Cose che non sai prima di diventare mamma (e pensi di sapere)

Che tu sia rimasta incinta per sbaglio o che l’abbia cercato per mesi, poco cambia: non sarai mai preparata per quello che sta per succederti. Puoi aver letto quello che vuoi, aver parlato con tremila esperti, fatto ottanta corsi preparto (tutti uguali), letto ennemila libri, ma nel momento in cui partorirai niente sarà come avevi immaginato. O quasi.

È arrivato il momento di dire la verità, di dire quello che non sta scritto sui libri, quello che le altre mamme non dicono per paura di essere giudicate cattive madri, quello che le ostetriche ai corsi preparto si guardano bene dal dirci. La maternità non è tutta rose e fuori, per quanto sia l’esperienza più bella della nostra vita. Ecco, su questo potete stare certe: anche se all’inizio potrebbe sembrarvi diverso, un giorno – tranne rari casi in cui vi auguro di non rientrare – guarderete i vostri figli pensando che davvero non avete bisogno di nient’altro, finché loro stanno bene. Un giorno, però. Nel frattempo, meglio essere preparate.

Cosa aspettarsi quando si diventa madri

Sarete giudicate: se pensate di essere esenti dal giudizio altrui, purtroppo non è così. Già durante la gravidanza ve ne sarete accorte, ma dopo è ancora peggio. Mamma, suocera, cognate, amiche, anche la panettiera avrà qualcosa da dirvi, e voi che pensate di essere immuni da giudizi – o almeno, di sapervene sbattere alla grande – vi ritroverete piene di dubbi, di sensi di colpa, ferite e umiliate. Preparatevi delle risposte, o mandate direttamente a fanculo.

Sarete sole: non fisicamente, perché molta gente vi romperà le scatole pretendendo di venire a trovarvi ad orari che si sceglie senza minimamente interessarsi di voi. Be’, iniziate a pensare a delle regole, quando mandate il messaggio per annunciare la nascita, sottolineate anche che visite a sorpresa non saranno gradite. Meglio conservare la propria sanità mentale che la simpatia.

Sarete doloranti: i punti li mettono nella maggior parte dei casi, o perché ci si lacera o perché ci tagliano. Non solo fanno male, ma prudono da morire e a volte anche sedersi è difficile. Per migliorare la situazione, riempite una bottiglia di acqua e amuchina e sciacquatevi con quella. Le perdite fanno schifo e possono durare anche un mese, puzzano e sono orrende. L’acqua serve anche a rinfrescarsi per quelle. Usate assorbenti ecologici, non irritano. Potreste avere le emorroidi, e se non le avete mai avute… fanno male, molto. Non sottovalutate la cosa in ospedale e fatevi dare tutto il possibile, non fate le eroine perché stare dietro ad un neonato non è una cosa semplice, e se sommate punti, emorroidi e magari ragadi (e mastite) allora ciao. Potreste anche lussarvi il coccige, è normale, ma fa molto, molto, molto male. Quindi dimenticate Belen in palestra una settimana dopo, è molto probabile che per voi non sia così (o almeno, siate preparate).

Potreste non riuscire ad allattare: l’ostetrica vi ha detto che è la cosa più naturale del mondo e che l’unica cosa da fare (e giusta) è tenere attaccato il neonato sempre, per stimolare la produzione. Nì: ci sono donne che lo fanno senza problemi, altre che per mille motivi – estrema stanchezza, predisposizione, ragadi, situazione famigliare, altri figli, cazzi loro – non ci riescono. È normale, la nostra società ci sottopone a mille fonti di stress e non è detto che allattare sia così semplice. Se ci tenete, chiamate una consulente (possibilmente non talebana). Se state impazzendo, date il neonato al papà con un bel biberon e andate a farvi una passeggiata.

Avrete voglia di piangere e di renderlo: dimenticate chi vi dice “appena lo vedi…”. Per carità, sicuramente per qualcuno è così, e sicuramente in ognuna di noi scattano fin da subito il senso di responsabilità e quello di protezione, ma l’amore materno incredibile, quello che ti toglie il fiato, potrebbe non arrivare subito. Ed è assolutamente NORMALE. Ci siamo passate in tante, tante di noi avrebbero voluto liberarsene, ma poi piano piano passa. Non sentitevi sbagliate per questo e parlatene con noi. Passerà.

Non dormirete mai più: già, anche se avrete la fortuna di avere figli che dormono. Io ne ho avute due che dormono tutta la notte da quando avevano 6 settimane, entrambe nemmeno fossero programmate, eppure nemmeno io dormo più. Non dormo perché la sera devo fare duemila cose in più, non dormo perché ogni minimo rumore mi sveglia perché sono sempre all’erta, non dormo perché magari il venerdì notte guardo Netflix e la mattina mi dimentico che qualcuno è andato a dormire alle 9 e alle 8 è in piedi. Non dormo perché una volta è la pipì, una volta l’acqua, una volta caldo, una volta l’incubo, una volta boh, c’è sempre qualcosa. Quindi ho iniziato a usare il copri occhiaie e bon, non illudetevi.

La vita non sarà più quella di prima: anche se vi dite che niente cambierà, non è vero. Cambierete voi, cambieranno le vostre abitudini, i vostri gusti, i vostri ritmi. Questo non significa per forza che la vostra vita è finita (seppur a qualcuno piaccia che sia così), ma che dovrete solo seguire i loro ritmi e le loro esigenze senza forzature. Io sono andata in Russia quando la mia prima figlia aveva 16 mesi, sono stata in Patagonia e sul Machu Picchu che la piccola aveva 4 anni, ma loro sono sempre venute prima. Ci ho messo mesi e mesi prima di poter tornare a cena fuori semplicemente perché la mia prima figlia la sera doveva stare in casa tranquilla, altrimenti era una tragedia (sì, i primi mesi le serate possono essere un incubo, tutto normale).

Inizierete a parlare di cacca anche voi: e di tutte quelle cose che riguardano vostro figlio e di cui non interessa niente a nessuno, tranne forse ai nonni. Perciò non dite “io non lo farò mai“, perché non potrete sapere in cosa vi trasformerete. Magari in una mamma pancina!

Già, non potete sapere niente. Dimenticatevi le vostre convinzioni, dimenticate i dogmi, i paradigmi, i libri e le regole. Dimenticate chi vi è vicino oggi perché potrebbe rivelarsi invadente o meschino domani, concentratevi solo su voi stesse e sulla scoperta del vostro bambino: che è unico, diverso da tutti gli altri, e ha per mamma solo e soltanto voi. Che crescerete e cambierete con e per lui, senza bisogno che gli altri vi dicano come fare.

E se per caso avete qualche dubbio, o vi sentite sole, o vi sentite diverse, venite qui, ci siamo noi. E noi non vi lasciamo sole.

More from 50sfumaturedimamma

Un villaggio per insegnare ai bambini a bere di più

Share this...FacebookPinterestTwitterLinkedinemailPost in collaborazione con Nestlé Vera Vi avevamo già parlato dell’importanza...
Read More

19 Comments

  • Io sono una di quelle mamme che è andata subito nel pallone. Ricoverata per induzione del parto, ho cominciato a piangere non appena mi hanno dato la stanza e da lì si puo’ dire che non ho quasi più smesso. Gravidanza perfetta, bambino desiderato…. Eppure succede. Il primo mese mi sono sentita cattivissima nel non riconoscere in quel pezzettino il mio bimbo, quello che ho portato 9 mesi, che la sera mi ha riempito di sogni a son di calcetti; ho pianto, pianto, pianto, provavo solo sentimenti negativi, ansia, malinconia. Avevo la sensazione di aver fatto il più grande errore della mia vita.
    Adesso mio figlio ha 8 mesi e va decisamente meglio perché lo adoro, perché lo riconosco e giorno dopo giorno costruiamo il nostro rapporto. Eppure sento ancora nel profondo l’ombra di quelle brutte sensazioni che non vedo l’ora di dimenticare semmai un dolore così grande (causato o no dagli ormoni) si possa dimenticare.
    So che ci sono cose peggiori al mondo eppure non sono mai stata male come in quel periodo.
    Ed è vero che si cambia, eccome.
    Io sto cercando il mio equilibrio di donna, di moglie e di madre, una cosa che nessuno insegna.
    Continuate così, a dire la verità, e ad ascoltare le “poeracce” come me!!! Ovviamente è una battuta.
    Ciao!

    • Ciao Chiara, vedrai che andrà sempre meglio. I bambini continuano a toglierci forze e pazienza 🙂 ma in compenso ci danno così tanto amore che non puoi crederci!

  • Io tra poco più di due mesi dovrò rientrare al lavoro, non per scelta ma perché ho bisogno anche del mio stipendio, mio figlio avrà già 6 mesi e rimarrà il pomeriggio con le nonne.. Ho già provato a lasciarlo qualche ora con le nonne ma con mia suocera è una tragedia.. piange quasi sempre e lei da la colpa a noi che dobbiamo lasciarlo più spesso, che è troppo attaccato alla mamma, che anche se piange un po’ è solo salute… ecc
    L’Altro giorno è rimasto con lei un’ora e ha pianto tutto il tempo, quando sono andata a prenderlo era stravolto… Di certo così non si fa amare da lui ma questo non glielo posso dire..

    • Abbi fiducia per prima. Tua suocera è stata madre prima di te 🙂 Te lo do come consiglio, non pensare che non ci sappia fare, e anche se fosse, lascia che impari. In fondo anche tu hai dovuto imparare, no? 🙂

  • Eccome se cambia la vita… 🙂 Chiara, mia figlia ha quasi 20 mesi e i primi, proprio i primi mesi di vita non mi riconoscevo neppure io e non riconoscevo lei. Ho pianto anch’io e quanto! E quanto inadeguata mi sono sentita! Ringrazio il Cielo di aver avuto mia mamma accanto in quel periodo che, con infinito e immenso amore, pazienza e delicatezza, si è presa cura della fragilità di sua figlia e ha accudito la figlia di sua figlia, quando io “non c’ero”, diciamo così 😛
    E poi piano piano cresci con tua figlia, ti misuri, cerchi un nuovo equilibrio e… finalmente capisci che sei solo tu la sua mamma e sei unica solo tu per lei! E lì ciaone a tutti!!! Ascolterai tutti ma selezionerai alla grande cosa va bene secondo te per TUA figlia e risponderai senza troppi problemi se iniziano a scocciarti troppo😇… quelle brutte sensazioni che ogni tanto riaffiorano passeranno e giorno dopo giorno prenderai coscienza di una nuova te, più matura, più consapevole, più donna direi e soprattutto sarai accompagnata da una splendida marmocchia per la quale stanotte stai addobbando casa per la festa di SantaLucia!!! E sarà uno spasso!

    PS: dimenticavo: so di essere “uscita dal tunnel” perché leggendo l’articolo sono scoppiata a ridere con mio marito perché mi sono ritrovata praticamente in tutto, ma senza sensi di colpa, e con taaaaaaaanto sonno arretrato che non tornerà mai più! E quello è verissimo, anche con una figlia che ti dorme 11+3 ore al giorno!😜 buona Santa Lucia!

    • Grazie della tua testimonianza, le tue parole mi danno conforto e speranza. Aspetto di crescere anch’io e di raggiungere quella maturità che mi permetterà di godere del mio bambino – e della mia condizione di mamma, perché no? – al 100%.
      Un abbraccio e buona Santa Lucia!

    • Eccome se arriva, quel momento!
      Io ci ho messo 9 mesi per sentire esplodere il cuore (non i mesi di gravidanza, proprio 9 mesi di vita di mia figlia!) e ogni giorno esplode un pochino di più. Le adoro, letteralmente, sono la mia vita, la mia più grande fonte di gioia e serenità, anche se la mia vita è piena di molte altre cose!

  • Ciao ragazze, capito qui un po’ per caso..o forse no
    io ho una splendida bimba di 11 mesi ed è la mia luce! neanche pensavo potessi provare un amore più forte di quello che provo per mio marito e invece..arriva lei a insegnarmelo! la mia fatica più grande invece è che questa gravidanza mi ha stravolta come persona..come avessi preso un treno in pieno! del tutto e in tutto cambiata! la mia definizione è “non ho più pazienza con gli altri”..sarà che cresco del tutto da sola la mia bimba (mio marito lavora e io sono a casa e bado a lei) e quindi forse sarà la stanchezza…ma non ho più pazienza davvero! non sopporto più chi mi dice sempre come e cosa fare..non ho pazienza del reggerli e nel provare a nn essere maleducata..ma soprattutto non ho pazienza per chi non mi capisce e mi chiede come sto del tipo “hai solo partorito..com’è che sei così diversa?”…non ho più pazienza di dare spiegazioni e di sperare che agli altri vada bene la mia nuova me..a voi capita di sentirvi così profondamente diverse da prima?

  • Ho letto l’articolo ed ha pienamente ragione…io penso che si mettano al mondo figli perchè nessuna donna sa a cosa realmente va incontro…ma non solo nei primi anni di vita perché quelli vi sembrerà assurdo ma credo proprio siano i più semplici da gestire…perché un figlio è un amore a senso unico che solo in rari casi vi verrà ricambiato con profonda riconoscenza….mentre il più delle volte i figli superati i 12 anni vogliono essere lasciati in pace e vi usano alla stregua di un albergo. e un bancomat….e da vecchi siete forrunati se non vi butteranno allo spizio….lo so è brutto dirlo ma è la verità perché mentire….tutti i sacrifici che avrete fatto le preoccupazioni…le apprensioni…le ansie….la vostra vita annullata…non crediate che vi sarà ricambiata….è ce vincere al lotto…è una fortuna destinata a

  • e’ un atiocolo bellissimo e sicuramente chi sta passando i primi periodi di cambiamento, leggendo questo, non si sente piu sola! brava articolo molto utile!!!

    • Sono alle primissime settimane di gravidanza e mi è crollato il mondo addosso… l abbiamo cercato e voluto ma l’ansia appena l’abbiamo scoperto si è presa tutta me. Tutti mi dicono che è normale e che mi ci devo solo abituare all’idea e spero tanto sia cosi. Questo articolo mi è stato davvero di aiuto e per 10 minuti non mi sono sentita SOLA. Grazie mamme spero che sarò coraggiosa come tutte voi

  • Posso fare una domanda da beota…. ma perché il figlio é sempre descritto come : non sarai mai più la stessa, un incidente frontale con un tir…abbandonate ogni speranza voi che entrate vi squarcerete a meta non dormirete e sarete cesse come maga magò….ma ne vale la pena!?Sapete che proposta così fa schifo la maternità… e francamente non mi viene voglia di figliare per passare tutto questo è sospirare in piena botta da ormoni perché “ il mio bambino sta bene ed è bello” pare la vita della mantide maschio….muori e basta perché la natura lo impone….ma veramente deve fa così schifo? Non sene può uscire vive?
    Aiutatemi perché io non riesco a trovarla una scelta che farei e magari voi madri potreste illuminarmi in merito…

    • Perché è ironico. E perché se dici che tuo figlio è la cosa più bella che ti sia capitata (personalmente, per me lo sono) allora passi da mamma pancina che si è bevuta il cervello.

  • Grazie mille per questo articolo, dal profondo del cuore. La mia bimba è nata da 4 mesi ed io sono mi sento inadeguata, molte volte mi dico che sono stata una incosciente a fare una figlia e che mi sono sopravvalutata perché pensavo di essere molto più forte di così. Mi sono isolata dalle (già poche) conoscenze che avevo perché non ho voglia di fare conversazione a tutti i costi.. non mi sento più io e vorrei tanto che la “me di prima” tornasse.. l’amore per mia figlia piano piano si fa strada, non è stato assolutamente amore a prima vista, anzi!!! Leggere queste parole mi ha fatta sentire un po’ meno “madre snaturata” e un po’ meno sola. La strada è in salita ma leggere che altre mamme hanno avuto i miei stessi pensieri e i miei stessi stati d’animo e ne sono uscite mi da sollievo e anche un po’ di coraggio. Grazie davvero

  • Ciao a tutte…. non so come mi son ritrovata a leggere questo articolo o forse lo so ma non lo voglio ammettere. Leggere l’articolo mi ha fatto piangere ancor di più. Sono sull’orlo sto per crollare! Non ho nessuno, non riesco a parlare con mio marito perché non mi sento compresa e lui prende tutto alla leggera. Tanto lui non ha mai un ca……!!!! Io sto sempre male e nonostante tutto sto in piedi, lavoro e faccio tutto. da anni ho un adenoma ipofisario, mi curo per ipotiroidismo di Hashimoto e prolattinemia, intolleranze, allergie varie, colon irritabile e gastrite. Ho letteralmente il terrore di una gravidanza, ho 34 anni e mio marito quasi 37. Vuole un figlio e litighiamo sempre perché so che per lui è importante. Io? io non lo so cosa voglio, mi alterno fra il si e il no. Fra non voglio e fra sognare il mio piccolo o piccola che corre con me e con tutti i nostri animali (ho un’amore incredibile per gli animali) Sono stata in ospedale per informarmi e ovviamente dovrò interrompere la mia terapia di dostinex, cambiare terapia, essere seguita dal reparto gravidanze a rischio, fare i controlli anche per il campo visivo a causa dell’adenoma anche se è davvero minuscolo. E tanto altro…. oltre a ciò c’è il terrore del dolore fisico, dello star male, di non farcela, del parto!!! E poi la paura di cambiare il mio corpo perché ho fatto così tanta fatica a perdere 30 kg, rovinando il mio corpo! E poi la paura di non essere in grado perché sono sola, perché dove abito c’è solo mio marito, ho tutti lontani! Perché temo di sbagliare, dato che ho avuto una madre giudicante e un padre violento che poi ha dovuto affrontare una disabilità grave, che nonostante tutto ho accudito ma che poi è morto!!!!! Sono stata in terapia per un bel po’…. poi per problemi economici ho mollato. Pensavo di star bene ma…… non è così!!!! Non so cosa fare e vivo fra la paura di un ipotetico parto e del dolore, la paura di perdere mio marito, la paura di non farcela ma anche la gioia di poter diventare mamma.

    • Ciao Flo, purtroppo l’unica vera riflessione che devi fare riguarda la tua salute, perché tutto il resto, per quanto sia giusto essere informate sul fatto che la gravidanza e la maternità sono faticose, è un ostacolo sormontabile. Noi tutte abbiamo dovuto affrontare difficoltà legate al fatto di essere sole, la paura del parto, il corpo che cambia e via dicendo, ma si fa, chi meglio, chi peggio, la maternità perfetta non esiste. Non puoi sapere come andrà finché non lo vivi, ed essere preparate, sapere che non è tutto rose e fiori, aiuta a perdonarsi e a umanizzare questo percorso, che non è certo (e non deve nemmeno essere) uguale per tutte.
      Il consiglio che mi sento di darti è di parlare coi medici per capire per bene quello che ti aspetta riguardo alla tua salute: la maggior parte di noi decide di avere un figlio senza davvero essere convinta al 100%, perché se aspetti di esserlo, non lo fai mai. Ma la maternità è bella, per come ti dà la possibilità di crescere e di diventare un essere umano migliore, se glielo concedi.

  • Sottoscrivo dalla prima all’ultima parola di questo articolo, potrei averlo scritto io.
    Sono mamma di un bambino di ormai tre anni, ma non mi sono ancora ripresa. Ha fatto la sua prima nottata intera due settimane fa, per dirne una. Poi non è che quelle dopo siano tutte buone nottate, però si migliora.
    Il mio pupo mi ha messo in ginocchio come persona, ci ha messo in difficoltà come coppia. Non ho avuto gli aiuti sperati dalle nostre famiglie, e questo mi ha fatto prima arrabbiare, poi mi ha fatto sentire abbandonata e triste, poi… ci siamo fatti forza e mio marito è stato letteralmente la mia forza.
    Ora ci gestiamo come possiamo, chiedendo aiuto (ad altri, e pagandolo bene) e sperando che vada alla materna. Questi tre anni e mezzo (perché ci metto anche la gravidanza) sono stati una corsa a ostacoli continua, tra problemi di salute, di sonno, di gestione (presente quando il bimbo si ammala, va in quarantena, non ti danno i giorni dal lavoro, i nonni non possono vederlo, la babysitter men che meno… che pensi di fare? Sì, perché in questo periodo ogni tosse, normale per un duenne, si è trasformata in un incubo), trasloco, problemi emotivi (perché ciò che sopportavo prima ora non lo sopporto più, soprattutto le “lezioncine” altrui).
    Beh, direi che è stata dura, durissima. Che mi manca la mia vita di prima, perché la solitudine, nonostante tutto, è stata molta; perché prima tutto si reggeva meglio, il tempo era dilatato, le cose più gestibili. Pensavo di essere pronta, perché non sono una persona che non sa fare sacrifici, che deve per forza andare a ballare il venerdì sera altrimenti cade il mondo, perché so trovare la gioia nelle piccole cose, reinventarmi e adattarmi. Ma non in questa situazione, non senza aiuti, non con un figlio che, assicuro, è stato difficile.
    Questa esperienza, in ogni caso, mi ha trasformata e cambiata: avevo fatto tante esperienze, avevo una vita piena prima, pensavo di sapere molto. Sapevo molto, ma non questo. Ora è un’altra vita, che rispetto a ciò che ero prima non è migliore: se il metro di giudizio è il benessere, il coltivare i propri hobby, il proprio tempo libero, la propria vita sociale, ci perdi. Eccome se ci perdi. Ma ci guadagni anche, ogni giorno, personalemente, in consapevolezza. Poi anche in altro, ma è un altro che è tutto da scoprire e che non scoprirò mai del tutto: mio figlio che cresce, che interagisce con me, che mi parla, i ricordi che costruiamo, i ricordi di famiglia. Ecco, una cosa che non ho mai fatto è stampare e mettere le foto in un album. Ora sto iniziando a farlo: è gigantesco, è l’album della nostra famiglia. E quando io e mio marito lo guardiamo, ci diciamo “ti ricordi quanti pianti? quante coliche? quanti problemi?” e poi “ma com’era bello? e come eravamo distrutti noi?” e poi ci mettiamo a piangere e ci abbracciamo e lo abbracciamo. E boh, non so, sicuramente non è la leggerezza di quando mi facevo fuori gli aperitivi, forse quella leggerezza dovrò ritrovarla. E’ qualcosa di diverso, un investimento e, non appena mi distacco dalle fatiche di ogni giorno, una grande bellezza.

Rispondi a Alessandra Servidei Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.