Non ce la farò mai. Invece sì.

Non ce la farò mai.

Quante volte lo abbiamo detto?

Magari in gravidanza, quando le nausee sembravano eterne ed eravamo convinte che non saremmo mai più state bene.

O quando nell’ultimo trimestre iniziavano i dolori, la sciatica, l’impossibilità di dormire bene. Se son messa così ora, come farò? Non ce la farò mai.

Quando le prime settimane con un neonato sembrano eterne, lui non si esprime, piange e basta, ha mille bisogni, mille necessità, e noi non abbiamo nessuno con cui parlare, non riusciamo nemmeno ad uscire di casa, non riusciamo a guardarci allo specchio.

Non sono io quella, non ce la farò mai.

Quando intuiamo che nostro figlio ha un problema, e sappiamo che dobbiamo approfondire ma non troviamo il coraggio, la forza.

Poi lo troviamo ma la diagnosi ci sembra troppo dura, troppo faticosa per noi.

Non ce la farò mai.

Quanto i nostri figli ci mettono alla prova, quando ci spiazzano con domande che non eravamo pronte a gestire e ci diciamo “se è così ora, in adolescenza non ce la farò mai”.

Quando dobbiamo affrontare una separazione, un lutto, difficoltà economiche. Sembra impossibile, uscirne.

E invece, ce la facciamo sempre.

A volte ci succede anche nella quotidianità, a volte ci capitano periodi in cui tutto ci sembra così faticoso da pensare di non riuscire ad affrontarlo.

Qualche settimana fa, prima dell’inizio della scuola, mi son trovata senza baby sitter all’improvviso. Rimedio all’ultimo con un pomeriggio dalla suocera, la mattina invece nulla, dovevo tenerli con me.

E  dovevo fare due udienze,  poi un appuntamento, e giri per uffici vari: tutto con loro appresso. Poi dovevo portarli da mia suocera dall’altra parte della città, tornare in ufficio, fare un atto urgente, un altro appuntamento, tornare dalla suocera, recuperarli ed andare da una dottoressa con Ale alle 6.30.

Mi dicevo che non sarei mai arrivata viva a sera. Per l’ansia poi, non ho chiuso occhio, quindi ho dovuto pure fare tutto con 3 ore di sonno alle spalle.

Ovviamente ce l’ho fatta,  è stata una soddisfazione grande, ed è anche andata più liscia del previsto.

E’ lì che ho pensato che alla fine ce la facciamo sempre.

Ce la facciamo a farli nascere, ce la facciamo a superare i primi, spesso angoscianti, mesi, ce la facciamo a gestire bambini di 7 o 8 mesi così vivaci e impegnativi da intrattenere che quando li guardo ora in braccio alle altre mi chiedo “ma come ho fatto??”, ce la facciamo a superare svezzamenti disastrosi, bimbi che non mangiano, inserimenti eterni da incastrare con il lavoro,  3 mesi di vacanze estive (loro).

Ce la facciamo a superare notti in bianco, interi mesi (o anni) senza dormire, ce la facciamo a superare una diagnosi di DSA o ADHD o pure peggio, ce la facciamo ad affrontare terapie che per costi e tempi ci sembravano inaffrontabili.

Noi  mamme ce la facciamo sempre, ma lasciateci quella mezz’ora di lacrime, di disperazione, di “non ce la farò mai”.

Poi ci alziamo, ci asciughiamo il viso, ci vestiamo, pettiniamo trucchiamo e siamo pronte, di nuovo, ad affrontare tutto quello che serve per il loro bene, ancora una volta, e per sempre.

 

 

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