Sì, sono una brava mamma, sono attenta, mio figlio sta crescendo bene, è sicuro ed è sereno.
Ho letto questa affermazione qualche giorno fa su un social e scritta da una ragazza tanto carina, forse non altrettanto arguta, mamma di un bimbo di… 13 anni?
10 anni?
Dai, su, almeno 6/7 anni?
No, di un neonato di pochi mesi.
Ora, io non vorrei essere crudele e rovinare i sogni di gloria di una giovane fanciulla a cui la natura ha donato un figlio, e sicuramente ne donerà altri, ma…
niente, devo farlo.
Anche perché non è l’unica ad avere queste granitiche convinzioni e qualcuno dovrà pur parlarne.
Leggo tante affermazioni simili e parlo con tante mamme ogni giorno, piene di certezze sul proprio operato di madre e mi chiedo sempre come cazzo si faccia ad essere così… semplici. Sì, semplici, tipo un uomo, tipo quelli che se gli chiedi “come stai?” e dicono “bene!” è vero, presente?
Se sei madre di un neonato è facile avere certezze, io lo posso capire: che può fare di male un bambino di 3/4/7/10 mesi?
Al massimo non fa la cacca regolarmente, piange più del “normale” e si risveglia troppo spesso.
Basta stare attente a rispettare le sue esigenze, svezzarlo in modo attento, non dare sale o zucchero, ascoltare il pediatra, allattarlo possibilmente al seno il più a lungo possibile e coccolarlo tanto.
Bon, 4 fesserie che più o meno tutte siamo state in grado di fare.
Qualcuna è stata una cattiva madre col senno di poi ora che ha figli adolescenti o comunque di qualche anno?
Difficile dire di non averne azzeccata una, vero?
Ma siete oggi, a distanza di anni, certe di fare il giusto? Certe di essere una brava mamma?
E avete vagamente l’impressione che sarà sempre meno per ognuna di noi la certezza di essere una brava mamma almeno fino a che i nostri figli non saranno adulti in gamba e senza il numero del terapeuta sul cellulare impostato come primo numero?
Beh, io sì.
Io, come tante, faccio del mio meglio, cerco di stare attenta, di essere presente, di educare, di insegnare, di amare, di capire, di imporre se secondo me serve e quando secondo me serve e tutta un’infinità di altre cose, ma no, non mi sento proprio di dire con certezza: sono una brava mamma.
Mi sento di dire una sola cosa: cerco di fare del mio meglio come madre, ma non sono certa sia sufficiente e ho fatto tanti errori e tanti ne farò, ahimè.
Ma mi sento anche di dire che solo se ti fai continue domande, solo se sei alla ricerca continua, solo se eserciti il senso critico su di te e sui tuoi figli, puoi migliorare e aspirare ad essere una madre sufficientemente buona, come diceva qualcuno più famoso di me.
Perché solo i dubbi ci salvano dall’essere delle cattive madri.
Io sono completamente d’accordo con te. Ho due bimbe piccole ( 20 mesi e 3 mesi) e tutti i santi giorni mi chiedo se ho fatto bene e mi dico che avrei potuto fare di più. Mi sembra sempre di camminare sul filo con loro e a volte le mille domande ( mangerà abbastanza frutta e verdura? è abbastanza autonoma o troppo? le sto insegnando in modo corretto come affrontare il mondo?) e paranoie, lo ammetto, mi distolgono dal semplice abbracciarle e coccolarle e dire che va bene così. Poi arriva il loro padre che mi dice: tranquilla ti farai sempre più domande di me perché sei una MADRE e lo avete nel DNA…ma grazie va!
Però non sarebbe bello a volte essere così?
Qualsiasi cosa io faccia, mi trovo sempre a rimuginare e a sentirmi inadeguata.
Ciao, grazie di questo bellissimo post. Io sono una mamma ansiosa che sta imparando a vivere e a gestire la propria ansia per riuscire, in questo modo, a fare stare meglio mio figlio … non è facile ma è il mio indiscutibile obiettivo … è comunque sempre molto bello leggerti.
Sara di body neonato cotone organico