Amici del sud, se venite in Trentino e prevedete di arrivare tardi, portatevi il pranzo al sacco, perchè a quell’ora vi accompagneranno all’uscita senza tanti complimenti.
Questa è stata una costante della vacanza: ci presentavamo a cena agli stand alle 20 e le signore avevano ancora da allestire le cucine (le amo!).
innamorata di queste maioliche: cosa sarà stato? |
Il secondo giorno siamo andati a Pompei, ma purtroppo me ne sono un po’ pentita.
Siamo partiti tardi, arrivati in pieno orario della morte, a mezzogiorno con 42 gradi.
Nella fretta non abbiamo pensato di prendere una guida, e anche se studio Pompei da quando so leggere, e quindi ero in grado di spiegare tante cose ai bimbi, mi sono mangiata le mani perchè ovviamente le guide conoscono aneddoti, curiosità, hanno la capacità di catturare l’attenzione e soprattutto di farvi fare un percorso sensato.
Il caldo poi era davvero impossibile, e dopo due ore siamo dovuti fuggire.
Spero comunque che i bimbi abbiano potuto cogliere un po’ dell’emozione che questo luogo suscita in me sin da quando ero bambina.
I segni sul selciato, i solchi dei gomiti lasciati per bere alle fontane, gli affreschi: sono sempre un colpo al cuore, e mi pare di essere lì, in quel tempo rimasto immobile per secoli, mi pare di sentire le voci, le risate, le persone affollarsi nelle vie dei negozi, con quelle insegne ancora leggibili, con i messaggi d’amore o di scherno.
Ma poi i calchi, i cibi anneriti conservati perfettamente sotto la cenere, il silenzio… testimoniano una tragedia impossibile da accettare.
Ci torneremo sicuramente, rigorosamente in inverno.
Due consigli: portatevi da mangiare e da bere, perchè i prezzi sono davvero folli. Noi, al solito, non eravamo organizzati, e quando abbiamo visto margherite a 14 euro siamo fuggiti senza molti rimpianti.
Il secondo, è ovviamente di prendere una guida, o almeno di averne una cartacea, e di farvi prima un’idea del percorso, perchè è davvero enorme ed entrare e girare alla cieca non ha alcun senso.
Il terzo giorno abbiamo esplorato i dintorni.
Come sempre, io prima scelgo cosa e dove mangiare, poi da lì si vedrà.
La gola ci ha portati a Nusco, che ho trovato incantevole.
Rientrando, siamo finiti sui monti irpini, sull’altopiano del Laceno: una vista incantevole.
maledetti incendi, anche se questi non mi sembravano dolosi… |
E la sera ci siamo tuffati nelle atmosfere dello Sponz Fest
le grotte calitrane adibite a vinerie |
grotte aperte |
a Borgo Castello |
Il meraviglioso Castello di Calitri |
Una nota di merito ai miei figli: eravamo in una casa fatiscente, senza cucina, con un letto “scufundato”, come direbbe Vinicio, senza giochi, senza tv, senza radio, senza niente.
Agli stand si mangiava divinamente, e ancora mi sogno una pasta fatta a mano che era una via di mezzo tra le orecchiette e gli gnocchetti sardi: calitrani, se capite cos’è datemi la ricetta, io ho scordato il nome!
Nel frattempo, abbiamo già riprodotto in casa le mitiche cannazze.
sul Sentiero della Cupa |
Calitri by night |
tramonti dal nostro terrazzino |
Chi segue le nostre stories su Instagram lo sa, ad un certo punto sono stata contattata dall’Ufficio Stampa dello Sponz che ha visto i miei tag sui social, e mi è stato offerto un pass stampa per il concertone finale.
E’ stata un’emozione enorme per me, che seguo Vinicio da 20 anni, avere questo “riconoscimento”.
concerto finale |
Ed anche i bimbi erano piuttosto orgogliosi…
Non avevo guide, solo un articolo di Vanity Fair che ha ispirato alcune mete e ristoranti, ma credo di aver colto tutto il possibile da questa terra che purtroppo è stata prima abbandonata da chi non trovava lavoro, poi devastata da un terremoto terribile.
Se vi trovate in zona non perdetevi il ristorante La Ripa, una delle esperienze culinarie più incredibili della mia vita.
E Rocca San Felice è semplicemente un gioiello imperdibile.
La Ripa… voi non avete idea della bontà |
Alla fine ci siamo trovati a parlare di politica con i signori del paese: solo al sud si trova questa atmosfera pazzesca.
E’ stata un’esperienza incredibile, 6 giorni che son sembrati un’intera estate.
Alberto che ascolta Erri de Luca |
ale che gioca a “calcio” con un tubo e bimbi sconosciuti |
L’arte di arrangiarsi… |
E per finire, se siete sopravvissuti fino a qui, vi lascio con il video di una canzone meravigliosa (ovviamente di Capossela) che dice tanto su questa terra, e soprattutto che vi mostra Calitri come io non riuscirei mai.
Ciao sono di Calitri…e sono una emigrante ..:-)
Voglio complimentarmi per le tue meravigliose parole hai raccontato al meglio le bellezze della nostra terra.
Per la prossima volta che andrai in vacanza in Irpinia potrai rivolgerti all'Agenzia Di Maio potrai chiedere di mia nipote Luciana Strollo guida ufficiale che potrà aiutarti sia per visite guidate in zona, sia per trovare una comoda casa con tutti i comfort. I tuoi bimbi si ambienteranno sempre di più e inizieranno a chiederti di poterci tornare ogni anno….scommetti?
Ps la pasta fresca tipica del nostro paese si chiama cingul….Luciana ti potrà dare anche la ricetta!!!
Grazie mille
Grazie Antonella, mi fa davvero piacere il tuo commento! E sì, la pasta era proprio quella, grazie!!!!
Tanta sana invidia soprattutto x il grande Vinicio in prima fila!! Baci, M.