Abbiamo detto e sostenuto tante volte che la mamma è il dipendente perfetto per tutta una serie di ragioni a cui credo e ho sempre creduto, ma… In effetti esistono tanti altri motivi per cui mi sono via via resa conto che no,
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non sempre una mamma che lavora è un dipendente perfetto:
Perché i figli si ammalano
I primi anni molti bambini si ammalano spessissimo.
E questo per una mamma che lavora è un problema pratico non indifferente, oltre che un dolore come madre, ovvio.
Con il primo figlio ero stata piuttosto fortunata (eppure paradossalmente è stato allattato pochissimo) e comunque ero dotata di una tata meravigliosa che lo teneva quando non poteva andare al nido; ora niente di tutto ciò.
Non avere l’aiuto dei nonni e non avere una tata da chiamare al bisogno (e no, non è facile trovare una persona di cui ti fidi che sia sempre libera al bisogno) significa inevitabilmente assenze sul lavoro, sia per la mamma, sia chiaro, che per il papà.
Peccato che per quanto si dividano le giornate a casa coi bambini, se i malanni sono lunghi e ripetuti, inevitabilmente sul lavoro la cosa incide.
Bisogna ammetterlo.
Perché la testa non sempre è su ciò che si fa sul lavoro
Una mamma che lavora lo sa.
Ho avuto una bambina in ospedale per giorni, niente di insuperabile, per fortuna, ma no, la preoccupazione anche una volta rientrata in ufficio non mi ha abbandonata.
Posso quindi solo lontanamente immaginare cosa significhi lavorare avendo un bambino affetto da qualcosa di grave: si fa, si affronta tutto, se si deve, si fa, e magari il lavoro aiuta anche ad evadere, ma la testa non è sgombra e libera come se tutto andasse bene.
Questo discorso vale per qualunque pensiero serio affligga una persona, figurarsi per una mamma con un bimbo malato.
E non è questione di serietà e/o di professionalità: è che siamo umani.
Perché l’imprevisto è frequente
Sempre lì siamo: se non si hanno nonni o aiuti pronti all’intervento a chiamata, la telefonata dall’asilo o da scuola spesso significa un “mi scusi, devo proprio andare…”.
Così come l’improvviso sciopero insegnanti.
Così come la febbre/cacarella/vomitata/esplosione esantema e varie ed eventuali palesatisi improvvisamente al mattino all’ora di colazione: e che puoi fare in quel momento su due piedi?
Così come il malanno o l’imprevisto dell’aiuto con cui ti eri organizzata: babysitter nel traffico, tata malata o nonni con l’influenza. E ora?
“Abbia pazienza, mi scusi, ma…”
Organizzarsi a volte non basta, va detto.
E una mamma che lavora lo sa.
Perché non si può assicurare totale disponibilità
Una mamma che lavora cerca di esserci sempre, è suo dovere farlo, ma giustamente si organizza facendo i conti sull’orario di lavoro e contando sul suo tempo libero: se l’equilibrio tra i due spazi temporali si rompe per qualche emergenza, molto spesso non può fare altro che dire: mi dispiace, ma devo andare…
“C’è stato un imprevisto, so che sono quasi le 18, ma puoi occupartene?”
“Lo vorrei tanto, mi creda, ma mi escono i bambini da scuola e con così poco preavviso non posso mandare nessuno al posto mio”.
Certo, è normale, ma in certi frangenti diventa un serio problema.
Soprattutto quando al posto tuo non c’è nessun altro e quindi l’imprevisto lavorativo non può essere gestito o quasi e la razionalità va a farsi benedire: quello che conta è che io ho bisogno di te ora e tu ora non ci sei.
Insomma, va detto che noi mamme (o forse noi genitori?), pur eccezionali sotto tanti punti di vista come l’organizzazione, la velocità, l’abilità di gestire il tempo al meglio e di coordinare più persone e di svolgere più compiti nello stesso momento, abbiamo dei punti deboli innegabili.
Chi più, chi meno.
Forse ci occorrerebbe solo flessibilità, come poter lavorare da casa in certi frangenti, ad esempio, ma non sempre è possibile avercela già solo per il tipo di lavoro che svolgiamo.
Nel frattempo, si va avanti cercando di fare il possibile e sì, molto spesso anche l’impossibile: da qualunque parti la si guardi non è facile per nessuno e già tenere in piedi tutto, care mie, è un gran successo.
Eh già… come mi ci rivedo in questo post… e sono fortunata rispetto ad alter mamme perchè ho una Nonna Super che si sbatte all’occorenza per me e le bimbe… ma come dici tu, l’imprevisto c’è, sempre e arriva quando meno te lo aspetti…
Se “gli imprevisti” e tutto ciò che comporta la cura dei figli fosse equamente distribuita su entrambi i genitori non sarebbe così. Purtroppo l’unico caregiver ( vale la stessa logica se ci sono anziani o malati in famiglia)in Italia continuano ad essere le donne, in più in un sistema Italia che si commenta da sola. La parità esiste solo per i doveri delle donne e degli uomini ma siamo ancora molto lontani dalla parità di diritti.