10 cose che sopravvaluti appena diventi mamma

Quando nasce il nostro primo figlio nasce anche l’abbonamento ai sensi di colpa. Una valanga di sensi di colpa, condita con senso di inadeguatezza, inferiorità, scarsa autostima e via dicendo. C’è chi dice che, con l’aumentare dei figli, diminuisca questo senso di smarrimento totale. In parte è vero. Ma è anche vero che, mentre i figli crescono, i nostri neuroni in qualche modo – stremati dai parti – riprendono a funzionare come si deve e anche noi, o almeno le più fortunate di noi, ci rendiamo conto di quante caca… ehm, pippe mentali ci siamo fatte.

Ecco la top ten delle seghe mentali materne

1. L’allattamento

Lungi assolutamente da noi sostenere che l’allattamento al seno non sia importante: LO È! E preferibile ove possibile. Ma ve li ricordate i pianti? Ve li ricordate i sensi di colpa? Vi ricordate il dolore? Bon, ripensateci oggi, se i vostri figli hanno 5, 6 o 7 anni. Eh sì, ne è valsa proprio la pena sentirsi delle merde per un biberon!

2. Il passeggino

Giorni… che dico, settimane… che dico, mesi, tutta la gravidanza a scegliere il trio perfetto, pagato 1200 euro, per poi scoprire che è meglio la fascia. Schiene rovinate perché il marsupio è meglio (perché belle mie, se avete partorito ieri ok, ma dieci anni fa altro che roba ergonomica e consulenti del portare!), pipponi sullo schienale perfetto, vista mamma vista mondo, leggero pesante, largo lungo… Eh sì, tutto molto interessante. Avete mica visto se la laurea in portage vi apre qualche porta?

3. Lo svezzamento

Tradizionale, auto svezzamento, vegano, biologico, sta cippa. Poi oggi tutti a mangiare davanti alla tv, se non è Mc è la Nutella, se non sono i sofficini sono dei disgustosi piatti a base di mozzarella vegan (WTF??). Non era meglio rilassarsi dal principio?

4. Nonni/nido/tata

L’eterno dilemma: con chi devono stare i bambini? Sembra una questione di vita o di morte, ottantasette visite al nido per stabilire quale sia il più adatto all’ambiente psico-sociale della creatura, che ora ha 8 anni e frequenta la scuola più vicina a casa dove tutti si mangiano le caccole allo stesso modo, proprio come nelle altre scuole.

5. Tv, tablet e altri demoni

Nessuna tv fino ai 3 anni! Tablet vietato fino ai 5 anni e senza internet! Poi hanno 8 anni, vanno dall’amichetto e giocano alla play per 7 ore di fila… (anche senza andare dall’amichetto, spesso)

6. Le teorie pedagogiche

Certo, tutte coi giochi di legno, tutte con la learning tower (che poi non ho capito: non è montessoriana? Perché si chiama in inglese??), tutte con la manualità, i librini, ecc. Ma ditemi, com’è che le teorie pedagogiche si applicano fino ad un certo punto, poi ce le dimentichiamo? Vi vedo coi figli di dieci anni e il libro in mano, allora, bisogna fare così…

7. Il tempo

Quando sono piccini, pare che se ci allontaniamo da loro un fulmine ci colpirà e verremo marcate con la scritta “madre di merda” in fronte. Poi hanno tre anni e vanno a scuola, e quindi niente, sapevatelo.

8. Il lettone

Ad un certo punto, chi prima chi poi, tutti i bambini dormono da soli nel proprio letto. Se non lo fanno, parlatene con qualcuno. Ma ecco, ha veramente importanza se la notte venivano nel lettone? Valeva la pena star lì a discutere sulle proprietà (o contro le) del cosleeping?

9. L’abbigliamento

Merita un menzione a parte: quando vedo un neonato tutto ben vestito, una bambina piena di pizzi, un maschietto col suo gileino blu, mi scappa un sorriso. Tanta fatica per poi passare alle calze rattoppate, ai capelli col nido di chiurlo e alle macchie non meglio identificate in posti in cui non batte il sole. Auguri.

10. Il giudizio

Diciamo che la maggior parte delle mamme tende ad essere molto più critica all’inizio della sua esperienza di mamma. Probabilmente perché lei stessa si sente sempre sotto giudizio, e allora sputa sulle altre per avere conferme.

Beh, ve lo dico: le seghe mentali saranno passate solo quando avrete smesso di criticare le altre e avrete cominciato a godervi la vita.

Auguri!

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