Rab, Croazia: un’isola a misura di bambini

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La Croazia è stata meta di tutte le mie prime vacanze squattrinate.

Non ho potuto fare vacanze con le amiche, purtroppo, perché ho sempre lavorato in estate, ed ho iniziato ad andare in vacanza solo con mio marito: avevamo 20 anni o poco più, la guerra nei Balcani, che tanto mi aveva scosso, era finita da poco, e la Croazia era ancora una meta abbastanza economica: siamo stati più volte a Krk e a Premantura, e una volta a Brac.

Ho dei bellissimi ricordi delle nostre piccole vacanze, in case minuscole e spartane o in tenda, a mangiare ćevapčići  e burek e a bere birra Karlovačko.

Sarà per questo che, quando ho visto che avevo una settimana senza udienze e scadenze, ho subito pensato ad una fuga in Croazia, mi mancavano gli aperitivi con calamari fritti in riva al mare, le spiagge ancora selvagge e l’aria esotica di una vacanza all’estero, per quanto abbastanza vicina.

Volevo una meta nuova ma non troppo lontana, ed ho optato per l’isola Rab, così a caso.

Ce ne siamo innamorati!

Tutto quello che c’è da sapere su RAB

Rab è un’isola piccina, si raggiunge in traghetto in 15 minuti scarsi da Stinica o in un’ora abbondante da Krk. Da Verona son circa 6 ore e mezzo in tutto, non esattamente una passeggiata, ecco.

La seconda opzione è più costosa, inoltre da quanto ho letto ci sono, da giugno a settembre, solo 4 traghetti al giorno. Se andate in agosto però valutate bene: da  Stinica ci sono traghetti continui (ogni 15 minuti praticamente) ma la strada, per quanto bellissima perché percorre tutta la costa, è lunga e molto lenta: senza traffico ci vogliono 2 ore abbondanti da Fiume, ma temo che in agosto sia terrificante. Quando si scende verso il porto, poi c’è una lunga strada a picco sotto il sole e le attese, in alta stagione, possone essere davvero eterne: ho letto che si possono attendere anche 4 o 5 ore prima di imbarcarsi. Per cui ecco, tenetene conto e informatevi bene, perché potrebbe essere davvero estenuante e forse conviene passare da Krk.

Noi siamo arrivati lunedì 18 giugno intorno alle 15 e non abbiamo fatto nemmeno un minuto di coda, ma tornando, sabato verso le 11, c’era già una bella fila di auto, credo che almeno 2 ore di attesa potessero esserci.

Il biglietto si fa sul posto una volta messa l’auto nelle apposite file per l’imbarco e costa 22 euro per un’auto e una famiglia di 4 persone : si può pagare in kune, euro o bancomat.

Si arriva dalla parte brulla dell’isola: non spaventatevi, non siete sulla luna, l’altro versante dell’isola, che vedrete appena girata la prima curva, è splendido.

In pochi minuti si arriva al primo centro, Banjol (dove alloggiavamo noi) poi segue Barbat, poi Arbe, e da lì si biforca verso Kampor o Lopar.

Io ho perso una marea di tempo per decidere dove alloggiare, reduce d una brutta esperienza a Brac: lì avevamo “sbagliato” zona, le spiagge vicine non ci piacevano e quelle invece più adatte a noi erano a un’ora di strada: non esattamente rilassante.

Ho subito scartato Lopar e Kampor perché mi sembravano troppo distanti dalla cittadina, Arbe. Beh, sbagliavo: l’isola è piccina e in 15 / 20 minuti massimo arrivi ovunque: quindi scegliete senza pensieri, o la casa che vi piace di più, o la spiaggia che più vi aggrada (tra poco ve le descrivo) o ancora la vicinanza al centro storico (in tal caso almeno scegliete una casa da cui poter arrivare in centro a piedi, perché se dovete parcheggiare, che non è semplicissimo specie in alta stagione, tanto vale essere  a Lopar).

Banjol e Barbat sono molto simili: non vi è un vero paese, ma un bel lungomare con qualche baretto e vari ristoranti, panifici, piccoli market. Le spiagge sono piccole insenature di ciottoli alternate da porticcioli di barche.

Arbe città  è graziosissima. Ricchissima di locali, negozi, bar, gelaterie: se amate la vita serale, con o senza figli, valutate senz’altro la zona Arbe.

Arbe è molto viva, ci sono diverse attività, tour delle isole, un piccolo sommergibile per vedere i pesci, e taxi boat che vi portano nelle spiagge più belle.

Ci sono alcuni parcheggi a pagamento, ma so che ad agosto diventa complicato parcheggiare.

Lopar e kampor hanno bellissime spiagge di sabbia, le sceglierei quindi se al primo posto mettete la vicinanza al mare, preferendo semmai spostarvi in auto la sera.

Dove dormire:

Ci sono una marea di appartamenti in affitto: noi abbiamo trovato su booking, ma credo che andando direttamente lì avrei risparmiato un bel po’ (noi abbiamo pagato 380 euro per 5 notti). Ovviamente si può fare in giugno, non certo in agosto. Gli hotel sono, per quanto ho visto, molto cari e per lo più con camere doppie, quindi non adatte a famiglie di 4 persone.

Ci sono anche alcuni campeggi, ma se non avete camper o tenda e vorreste una mobile home, sappiate che, almeno in giugno, vi costerebbe molto più che un appartamento (preventivo da 1100 euro in giugno, folle a mio avviso).

Di questi ce ne sono di ogni genere, io ne ho scelto uno con 2 camere da letto, accesso diretto alla spiaggia e terrazzino vista mare: tornando indietro credo però che opterei per un appartamento vicino ad Arbe, tanto volevamo provare tutte le spiagge quindi l’auto di giorno dovevamo prenderla comunque, mentre avremmo volentieri evitato la sera (infatti siamo stati nella cittadina solo due volte).

La cosa positiva è che eravamo attaccati ad un ristornate fantastico (Aco), mentre quelli di Arbe sono più, da quanto ho letto, acchiappaturisti (abbiamo però mangiato bene al Velum, appena fuori il centro storico, pessima posizione in un viaole commerciale, ma con ottime recensioni).

SPIAGGE  DI RAB

Banjol e Barbat  hanno delle calette di ciottoli o sabbia mooolto grossolana. Non mi piaceva gran che perché mi pareva di essere al lago, tanto più che Banjol ha di fronte un’isola disabitata, e quindi fa molto effetto lago. Però erano comode e semideserte.

Spiagge di sabbia in Croazia:

Ebbene sì, a Rab ho trovato le prime vere spiagge di sabbia della Croazia. Finora, anche quando parlavano di sabbia, era più che altro ghiaino fine, mentre qui c’è sabbia vera.

Il primo giorno siamo stati un’oretta nella spiaggetta sotto casa, il secondo, nel pomeriggio, siamo stati nella spiaggia di Mel, a Kampor.

Di primo acchito fa una brutta impressione, sembra molto melmoso, tanto che i bimbi volevano andarsene prima ancora di parcheggiare.

In realtà si tratta di sabbia molto compatta (tipo spiaggia bagnata, perfetta per fare castelli!), che diventa però soffice appena si entra in acqua: vi è un bagnasciuga eterno, considerate che per decine di metri vi sono sì e no 3 cm di acqua, e poi si abbassa lentissimamente, fino alle ginocchia.

Andando avanti probabilmente si riesce a fare una nuotata come si deve, ma camminare dieci minuti con l’acqua alle ginocchia era già un esercizio sufficiente, per quanto mi riguarda!

Questa spiaggia è perfetta per chi ha bimbi piccoli, perché non c’è davvero nessun  pericolo. E’ servita da due bar ma non è attrezzata e non ha ombra, serve quindi avere con sé un ombrellone o tenda.

Paradise beach invece è davvero sabbia sabbia, soffice dorata, come le nostre coste per capirsi. Esteticamente più bella, più attrezzata (ci sono lettini e ombrelloni, ma non certo economici, siamo sui 12 euro al giorno in giugno), un panorama fantastico e un’acqua dal colore caraibico.

Come a Mel digrada davvero lentamente, totale sicurezza quindi per i più piccoli. Al contempo si deve camminare un po’ meno per nuotare davvero. L’acqua però era decisamente più fredda e la spiaggia più affollata, ed era solo giugno: tra le due forse preferisco la prima, anche se esteticamente meno bella.

Dalla spiaggia paradiso, camminando un po’, si  possono raggiungere molte altre spiagge da quanto ho letto, anche di sabbia, molte però per nudisti.

L’ultima spiaggia che abbiamo testato è la mia preferita: shua punta.

Il mare è verde smeraldo, meraviglioso, l’acqua della temperatura perfetta, il panorama spettacolare. Ci sono due spiaggette, ma lasciavano a desiderare (sassose e con un po’ di alghe, specie per entrare in acqua, cosa che non amo), meglio un posticino sugli scogli o sui pontili: ovviamente, a differenza delle altre, lì sarebbe da buttarsi e nuotare, meglio se con maschera e pinne. Ci sono moltissimi ricci (meglio avere le apposite scarpette in gomma) e con la maschera è piuttosto divertente ispezionare il fondale.

C’è una insenatura dove si scende da una scaletta, e l’acqua arriva alla vita: direi che va bene per chi ha bimbi che amano nuotare, anche con braccioli, ma non per chi ha bimbi che amano giocare con paletta e secchiello. In ogni caso, se andate a Rab, un salto lì dovete farlo! Non è attrezzata, ma ci sono pinete per stare un po’ all’ombra e un bar carino immerso nella pineta (che serve calamari fritti spettacolari).

Ci sono molte spiagge naturiste, e altre mille calette che si raggiungono dopo lunghe camminate nella pineta: purtroppo non ho potuto vederle, perchè siamo stati solo 4 giorni, di cui uno ha diluviato, quindi 3 soli giorni di mare, giusto in tempo per vedere le cose principali.

COSA MANGIARE

La cucina croata è forse un po’ monotona, ma a me mancava tanto e mi sono tolta la voglia di Burek (una fettabella unta di tanti strati di pasta fillo con carne macinata speziata o formaggio, io ne vado pazza), ćevapčići , grigliate o fritture di pesce, calamari fritti… Si trova anche pizza, risotto e pasta, volendo, io non mi sono azzardata. Per i bambini non è stato un problema, i miei mangiano tutto, ma si trova sempre una cotoletta, di pollo o pesce, o appunto i ćevapčići  che ai bimbi piacciono molto.

Quanto si spende

La Croazia da anni non è più una meta economica.

Per mangiare si spende quanto in Italia, idem al supermercato, in bassa stagione si risparmia un po’ sul pernottamento, ma per il resto, dal parcheggio gli ombrelloni, direi che è equivalente all’Italia (almeno a Jesolo e Rimini).

Per noi Rab è stata una vera sorpresa, e l’ho trovata davvero a misura di bambino, proprio perchè ha tutte le varietà di spiaggia e tutto si raggiunge in un’attimo.

Se avete dubbi o domande, sono qui!

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