La chat WhatsApp di classe in Francia

chat whatsapp scuola

La chat whatsapp di classe è diventata ormai l’incubo peggiore di ogni madre, raramente padre, che si guarda bene dall’entrare nei diabolici gruppi. Che poi da classe è diventato: femmine della classe, sottogruppo della classe, rappresentanti, con la maestra, il catechismo, gli schieramenti, il calcio e via dicendo. Noi ne parliamo da anni, da quando ancora non era di moda, perché si sa che le mode a Milano arrivano prima.

Ora non si parla d’altro, così ho deciso di affrontare di nuovo l’argomento ma in chiave diversa: e in Francia, le chat Whatsapp di classe esistono?

I gruppi Whatsapp in Francia

Partiamo dal presupposto che io riporto la mia esperienza, ché altrimenti partono i “ma io che abito in Provenza”, “mio cugggino sta in Francia e…”. Io abito a Parigi dal 2009 e di classi, tra nido, materna e elementari ne ho passate diverse. Sempre scuola pubblica, quartiere medio, né da ricchi né popolare.

Ci sono i gruppi Whatsapp?

NO.

Oh signore santissimo, e come facciamo a comunicare?! Come si fa a sapere quali sono i compiti??? Come si fa a lamentarsi della maestra, del bambino bulletto, della mensa che fa schifo, del bambino col raffreddore che contagia tutti, dei pidocchi che non abbiamo ma si sa mai, della gita, delle uscite in cortile, dei compiti, del metodo d’insegnamento, del preside, di mi nonna e mi zia?

Non si fa. O meglio, ognuno FA PER SÉ.

Incredibile, vero?

I compiti: ogni bambino ha il dovere di segnarli sul proprio quaderno. Se non lo fa, problema suo, non di tutta la classe. In tanti anni solo una volta mi è successo di ricevere un sms (ESSEEMMEESSE) in cui una mamma mi chiedeva se davvero le pagine fossero quelle perché le sembrava strano. Una volta in 4 classi di elementari.

Le maestre: ognuno parla con le maestre privatamente, attraverso il quaderno/diario o di persona. Gli altri non sono coinvolti e non ci sono mozioni di massa.

La mensa: tutti i bambini mangiano le stesse cose, di che bisogna discutere?

Le gite: le indicazioni vengono date ad ogni famiglia singolarmente. I genitori eseguono. Che altro bisogna fare, pure qui? Mistero.

Le cose perse: c’è un contenitore all’ingresso. Se non hai messo il nome sulle cose di tuo figlio, auguri, sono affari tuoi, di certo non degli sconosciuti che condividono con te la classe (o la scuola).

I litigi tra bambini: mai sentito nessuno parlarne. Una sola volta è successo un fatto molto sgradevole, ho chiamato la mamma in questione perché mi è stato consigliato di farlo, abbiamo parlato tra di noi (al telefono eh, quello vero! niente messaggi vocali) di come crescere bambini migliori e attenti al prossimo, ed è finita lì.

Il funzionamento della scuola in generale, feste e cazzi e mazzi: tre volte l’anno i rappresentanti si riuniscono, poi fanno un riassunto che mandano per mail. Ciascun rapprentante alla propria classe, stop. Per le feste si chiede la partecipazione dei genitori tramite un foglio nel quaderno/diario, chi vuole si segna e dice cosa farà. Stop.

Insomma, l’unico gruppo whatsapp dei genitori in tutti questi anni è stato creato da una mamma per il compleanno della figlia.

Io sono amica di due mamme e ci mandiamo sms, manco ci scriviamo su whatsapp.
Nessuno sa chi è malato, chi ha i pidocchi, chi fa nuoto, che ha qui e chi ha là: ognuno si fa i fatti propri, eppure quando c’è bisogno di aiuto non esitiamo a chiedercelo (ma senza creare gruppi).

Insomma, vi assicuro che si vive bene anche senza.

Anzi, forse pure meglio, eh!

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1 Comment

  • Devo dire che il giusto sta nella misura. Avere la praticità di poter comunicare contestualmente a tutti qualche cosa (lo dico da rappresentante genitori medie) è buono, non si può negare. Ci sono i casi in cui c’è l’ingerenza di qualcuno o anche l’ignoranza di qualcun altro. Secondo me più si sale con età classi più si migliora. Ma, al momento pur avendo veramente tantissimi gruppi di tutti i tipi (classi figli, sport figli, catechismo figli, gruppo rappresentanti, famiglie vari con gradi di parentela diversi, ex classe compagni, più gruppi estemporanei feste o regali), non posso dire che ci sia qualcosa di esagerato o fastidioso. Sarò fortunata io ma senza questi gruppi indubbiamente non sarebbe così veloce la comunicazione e mettersi d’accordo. Penso quindi che il limite siano proprio le singole persone che non hanno la giusta educazione e rispetto degli altri.
    Poi certo che si riesce a vivere senza, altrimenti fino a 10 anni fa come si poteva fare?
    saluti
    barbara

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