Perché sprechiamo tanto tempo?

Nella contrapposizione tra mamme che lavorano e mamme che non lavorano, quello del tempo è forse uno dei temi principali: per le prime le seconde ne hanno più di loro, per le seconde non è così perché devono occuparsi delle casa, delle commissioni, ecc.

Posto che non possiamo conoscere l’organizzazione di ognuna di noi (numero di figli, partecipazione e presenza del marito, partecipazione e presenza dei nonni, età dei figli, aiuti domestici, grandezza della casa… e quante ce ne sarebbero ancora!) è indubbio che a parità di situazione, la mamma che lavora ha meno tempo. È una verità, non ci si può fare niente, e non è nemmeno un vanto, non la definisce migliore o più capace o più brava, semmai più incasinata, tutto qui.

Detto questo, c’è un’altra verità che sembra applicarsi all’essere umano medio: più tempo si ha, meno lo si sa utilizzare. L’abbiamo provato noi sulla nostra pelle, lo leggiamo ovunque, viene fuori anche inconsciamente da tanti vostri discorsi. Prendete alcuni piccoli esempi.

Una buona parte di mamme arriva a scuola al mattino vestita con quel che capita, struccata, pettinata come può. Un’altra parte invece è più o meno in tiro (più o meno). La differenza principale qual è? È che se dopo la scuola devi correre da qualche parte (al lavoro ma anche ad un corso, ad un appuntamento, a fare volontariato, insomma, se hai un impegno), ti svegli prima, ti prepari, ti rendi presentabile perché non tornerai a casa a rifare i letti o non andrai nemmeno a fare la spesa dove “chi vuoi che ti veda”. Vero?

Rifare i letti: chi torna a casa dopo aver accompagnato i figli a scuola tende a rimandare tutto ciò che riguarda la casa perché… “c’è tempo”. I piatti della sera prima, le lavatrici da fare, le cose sparse sul pavimento, i letti… Chi sta fuori tutto il giorno tende invece a farlo nel momento stesso in cui va fatto (lavare i piatti dopo cena, rifare i letti al mattino, fare una lavatrice prima di uscire), perché sa che altrimenti, alla sera, le cose saranno ancora lì e si saranno irrimediabilmente accumulate.


Questo vale per qualsiasi cosa: fare una telefonata, pagare una bolletta, sistemare una cosa in casa, farsi le unghie. Se il tempo c’è, la maggior parte delle persone (non tutte, sia chiaro!) tende a rimandare perché tanto… c’è tempo. Ed è un peccato, perché si arriva a sera pensando che non abbiamo il tempo per fare niente, mentre invece di tempo ne avremmo eccome! Ci manca solo la spinta ad organizzarlo meglio.

E come si fa? Prima di tutto, bisogna ammettere che è frustrante doversi occupare della casa, della spesa, dei figli, delle commissioni. Ad alcune donne dà soddisfazione, ad altre proprio no. E lo credo! Ma non bisogna deprimersi per questo. Bisogna essere coscienti che più si sta in casa, più ci appare il caos, più ci sembra di avere da fare (i vetri da pulire, la mamma da aiutare, la torta da preparare…).

Allora… usciamo! Troviamo un appuntamento fisso che ci porti via da casa del tempo. Un corso di aggiornamento, un corso di pittura, un corso di lingua, volontariato, attività sportiva, convegni, quello che vogliamo. Senza MAI sentirsi in colpa. Che stare a casa sia una scelta o un obbligo (perché siamo state licenziate, magari), non significa che il nostro tempo e in particolare il tempo per noi non ha valore, anzi! Quando ci dedichiamo interamente alla famiglia, il tempo per noi assume un valore ancora maggiore.

E no, non avremo meno tempo per i “doveri”. O meglio, sì, ma ne avremo comunque un po’.

E come organizzarsi? Per esperienza personale, iniziare per priorità non funziona benissimo (a parte per le cose urgenti: quelle vanno fatte).

Bisogna piuttosto stilare una lista delle cose da fare, ogni giorno, e partire da quelle che ci pesano di più. Per esempio, io partivo dalle pulizie, e cercavo di fissarmi degli impegni verso le 10-10.30 per obbligarmi a farle e non pensarci più. Odio fare le pulizie, ma che lavori o meno devo farle comunque, e poterle farle al mattino anziché alla sera o nel weekend è una figata.

Se rimandate un passaggio in posta, una telefonata, un quadro da appendere, fatelo: prendete in mano le vostre giornate e organizzatele come se foste al lavoro, in fondo sempre di un lavoro si tratta, no? Avere un’organizzazione e una ciclicità è utile per fare le cose in automatico, senza bisogno di doversi forzare troppo.

Quante volte diciamo “ma non ho tempo!”? Non è vero, il più delle volte il tempo ce l’abbiamo, è che non sappiamo come organizzarci.

Sicuramente anche le priorità servono: se dello smalto sulle unghie non ce ne frega niente perché diciamo “non ho tempo”? Ammettiamo a noi stesse che non ce ne frega niente e passiamo ad altro, nessuno ci obbliga a usare il nostro tempo per ciò che non ci piace o interessa. Nemmeno se i compagni ci dicono che dovremmo metterci lo smalto.

Se leggere ci sembra fondamentale ma non sappiamo quando farlo, analizziamo il tempo che sprechiamo in cose che non ci interessano, o che passiamo al cellulare, e dedichiamolo alla lettura. Lo stesso vale per le persone: non accettate di vedere persone con cui non avete voglia di stare, è tempo perso!

E poi sì, ci sono periodi in cui siamo semplicemente più stanche, diciamo di non avere tempo ma in realtà abbiamo solo bisogno… di non fare niente. E succede a chi lavora e a chi no, perché essere donna e madre è comunque stancante, in ogni caso, e come dicevamo all’inizio ognuna ha la propria vita ed è impossibile fare paragoni. La propria vita, i propri periodi, le proprie percezioni.

Perciò vogliamoci bene. Liberiamoci del superfluo. Iniziamo ad agire, ad organizzarci, ad ascoltare meno gli altri (mariti, mamme, suocere, vicine, blog 🙂 ) e più noi stesse.

Perché essere felici è anche una questione di testa.

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