5 occasioni in cui i bambini danno il peggio di sè

Ci sono occasioni in cui anche il più angelico dei bambini si trasforma in un gremlins urlante e ingestibile.

No, tranquille, non sto descrivendo i miei figli (oddio, qualche spunto me l’hanno dato), ma sono tutte cose che ho visto con i miei occhi.

1. al supermercato

Portare un bambino al supermercato è tendenzialmente un’esperienza paragonabile al portare una volpe in un pollaio, un orso in un allevamento di salmoni,  un elefante in un negozio di cristalli, vedete un po’ voi.
La cosa positiva è che potreste perdere circa 2 kg a sessione.
Se l’amato pargolo sta ancora seduto nel carrello, siete avvantaggiate: basta l’accortezza di percorrere le corsie stando lontane dagli scaffali (specialmente dalle bottiglie, per evitare il pericoloso quanto imbarazzanate effetto domino di 140 bottiglie di jack daniels frantumate in 12 secondi).
Alla cassa potrebbe essere più complicato, perquisite l’infante prima dell’uscita dal supermercato, altrimenti potrebbe capitare che ad essere perquisite siate voi, e non è affatto piacevole.
I problemi si complicano quando non stanno più nel carrello: allora potrete assistere a gare di autoscontri tra fratelli, corse a perdifiato tra gli scaffali (cosa ci sarà di così allettante? Li porti in un prato e si inchiodano come muli, li porti al supermercato e partono a razzo manco dovessero correre i 100 metri alle olimpiadi), a capricci inimmaginabili per un ovetto di cioccolata, a merce “accidentalmente” rovesciata, carelli infilati nelle caviglie di sfortunati clienti, furti di golosità varie scoperti solo all’uscita con conseguente rientro imbrazzato e fustigazione pubblica.
Una volta mio marito, trovando Alberto allora duenne che cercava di occultare un lecca lecca (a lui, non certo alla cassiera, che ne sanno loro…) ha cercato di sdramatizzare facendo la battuta “no Alberto, lo sai che non lavoriamo la domenica!” ma le cassiere non l’hanno presa molto bene.
Non si contano le caramelle, merendine e patatine che vi troverete nel carrello, e pagherete senza fiatare pur di dileguarvi nel minor tempo possibile.

2. al telefono

Basta che suoni il telefono per scatenare l’inferno.
I bimbi, che fino al secondo prima erano tranquilli e impegnati a disegnare, leggere, suonare l’arpa, si trasformano nell’esatto istante in cui rispondete: urla, capriole, botte, tentati omicidi o suicidi, rendono impossibile ogni conversazione.
Se poi siete al telefono per  lavoro le piccole belve vi umilieranno in ogni modo conosciuto o conoscibile: “mamma mi scappa la cacca!!!!” “mamma ho fatto la cacca molleeeee” “mamma devo vomitareeeeee” “mamma che puzzaaaaa hai scorregguiato????” “mamma che bel culone morbido!”
.
Nemmeno chiudersi in una stanza funziona, una volta hanno bussato ed urlato talmente forte che è sceso il vicino a chiedere se avevo bisogno di aiuto.
Per fortuna hanno inventato whatsapp!
Per le telefonate di lavoro, invece, munitevi di una stanza insonorizzata, rivestita di gommapiuma e senza finestre dove rinchiuderli in sicurezza per quei 5 minuti.

3. al ristorante

Bambini e ristoranti non vanno molto d’accordo.
Chi urla (bambini o madri che siano), chi piange, chi lancia cibo, chi corre investendo le cameriere, chi rovescia la bottiglia di vino riserva del ’53.
C’è chi si attrezza con un trolley di videogiochi, chi con minacce di punizioni o promesse di premi e regali vari, ma tendenzialemente per i primi 7/8 anni di vita di vostro figlio, NON sarà una esperienza piacevole.
La pizzeria o il take away, in mancanza di nonni, andranno benissimo.

4. in spiaggia

Certo, ci sono anche i bimbi che stanno seduti a far buche o piste per le biglie (esistono ancora?), ma ce ne sono, ahimè, molti che sono a dir poco insopportabili, che corrono come pazzi sollevando la quantità di sabbia di una tempesta nel Sahara, che urlano come pazzi, che usano le pistole d’acqua in mezzo ai lettini innaffiando chi stava solo cercando di dormire.
La bimba con costumino rosso che è attesa al bagno 62 dai genitori, non si è persa, è stata legata a qualche ombrellone da un bagnante esasperato.
Io stessa ho avuto la tentazione di farne sparire qualcuno nei giorni scorsi.

5. in ufficio

Se disgraziatamente vi dovesse balenare l’idea di portare vostro figlio al lavoro, sappiate che i 100 euro della baby sitter sono soldi ottimamente spesi.
Non importa che abbia 1 anno o 12, troverete il timbro dell’ufficio anche sulla carta igienica, avranno cambrettato ogni cosa cambrettabile, comprese le chiappe della segretaria, si infileranno in ogni stanza, archivio, pertugio, avranno aperto i cassetti di tutti, andranno in bagno senza tirare l’acqua, apriranno la sala riunioni durante un congresso internazionale (il poveretto intervistato alla BBC ne sa qualcosa).
Mai, MAI portare i figli in ufficio, piuttosto datevi per morte, licenziatevi, fate perdere le vostre tracce per sempre.
Mi auguro per voi che non vi riconosciate in tutti e 5 i punti ma scommetto che un paio di questi li possiamo “vantare” quasi tutte!
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7 Comments

  • io allora ho un culo fotonico (sì, ok, sono anche brava, ma ho tanto culo di avere un figlio che di suo è già ligio alle regole anche se non è certo un bambino angelico/tranquillo/bellastatuina) perchè non ho vissuto nessuna di queste vicende, MAI: forse un pochino al telefono quando mio figlio aveva sui 4 anni ed era gelosissimo di me

  • Mi manca la 4: in spiaggia, devo essere onesta, non rompono più di tanto, giocano e solitamente stanno a bagno da quando arriviamo a quando andiamo via… In ufficio però non li ho mai portati… e mai lo farò, credo 😛

  • Mi mancano quasi tutte… il telefono un po' c'è ma più nel senso che disturbano la conversazione in ogni modo. E il più grande l'ho anche portato a lavoro (ha 4 anni). Ovviamente non ho meriti solo c…o!

  • Mi rincuoro perché sono sempre convinta di avere il figlio più irrequieto del pianeta e invece mi ritrovo sul fatto di voler attirare l'attenzione quando sono al tel.( su questo anche mia figlia di 11 anni veramente) e poi basta! Che sensazione ��

  • La 2 di sicuro! Quando rispondo al tel di lavoro puntualmente si scatena un qualsiasi inferno, la casa diventa tutto uno spigolo su cui gli infanti si gettano a capofitto, cadono anche da stesi in terra, tirano giù tutti i santi del paradiso (e io pure..), un delirio!
    In ufficio non lo porterei mai, piuttosto mi do malata!

  • Eccomi.. i nostri punti critici sono al ristorante (sono la mamma con il trolley di giochi) e al telefono..
    Non scorderò mai quando mi chiamarono per un colloquio di lavoro e mio figlio iniziò ad urlare.. tant'è che il titolare mi chiese quanti figli avessi..😂

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