Essere donna significa molto spesso dover fare il doppio nella vita, per avere la metà.
Essere mamma significa non solo dover fare il doppio per poi avere la metà, ma dover fare di tutto senza avere in cambio nulla se non una famiglia che in qualche modo funziona.
E la generalizzata approvazione sociale.
Lo sa solo una donna, lo sa solo una mamma.
Ma davvero siamo tenute a fare tutto quello che crediamo di dover fare?
Davvero non possiamo fare a meno di occuparci di tutto quello che ci sentiamo obbligate a fare?
Ma quanto ci è richiesto e quanto in realtà siamo noi a voler fare (e non lo ammetteremo mai)?
È fare tutto che ci rende felici?
Sommario dei contenuti
No, è non fare tutto la felicità. Come?
1) non credersi onnipotenti
perché, semplicemente, non lo siamo.
Sì, anche se spesso crediamo di esserlo.
È onnipotente, pare, solo il padreterno e sempre che ci si creda.
Noi no, siamo umane, abbiamo un sistema nervoso, un equilibrio, una psiche e che queste cose siano in equilibrio è fondamentale per noi e per gli altri, in primis per i nostri figli.
Non dimentichiamo mai che il regalo più grande per chi ci ama è che noi stiamo bene e che siamo serene e col sorriso.
Non che abbiamo spolverato da dio il comò.
2) non credersi tenute a fare più di quello che noi decidiamo di fare
Nessuno ci obbliga a fare niente, ma in realtà la nostra mente fa in modo che sia così:
rifacciamo il letto in quel modo quando vogliamo farlo bene, perché è così che lo faceva la nonna che ci ha insegnato a farlo e che per noi era la casalinga perfetta.
Se rifacciamo il letto a modo nostro è come se da qualche parte nei meandri della nostra testa (bacata) sentissimo di non averlo rifatto come avremmo dovuto.
Ma ragazze: chi lo dice che un letto rifatto come faceva la nonna sia il meglio?
E che il letto rifatto in un altro modo non sia invece la perfezione?
Pensateci ed applicate questo ragionamento al modo in cui lavate i piatti o pulite il bagno.
E vogliamo parlare del fatto che se la mamma del compagno di vostro figlio prepara la crostata ogni settimana vi sentiate in dovere di fare altrettanto?
Se ci va, facciamolo, ma se non ci va, ci pesa, non ci riesce o semplicemente ci fa cagare fare i dolci, oh… La Coop fa delle crostate buonissime.
3) non credere di essere sole sempre
Qualcuna lo è davvero, ma le altre creano il vuoto intorno.
Una mano dalla suocera?
Sia mai!
Una mano da una baysitter?
No, ce la faccio da sola.
Ma perché?! Perché se potete permettervela rinunciando a poco o non rinunciando affatto?
Il marito lava i piatti?
Non li lava come me, io faccio meglio, io, io, io…
Io una mazza, non ci sarà nessun io se non ve ne prendere cura.
4) delegare
Come sopra.
Mamma mi fai la spesa?
Suocera, mi tieni i bambini mentre faccio le pulizie?
Marito, fai la spesa? Chiami il pediatra? Porti il bambino a vaccinare?
Salvo allattare al seno (e anche qui, con riserva su alcuni aspetti) non esiste NIENTE che non possiate delegare.
E’ la testa che ve lo impedisce.
5) decidere cosa è essenziale fare
Cosa davvero va fatto?
Prendete in esame quello che fate e fatevi una domanda: è essenziale per voi stirare i calzini?
Per me no, da oggi mai più.
Per voi sì, bon, stirate.
E’ essenziale per voi fare personalmente la spesa?
Fatelo.
Non lo è?
Esiste la spesa on line, il corriere, il marito, la suocera, la mamma.
Rendo l’idea?
6) fare una lista delle nostre priorità
Tra le cose che per noi è essenziale fare non tutte hanno la stessa importanza.
Mettiamole in ordine e comportiamoci di conseguenza.
Senza più pensare che il wc non è lucido se abbiamo dato priorità alla cena.
Respiro profondo: il cesso lo pulirete domani.
Qualcosa mi dice che sarà ancora lì…
7) accettare di non poter fare tutto
Accettare di non poter fare tutto è necessario, basilare, importantissimo.
Cominciate a lavorarci, prendetene atto.
La vita è troppo breve per passarla a fare cose di cui non vi importa o di cui vi importa meno di altre.
La vita è troppo breve per viverla correndo e in ansia.
La vita è troppo breve per non provare ad essere felici.
E per non insegnare ai vostri bambini a provare ad esserlo, dando loro l’esempio, il più importante.
ecco!
col cavolo che stiro le magliette da sotto o i jeans (tanto mi vanno stretti e quindi si stirano addosso!).. anche se mi madre stira pure i calzini!
è un po’ di tempo che penso a fare cose che IO ritengo più importanti di altre.. anche se la mia mente dice che secondo altri sarebbero meno importanti!
E sai cosa..?! pure ieri sono stata seduta un’ora sul divano a guardare la tv mentre mia figlia dormiva, nonostante il cesto della biancheria fosse strapieno!
Felicissima di averlo fatto!
bacioni ♥