Vacanza alle Bahamas con bambini

Se mi avessero detto, qualche tempo fa, che sarei andata alle Bahamas, sarei scoppiata a ridere: non solo la mia nota paura di volare – ormai superata – non mi faceva nemmeno prendere in considerazione un viaggio di questo tipo, ma le isole da sogno, i Caraibi e tutto il resto non mi avevano mai particolarmente interessata. Non sono fatta per le vacanze stanziali, i resort non mi piacciono, stare a mollo nemmeno, ma la vita fa giri strani e, tra tutti i viaggi che abbiamo avuto l’occasione di fare da Panama, c’è stato anche questo.
Come abbiamo scelto le Bahamas? Presto detto: il volo aereo, durante le vacanze di Natale, era il meno caro di tutta la zona, e quindi un po’ per gioco ci siamo ritrovati ad organizzare un viaggio che mai avremmo pensato di fare.

Come organizzare un viaggio alle Bahamas

Le Bahamas sono davanti alla costa americana, e sono spesso abbinate a viaggi in Florida o a New York, anche se sempre più persone le scelgono come meta unica delle loro vacanze. E fanno bene! Queste isolette sono un vero paradiso, uno di quelli in cui si dimentica il tempo che scorre, si vive a contatto con la natura e si sta perennemente in costume, scalzi, con la sabbia nei capelli. Ma ci sono due modi di vivere le Bahamas: il primo è scegliere un grande resort, il secondo è rifugiarsi su un’isola minuscola (o più isole!). Noi abbiamo deciso per un mix, dato che il nostro aereo atterrava a Nassau, la capitale: qui si trova l’Atlantis, il famoso resort aperto anche a Dubai, dove abbiamo deciso di passare una giornata. La notte no, per noi il prezzo era davvero troppo proibitivo, così abbiamo trovato una deliziosa casetta in una via tranquilla, lontana dal caos, con piscina privata, due camere da letto, grande salone e due bagni.
L’esperienza all’Atlantis non ci ha particolarmente colpiti. La struttura è gigantesca, l’ingresso base – di già esageratamente caro – non permette di fare tutto, e con bambini dell’età delle nostre (quasi 5 e quasi 7), non si possono sfruttare nemmeno tutte le attrazioni. Loro si sono divertite, ma tornassimo indietro non lo rifaremmo.

Le vere Bahamas: che isola scegliere?

Seguendo i consigli di chi c’era già stato, abbiamo preso un aereo per andare a Eleuthera, 20 minuti di sorvolo su acque cristalline e panorami da sogno. Atterriamo su una lingua di terra bianchissima, costeggiando il mare e i suoi mille colori. All’aeroporto – se così si può chiamare una baracca in cui la gente aspetta di salire a bordo – ci aspetta Israel, il proprietario dell’auto che abbiamo noleggiato: dimenticatevi il noleggio come lo conoscete, qui si prende quel che si trova, e a noi tocca un’auto tutta scassata, e lui ci dice: “tranquilli, quando ripartite lasciatela pure parcheggiata qui, aperta, e mettete la chiave sotto il tappetino”.
Inizia così la nostra avventura a Eleuthera, una lingua di terra frequentata da Lenny Kravitz e dai ricchi americani, che hanno scelto un’isoletta a lato come loro residenza estiva.
Eleuthera si divide in due: un lato è quello che dà sull’Oceano Atlantico, ventoso, selvaggio e a volte impraticabile; l’altro è quello caraibico, calmo, pacifico e più affollato da residence, hotel, ristoranti.
Ma se credete di arrivare qui e trovare il casino di certe isole vi sbagliate: nonostante fosse Natale, sulla spiaggia eravamo quasi sempre soli. Tranne appunto nell’iper frequentata e modaiola Harbour Island: qui si arriva prendendo una lancia dopo poco l’aeroporto di North Eleuthera, e non ci sono auto, si va a piedi o in cuddy. Le villette accompagnano verso la spiaggia, la più bella di tutta Eleuthera, 3 miglia di sabbia finissima e rosa: uno spettacolo difficile da raccontare. Incontriamo solo americani, le case che danno sulla spiaggia sembrano quelle dei film, quelle in cui ci si immagina nei sogni con qualcuno che si ama a guardare il tramonto dal portico, o a fare colazione a pochi passi dal mare.
Tutte le spiagge dell’isola sono in realtà spettacolari, alcune di una bellezza da togliere il fiato, non si sa più dove inizia il cielo e finisce il mare. La sabbia è bianchissima, le conchiglie non si contano, specie la famosa conch, cucinata in ogni salsa in ogni locale.
La vita a Eleuthera parte lenta al mattino e non sembra mai veramente prendere un vero ritmo. Le auto sull’unica strada, Queen’s Highway, si riescono a contare. Di notte non esistono lampioni, e quando rientriamo il cielo è tutto nostro, il silenzio tutto per noi: le stelle sono miliardi, possiamo vederle tutte, ed illuminano di bianco la notte, regalandoci emozioni mai provate prima.
Il tramonto arriva presto, dicono di stare attenti alle zanzare, ma come si fa ad andarsene e a lasciare tanta bellezza? A riuscire a muoversi mentre il sole si tuffa nel mare, a smettere di guardare la sabbia diventare arancione, a non cogliere la bellezza nei volti delle tue figlie illuminati da quei mille riflessi unici al mondo?
Se potessi scegliere dove invecchiare, dove scrivere un libro, dove rifugiarmi con l’amore della mia vita, dove nascondermi da qualcuno, sceglierei Eleuthera. La percorrerei correndo da una parte all’altra, mi tufferei proprio lì dove il mare incontra quasi la strada, e si può mollare l’auto e quasi tuffarsi in acqua. Andrei al sud a godermi le tempeste, gli schizzi del mare mai troppo freddo sulla pelle, la voce grossa degli abitanti dell’isola, un po’ caraibici, un po’ inglesi.
Non mi interessano particolarmente le isole tropicali, i mari da sogno, non ho mai desiderato particolarmente andare alle Maldive o ad Antigua e tantomeno alle Bahamas.
Eppure ci sono stata. E ci tornerei altre mille volte. Perciò, se volete regalarvi qualcosa di magico, non abbiate nessun dubbio e preparatevi a vivere un sogno, un bellissimo, caldo, rilassante, avvolgente, incredibile sogno. Non ve ne pentirete!


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Consigli pratici per un viaggio alle Bahamas

Le Bahamas sono care, carissime. Evitate i picchi di alta stagione, se potete, e i resort. Noi abbiamo preso un appartamento poco a nord di Governor’s Harbour, l’Hut Point Inn, due camere spaziose e zona giorno con patio. A Governor’s Harbour ci sono dei piccoli supermercati, niente di che ma si trova qualcosa per prepararsi una cena. Non aspettatevi né catene, né troppi prodotti a cui siete abituati. A nord la situazione migliora leggermente ma i prezzi salgono.
Le spiagge sono tutte bellissime.
Noi abbiamo visitato:
Harbour Island
French Leave
Savannah Sound
Ten Bay (bellissima)
Gauding Bay (una vera sorpresa, incredibilmente bella ma poco citata)
Alabaster/Coco di Mama (bella bella ma ci sono gli ospiti del resort che non sono proprio simpatici, guai ad avvicinarsi… però tantissime stelle marine!)
Sky Beach
Più il sud che abbiamo girato solo in auto, non abbiamo trovato spiagge praticabili perché era brutto tempo.

Dove mangiare – bere a Eleuthera

Leorose Sunset Beach Bar & Grill: sulla strada verso il nord, abbastanza economico e direttamente in spiaggia. Hamburger e simili.
Rainbow Inn: locale preferito di Lenny Kravitz, una sera a settimana fanno la pizza (un odorino…), bellissimo all’aperitivo per il tramonto in terrazza, si cena bene ma un po’ caro.
Sip Sip: a Harbour Island, il posto più caro in cui abbiamo mangiato, strapieno, abbiamo dovuto fare la fila, ma si mangia davvero bene.
1684: anche questo molto caro, accanto al nostro appartamento, fa parte della struttura che ha rimpiazzato in qualche modo il Club Med portato via dal mare sull’altro lato, quello oceano. Si mangia davvero benissimo, molto gentili, ma cari cari cari.
Tippy’s: questo è invece sul lato di French Leave, ma sulla bellissima spiaggia di Ten Bay, mare un po’ mosso. Menù molto vario, con pizze e diversi piatti per i bambini. Buono.
Pascal: di fronte al nostro appartamento, bisogna inerpicarsi un po’ e si arriva sull’altro lato, quello Atlantico. La vista merita, soprattutto all’aperitivo, cena buona ma niente di esaltante.
Daddy’s Joe: posto a cui non si darebbe una lira, davanti a Gauding Bay, invece buonissimo e più economico. Ambiente tranquillo, a volte fanno musica dal vivo.
Sunset Inn: ristorante sul mare a Governor’s Harbour, servizio lento, cibo niente di che (abbiamo mangiato hamburger) e non ci sembrava nemmeno troppo pulito.
Buccaneer: sempre a Governor’s Harbour, posticino delizioso, originale e dove si mangia molto bene.
Noi non abbiamo trovato né zanzare né pulci di mare, so che molte persone ne sono vittime soprattutto al tramonto: munitevi di spray repellenti. In compenso abbiamo visto dei serpenti (attenzione coi bambini) nelle pinete e ci hanno consigliato di controllare sempre scarpe, valigie ecc perché ci si infilano le tarantole 🙂
Per il resto… non serve niente, solo il costume, la crema e tanta voglia di stare in paradiso!
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7 Comments

  • noi ci siamo fatti regalare le Maldive per il viaggio di nozze, e mai come in questi posti ti rendi conto di come cambia il modo di vivere il tempo.
    Bahamas, al prossimo matrimonio!!

  • Ciao, anche io ho adorato le Bahamas, che ho fatto in combinata con la Florida in viaggio di nozze. Mi permetto di consigliare, per chiunque si trovi da quelle parti, anche la soluzione crociera: i prezzi sono accessibili, e si ha la possibilità di visitare diverse isole. Unica nota non farsi abbindolare dalle escursioni già programmate dalla compagnia, ma una volta arrivati scendere dalla nave, affittare un motorino, o qualcosa del genere, ed esplorare le varie isolette in autonomia. Si trovano spiaggette fantastiche, completamente isolate, e si ha a possibilità di esplorare i villaggi locali.
    Splendido!

  • Ciao! intanto grazie… che bel post! noi stiamo pensando proprio alle Bahamas ma il nostro bambino ha 4 anni appena compiuti… secondo te per lui sarebbe divertente su un’isoletta così “tranquilla”? è l’unico dubbio che abbiamo… finora con lui abbiamo viaggiato solo in resort, quindi qualche scivolo/piscina o simili ci sono sempre stati, ma siamo stufi dei tanti vizi inutili e volevamo provare un viaggio proprio come lo hai descritto tu, senza contare che ovviamente costerebbe di meno… 🙂
    intanto grazie!
    Cristina

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