Preparazione mattutina dei (e con i) figli: è davvero possibile sopravvivere?

Ora, io ho figli grandini (7 e 10 anni), tra un po’ si faranno la barba eppure le mattine sono un autentico delirio.

Ci debilitano e innervosiscono talmente tanto che, dopo aver urlato ai figli, finiamo per litigare anche tra di noi infatti non sono certa che il mio matrimonio arrivi fino alla fine della settimana.

La teoria non sarebbe così difficoltosa.

Io mi sveglio tra le 6 e le 6.30 (quando son proprio stanca) porto il cane e rientro per le 7. Sveglio tutti e si va a fare colazione.

Il tempo per alzarsi e fare colazione è mooolto generoso, infatti la tabella di marcia prevede 7. 7.25 sveglia e colazione 7.25-7.45 lavarsi e vestirsi per poi  uscire entro le 7.48: la campanella suona alle 7.50, ma vanno a piedi,  grazie a Dio da soli, e ci mettono 2 minuti.

Praticamente mezz’ora per la colazione e venti minuti per faccia-mani-bidet e mettere vestiti (in teoria) già preparati la sera prima: dov’è l’inghippo?

Boh, ditemelo voi.

La realtà è questa.

Ale, 10 anni, si alza all’istante  e dopo 3 secondi è già seduto a tavola.

Alberto invece deve carburare, si alza dopo diversi minuti, bisogna spegnere le luci sennò “non ci vedoooooooo mi accecooooo cattiviiii ” e quindi arriva per le  7.10 abbondanti.

Nella semioscurità lo chef (io) propone:

the e biscotti, latte e cereali, fette biscottate con miele o marmellata o toast?

Ale nel frattempo ha già scelto senza rompere più di tanto, Alberto si lagna sempre e comunque: “uffi sempre le stesse cose, io non voglio quei cereali, non voglio quei biscotti, non posso mangiare che mi cade il dente, amo il mio dente, non voglio perderlo, mi piace così com’è” varie ed eventuali.

Il fratello, sazio, ha quindi tutto il tempo di rompergli le palle, come se servisse per allietare un uomre già così gradevole.

Di solito gli canticchia canzoni con il nome di una compagna di classe, Alberto si incazza e se ne va sul divano a fingere di piangere.

Oppure gli dice cose terribili, tipo che sta mangiando tutte le pepite di cioccolato dai cereali, o che non imparerà mai le tabelline, Alberto si incazza e se ne va sul divano a fingere di piangere.

Ad ogni modo, dopo che si è alzato a fingere di piangere per qualsivoglia motivo, alle 7.20 ha ancora la tazza intonsa davanti.

A questo punto inizio ad urlare che non gli farò mai più colazione, che lo mando a scuola in mutande, o che ce lo spedisco volando a calci in culo (sì non è edificante ma tanto lo dite anche voi lo so).

Alle 7.30 vengono spediti in bagno, mentre la tavola è un campo di battaglia.

Lì iniziano a litigare per la qualsiasi, si spingono, si menano, oppure giocano, ridono, fanno gesti cretini allo specchio.

Alle 7.38 sono ancora in pigiama.

Io e il padre passiamo al “è possibile che sia ogni mattina la stessa cosa?! Quello specchio lo lancio dalla finestra, smetti di fare il cretino, se vi spingete vi spaccate la faccia sul water” varie ed eventuali, iniziano a vestirsi distrattamente e continuando a parlare-rodere-litigare, di solito infilandosi la maglia sopra il pigiama,  nel frattempo i vestiti preparati risultano macchiati o non adatti (perché piove o ci sono 28 gradi in novembre o 12 in agosto, facile dire di preparare i vestiti in anticipo, forse valeva una volta, quando esistevano le mezze stagioni e pure le stagioni  se è per quello) quindi perdi tempo a trovare altro, sbraita, urla, incita.

Finalmente sono più o meno pronti.

Si presentano con i calzini infilati sopra i pantaloni, con il tallone ovunque ma non sul tallone, la maglia storta, la camicia abbottonata sbagliata e il colletto infilato sotto la maglietta.

Ricomincio a borbottare contro il loro menefreghismo, cazzonaggine, superficialità e inettitudine intanto si infilano le scarpe e di solito scopro con orrore che sono piene di fango.

Soprassiedo perché non ho altro tempo né altre scarpe e quindi, finalmente, escono.

Sembrano scappati di casa, ma almeno sono fuori (anche dalle palle, diciamocelo).

A quel punto di solito vedo l’astuccio, la merenda o un libro dimenticato, alzo le spalle e me ne sbatto.

Via, tocca me.

Alle 7.50 infatti sono anche io ancora in pigiama, ma a quel punto necessito di un secondo caffè, mi attardo su facebook per decompressionare, arrivano le 8.10 e devo ancora farmi la doccia, e alle 8.30 dovrei essere in ufficio.

Il marito è più o meno nelle mie condizioni, ci aggiriamo nervosi per casa, e alla fine troviamo sempre un motivo per mandarci reciprocamente a quel paese e uscire incazzati.

Dopo un paio d’ore mi chiama a volte per scusarsi, a volte per rincarare la dose, ma nessuno dei due si ricorda più il motivo per cui avevamo litigato.

Quindi ci salutiamo con un “c’è sempre un buon motivo per mandartici” e si riprende il lavoro.

La sera ci  scordiamo che dovremmo parlarci a monosillabi visto che ci detestiamo -o dovremmo detestarci-  e tutto torna come prima.

Fino alla mattina dopo.

Siamo a novembre e siamo già esauriti da questo circo.

Ma la cosa che più mi sconvolge è: come ho fatto a sopravvivere a questa vita 10 anni?

Soprattutto, come ho fatto a sopravvivere quando erano da vestire, biberonare, pannolinare,  portare in due posti diversi agli antipodi e quindi, nel medesimo tempo, dovevamo essere pronti anche noi per uscire, possibilmente non in mutande?

E come ha fatto a sopravvivere il matrimonio, visto che abbiamo ricominciato da nemmeno due mesi e già vorrei andare dall’avvocato? (ah no, sono io l’avvocato).

Non lo so, e non so come arrivare integra al prossimo ponte: a proposito quando è?

 

 

 

 

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25 Comments

  • Morna…. hai mai pensato di fare una scenata apocalittica? Ti metti d’accordo con tuo marito, fai una scena (che non li sopporti più, che sei stufa di ripetere ogni mattina le stesse cose… che so, vai a nastro), e te ne esci di casa e li pianti li, e la sera ceni fuori… e tuo marito farà la sua parte di uomo intristito tutto il tempo…. o a parti invertite…. è infame e crudele, ma i nostri nervo possono essere tirati fino a un certo punto….

  • Io ne ho tre dai 7 ai 2 anni che la mattina sono da portare in tre posti diversi. Pensa che due giorni alla settimana io esco alle 715, riesco solo a preparare il piccolo, mio marito poi in qualche modo li porta a destinazione tutti e tre. Vestiti rigorosamente pronti la sera dopo aver controllato le previsioni meteo. Dopo il tour de force mattutino i livelli di stanchezza arrivati al lavoro equivalgono a quelli di un single alle 18 di sera, dato il dispendio di energie!

  • Ciao Morna,sai che sembra che abbia scritto io tutto ciò??..le mie mattine sono uguali alle tue con la differenza che mio marito alle 7.30 esce e va a lavoro…e io lo saluto mentre urlo alle bambine 😥 sinceramente non ce la faccio più sono esaurita!!! 😣😱 Spero che crescendo cambi qualcosa…io ho 2 bimbe una di 10 anni e l’altra di 6.

  • In realtà sono io che ne ho due piccoline che chiedo come farò a fare quelle cose tra tot anni! Si è vero, le devo vestire entrambe, allattarne una (6 mesi) mentre l’altra beve il latte (2anni e mezzo, e lo berrá nel biberon x non sporcare la cucina finché non andrà all’università), prepararmi io x portarle al nido (fortunatamente vanno insieme) ed andare a lavorare, ma almeno la voce grossa con loro ha ancora potere! Non oso pensare a quando ci dovremo contendere il lavandino, il water e lo specchio per controllare l’outfit😁

  • Da noi uguale uguale, con l’aggravante che anche io devo uscire con loro,affrontare il traffico e portarli in due posti diversi…l’arrivo in ufficio è come la luce infondo al tunnel!!!

  • 😂 anche qui… figlio n.1 10 anni, n.2 6 anni, n.3 di 5 anni e n.4 di 3 anni… e tutti maschi.
    Ogni mattina io mi alzo e so che dovrò correre… i primi due esattamente come i tuoi… compreso il fare colazione a lume di candela per il male agli occhi ed i pianti…gli ultimi due per ora sono più tranquilli ma loro vanno più tardi all’asilo … ed anche i miei si vestono a comando ( attenzione..non basta un generico vestiti..no! “Togli il pigiama, metti i pantaloni, metti la maglia ecc) con indumenti che prima di passare nelle loro mani erano ordinati…. una volta indossati sembrano usciti dal frullatore!

  • Sei la numero uno!!!!!!! Mezz’ ora x la colazione???? Ahahaha un sogno. Io in un’ora devo essere gia davanti alla materna con figlio 3enne . Ore 6.15 sveglia, 7.20 si esce x andare a scuola. 7.30 entra a scuola. 7.35 DEVO essere in auto. 8.30 (se Dio vuole) entro in ufficio 🤣😲 morirò di infarto!!!!!

  • Machecazz…la scuola elemantare inizia alle 7.50????
    Ma è prestissimo! Da noi alle 8.15 suona la prima campanella e comunque le scene mattutine sono le stesse. TUTTE, e dico TUTTE le mattine dobbiamo ripetere le stesse cose. TUTTE.

  • Noi abbiamo una routine che per ora funziona abbastanza bene, forse qui l’inghippo è il troppo poco tempo. Abbiamo deciso di alzarci molto prima tutti, in modo di avere anche tempo da perdere senza urlare e senza litigare. Che è una cosa che odio, certo ci sono i “dai sbrigati” ma senza troppi affanni. Stefano solitamente si sveglia da solo alle 6.45, si prepara da solo la colazione, ma io la sera apparecchio la tavola già semi pronta e deve solo scaldare l’acqua per il te. Poi a seconda dei turni del marito si alza o lui o io, comunque anche Paolo che è quello più pigro lo sveglio almeno un’ora prima, così ha anche il tempo per fissare il vuoto mentre io mi preparo.

    Prova a non mandarli in bagno insieme ma uno alla volta, mentre quello più lento finisce la colazione l’altro va a vestirsi per i cavoli suoi, io ne ho due uno alle medie e uno all’asilo, orari completamente diversi, però anche alla sera ho notato che se vanno a cambiarsi insieme sono urla e litigi per la gelosia del piccolo, allora la soluzione è separarli, e anche io e marito non facciamo colazione insieme, che ognuno ha i suoi modi e i suoi tempi e abbiamo finito di litigare 🙂

  • Scusa ma sono morta dal ridere su un paio di passaggi! Sei fortissima! Io ho un solo figlio e diciamo che gli scazzi tra fratelli non so cosa siano e non me ne dispiace. Adesso è grandicello, ha quasi 9 anni ma quando rompe ad oltranza per alzarsi e dice che non vuole andare mai più a scuola lo minaccio dicendo che gli insegnanti avviseranno gli assistenti sociali e lo manderanno in un’altra famiglia. D’altronde è quel che succede se non si manda un bambino a scuola per troppo tempo. A volte tirano veramente la corda a livelli estremi. Io perdo la calma con uno solo perciò tu sei fin troppo brava. Forza e coraggio. Barbara

  • Complimenti, finalmente una persona normale che dice la verità… In altri blog trovo solo cose belle. Anche io mamma di un ragazzino di quasi 10 anni e una bimba di 7…loro entrano a scuola alle 8 io alle 8:30in negozio. Urla, musi, latte neanche assaggiato e poi baci coccole e…. Questa è la vita….

  • Sei la numero uno! Io ho tre figli e mi sono trovata nella stessa situazione pochi giorni fa! Ero giù di morale, poi tutto è tornato alla normalità (se così si può dire!).
    Per fortuna che ci si può ridere sopra!!!
    🙂

  • E allora cosa dovrei dire io? ho tre figli, uno di otto, una di sei,la più piccola di tre, per tutti la sveglia suona alle 6.30 naturalmente ,come dice una canzone dello zecchino d’ oro ,”ma tu sei la mamma e non dormi mai” . La mamma è la prima ad alzarsi e l’ ultima ad andare a letto, ovviamente. Già alle sei di mattina cerco di rassettare più che posso poi vado a sistemarmi alle 7.10 devo già uscire di casa riesco a portare la più piccola con me ,lavoro in una scuola d ‘ infanzia, sono una collaboratrice scolastica, quella che un tempo chiamavano bidella. Il cane e il gatto ….ops ! mio figlio e mia figlia ,rimangono in casa con la tata che arriva a casa nostra alle sette, ma già prima che io esca di casa loro sono già passati dalla toilette, mangiato tutto …..altrimenti chissà che disastro ….Quindi praticamente ancora devo iniziare e sono già stanca ..arrivo a rottura di collo perché devo timbrare il cartellino alle 7.30 . E poi qualcuno ci chiama ancora sesso debole!!

  • A casa nostra ci sono scene molto simili(tempistiche diverse perché la scuola inizia alle 8:15 per il grande che deve uscire alle 8:05 e alle 8:30 per la piccola che deve uscire alle 8:20). La piccola è quella a cui non sta bene nessun tipo di colazione(il fratello mangia la stessa colazione da sempre), non sta bene nessun vestito proposto(il grande si mette quello che gli ho preparato con poche e rare opposizioni), a cui non sta bene nessuna merenda da portare a scuola (ditelo…è viziata e insopportabile). Tra che li sveglio e il grande esce passano 35 minuti…50 min per la piccola che è decisamente “rompi” e rallenta il tutto. Alle 8:30 io a volte mi devo ancora vestire e fare colazione, arrivo spesso troppo tardi in ufficio e i colleghi mi guardano malissimo….la maggior parte sono uomini e non hanno figli…. mio marito in linea di massima esce prima che io svegli i figli e non assiste al delirio…io comunque una o due volte negli anni passati ho fatto la scena madre, di sera a cena in genere, ho aperto la porta, sono uscita e sono tornata dopo 2-3 ore. Nelle settimane successive sono tutti stati bravissimi, hanno aiutano in casa, hanno obbediscono(non come al solito che devo ripetere le cose dalle 3 alle 10 volte)

  • Io anche ho due figli (8 e 5 anni) che ovviamente si comportano tra loro come dei fratelli, cioè come i tuoi – o litigano o giocano o fanno gli stupidi insieme – e credo continueranno in eterno perchè la trovo una cosa “bellissima” e quindi non li sgrido a meno che non si facciano male sul serio. Mi piace il loro cameratismo!
    Io per la mattina ho svoltato letteralmente usanda la “tecnica della nonna” che funziona sempre. Sveglia dei bimbi verso le 7.20 e uscita di casa collettiva di tutta la famiglia alle 8.20; cose che i bimbi devono fare: colazione, lavarsi + eventuale “tappa in bagno” se necessario, vestirsi, mettere il pigiama a posto e la biancheria sporca nel cesto dei panni, scarpe nei piedi (la cartella del grande la sera prima). Quando hanno finito tutto il tempo che rimane fino alle 8.15 (ora di mettersi giacca, guanti e uscire sul serio) possono passarlo davanti ai cartoni! Fidati che riesco a caricare pure la lavatrice e le urla sono passate da mille a zero.

  • Separate le routine dei figli. Chi porta il cane si becca quello veloce chi non lo porta alza prima quello lento (mentre il genitore è fuori col cane e l altro figlio dorme) e lo prepara. A questo punto l altro torna e sveglia l altro figlio ecc. Bisogna spezzare il circolo vizioso

  • Non prenderla sul personale, ma i tuoi ritmi sono troppo lenti e manderebbero chiunque ai matti.

    Mio figlio, quando andava alla materna, lo svegliavo alle 8:00 per uscire di casa alle 9:00. Più gli lasciavo tempo, più prendeva tempo.
    Per raggiungere la scuola materna avevo venti minuti abbondanti di macchina da percorrere, in mezzo a traffico impazzito e vari imprevisti. Le scuole elementari, per fortuna, erano più vicine. Ci svegliavamo alle 7:45 e alle 8:20 trafelatissimi partivamo da casa in macchina, non trovavo parcheggio e finiva che arrivavamo spesso in ritardo. (Suo padre usciva di casa alle 6)

    Una volta separata, rimasta senza macchina, ho iniziato a portarlo a scuola in bici: niente stress da traffico e niente parcheggio, anche se arrivavamo comunque al pelo (calze che sparivano, scarpe rotte all’improvviso, una cerniera che non funziona)…

    Per un periodo di 7 mesi son stata costretta (causa sfratto) a trasferirmi a 80 km dalla nostra città tornando dai miei genitori (il mio ex non firmava per far cambiare scuola). Sveglia alle 6:20, mi preparavo al volo, alle 6:30 ero pronta e svegliavo il bambino (9 anni all’epoca), alle 6:50 eravamo fuori casa coi miei, in macchina per andare alla stazione in città (9 km), saltavamo sul treno delle 7:04, arrivavamo a destinazione alle 8:10, saltavamo col cuore in gola sull’autobus e arrivavamo a scuola al pelo.

    Tornata nella nostra città grazie ad un lavoretto, lo svegliavo prima alle 6:30 e la prendeva alle lunghe. Poi alle 6:45 e la prendeva alle lunghe. Urlavo, sbraitavo, non trovavo le chiavi, dimenticavamo il grembiule… allora mi sono stufata e ho stretto al minimo i tempi:
    Lo svegliavo alle 7:00 per fargli prendere sotto casa l’autobus delle 7:20.(lo lasciavo andare da solo dopo averlo istruito per bene; la brioche se la poteva mangiare durante il tragitto).

    Poi sono cambiate ancora delle cose che non sto qui a spiegare.

    Convivo da quasi due anni col mio nuovo compagno che ha due figli: la femmina ha quasi 6 anni e il maschio quasi 9, mio figlio va per i 15.
    Ho dovuto creare una nuova routine per tutti.

    Il mio compagno si alza alle 6:00, e va nel bagno piccolo; io alle 6:10 sono nel bagno grande. Alle 6:20 mi fingo sveglissima e sveglio i bimbi. Alle 6:30 devono essere vestiti, cascasse il mondo. Vanno in bagno a turno se no bisticciano, quindi hanno 5 minuti a testa per pipì, faccia, mani, capelli. Alle 6:35 devono essere in sala a fare colazione: scelgono da soli da un cassetto basso la merendina, non amo questa cosa ma è una loro abitudine e spesso si lamentano di quello che trovano: la soluzione? Un solo tipo di merendina a settimana disponibile! (Anche qui, sarà un caso, ma più tempo e spazio d’azione si lascia, più approfittano).
    Alle 6:45 finalmente il mio compagno esce dal bagno, trullo trullo. Bacino, recap dell’ordine del giorno e mosse buffe affettuose.
    Alle 6:50 chiamo mio figlio.
    Alle 6:55 i bimbi infilano grembiule, felpa, cappotto, sciarpa, cappello, zaino. Mega bacioni e abbracci fra tutti.
    Alle 7:00 escono loro col padre, che entro le 7:20 deve portarli dal nonno (a 10 km da qui, ovvero dove vive la loro mamma e dove vanno a materna e elementari), il quale a suo tempo li porterà a scuola entro le 7:55 il grande e le 8:15 la piccola. Il mio compagno alle 7:30 deve essere a lavoro a volte. Quando puo’, li acconpagna sempre alle 7:20 il papà ma si ferma col loro al bar per ingolosirli con un’altra brioche e due chiacchiere con loro, per portarli qui di alle elementari il grande alle 7:55 e la bimba alle 8:15 alla materna, poi lui prosegue e va a lavoro.

    Tornando a me e mio figlio:
    Sveglia alle 6:50, alle 6:55 e urla alle 7:00!!
    Scende ciondolando dal letto a castello,si infila in doccia e consuma tutto l’acquedotto piemontese, io da fuori della porta del bagno gli faccio un countdown entro il quale staccherò acqua calda e corrente (non ci credeva, poi una volta l’ho fatto davvero, eccheccavolo!), alle 7:15 mi chiede l’asciugacapelli, alle 7:25 corre in sala infilandosi una scarpa al volo, una manica della giacca, arraffando una brioche, io gli urlo di muoversi, lui mi fa un buffetto dicendo che mi preoccupo troppo; gli lancio lo zaino, apro la porta, chiamo l’ascensore e lui con la bocca piena “Ciao Ma’”. Sono le 7:30 e mi siedo sul divano sfatta.
    Se lavoro, poi, vado a lavoro.

  • Ti consiglio il libro amarli senza se e senza ma illuminante. Hai provato a parlarne con loro? Sono grandi per capire e proporre soluzioni in base alle loro esigenze, intanto separa i figli, il piccolo se ha bisogno di più tempo si sveglia prima, scegli con loro la colazione da comprare su alternative per te sane, responsabilizzali, elimina le cose non indispensabili, si possono anche vestire in parte la sera e lavarsi la sera. Trovate la soluzione insieme!

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