senso letterale visto che verrà imboccato fino ai 10 anni.

6. La Previdente

La Previdente per uscire esce, solo che si porta un trolley.
Dentro potete trovare 3 iPad, 2 Nintendo, 10 giochi diversi, 4 album da disegno, 3 album da colorare, 4 astucci, 5 temperini, 8 libri, una TV portatle che non si sa mai.
Porta pure il pigiama, così ad una certa ora cambia il figlio e poi può piazzarlo direttamente dall’auto al lettino.
Quando il giorno dopo gli chiederà se gli è piaciuto il ristorante lui la guarderà interdetto: “ristorante? Perchè, siamo usciti?”.

7. La Purista

La purista non vuole distrazioni.
Niente giochini, Ipad, smartphone, niente colori.
Ha quella bella immagine da Mulino Bianco, tutti amabilmente felici a chiacchierare.
Chissà, forse è una tecnica che alla lunga paga, nel mentre è dura, diciamo che qualche camicia la suda, e che spesso rinuncia.
Ma alla fine, ce la fa.
Peccato che a quel punto i figli adolescenti rifiuteranno di uscire a cena con i genitori.

Fatica sprecata.

8. L’Urlatrice

L’Urlatrice odia i bambini maleducati: no, i suoi non saranno MAI come i vandali della detestabile Me la Godo.
Quindi li sgrida, sempre, continuamente, ininterrottamente.
E urlando.
Voi state consumando il vostro consommé quando un
“CarloOOOOOOOOO STAI FERMOOOOOOOOOO” a 10mila decibel ve lo farà sputare tutto sulla tovaglia.
I bambini sono dall’altra parte della sala e lei urla “Veniteeeeeeeee si freddaAAAAAA!!!!!!! Quante volte devo chiamarvi razza di delinquenti?!”
Poche, signora, speriamo poche, pensate, mentre battete la schiena di vostro marito a cui è andato di traverso il boccone dallo spavento.
Se poi c’è un giardino, fatevi il segno della croce.
Perchè mica penserete si alzi vero?
No, urlerà dal suo posto:
“NOOOOOOO Fabioooooo, dallo scivolo al contrario NOOOOOOOO”
“Alice!!!!!!!! C’è ancora la pasta da finire vieniIIIIIIIII!!! E’ la quarta volta che ti devo chiamareEEEEE!!!”
No, è la settima, mi creda, non posso dimenticare.


9. La Mai Soli

La Mai Soli ha capito che i bambini più sono, meno rompono.
Quindi prenota sempre per squadroni di genitori, che quando li vedi ti chiedi se sia la pizzata di fine anno a febbraio.
La tecnica funziona se c’è un giardino, altrimenti niente, mi auguro non siate i ristoratori, perchè la vostra carriera è finita, lo sapete, vero?
Tra i danni al locale, i clienti incazzati, le recensioni su Tiadviserò(cheseifottuto), la cameriera in rianimazione… niente, lasciate stare.
Dicono che vadano alla grande gli street food, comunque.

10. La Via di mezzo (o psicopatica)

La Via di mezzo è tutte le categorie precedenti nella stessa mamma.
A volte nell’arco dei mesi, più spesso nella stessa sera:
Parte Rottermaier, poi Suda sette Camicie, si decide a chiedere in prestito l’Ipad della Previdente seduta al tavolo vicino, alla fine decide di goderserla e li lascia devastare il locale.
Ma poi si si sente in colpa e si mette ad urlare.
Alla fine ci rinuncia, si fa impacchettare tutto e se ne va.
Care mamme, in qualunque categoria rientriate, credete ammè, alla prima occasione lasciate i figli a casa, e buon appetito!
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10 Comments

  • e stavolta non mi ritrovo in nessuna categoria..forse perché ho il marito rottermaier e porella basTa e avanza..
    sarà che poi noi ceniamo spesso fuori, lei sa più o meno come comportarsi che poi non è che cambi molto dalle regole casalinghe…
    l' unica cosa che le vieto ora che è grandicella, è quella di mancare di rispetto al cibo..
    va bene fare le palline di pane, va bene il cratere nel riso, o pucciare la qualsiasi nella fanta etc.. però poi si mangia..

  • Beccata in pieno, sono la previdente! Ma se devo dirla tutta, preferisco uscire child free a cena, lui sta con i nonni, capita tre o quattro volte l'anno perché sono lontani, ma così davvero me la godo 😉

  • io sono sicuramente una psicopatica 🙂 cmq siamo in Trentino, una settimana in family hotel, e mi sono accorta con stupore che solo i nostri 2 bimbi (3 e 5 anni) cenano con noi, gli altri 22 sono al miniclub (il marito vorrebbe spedirci anche i nostri, io ho chiesto e mi han detto che preferiscono cenare con noi…)

  • Io ero una la psicopatica via di mezzo, spesso psicopatica e basta, ma poi ho scoperto il Maidasolismo in locali con spazio bimbi. Fantastico. Mai più senza. Un consiglio, però: non accompagnatevi a bambini con mamme Sudosettecamicie o la loro ansia renderà vano il tutto.

  • Un miscuglio… cerco di mollare i pargoli a casa con la nonna. Se proprio non ci riesco direi che sono una via di mezzo tra la previdente e la suda sette camicie. Quel che è certo è che mangio sempre. Sicuramente nn sono la me la godo e non voletemene la detesto

  • Rottermaier presente! Con un tocco di Purista (o forse sono semplicemente psicopatica…). Però il pargolo è abituato, noi usciamo piuttosto spesso per la media dei genitori che sento raccontare e quindi il pargolo è abituato e sa cosa non deve fare (compreso giocare col cibo). E di solito non portiamo giochini, solo qualche libro se è previsto che il pasto vada per le lunghe (perché più di un'ora seduto sarebbe decisamente troppo). Per fortuna al pargolo piace mangiare e gli piace andare al ristorante.
    Però c'è stata una volta in cui ho dovuto portarlo fuori dal ristorante (aveva due anni) e passare il pranzo di Pasqua a passeggiare per il paese, ma il ristoratore ci ha messo del suo sbagliando la prenotazione del tavolo, dimenticandosi che avevamo chiesto il seggiolone e servendo al mio pargolo la pappa di un altro bimbo. Mai, dico mai, sottrarre il cibo dal piatto di un bimbo piccolo, non ve lo perdonerà mai! Infatti in quel ristorante mi rifiuto di tornare!!

  • Se dovessi mai scrivere un libro avverti che lo compro subito!! Ti ho scoperto da pochi minuti e ho già letto alcuni post che mi hanno strappato più di un sorriso.. 😀

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