Le 5 minchiate che affossano le mamme

Maternità
Sabato abbiamo tenuto un discorso (o almeno doveva esserlo, poi si è trasformato in uno sketch comico, ma nostro malgrado) ad un incontro di donne molto fighe.
Noi ovviamente abbiamo contribuito ad abbassare il livello della giornata, ma almeno ci siamo fatte 4 risate, e ci pare che anche la platea si sia divertita almeno quanto noi.
Il tema era la Donna e di come rischia di perdere la propria identità quando diventa mamma.
Noi, al nostro solito, abbiamo sdrammatizzato, individuando le 5 minchiate che sentiamo più frequentemente e che secondo usiamo spesso per autosabotarci.
Ecco quindi a voi la top five delle 5 cose che ci vengono più spesse dette e più ci fanno incazzare. Consentiteci di chiamarle minchiate, ma in senso affettuoso, si intende.
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In quinta posizione troviamo

5.   “Beata te che lavori, così ti rilassi”

Nell’ambito dell’eterna diatriba tra lavoratrici e mamme full time, si sente spesso questa frase.
Ci disturba perchè è sessista: chi direbbe mai ad un uomo che lavora per rilassarsi?
Anzi, un uomo si tende a  giustificare quando torna dal lavoro: poverino è stanco, non può stare con i bimbi perchè deve riposare e simili.
Una volta mi sono presa una cazziata da mia mamma perchè le ho detto che mio marito stava preparando la cena: “cosa??? Poverino, ha lavorato tutto il giorno e deve farSI la cena??! Ma che moglie sei?!”
Ora, a parte che ci sono due figliuoli che fino a prova contraria sono pure suoi, ma … ed io?!
Io invece non avevo lavorato come e quanto lui, no, io ero andata al mio ufficio-spa, ovvio.
Il nostro lavoro conta tanto come il lavoro di un uomo, quindi no, nessuna di noi va a rilassarsi, si va a lavorare, a produrre, si va per passione o per necessità, ma non certo per hobby.
Che poi stare a casa con nanetti urlanti sotto i tre anni possa essere più stancante, nessuno lo mette in dubbio, sia chiaro.

4 Da quando ho un figlio non ho neanche il tempo di farmi una doccia

E’ noto che le donne che diventano mamme puzzano, vero?
Non si ha tempo di farsi la doccia, di farsi la ceretta, figurarsi di vestirsi.
Su dai, escludendo i primi giorni a casa, una doccia è raramente un dramma.
Io li mettevo nella sdraietta e li intrattenevo con facce buffe mentre mi docciavo, ma se avete figli gremlins quando torna il papà 5 minuti si trovano, vivaddio.
Se stanno in piedi, doccia (o bagno) assieme, ed è fatta.

3. Ormai non posso più fare questo, sono una mamma

Che “questo” sia leggere un libro, andare al cinema, ad un concerto,  ad un aperitivo con le amiche, in discoteca, ad un matrimonio senza figli, diciamocelo, è quasi sempre una scusa.
Qui, preciso, non parliamo di chi è in difficoltà perchè non ha aiuti e non può investire soldi in baby sitter per uscite di piacere, argomento che ahimè conosciamo bene, ma di chi ritiene che certe cose non si addicano alle mamme.
Spesso si usano i figli come scusa per non fare cose che prima o non si facevano o si facevano di malavoglia.
Se a una cosa ci si tiene, si trova il modo.
Se non interessa, non diamo la colpa ai pargoli, e soprattutto non critichiamo chi invece la voglia o il tempo lo trova.

2. Il mio compagno non mi aiuta

Qui entriamo nel vivo della classifica delle minchiate: ne abbiamo già parlato a lungo, ma niente, questa frase salta sempre fuori.
Donne, siamo nel 2017, il marito, compagno, amante, non vi AIUTA, fa il suo.
I figli sono di tutti e due, la casa è di tutti e due, i vestiti sono di tutti e due.
E non importa se siete casalinghe, le mutande per terra non spetta a voi raccoglierle, questo speriamo sia pacifico.
L’uomo è un socio, un alleato, un compagno di vita.
La famiglia è una squadra e ognuno ha il suo ruolo, ma il ruolo della donna non è mai fare la serva degli altri componenti della famiglia.
E non date la colpa alla suocera che non l’ha educato, è una scusa vecchia come il cucco e non sta in piedi.
Nemmeno io ho mai fatto niente, non mi facevo nemmeno il letto, eppure quando sono andata vivere da sola a 19 anni mi sono svegliata.
Se avessi avuto qualcuno a raccogliere i calzini e a farmi il bucato, probabilmente non saprei ancora fare una lavatrice.
Non è che bisogna imparare da piccoli sennò basta, adios, irrecuperabile: sta però a voi pretendere, chiedere, e non fare al posto suo, nemmeno perchè “si fa prima” o perchè “se fa lui poi devo ripassare”. Ma chi vi frega? Intanto che faccia, se poi i figli vanno all’asilo in pigiama non muore nessuno, fidatevi.
E poi viva via migliorerà, vedrete.
In testa troviamo il sempreverde:

1. E’ inutile che io lavori, tutto il mio stipendio andrebbe in asilo nido / baby sitter.

Eh no, tesoro, col cavolo proprio.
Non è il TUO stipendio che va in baby sitter, è una fetta del bilancio familaire.
Parte del tuo stipendio e parte di quello di tuo marito. I figli si fanno in due e si mantengono in due no?
Che poi si abbia la possibilità e soprattutto il desiderio di stare a casa è un altro discorso, rispettabilissimo, ma mai e poi mai deve essere una questione di soldi: se anche l’esatto importo che guadagnate andasse in nido, poi, chissenefrega?
Il nido si ha per due anni o poco più, il lavoro, se Dio vuole, ve lo terrete anche dopo.
Dire la frase di cui sopra fa intendere che il nostro lavoro è un passatemop, è inutile, è un qualcosa di cui si può fare a meno.
Lo abbiamo detto, a meno che non sia un vostro desiderio restare a casa, consapevoli che se uscite dal mondo del lavoro ora probabilmente significa essere fuori per sempre, difendete la vostra posizione con i denti: se non credete voi per prime nel vostro valore, nessun altro lo farà al posto vostro.
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7 Comments

  • Tutto vero! L'unica cosa è che io sul lavoro mi rilassavo (o meglio, staccavo) più che a casa nei primi anni di mio figlio e la stessa cosa la diceva mio marito! L'ho sentita dire anche da tanti neogenitori, sia uomini che donne. Più che altro sta a significare, almeno nel nostro caso, quanto possa essere faticoso stare h24 con dei piccoli al di sotto dei 3 anni. Mi infastidisce molto di più quella che vede il compagno o marito come un eroe perché LA AIUTA! È da orticaria! Fa semplicemente la sua parte. Barbara

  • Io sono un po' succube degli stereotipi di genere… Da quando ho avuto i figli guadagno meno di mio marito perché ho cambiato lavoro optando per un'occupazione che oggi mi permette di avere più tempo per la famiglia. Mio marito fa la sua parte; lui è libero professionista, io ho orari fissi e spesso devo presenziare a riunioni extra per cui a volte segue lui i figli nel pomeriggio per poi dover lavorare di notte… Io mi sento in colpa!

  • Volevo aggiungere una cosa sulla numero 4…è vero che la frase non ha nessun senso, fatte salve le difficoltà coi neonati.
    Ma è sacrosanto vero che la mamma è sempre l'ultima in linea temporale a lavarsi a fine giornata, purtroppo…Prima arriva il marito artigiano che è molto sporco, poi la figlia che viene dalla palestra, poi il figlio piccolo che viene anche lui da palestra…
    ed entriamo quasi sempre tutti insieme, ma io lì coi miei vestiti a mettere a posto la spesa e a cucinare…gli altri a lavarsi. Questa è la mia testimonianza, ma sono abbastanza sicura che molte di voi abbiano stesso iter, ossia che si lavano durante la notte…martiri inside.
    sugli altri punti sono d'accordo al 100%
    barbara

  • Ma chi l’ha scritta sta cosa?! “Uscire dal mondo
    Del lavoro ora probabilmente vorrebbe dire restarne fuori sempre “spero
    Proprio di no di buon auspicio queste frasi!!!!!come
    Turbare una madre.

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