Il primogenito è il figlio preferito?

Quando si è indecisi sull’avere o meno un secondo figlio, si pensa che non si amerà mai come il primogenito. Il primogenito è il nostro primo figlio, colui che ci ha insegnato ad essere madri, che è arrivato per primo nelle nostre vite. Il primogenito è considerato speciale da tutti, nonni compresi, perché ha un grande, enorme vantaggio: essere arrivato per primo.

Col primogenito si diventa madri. Nasce un bambino, nasce una mamma. Ricorderò per sempre la sensazione che ho provato quando, dopo 23 ore di travaglio, mi hanno appoggiato mia figlia sul seno: smarrimento. Pensavo che sarei scoppiata a piangere di gioia, invece ero solo rincoglionita dal dolore e dalla fatica, dopo un giorno intero in piedi a soffrire. Non sapevo cosa fare, non sapevo cosa avrei dovuto provare – o almeno, ne avevo un’idea, ma non si avvicinava nemmeno lontanamente a ciò che IO stavo provando – non sapevo cosa sarebbe diventata la mia vita, nonostante tutti i libri letti e i consigli ricevuti.

Sono andata a tentoni, per tentativi, un po’ a istinto e tanto a caso. Non c’erano ancora le mamme blogger a dettare legge ma c’erano i forum in cui trovare conforto, a volte critiche, altre consigli del tutto sbagliati. Cercavo di fare una cernita, di capire cosa fosse meglio per me, ma la verità è che quando diventi mamma per la prima volta sei immensamente sola, tu e il tuo bambino. L’ho capito subito e a questo mi sono adattata, vivendo lontano da tutto e tutti, cercando di non sbagliare e di fare bene.

Ma il primogenito è quello che si prende tutti i tuoi errori, i più grandi, i più banali ma anche i più duri da ricordare. Ho desiderato diventare mamma ma al tempo stesso volevo dimostrare al mondo – ma soprattutto a me – che diventare madre non mi avrebbe cambiata. Che sarei stata quella di sempre, che sarei stata anche meglio.

E lo sono diventata, eh, solo tanti anni dopo, quando ho capito. Quando ho capito che il primo figlio non è tanto il nostro preferito, quanto il nostro campo di battaglia, il nostro libro degli esercizi, il nostro sussidiario, il nostro banco di prova, e non è che sia tanto un bene per loro. Che fortuna, essere nati per primi, vero?

Il primo figlio è tutte le prime volte: la prima volta che abbiamo allattato, la prima volta che abbiamo cambiato un pannolino, la prima volta che abbiamo tagliato quelle unghiette minuscole con la paura di tagliare mezzo dito, la prima volta che abbiamo sentito piangere per ore e ore, la prima volte che ci siamo preoccupate per una febbre, la prima volta che abbiamo sentito mamma, la prima volta che è iniziata la scuola… Tutte le prime volte sono legate a lui.

Quando è nata la seconda, è stato tutto più facile. Ho partorito in fretta: quando me l’hanno messa sulla pancia, in quei pochi secondi prima dell’emorragia, l’ho guardata negli occhi e mi sono sentita morire d’amore. Dal primo giorno non avrei mai voluto separarmi da lei, anche se l’ho fatto. Sentivo di non dover dimostrare più niente e ho sempre fatto ciò che sentivo, certa che fosse la cosa giusta. Un giorno, con un’altra mamma che aveva avuto dei bimbi più o meno in contemporanea, parlavamo proprio di questo, di come fosse facile amare il secondo. Di quanto fossero teneri e carini, così piccini.

Io invece non credo che fossero loro, teneri e piccini, ma noi più consapevoli.

Quando l’ho capito, ho capito anche che la mia prima figlia non aveva avuto la mamma che si meritava. Che avrei potuto fare di meglio, se solo… se solo fosse stata la seconda.

Ma la vita è una cosa meravigliosa perché ti dà di continuo nuove opportunità. Quando mi sono accorta che molto di lei dipendeva anche da me, ho fatto un passo indietro. Credevo fosse antipatica, ma chi, la mia bambina? Le educatrici mi dicevano che era un raggio di sole. E allora perché, perché con me no? Era solo piccina, aveva il suo carattere, e io non la capivo. Aveva tradito le mie aspettative ed ero arrabbiata.

Quanto ero stupida!

Lei è stata la mia prima volta. Ed io ho sbagliato tanto.

Ma agli sbagli si può rimediare e io – questa volta devo ammetterlo – ho proprio rimediato bene. In qualche modo, ce l’ho fatta.

La mia primogenita tra due giorni avrà 8 anni, ed è il mio raggio di sole, semplicemente.

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11 Comments

  • Condivido tutto ciò che hai scritto. Anch’io ho lavorato molto su di me per “comèprendere” meglio le “disparità” tra mio figlio e mia figlia…in quei 19 mesi di differenza che li separano c’è un mondo…o meglio ci sono io diversa. Con lui era tutto una prima volta (nel bene e nel male).
    Grazie di cuore per queste tue riflessioni

    • Huum io a volte sento di sbagliare con il secondo per leggerezza, per minor controllo, minor presenza… temo che gli errori costellino il nostro cammino al primo, al secondo e probabilmente lo farebbero nche al quinto. Ciò che conta più di tutto è aver ilcoraggio diveder gli errori e di lavorare per migliorare 😊

  • Per me purtroppo non è stato così… il mio primogenito è stato amore a prima vista mi sono dedicata corpo e anima a lui seppur nella stanchezza e nella difficoltà dell’incertezza… della seconda invece mi sono innamorata lentamente, molto lentamente, ma ora la amo con tutta me stessa!

    • Certo, può essere anche il contrario! Anch’io mi sono dedicata anima e corpo alla primogenita, non lavoravo, mentre la seconda a 5 mesi era al nido. Però ero comunque inesperta, impaurita, ecc, per quanto non volessi darlo a vedere…

  • Si Anya…. hai ragione! Anche io mi trovo a percorrere i tuoi passi con la mia grande e a trovare la semplicità con la piccola. Anche io ho dei momenti in cui mi sembra antipatica, capricciosa, in cui mi sento delusa. Ma poi mi rendo conto che è colpa mia. Spero di trovare la via giusta come hai fatto tu….. mi sto impegnando molto. Lei è come me. E siccome io so com’è essere me, vorrei che fosse una versione migliore. Poi la guardo, mi do della cogliona e me la mangio di baci.

    • Un po’ coglione lo siamo 🙂 Penelope in tante cose è uguale a me, ma ammetto di aver faticato ad accettare di più quelle in cui non lo è. Ha un temperamento molto “agitato”, mentre io sono tranquilla, riflessiva, non mi lamento mai (lei ha passato anni a lamentarsi), e il fatto che non fosse come avevo pensato mi ha mandato in tilt, non sapevo assolutamente come prenderla. Quando ho capito che la dolcezza risolveva il 95% delle situazioni, è stata la svolta (in realtà ha funzionato anche coi capricci della sorella, che però essendo la seconda ha avuto vita più facile, e poi è calma e pacata come me…). Ora sono cavoli del papà tornato a casa 🙂

  • caspita!! mi trovo d’accordo al 100%, soprattutto col fatto che pensavo di non essere capace affatto di amare il secondo come amavo la prima, col fatto che con la prima (nel mio caso una femmina, mentre il secondo è un maschietto con una differenza di 4 anni) è tutto così difficile, e così bello, speciale.
    Lei, oramai adolescente, mi accusa di avere un preferito nel fratellino. E’ vero che a lui ora lo coccolo di più, lo bacio e lo assecondo; ma quanto è sbagliato il suo pensiero: nella realtà per me lei è un capolavoro assoluto, sintesi dei miei sbagli e delle mie vittorie.

  • Ho pianto dopo averti letto. Proprio ieri riflettevo sui miei sensi di colpa. Ho l’impressione di amare di più la seconda, tutti me lo fanno notare, ma è solo più facile amarla. La prima, inaspettata, mi ha stravolto la vita. È il mio primo amore, ma ho fatto più fatica ad abituarmi al nuovo ruolo. Anche io sola in una grande città. Spero di poter rimediare anche io ad alcuni miei errori…

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