La giornata di una mamma che lavora

mamma-senza-aiuti
Venerdì una (ex) lettrice si è molto infastidita per un post di Anya.
Un vecchio post, peraltro, dove raccontava la sua esperienza di mamma full time di due bimbe piccole, poi di mamma lavoratrice full time (e temporaneamente single) di due bimbe piccole, infine di mamma  full time di due bimbe a scuola.
E raccontava che, avendo due bimbe a scuola tutto il giorno, pur lavorando a tempo pieno aveva tempo per ogni cosa, compreso il lavoro da casa.
Questa lettrice se l’è presa per non so bene cosa, e ha iniziato a spammare commenti ovunque, chiedendo di specificare nel dettaglio come fosse la giornata di una mamma lavoratrice full time senza aiuti perché, diceva, non è possibile lavorare a tempo pieno senza aiuti: serve necessariamente qualcuno che pulisca casa, che faccia la spesa, che dia la merenda ai bambini (?).
Le rispondo io, dicendo che in effetti non ho aiuti e le racconto a grandi linee le mie giornate.

Una mamma che lavora ha per forza aiuti?

Non basta, “più in dettaglio”, chiede.
Rispondo.
Non basta, chiede ulteriori dettagli, manca poco che mi chieda quante tappe al bagno riesco a fare.
Insiste: “e se si ammalano?”
Se si ammalano stiamo a casa io o il padre o, se la malattia dura più giorni, cosa che ormai succede due volte l’anno, chiamo mia mamma che abita a 100 km e che per queste emergenze viene a tenere i bambini.
Segue una risposta con 10 faccine che ridono sguaiatamente, anzi ve la riporto va’:

NON HO NESSUNO…SE I BIMBI SI AMMALANO DEVO CHIEDERE A MIA MAMMA DI VENIRE AD AIUTARMI…( 15 faccine che ridono che non riesco a copiare nda) mi prendi giro?! Una mamma che viene ad aiutarti, può essere definita diciamo…un AIUTO? ciao nini, passo e chiudo.

Mi ha preso nella giornata sbagliata, devo dire, perché di solito le crisi isteriche altrui mi lasciano piuttosto indifferente, ma questa volta mi sono sentita davvero offesa.
Corro (corriamo) dalla mattina alla sera per 5 giorni alla settimana, risolvo casini sul lavoro e casa, sono perennemente in ritardo su ogni cosa, ho la casa nel caos, i saggi e le feste di fine anno diventano un problema anziché un piacere… e mi sento sfottere perché tre volte in un anno è venuta mia mamma?!
Ma siamo seri?
Poi per forza mi viene da pensare che per avere voglia di insultare una sconosciuta su Facebook un po’ di buon tempo si debba averlo eh!
Io non so se il caldo dia alla testa alla gente, o se semplicemente ci si senta meglio a denigrare e sminuire gli altri, davvero non lo so.
Quello che so è che questo è un blog, cioè il racconto della vita e delle opinioni di chi scrive.
Se una mamma che ha provato sia a stare a casa che a lavorare dice che per lei stare a casa è una pacchia, ma saranno affaracci suoi?
Si potrà dire che non si condivide, ma da qui a passare all’offesa ne passa, a mio avviso.
Premesso questo, lo ribadisco: sì esistono le mamme lavoratrici senza aiuti.
Preciso, per evitare le risatine di cui sopra, che per me “senza aiuti” significa che per la stragrande maggioranza del tempo ci si deve arrangiare.
Se 3 giorni su 365 ho un aiuto, a mio avviso il concetto non cambia.
Se invece per voi sono una paracula, vabbè, consentitemi di pensare che il problema non sia mio.
Che poi ci sarebbe molto da dire anche su chi ha aiuti, tipo le fortunate che investono mezzo stipendio per una baby sitter (ironico) che va a prendere i bambini, ma limitiamoci all’oggetto della discussione: chi DICE di non avere aiuti.

Come fare quando si lavora tutto il giorno?

Innanzitutto una mamma che lavora, specie se è libera professionista, deve pregare che i figli siano di sana e robusta costituzione.
Se così non è, agirà di conseguenza, ovviamente.
Ad esempio troverà una mamma, una vicina, una ragazza che sia disponibile ad accorrere “su chiamata”.
È un aiuto?
Oddio, se spendere dagli 80 ai 100 euro al giorno lo considerate un aiuto, allora sì.
Che fortunate, e magari si lamentano pure, che poverette!
(è ironico ancora eh, che qui  ultimamente proprio non ci capiamo)
Io ho figli che non si ammalano quasi mai, quindi le rare volte che capita, ci arrangiamo: il che vuol dire che o il padre prende ferie (wow, che culo, che aiutone), o sto a casa io, e comunque mi tocca lavorare da casa perché sono libera professionista.
Se è una malattia più lunga, o viene mia mamma o, più spesso, lo portiamo noi dai nonni: 200 km tra andare e tornare e altrettanti per andarli a riprendere qualche giorno dopo, che fortuna, madonna.

La babysitter si paga, non è una fortuna

Mi farebbe davvero molto comodo avere chi mi va a prendere i bambini a scuola, ma mi costerebbe dai 250 ai 400 euro al mese, quindi finora ho preferito arrangiarmi.
Il che significa però che ogni santissimo giorno devo scapicollarmi sulla strada pregando in ogni lingua di non trovare incidenti, perché non ho alcuna strada alternativa per arrivare a casa.
È successo, ovviamente, più volte.
Parto in anticipo apposta, quindi la maggior parte delle volte sono arrivata all’ultimo secondo utile, con solo il cuore un pochino ammaccato.
Un paio di volte sono arrivata in ritardo di 5 minuti, con estremo imbarazzo perché è una cosa che detesto.
Due volte in 8 anni, ferma in colonna, ho chiamato un vicino pregandolo di andare lui per poi pregare al telefono  la maestra di lasciargli i pargoli anche senza delega.
È un aiuto?
Forse, pagato al carissimo prezzo di un infarto, un posto in prima fila all’inferno per tutte le parolacce dette e una bella dose di ansia.
Ma che culo, ho un vicino che è andato 2 volte in 8 anni, ed ho pure il coraggio di lamentarmi, piccola nullità che sono.
La mattina li porta il papà, io cerco di andare prima che posso per compensare il fatto che alle 5 esco.
Niente caffè con le amiche, né chiacchiere davanti all’asilo o alla scuola, quindi.

Fare la mamma è questione di organizzazione

Solo corse e lavoro.
Pranzo davanti al pc, sempre per poter uscire alle 5.
Torno a casa, preparo la merenda, loro si mettono a giocare e io mi rimetto al lavoro, quando non devo portarli a musica o a karate.
La mattina carico la lavatrice, quando rientro butto in asciugatrice e prima di dormire è di nuovo tutto nell’armadio, salvo le cose da stirare (poche) che restano nella cesta per giorni e giorni o anche per settimane: interessante vero?
Preparo la cena (o la fa il papà quando rientra, alle 19), ceniamo, i bimbi guardano un po’ di TV o disegnano (e intanto io mi guardo una rivista, leggo un libro o scrivo per il blog) o facciamo un gioco di società.
Alle 9 vanno a nanna e noi finalmente possiamo  buttarci sul divano.
Andiamo a letto tardi, verso le 23.30, proprio per avere un po’ di tempo per noi.
La casa si pulisce il sabato, durante la settimana è tanto se riesco a passare l’aspirapolvere.
C’è casino?
Sì, tanto.
In questo periodo poi, con il cambio di stagione, avevo cose ovunque e stavo per avere una crisi isterica: questi tre giorni di ponte sono stati dedicati a sistemare tutto, figo eh?
La spesa (come pure la manicure fai da me) si fa nel fine settimana, commissioni extra (dichiarazione dei redditi, visite mediche ecc) si fanno con permessi o assenze dal lavoro che verranno recuperate.
Mi depilo sotto la doccia (sì, pure questo ci è stato chiesto di specificare) e le 4 volte all’anno che mi faccio i colpi di sole vado il sabato mattina.
Ah, da due mesi ho ripreso a fare sport, mi alzo alle 6 e sono di ritorno alle 7.
Prima non ce la facevo proprio, ero troppo troppo stanca, e solo ora mi sono decisa.

C’è di male a dire che le casalinghe hanno un botto di tempo libero ed è una pacchia, mentre lei lavora 10 ORE AL GIORNO, SOLA, CON 2 BIMBE PICCOLE, SENZA AIUTI! col tempo di farsi la ceretta! Io lo so perfettamente che non è vero, ma è una mancanza enorme di rispetto verso quelle donne che stanno a casa che tra figli, marito, genitori e suoceri anziani, commissioni e faccende varie, bollette ecc… non hanno manco il tempo di andare in bagno a fare la pipi a volte!

Io davvero non la capisco questa rabbia che leggo a volte, non lo capisco perché dia così fastidio pensare che ci sia qualcuno che fa di più o che fa più fatica.
Una mamma che lavora fa tutto quello che fa una mamma che non lavora, solo lo fa in meno tempo, lo fa peggio (la mia casa non è certo uno specchio…), lo fa dopo (il mio poggiolo cade a pezzi e chissà quando riuscirò a sistemarlo, la doccia perde da tre anni, ho una stanza da sistemare ma chissà quando riuscirò a trovare il tempo di chiedere preventivi).
In tutto ciò, oltre a tutti i casini che ha chiunque, ci sono anche i problemi di lavoro: gli scazzi con i colleghi, gli errori, i pensieri.
Mi sento Wonder Woman, come diceva l’affezionata lettrice?
Sinceramente no, credo solo di arrabattarmi come meglio posso.
Soprattutto, non è che ho alternative eh.
Non ho avuto la casa regalata né da genitori né da suoceri, vivo dove è indispensabile avere l’auto, e dove ci sono i prezzi tra i più alti di tutta Italia.

Perché esistono le gare tra mamme?

Perché ‘sta garetta patetica tra mamme ha scocciato tutte, ma è pure imprecisa.
Se dobbiamo menarci, facciamolo bene:
Ci sono  lavoratrici che lavorano per arrivare alla fine del mese, ci sono quelle che guadagnano un botto ed hanno la colf 24 ore al giorno.
Ci sono casalinghe che hanno avuto la casa regalata dai genitori, il marito che guadagna bene, e si fanno la piega tutte le settimane, che non devono guardare ai centesimi e si tolgono ogni sfizio.
Ci sono quelle che stanno a casa per seguire i figli o perché non trovano lavoro, ma per farlo vivono in 30 mq, non fanno vacanze e rinunciano a tutto.
È così, è la vita, c’è sempre stato chi vive meglio, a volte meritatamente, altre no.
Perché in questa stupida gara non ci mettiamo allora anche quelle mamme che vedono morire i figli di fame?
O che devono lasciarli ai nonni per andare a lavorare a 11.000 km?
O che devono infilarli su un barcone per scappare ad una guerra?
Perché la verità è che qui siamo fortunate tutte, chi più chi meno, solo per non avere difficoltà a far trovare ai figli un piatto in tavola.

Noi siamo mamme fortunate, altroché.

Quel che succede durante il giorno, sono dettagli.
Io lavoro 9 ore al giorno fuori casa, un altro paio a casa la sera, trovo pure il tempo di scrivere qui e di discutere con le isteriche su Facebook, eppure vi rassicuro: riesco ad andare in bagno, seguo mio figlio nei compiti, non ho la ricrescita, mi faccio la manicure, vado a comprami vestiti, faccio sport e, udite udite, riesco pure a svaccarmi, a leggere, a guardare delle serie tv.
Abbiamo anche sempre cenato senza dover ricorrere ai take away, che da me non ci sono.
Figa no?
No, perché mio figlio piccolo vorrebbe uscire come gli altri alle 3 e si lamenta tutti i santi santissimi giorni, perché il grande ha 9 anni e già deve arrangiarsi, perché mandarli a fare uno sport è diventato un peso, perché la mia casa è un casino.
Se potessi, starei a casa?
A volte penso di sì.
Soprattutto mi piacerebbe lavorare da casa, ogni tanto  lo faccio ed è una pacchia, lo ammetto.
Sono a casa mia, mi preparo la mia moka, vado a prendere i bambini alle 3.30 invece che alle 5, sto a chiacchierare con le mamme invece che scappare come sempre.
Ed ho i letti sfatti tanto come ora.
Perché sono così, casa mia non sarebbe uno specchio nemmeno se fossi a casa.
So quanto mi sbatto, e so anche quanto sono fortunata quando posso andare a comprami da vestire e prendermi quello che voglio o riempire un carrello della spesa senza dover chiedere ai figli di scegliere dei cereali che costino meno.
So anche quanto mi costa tutto questo.
Mi guardo intorno e c’è chi sta meglio e chi sta peggio.
La mia vicina ha un ottimo lavoro, ha una ragazza alla pari tutto l’anno, torna dal lavoro e va a correre, non ha problemi di orari e magari si trova pure la cena pronta: ha avuto la capacità di crearsi quello che ha e di goderselo.
Una mia amica ha tre figli, fa tutto quello che faccio io e anche di più, visto che ha un secondo lavoro che la porta fuori spesso la sera.
Ma mica mi metto ad insultarla su Facebook: penso che probabilmente sarà più organizzata e più brava di me.
E soprattutto, penso che non farei cambio: io dopo cena non uscirei nemmeno se mi puntassero la pistola alla tempia. Lo so e lo accetto, sono fatta così.
So anche che non esistono vite perfette, che quella che mi sembra avere tutto facile magari ha il marito che la cornifica, oppure è lei ad amare un altro ma non può andarsene, o ha i genitori malati, o chissà cos’altro.
L’unica certezza è quello che abbiamo noi, quello che vogliamo e che possiamo fare.
L’ideale è guardare al proprio orticello con soddisfazione e a quelli altrui con indulgenza.
Ma se proprio non ci si riesce  magari teniamo gli insulti per noi, e passiamo oltre, che delle vite altrui sappiamo sempre troppo poco.
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45 Comments

  • Che tristezza questo astio! Anche io, come Anya, ho provato tante cose diverse, dal lavoro full-time con aiuto, alla mamma full-time, al lavoro part-time senza aiuto. E' ovvio che ogni scelta comporta dei sacrifici, che siano di tempo, di carriera o di sanità mentale. Tutte vorremmo avere tutto, ma, a parte pochissimi casi, non è possibile. Queste mamme astiose dovrebbero ricordarsi che le colleghe mamme che stanno insultando, hanno dovuto fare delle scelte e sacrificare qualcosa e sicuramente non è, e non è stato, facile. Io vi mando tanto love e aggiungo che non dovete giustificare le vostre scelte con nessuno, tanto meno con queste signore che se davvero non avessero tempo neanche di far pipì non starebbero attaccate a facebook a seminare odio.

  • L'ideale è guardare al proprio orticello con soddisfazione e a quelli altrui con indulgenza….. posso solo dire "AMEN"! GRANDE Morna…UNA VOSTRA AFFEZIONATA LETTRICE

  • Hai ragione. Questa stupida guerra a doppio senso (a chi sta peggio o a chi sta meglio, non si capisce poi mai chi vince) deve finire. Ognuno ha i suoi problemi, le sue fortune e fa meglio che può/riesce
    Nia

  • Purtroppo l'invidia è umana.Avendo letto tutto il vostro blog, so a quale post si riferisce la lettrice. Anche io a volte provo invidia per Anya, ma è invidia sana, nel senso che guardo le foto su Instagram e dico "Wow! Che bei posti. " Poi dico:" Che fortunate le figlie a fare tutte quelle esperienze!" Ma poi vado oltre e mi dico: "Ma tu, saresti capace a fare tutto quello che ha fatto sta ragazza?". E la risposta sincera è no, non cedo ce la farei, nè da sola nè con gli aiuti. Per cui x come la vedo io tanto di cappello ad Anya (ho preso lei come esempio perché era quella colpita). La differenza è che c'è l'invidia sana, che può servire da stimolo e l'invidia cattiva, tipica di chi non si sente bene con se stessa.Dietro la foto di Anya in spiaggia a fare yoga c'è l'immagine di una ragazza della mia età che ha avuto le palle di prendere due bimbe piccole e di andare dall'altra parte del mondo, o di andare a Parigi e finire gli studi incinta. E scusate se è poco!
    Poi, come giustamente detto, cosa si intende per aiuto? Se si vive in società, è ovvio che in qualche modo le interazioni con gli altri ci sono.
    Sminuiamo una mamma perché ha nonni, zie, cognati e cugini che la possono aiutare? Denigriamo una mamma perché ha la signora delle pulizie? Offendiamo una mamma perché riesce ad andare dal parrucchiere una volta al mese?
    Che palle, sempre l'idea di sentirsi migliori! Siamo tutte brave perché facciamo quello che facciamo al meglio delle nostre possibilità. La sfida deve essere con noi stesse, semmai, non con le altre mamme.
    E scusate, ma toccatemi tutto ma non Anya!!!!

    • Priscilla, grazie 🙂 Non ti preoccupare, la cosa di FB ci ha fatto fare delle sane risate. A noi e alle lettrici. Perché va bene discutere, ma cacchio impuntarsi in quel modo diventa, come dire… ridicolo? Io lo so che è più facile farsi stare antipatica quella che porta la 40 e fa viaggi fighi, ne sono consapevole, ma è la mia vita, sono io, e non è che fingerò di essere un'altra per piacere di più. Sono anche quella che prende la vita sempre con positività, anche quando è incazzata, quindi post in cui mi lamento raramente li leggerete. E non perché fingo che vada tutto bene… ma perché io non mi lamento, e chi mi conosce credo lo sappia.
      Venerdì scorso ho scritto un post sulle donne che odiano le donne, è una storia vecchia, no?
      Io per fortuna non odio nessuno, e sono contenta non lo faccia nemmeno tu 🙂
      Grazie <3

    • Ciao anya, io ho fatto un paio di commenti sul tuo lato B ultimamente senza nemmeno vedere che c'era tutto questo casino in atto. L'ho fatto da anonimi perché ogni volta mi devo loggare e mi viene il latte alle ginocchia. In ogni caso ribadisco la mia SANA invidia per il tuo didietro.complimenti. sono quella che nel post in cui dicevi che tornavi in Francia ti aveva parlato del marito che al lavoro aveva rifiutato il trasferimento in Cina. Io ribadisco la mia ammirazione per te che per 2anni sei stata una mamma "single" in una città straniera. Mi piaci, sei quella che vorrei essere ma sono troppo paurosa per diventarlo.Baci, e mo me loggo

  • Io vi adoro!! Vi leggo sempre ma non commento quasi mai. Io sono una mamma che lavora part time la mattina e la sera la passa col suo piccolo, tra mille corse come tutte e mille cose da fare. Part time per scelta, prima ero film time ma all'arrivo del bimbo i miei datori di lavoro mi hanno chiesto se lo volevo il part time! Ora le invidiose diranno:"che culo". È vero, sarà anche culo ma sono sempre stata disponibile e se serve lavoro anche la sera quando loro non ci sono. Quando capita mi arrangio, chiedo aiuto a mia mamma se può (visto che ancora lavora e ha anche un fratello disabile da guardare) oppure c'è il mio fantastico marito (che due settimane fa è stato da solo con il bimbo perché io io ero all'estero per lavoro). Si fa quel che si può. Basta l'invidia e basta le rotture di palle, i problemi sono ben altri!! Più solidarietà tra noi donne e mamme non guasterebbe! Un bacio a tutte!

  • Capisco la tua amarezza e condivido quasi in toto i tuoi pensieri… Unica osservazione che mi permetto di avanzare: non si dovrebbe permettersi di dire che la mamma x fa meno fatica della mamma y perchè non lavora… Si rischia di ferire persone e poi in fondo in fondo non si può mai davvero giudicare dall'esterno la complessità delle vite degli altri.

  • Avete tutta la mia solidarietà.
    Questo è un blog di sfogo,ironico e che ti fa sentire meglio quando lo leggi!
    Tutte quelle "psicopatiche" che vi denigrano e vi giudicano su tutto….Si vede che non hanno un caz da fare tutto il giorno,visto che stanno sempre là a smanettare!
    Evviva 50sfumature!
    Marina

  • Ecco perché vi leggo. Perché post come questi riflettono esattamente quello che penso anche io. Che poi, diciamocelo, cosa ci si guadagna a stare a paragonarsi agli altri, sputare sentenze ed offendere? Se tu avessi risposto a quella donna che è più brava lei di te, evidentemente, sarebbe andata a dormire più felice? Se è così, c'è da preoccuparsi davvero della sua sanità mentale, se no, perche insistere tanto? Ho l'impressione che ci siano mamme che, per frustrazione o insicurezza, vanno in giro a cercare disperatamente conferme del fatto che la loro scelta o la loro condizione, magari non scelta, è inevitabile e/o giusta. E quando non le trovano, anziché attivarmi per cambiare o gestire la frustrazione, vomitano insulti.

    • La penso esattamente come te, infatti a me personalmente non fanno arrabbiare, fanno una grande tristezza e lo dico con sincerità. Se si concentrassero sul migliorare ciò che della loro vita non va, invece di cercare difetti in quella delle altre insultandole per sentirsi migliori e avere conferma di essere nel giusto, potrebbero davvero fare qualcosa per se stesse. Invece buttano tempo su tempo in percorsi mentali improduttivi e deleteri.
      La vita è una e buttarla così, vivendo una vita che non piace e che evidentemente non è quello che vogliono a me dà pena per loro. E lo dico col cuore.

      Kla

  • mah.. io rimango sempre stupefatta nei confronti di chi nega che chi non lavora abbia piu' tempo a disposizione di chi lavora…mi sembra un dato oggettivo…se una giornata ha 24 ore e ne lavoro 8 ho 16 ore per giostrarmi col resto perche' 8 sono vincolate.Ce la si puo' fare sicuramente senza aiuti,ma tutto ha un prezzo, la differenza sta nel come e a cosa si vuole dare priorita' o si puo'/vuole o non rinunciare.E queste sono ovviamente scelte personali insindacabili.

  • io mi sento wonderwoman !!!!!!.. non lavoro in modo fisso … ho sei figli e corro dalla mattina alla sera non mi piacciono i paragoni echi si indigna per gli affari altrui…
    ognuno è genitore a modo suo full time partime sometimes 🙂 ..
    ma chissene state serene …. godetevi ogni secondo la vita senza guardare gli altri o additare …grande Anya Grandi tutte …..

    • ma che ….. credochela miglior cosa per noi donne e mamme sia essere quello che vogliamo e farlo senza starci tanto a pensare e soprattutto senza stare ad asoltare ognipersonache apre la bocca gisuto per cambiare aria alal dentiera……
      se ne dicono tante sullemamme chelavorano sulle mammeche stanno a casa su chi haun figlio solo e chi ne ha tanti … ma no si pensacheognuno è diverso e sa quellocheè meglio per se….
      siamo mamme che ogni tanto sclerreranno cometutte e che ogni tantosi faranno un spritz conle amiche o conil marito .
      ma chissene….. vivete che la vita è una splendida avventura e allafine nessuno farebbe a cambio con quella di un'altra se ci riflettiamo !!!!!1

    • Che bella cosa che hai scritto… "io mi sento wonderwoman", perché sei consapevole di tutto quello che fai e non c'è niente di male a dirlo! Sei di ispirazione per le altre donne e io adoro le donne così 🙂

  • Io non lavoro per tutta una serie di motivi. Nonostante non sempre sia facile, io mi ritengo fortunata e non ho nessun problema a dire che ho molto piu' tempo a disposizione di una mamma che lavora. E' evidente! Poi come per tutte le cose ci sono i pro e i contro, nel mio caso i pro superano i contro. Perché potersi permettere del tempo e' una grande cosa e sprecarlo in frustrazioni guardando gli altri e' deleterio! Io vivo all'estero, per ora ho messo da parte i miei studi perché non ho trovato un lavoro per il quale valesse la pena fare tutti i sacrifici che fa una mamma che lavora. Questo mica mi fa sentire meno di un'altra, e' una mia scelta. Sono fortunata perché posso scegliere e tante mamme questo non lo possono fare. Poi non e' che sto tutto il giorno a grattarmi la pancia, pero' ecco, le corse di tante mamme io non so cosa siano. So cosa significa stare sole perché mio marito viaggia tantissimo, e quindi capisco perfettamente i sacrifici di chi e' stata sola e in piu' lavorava ( come Anya). Stress su stress e non e' facile!!

  • Io lavoravo e ora sono in maternità con due piccole…si stare a casa è una pacchia,ma per il semplice motivo che passo molo,24h,con loro…la casa è sempre un casino…prima non avevo tempo che lavoravo,ora non ho tempo che gioco con loro e sono contenta così e me ne sbatto…la manicure non l'ho mai fatta ma credo che potrei…cazzeggiando meno qui su internet ��

  • ciao Morna, io faccio l'avvocato, la mia casa è un porcile tranne il sabato, la domenica è di nuovo un porcile, mi dimentico sempre questo o quello perché dico oh me lo segno e poi me lo scordo, porto da sola i due nani a scuola e all'asilo, e ho i miei che vanno a riprendermeli. Si sono nonnassistita e ho qualche senso di colpa per non poter andare sempre alle recite, per non poter sempre esserci , ma i compiti glieli faccio fare io, la messa a nanna la faccio io, quando posso gioco con loro e ho due bimbi che mi adorano tantissimo quindi le cose non vanno così male giusto? se non lavorassi dovrei tirare la cinghia perché non ho sposato Trussardi (e non sono nemmeno la Hunziker ;)) e quindi ho fatto la scelta di lavorare e poter portare i bambini in piscina al week end, andare al mare 15 giorni in vacanza tutti insieme senza finire in una topaia e udite, fare la spesa senza tirare su questo o su quello, andare dal parrucchiere quando serve senza farmi venire i capelli azzurrini in casa, comprare ai bimbi qualche gioco in più e qualche libro. Ognuno fa le sue scelte. Il week end è sempre dedicato ai bambini. personalmente non condivido quelle che dicono: nooo io mai, piuttosto sto in casa con i bambini e vado al risparmio.ma appunto son scelte. Io se stessi in casa con le pezze al cu**o e dovessi risparmiare su tutto finirei in cura psichiatrica….e ci rimetterebbero anche i bambini.

  • Da donna /mamma che ha provato entrambe le situazioni posso dire che non finirà mai la diatriba tra casalinghe e lavoratrici ecc. Ma non smetto di sperare.
    Posso solo aggiungere che avendo avuto una mamma casalinga mi sono confrontata spesso con le cattiverie che le venivano dette in quanto "fortunata perdigiorno" non comprendendo che spesso e volentieri la casalinga (e specie 40 anni fa) non è una scelta ma una situazione di fatto che la donna sopporta. Come ugualmente chi va a lavorare non lo fa per egoismo e per carriera ma semplicemente segue la sua vita e pretende di lavorare per poter contribuire al benessere familiare.
    Ad oggi bisogna che impariamo a rispettare le esigenze di tutte le donne(mamme e non)e le diverse situazioni e sposo in toto le varie definizioni che sono state date nel messaggio, ossia che al mondo non esistono solo casalinghe o lavoratrice ma migliaia di situazioni diverse che creano sottocategorie e sfumature (dalla mamma in guerra alla mamma con stipendio altissimo).
    il mio sogno è che si smetta di vedere le donne col pregiudizio e si pensi a loro come persone, con i loro pregi e limiti. E che non c'è una scelta esatta e giusta per tutti, esiste solo la propria vita e quello che riteniamo giusto per noi.
    sono contenta di leggere questo blog perché condivido i pensieri delle persone che lo gestiscono
    Barbara

  • Io sono una delle privilegiate che possono svolgere il lavoro che amano da casa (un "vero" lavoro, 8 ore al giorno e stipendio). Due bimbe piccole, una ancora all'asilo solo tre volte alla settimana, e dove vivo gli aiuti sono carissimi quindi mi arrangio con tutto, col risultato che per recuperare lavoro sempre alla sera e nei weekend, nonchè nei giorni festivi, da anni. Tuttavia concordo che in confronto alle corse e allo stress di chi lavora full time fuori casa, non c'è paragone.
    Non posso che concordare con te Morna e con chi ha stigmatizzato gli haters su Facebook, anche perchè adoro questo blog e non mi perdo un post da anni, però devo dire una cosa. Proprio perchè per me leggere questo blog è uno stacco, un piacere, un modo per ridere e soprattutto per riflettere, devo dire che non apprezzo l'esibizionismo e la superiorità che (secondo il mio personalissimo parere) trapela da alcuni post di Anya. Credo che sia stato questo, più che il contenuto, a dar fastidio. Questo suo volersi atteggiare a mamma/donna perfetta alla Instagram, con tanto di immagini ricorrenti della sua casa immacolata quando non delle sue chiappe (!) secondo me stona parecchio con i contenuti e soprattutto con il messaggio di questo blog, che a mio avviso è straordinario. Non voglio giustificare nessuno, sia chiaro, solo dare la mia opinione di lettrice assidua e affezionata.
    Laura

    • Sai Laura, è proprio per messaggi come questo che ho scritto il post di venerdì (che non era rivolto a me, ma ad un discorso molto più ampio, ma mi sembra cada a pennello).
      È esibizionismo se sei magra, se sei ricca, se hai una bella casa, se hai un bel marito, se viaggi, se fai cose fighe, in fondo, giusto? Se sei 100kg ma ti spari 20 selfie al giorno alla scollatura, se sei un po' sfigatella e tutti i giorni posti un outfit diverso, allora va bene, anzi. Ma lo vedo. Se una bella blogger posta la sua foto in costume, tre complimenti, qualche like, milioni di visualizzazioni. Se una blogger sovrappeso posta la sua foto in costume, tremila commenti su quanto è bella.
      Spiegami tu la differenza tra la prima e la seconda. La seconda ha bisogno di sentirsi dire che è bella? E la prima? Che ne sappiamo?
      Non sto parlando di me, sto facendo un discorso generico.
      Riguardo a me, io racconto la mia vita. Qui siamo in tre, e se non dicessi la verità, credo che Klarissa e Morna potrebbero facilmente sputtanarmi, senza contare tutte le persone che mi seguono e che mi conoscono e sanno cosa faccio e cosa no. Cosa ti disturba? Come alla tipa su FB che dica che riesco a farmi la ceretta se lavoro 10 ore fuori casa? Ed è un problema tuo, o un problema mio, secondo te? Preferiresti vedere foto di case sfatte, sporche e disordinate, su Instagram? Io onestamente no, e credo nemmeno chi nelle case sfatte ci vive. Le foto dovrebbero raccontare una storia, o mostrare cose belle.
      Dovrei mentire sulla mia vita, farmi le foto tirando fuori la pancia, fare finta di non viaggiare, per "non esibire"?
      Ci sarebbero tante cose da dire ma non voglio né fare polemica, né tanto meno giustificarmi. La mia vita non è perfetta e non ho mai fatto credere che fosse tale. Se poi ho un bel sedere e mi piace farlo vedere, tra altre 10.000 foto, e qualcuno si sente offeso perché non ce l'ha, si torna sempre al punto iniziale, ovvero che non credo sia un problema mio. 🙂 Io se vedo una bella donna, metto like, son fatta così.

    • mi permetto di dire col massimo rispetto che forse non era questo il punto…io ho scoperto il blog quando in un momento di crisi per i capricci della mia bimba ho trovato un post di Morna su Mirtillo e ho capito di non essere la sola. Il non riuscire ad identificarsi con qualcun altro alle volte non e' solo invidia. Probabilmente Morna ha un modo di esporre il suo vissuto piu' empatico, ed e' piu' facile immedesimarsi e sentirsi piu' vicine.Ma e' una questione soggettiva.Ps io ho una 40 e un bel culo,quindi nessuna invidia…;-)

    • Sei tu che hai parlato del mio sedere, non io del tuo 🙂
      Quanto all'empatia, io non penso che c'entri niente con quello che hai scritto, perché di capricci ne ho parlato tante volte, eppure non mi ritieni più empatica, vero? Come dicevo prima, se qualcuno si offende perché la mia vita è così (come si offendeva se trovavo il tempo di farmi la ceretta con la vita di merda che facevo prima di venire a Panama), non è per mia mancanza di empatia, perché io mostro semplicemente quello che sono, forse anche molto meno perché mi tengo una parte per me. La differenza la fa la chiave di lettura che si usa per vedere le cose, e questa chiave dipende solo da quello che abbiamo dentro, non da come gli altri vivono la propria vita. Di sicuro, apparire "peggiori" (che poi boh) per avere le simpatie delle persone mi pare triste e anche offensivo nei confronti di chi ci segue.

    • bah…in realta' magari mi sono espressa male io…intendo dire che se che ne so c'ho la casa incasinata e non ne vengo fuori mi fa sentire piu' in sintonia la foto di una persona in gamba incasinata che perfetta…della serie tutti abbiamo i momenti no…Tra parentesi io non sono quella che ha scritto il primo commento non ho facebook e manco istangram…la mia era un'opinione personale che ha il valore relativo di un commento, mi sembra civile, scritto su un blog.Poi non e' che perche' scrivo che il modo di esporre di una blogger lo trovo piu' empatico quello dell'altra fa schifo…tu puoi presentarti come ritieni meglio ma non e' che forzatamente un'osservazione debba essere presa per forza come un'offesa o una critica pesante…con tanta serenita' non sono d'accordo con la tua risposta, ma di sicuro non e' un problema.Chiara

    • Credevo fossi la stessa persona, per questo la mia risposta comprendeva entrambi i messaggi e li mescolava. Però non ho nemmeno detto che mi sono offesa 🙂 Dico che il concetto di empatia è ben diverso, perché è diretto ad una persona. Ovvero io sto parlando con te adesso e posso mostrare più o meno empatia, ma quando pubblico un post, parlo di me (come Morna e Klarissa di loro) e non c'è nessuna empatia. Ci può essere però da parte dei lettori più o meno identificazione, questo certo. Come dici, sono disordinata e ho bisogno di sapere che non sono la sola, mi consolo leggendo il post di Morna sul disordine. Però se tuo marito non fa niente in casa meglio non leggerli i post di Morna 🙂 Non so se mi sono spiegata! Pace e bene comunque, io non mi offendo mai, e mai potrei provare a offendere gli altri.

    • Scusate se mi intrometto in questa discussione: chiappe e casa perfetta a parte, a cui sinceramente io non avevo neanche fatto caso, a me i post di Anya aiutano tantissimo. Anche io sono stata expat e mamma full-time, e ora anche io sono da sola con un bambino piccolo e il marito che lavora in un altro paese. Sapere che ci sono altre donne come me, che hanno problemi simili e che la fanno nonostante tutto, mi dà una grande forza. Poi vorrei invitarvi tutte a smettere di soffermarvi sulle taglie 40 e sulle case immacolate e fermarvi a pensare per un minuto a quanto sia dura questa vita. Io lo so perchè la faccio o l'ho fatta in passato. Il fatto che una persona non se ne lamenti, o se ne goda i lati positivi, non vuol dire che non ne soffra. Anna W.

    • Ahahaha! Myo Dyo! Beh, provo a risponderti alle domande che mi hai fatto, anche se probabilmente replicherai di nuovo che se parlo così è perché sono un “cesso” di 100 kg e ho la casa infestata dai ratti :-D!
      Tutte le tue elucubrazioni sulle blogger fighe vs “sfigatelle”, come le definisci tu, non hanno alcuna attinenza con il mio commento. Ma dato che evidentemente non sono stata capita, te lo scrivo più chiaramente: non metterei like ad una che esibisce un culo né se è bello né se è brutto. Non so come siano i culi di Morna e Klarissa, ma non penso che siano necessariamente più brutti del tuo dato che non li postano su Instagram. Non ho detto nulla sulle foto dei tuoi viaggi, perchè quelle invece le guardo con piacere e le trovo interessanti. Non credo, però, che le foto debbano sempre e solo mostrare cose belle e perfette.
      Spero che ora il concetto sia meno oscuro.
      Il motivo per cui questo blog è una delle mie letture preferite, è che, come ho scritto, ne apprezzo il messaggio: un messaggio di accettazione di sé, di rispetto per sé e le altre mamme, di empowering. Per questo lo credo diverso, un po’ speciale. Per questo a mio parere spicca e ha avuto tanto successo.
      Di Insta-mamme come te, Anja, il web è pieno. Io non le seguo, perché non sento mio il messaggio che danno né mi interessa, ma vedo che alcune hanno un vasto seguito, e a maggior ragione non pretendo che la mia opinione sia il verbo incarnato. Ma dato che, con un fare sibillino che mi ha fatto veramente sorridere (perdonami) mi chiedi cosa mi disturba, anche se lo avevo appena espresso chiaramente, lo ripeto. L’unica cosa che volevo dire con il mio commento, è che trovo che a volte i tuoi post, ma soprattutto i commenti a chi ti critica e ciò che posti su Instagram (che per inciso non mi importa un fico secco se sia vero o “taroccato”, pensavo che fosse implicito anche questo), stonino con il messaggio generale del blog. Non è la prima volta che leggo tue risposte del tipo: “mi dispiace tanto se il fatto che io sia figa-benestante & Co. ti provoca un travaso di bile”. Per favore.
      Tutto ciò che dico, e ci tengo a sottolinearlo ancora, riguarda la mia personalissima sensibilità. Non arriverei, forse, a dire queste cose mi “disturbano”, altrimenti non continuerei a leggervi. È come se vedi uno che si scaccola di fronte alla Gioconda. Non cambia il fatto che è un bel quadro. Non sarà questo che ricorderai del Louvre. Ma al momento lo noti e stona, niente da fare.
      Ciao.

    • Beh, io continuo a non capire questo tuo astio (usi dei toni un po' forti, posso dirlo?). A parte che non mi definisco né figa né benestante (ritengo che la bellezza sia una cosa molto soggettiva, e non è detto che postare foto di sé significhi assolutamente sentirsi fighe, magari, e nemmeno se ti piace il tuo sedere, mentre benestante, ahimè, proprio non lo sono), ma cosa è in contrasto col blog? Che si professa che non dobbiamo giudicare? Che si dice che esistono mille modi di essere mamma? E io che faccio? Perché posto la foto della casa ordinata allora infrango una regola? Perché le mamme ordinate non esistono? Quelle expat? Quelle piene di sé? Quelle alte e secche? Quelle frivole? Quello che ti pare? È questo che non capisco. Il discorso delle "sfigatelle", invece (o dei 100kg, che non era rivolto a te, non capisco perché ti sei sentita chiamata in causa, anche rileggendomi non mi sembra di aver dato spazio a fraintendimenti), era volutamente provocatorio: di foto di donne (non mamme) come me ce ne sono milioni su IG, hai ragione, e io non mi sento affatto speciale (potrei aprire una parentesi sulla nostra gestione di IG ma suppongo non ti interessi), ma la "mamma-donna perfetta alla Instagram" è tale solo quando vive in una casa ordinata e non ha kg di troppo? Come ho risposto ad un'altra pensando fossi tu, credo sia la chiave di lettura con cui si vedono e interpretano le cose a fare la differenza. Liberissima di starti sulle palle, e ci mancherebbe, ma continuo a non capire come io, che parlo semplicemente della mia vita (se ci conosci così bene, penso che avrai seguito anche i miei due anni di merda), non sia in linea coi contenuti di questo blog. Per fortuna Morna e Klarissa, pur non postando culi, la pensano come me, altrimenti non mi lascerebbero più scrivere né gestire IG o FB 🙂 Detto questo, e come dicevo più su, pace e amore

    • Anna W, grazie per il messaggio. Ci sono situazioni particolari difficili da capire e via computer credo sia ancora più difficile. Spesso vorrei raccontare come mi sento in certe giornate difficili, a volte l'ho fatto, a volte preferisco tenere per me certi sentimenti perché non riguardano solo me, ma anche la mia famiglia, e magari non interessano a nessuno, perché la vita che facciamo noi è una vita strana, che a tanti può sembrare bella (e per tante cose lo è), ma che nasconde tante difficoltà. Probabilmente, però, sono meno visibili dei genitori disabili, dei licenziamenti, o di altre difficoltà che capitano nella vita di altre persone. Io però mi sento fortunata sai per cosa? Perché ho la capacità di ricavare sempre qualcosa di buono da quello che mi capita. Sono felice di trasmettere forza anche a te, e se vorrai parlare basta che scrivi una mail, noi tutte rispondiamo sempre! Un abbraccio

    • Mi intrometto pure anche se non c'azzecco nulla…Io il discorso che fai Anya sul fatto che tutti fanno complimenti su complimenti alle "imperfette" ma spammano astio a chi posta foto di una casa perfetta o di culo sodo lo capisco e l'ho notato pure io che non sono una grande utilizzatrice di social!
      E poi scusate ma se lei è una persona effettivamente molto ordinata che deve fare? Buttare all'aria la casa per far vedere che è "normale"? E se ha le chiappe sode e ora vive in un posto dove si può stare in costume 300 giorni l'anno, posterà foto in costume, mica col cappotto. Tra parentesi quando viveva a Parigi non mi pare ci fossero tutte 'ste foto di chiappe!
      Io leggo volentieri tutte e tre perchè tutte scrivete benissimo, sapete toccare argomenti leggeri o complessi con delicatezza ed ironia. E penso pure che il valore di questo blog stia proprio nella diversità di vita, carattere ed anche opinioni delle persone che lo gestiscono.
      Mina

    • bah…spero che i riferimenti all'astio non riguardino questi commenti perche' rimarrei allibita.Cmq mi sembra del tutto normale che una pletora di persone recepisca un messaggio con diverse sfumature.Detto questo non ho capito come da un'osservazione, condivibile o meno, in un contesto generale o meno, si sia arrivati a condiderazioni tipo "stare sulle palle" e similari…ma magari sfugge qualcosa a me…

  • Io in questi giorni mi sono trovata ad avvilirmi, invece, per la poca aderenza alla realtà, purtroppo, delle realtà scolastiche o sportive che non collimano mai, dico mai, con le esigenze della mamma lavoratrice. Esempi?
    -festa fine anno alle due del pomeriggio
    -colloqui scuola-famiglia ad orari improbabili
    -saggio coro scolastico alle quattro
    -colloquio lampo col preside per denunciare professore inadempiente(sono rappresentante di classe medie)
    -riunione per preparare merenda e organizzazione festa sport fine anno (cosa???)
    ecc
    ossia…in particolare a maggio-giugno ma anche in momenti diversi dell'anno cosa dovrebbe fare un genitore che lavora full-time per essere presente a tutte le manifestazioni che la scuola tira fuori e che rendono i figli, di questi genitori impegnatissimi, dei reietti?? (non mi sembra equo)
    Sappiamo che il lavoro non è mai dalla parte delle mamme e dei genitori in generale. Ma vogliamo parlare di come la scuola ci pretende onnipresenti col risultato di giocarci permessi e ferie?
    scusate ma questo periodo sono avvelenata…
    e forse anche per questo mi sono mio malgrado ritrovata a commentare negativamente le mamme che non lavorano, perché non provano a rendersi più disponibili per quelle funzioni che spesso vengono svolte da chi già sta fuori casa 11 ore al giorno? la colpa non è loro…ma di fatto io, che non ho 1 minuto libero e che ho la casa da schifo, sono il referente scolastico mentre altre persone (con figli più grandi e di fatto più tempo libero) sono liberi dallo stress da corsa.
    e ripeto la scuola, secondo me, dovrebbe venire incontro alle esigenze delle mamme lavoratrici almeno per gli eventi

    • Io mi proposi come rappresentante di classe, ma essendo la nuova arrivata e le rappresentanti dell'anno scorso attaccate alla poltrona peggio di un politico, non lo sono diventata. Una di loro all'epoca era in maternita', adesso lavora e ovviamente in questo periodo di recite, regali etc delega. Non c'e' niente di male, pero' a volte c'e' la síndrome di voler essere presente in tutto per poi rinfacciarlo lamentandosi. Ecco a me questo non sta bene, pero' per il bene della classe e' giusto che tutti contribuiscano con il loro aiuto se lo si puo' dare e se si ha il tempo. Pero' dico io, se sai che non lo puoi fare la rappresentate, perché ti candidi? Noi donne, lavoratrici o no, siamo affette di mania da protagonismo. Non e' il tuo esempio eh!

    • sono d'accordo con la mania di protagonismo che probabilmente è presente in qualcuno. Io purtroppo ho visto che nessuno si voleva candidare e alla fine siamo state elette in 3 e tutte stra-impegnate. Preferisco comunque essere eletta io, nonostante gli impegni, che aver eletto una persona che poi non è capace di interagire con le autorità in caso di problemi. E' una questione di assumersi delle responsabilità

    • Brava!!! E' proprio li' il fulcro, saper assumersi responsabilita'! Non e' un impegno giornaliero, ma quando serve bisogna essere presenti senza delegare.

  • Lotte eterne … Mamme vs chi è senza figli, mamme che lavorano vs mamme casalinghe, mamme col supporto dei nonni vs le altre …. Ma basta. Fatevi la vita che volete e lasciate in pace il prossimo … Ma che ne sapete della vita altrui?! Solo quello che gli altri vogliono far vedere … Discussioni sterili.

  • Morna hai dimenticato…ESTICAZZI??!!!!! 😀
    E basta con queste diatribe tra donne, non se ne può più!
    WonderWoman è un personaggio di fantasia, finiamola di fare a gara per chi ci somiglia di più, tanto nessuna vince!(oddio…VeroVeromamma con 6 figli ci arriva vicina eh.. 😀 )
    Io sono nella tua stessa situazione, per di più sto per imbarcarmi in un avventura lavorativa che stravolgerà (spero tutto in bene) la mia vita professionale. Facciamo salti mortali carpiati con doppio avvitamento per gestire la quotidianità tra lavoro, bambini da portare in due asili diversi in paesi diversi (materna e nido), perché in culonia dove stiamo noi non c'è il nido, lavoro distante e non faccio pausa per poter uscire dopo 8 ore ed essere a casa ad un orario decente ma comunque non sufficiente per poter andare a prenderli, e quindi lo stipendio se ne va tra asili, babysitter (3 perché non ne trovo una che copra tutti i buchi e comunque manco 3 li coprono mortaccimia) e se si ammalano tocca comunque a me e il loro papà stare a casa, perché mica molli tuo figlio malato con febbre alta otite e quant'altro con la babysitter no? Solo una nonna usufruibile ma distante e con i suoi acciacchi/limiti e quindi saltuariamente (le stesse tue 3 volte/anno) presente. Per ridurre le crisi isteriche mi sono decisa a farmi aiutare almeno in casa, per cui da qualche settimana ho una signora che viene a dare una ripulita di base e a stirare, per poter almeno dedicare il weekend alla famiglia con ritmi più umani. Ciononostante il weekend abbiamo sempre comunque da fare qualcosa, e il giardino, e gli armadi, e la spesa, ecc…
    Ma un pò alla volta si fa tutto, e quello che non riesce a fare oggi, PACE, si farà domani.
    Difficile non invidiare nessuno, però come dici tu basta guardarsi intorno e di gente che sta davvero peggio ce n'è a bizzeffe. Io faccio così, quando mi parte la vena invidiosa penso che invece io sono comunque molto fortunata per tutte le cose che ho e che posso fare/dare.
    Esticazzi! 😀
    Un abbraccio

  • Ok, ora basta: sono l'unica che non ha visto il tuo lato B e, con tutto il rispetto per carità, manco me ne frega di vederlo!
    Possibile che non si parli d'altro? Stai oscurando pure Belen! 😀
    Con affetto
    😉

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