Bambini e videogiochi: le preoccupazioni dei genitori

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Eterno dilemma dei genitori: fingere che videogiochi console, tablet non esistano e non siano mai esistiti, o concederli, confidando in una sana moderazione anche perché,  perchè in fondo, ammettiamolo, piacciono anche al papà e spesso anche alla mamma.

Io ho sempre adorato i videogiochi, senza farne mai un uso smodato, tant’è che tra i primi regali di mio marito c’era una Nintendo DS, con cui adoravo fare i giochi matematici, e poi ho fatto cambiare una poltrona massaggiante con una console Nintendo e diversi giochi: ero già incinta e non vedevo l’ora di giocarci con i miei figli visto che mio marito, al contrario di molti uomini, non ha mai avuto interesse per nulla che sia elettronico.

Invece sono cascata male, nemmeno i miei figli hanno mai mostrato alcun interesse: non erano capaci di maneggiare il telecomando della Wii, si stancavano subito, preferivano di gran lunga carta e colori, e chiaramente li lasciavo fare. Del resto tale padre..

E invece pare di no.

Non so cosa sia successo, ma quest’anno hanno scoperto i giochi sul tablet e non farebbero altro che giocare.

Da un estremo all’altro.

Confesso che non amo particolarmente i giochi che amano loro, c’è pochissima interattività, si tratta sostanzialmente solo di accumulare punti.

Ho dovuto mettere un limite, cambiare codice al tablet più volte, e nonostante tutto, ancora tendono ad esagerare, anche se per fortuna ancora mi ascoltano quando li fermo.

Immagino che questa “dipendenza” sia la maggiore preoccupazione dei genitori, che preferirebbero sapere i figli fuori a giocare nel verde, che inchiodati in casa con lo sguardo fisso allo schermo.

Nintendo in collaborazione con FattoreMamma ha lanciato un’indagine proprio per capire come la vedono i genitori.

Hanno risposto oltre 1300 genitori, in prevalenza mamme, con un’età compresa tra i 35 e i 44 anni e con figli tra i 4 e i 13 anni.
Gioco e creatività
Il primo dato che emerge dalla survey riguarda il tempo che i genitori passano giocando: la maggior parte (il 62% dei genitori) afferma di dedicare da 1 a 2 ore per giocare con i figli. Per il 27% il tempo si riduce a mezz’ora, mentre solo l’11% può giocare per più di 3 ore.

Vengono privilegiati giochi creativi (62%), costruzioni (54%) e giochi in scatola (52%). I videogiochi sono al quarto posto con un 28%.

Stimolare le abilità
Quale abilità vorrebbero stimolare i genitori nei propri figli, attraverso il gioco?

Al primo posto la socializzazione, seguita da problem solving e manualità.

I genitori vedono quindi il gioco come momento privilegiato per imparare a relazionarsi con gli altri, ma anche per acquisire una buona manualità, soprattutto nell’età che va dai 4 ai 7 anni.

Il 90% dei genitori, infatti, ritiene utile per lo sviluppo armonico del bambino proporre attività manuali come costruire, colorare, assemblare…

Videogiochi tra preoccupazione e opportunità
Tra le maggiori preoccupazioni dei genitori rispetto ad un utilizzo eccessivo dei videogiochi emergono in particolare il rischio di dipendenza (per l’83% dei genitori) e la perdita di interesse verso i giochi e l’attività fisica (per circa il 61% dei genitori).

D’altro canto, i genitori riconoscono delle potenzialità nei videogiochi: secondo il 56% stimolano agilità mentale e riflessi e per il 50% migliorano il pensiero strategico, oltre a costituire un valido modo di apprendimento alternativo (44%).

Il 90% dei genitori ha dichiarato che acquisterebbe più volentieri un videogioco che coniughi l’aspetto manuale all’utilizzo della console.

Nintendo LABO: videogioco e manualità

E questo videogioco esiste, si chiama Nintendo Labo.

Siamo state invitate in anteprima a scoprire e testare Nintendo Labo: ovviamente Alessandro non stava in sé dalla gioia.

E, che dire, io sono rimasta davvero stupita e affascinata.

Sarà che adoro la tecnologia, ma vedere cosa si è riusciti a fare mi ha lasciato a bocca aperta.

Nintendo Labo è un gioco che si abbina alla console Nintendo Switch il cui slogan è “Monta, Gioca, Scopri”, e ora vedremo nel dettaglio perchè.

 

Per poter giocare, è in primo luogo necessario montare il proprio gioco, magari con l’aiuto di mamma e papà, creando così un momento di gioco in famiglia : infatti il kit va assemblato e poi “prende vita” grazie alla console.

 

Oltre alla manualità stimola anche la creatività, perché ogni gioco può essere personalizzato a piacere

Infine, ovviamente, si gioca.

Saranno disponibili due kit.

Uno comprende ben 5 giochi: una casetta, al cui interno va inserita la console  con giochini divertenti, adatti anche ai più piccini, un pianoforte, che suona davvero e che io personalmente ho adorato

una canna da pesca, con cui pescare pesci in modo davvero realistico, una moto, con tanto di freno e frizione che rispondono davvero, e una macchinina, con cui fare gare e scontri.

L’altro kit invece contiene il robot: richiede almeno 5 ore per l’assemblaggio ma devo dire che il gioco poi è davvero sorprendente.

Già tutto questo era un passo nel futuro, ma quello che mi ha stupito di più è la parte “scopri”.

In primo luogo c’è da dire che, montando il gioco, capisci come funziona e perché e come risponderà poi ai comandi della console: e già questo è geniale. Non ci si trova di fronte alla “pappa pronta” ma si ragiona, si capisce… ci si stupisce dell’ingegneria e della creatività.

Dall’altro, nella sezione “scopri” si può entrare ancora più a fondo.

Vengono spiegati nel dettaglio i segreti del funzionamento del Nintendo Labo, ma non solo.

E possibile diventare piccoli programmatori: con poche e semplici comandi è possibile associare ad un gesto una “reazione”, e creare giochi del tutto diversi da quelli del kit. In pochi minuti ci hanno creato una chitarra, un omino che cammina, un tor a segno.

Per i più grandicelli è davvero geniale: questo sì che sviluppa la creatività e aguzza l’ingegno!

Infine, sempre dalla sezione scopri, è possibile ad esempio aggiungere pesci creati da sé nell’acquario del gioco canna da pesca.

A raccontarlo pare assurdo, eppure è davvero semplice e d’effetto:

Si disegna un pesce (il solo contorno, anzi metà pesce) lo si inserisce nel pianoforte del kit 1 che in questo caso funziona come da scanner e lo fa magicamente comparire nella console Nintendo Switch: a qul punto si completa il pesce con occhi e colori a scelta et voilà, la creatura è libera nell’oceano, e se siete fortunati potrete pescarla con il vostro gioco.

Il gioco sarà in vendita dal 27.4.2018 e noi contiamo anche i minuti!

 

 

 

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