Bambini oppositivi

Tante volte vi ho parlato del carattere difficile del mio secondogenito.

Dalle crisi isteriche, alla fase distruttiva, alla rabbia, alla testardaggine acuta.

Tante volte mi avete chiesto come procede e come va.

E tante volte mi è stato detto “tuo figlio è un bambino oppositivo“.

Facciamo un passo alla volta.

Come sta andando?

Boh.

Dopo la fase devastante dei mesi prima delle elementari, direi che andava bene.

Bene rispetto a prima, ecco.

Perché le sue scenate mattina pomeriggio sera bene o male c’erano, c’era l’alzarsi da tavola e andarsene sbattendo la porta per uno sguardo che non gli piaceva (ogni santo giorno), c’era il fagotto preparato per andarsene di casa, l’impossibilità di sgridare senza prenderle pure.

Ma insomma, rispetto a prima, era facile. Talmente facile che mi sentivo più leggera di 10 kg.

Ultimamente siamo tornati indietro, di brutto.

Non so perché, sinceramente non ho nemmeno la forza di chiedermelo.

Mentre “sopravvivo”, ho guardato un po’ la questione dei

Bambini oppositivi

Innanzitutto, va precisato che il Disturbo Oppositivo Provocatorio (DOP) è una vera e propria patologia che richiede una diagnosi.

I sintomi devono persistere da almeno 6 mesi e causare menomazione nel funzionamento personale e sociale.

Quali sono i sintomi del Disturbo Oppositivo Provocatorio?

Il bambino con DOP sfida continuamente i genitori o altri adulti che si occupano di lui, non rispetta le richieste degli adulti, spesso ha difficoltà ad interagire con gli altri, in particolar modo con gli adulti, ma anche con i coetanei.

Cerca lo scontro e istiga deliberatamente.

Accusa gli altri dei propri errori, si arrabbia facilmente e non altrettanto facilmente si calma.

E’ spesso permaloso, dispettoso e vendicativo.

Di fronte al rifiuto delle sue richieste reagisce in modo esagerato e incontrollabile (capricci, urla, pianti fino a picchiare l’interlocutore).

Questi sintomi provocano una  compromissione clinicamente significativa del funzionamento sociale, scolastico o lavorativo.

Quali sono le cause di un Disturbo Oppositivo Provocatorio?

Le cause sono miste: fattori individuali (temperamento, fattori biologici, distorsioni ed errori cognitivi) e fattori contestuali (stile educativo, caratteristiche familiari, litigi in famiglia, basso contesto sociale, ecc.).

Il trattamento è la psicoterapia, per i bambini ma anche per i genitori.

Mio figlio ha un Disturbo Oppositivo?

E chi lo sa.

I sintomi li ha tutti, durano da 6 anni più che 6 mesi.

Quello che non ha è la compromissione del “funzionamento scolastico o sociale”.

Lui è così solo con noi, non con altri adulti, né con i compagni.

E’, sì, un po’ prepotente, ma ha molti amici e sa farsi volere bene.

A scuola è un angelo, e quando le maestre parlano di lui mi chiedo se stiano parlando di mio figlio.

E’ educato, obbediente, alza la mano per parlare, riordina, fa quello che gli viene detto.

Il contrario che a casa, dove è tutto un NO, un “che me ne frega” quando lo mettiamo in punizione, un “siete pessimi genitori”, “non capite niente” “voglio solo cambiare casa”.

Le punizioni, peraltro senza alcun minimo effetto, possono solo essere del tipo “no tv” o simili, perché il “vai in camera tua” o “resta seduto a riflettere” non sarà mai e poi mai rispettato, impossibile, a meno di venire a pacche (reciproche).

Gli ordini (metti a posto, prepara lo zaino) sono inutili e creano un casino, una frase sbagliata idem. Anche una carezza sulla testa può mandarlo fuori di testa, se la prende dal verso sbagliato.

Come comportarsi con un simil bambino oppositivo o con DOP?

Se lo sapessi non sarei qui a scrivere 🙂

In realtà l’unica cosa che funziona è evitare lo scontro, fare le richieste in modo semplice e amorevole (non con scazzo “allora metti a posto lo zaino??!!” ma “dai, mentre tu sistemi i libri io ti preparo una bella merenda”).

Meglio il rinforzo positivo che le punizioni, bisogna cercare di ritagliarsi tempo di qualità solo per loro, che hanno bisogno più che mai di sentirsi amati, niente etichette, niente urla, lodarlo quando fa qualcosa di buono.

Ignorare le “piccole” opposizioni e “combattere” solo le battaglie più importanti.

Io avevo trovato enormi riscontri dalla tecnica dei bigliettini.

Poi l’ho abbandonata, devo riprenderla.

Ma anche noi genitori siamo umani, abbiamo i nostri casini (io, in questo periodo, più di quanto sia ne riesca a sopportare) quindi ci sta che a minor tolleranza mia consegua un netto peggioramento suo.

Sapete che voglio fare?

Meditazione.

Devo ritrovare un po’ di calma interiore, perché “ci sto restando sotto” e non va bene, non fa bene a me, ma distrugge lui/loro.

Alcuni consigli li avevo dati qui, se siete brave, a differenza mia, saprete essere più costanti.

Se avete bambini come il mio, raccontatemi!

 

(per chi mi cerca in privato: mornablog@gmail.com o su Facebook)

 

 

 

 

 

 

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36 Comments

  • Ciò che racconti di tuo figlio mi impressiona perché ricalca il mio percorso con il mio figlio più grande(8 anni). Stessa situazione identica! Anche lui a scuola corretto e angelico anche quando siamo fuori (per fortuna), a casa una tragedia! Anche io scelgo le mie battaglie ormai accuratamente, ma a volte è una fatica immane, con l’aggravante che il più piccolo che ha un carattere molto diverso (decisamente più comunicativo) tende ad imitarlo 🤦🏻‍♀️. Ora siamo in una fase buona, ho però notato che i periodi peggiori hanno avuto spesso la loro origine a scuola. Spesso l’ho scoperto o capito dopo, e anche le insegnanti in questo sono state d’aiuto. Nel caso di mio figlio credo che non riesca a gestire la frustrazione, per non essersi fatto valere, per le sue insicurezze, perché un compagno preferisce stare con un altro bambino…torna a casa e si sfoga con noi. In questo periodo sto cercando di fargli capire che deve essere più assertivo fuori, e parlare di più con noi, spiegarci cos’è che lo fa star male. Più facile a dirsi che a farsi ma ci proviamo.
    Detto ciò ti invio un grande abbraccio, perché ho scritto anche troppo, ma potrei raccontarti episodi allucinanti, e perché il senso di colpa regna sovrano, perché io e mio marito facciamo tentativi e mea culpa un giorno sì e l’altro pure, ma soprattutto perché in realtà io vedo un bambino fin troppo sensibile che con quella frase “ non me ne frega niente” tenta si costruirsi una corazza contro le uniche persone a cui interessa davvero capirlo ❤️

    • Annalisa grazie del tuo commento!
      E’ bello (passami il termine) avere qualcuno con cui confrontarsi, perchè chi non ci passa non può capire…
      E grazie dello spunto, proverò a capire se c’è qualcosa a scuola che lo turba, perché l’altra grossa crisi è stata nell’estate prima della prima elementare, questa non la capisco davvero.
      Purtroppo non è un bel periodo nemmeno per me, quindi è quasi oltre le mie forze trovare anche le risorse per non incazzarmi…

  • Il mio piccolo di 7 anni gli somiglia, a scuola un angelo (le maestre mi hanno detto che a casa pretendiamo troppo da lui perché ci rimane male se sbaglia, se viene ripreso ecc), a casa insomma… con l’eta migliora ma spesso sono scenate e spesso in pubblico. Io ho dovuto lavorare molto su di me perché per l’educazione che ho ricevuto io non era accettabile che il bambino si permettesse certe libertà. Ho iniziato a rispettarlo sempre, a cercare sempre il dialogo, a non urlare quando lui urla ma trattarlo amorevolmente. A volte funziona, a volta no. Ma sotto un certo punto di vista lo ringrazio, perché mi sta permettendo di migliorare come madre è come persona. Sarà una magra consolazione ma è così

  • Mia figlia di 7 anni non riesce a gestire la rabbia. Ad esempio: se mi oppongo a lei rompe oggetti, picchia i fratellini, va in escandescenze. Anche lei si comporta così solo in famiglia. Ci siamo interrogati molto su come aiutarla: io nel pomeriggio spesso mi faccio assistere da una babysitter di fiducia per seguire bene tutti e tre i figli e ritagliarmi momenti solo per lei, lavoriamo molto sul dialogo e cerchiamo di non perdere mai la pazienza… Qualche sera fa vi confesso che mi è partita una sberla… Non era mai successo! Lei si è placata subito, in seguito è venuta in braccio, abbiamo letto insieme un pezzo di libro e dopo un momento intenso di contatto fisico si è addormentata. Ancora adesso mi sento in colpa per quella sberla. Vorrei trovare il modo per essere autorevole senza essere autoritaria e men che meno violenta.

  • Difficile dire come mi hai aperto un mondo sul mio secondogenito (5 anni)…
    Io l’ho sempre definoto permaloso…
    Ma l’urlare “vai via” non ti voglio
    Picchiare se non va cone lui pensa….pesare da parte nostra pensieri parole e azioni perché sappiamo che un niente può distruggere una giornata…

    Qui viaggiamo a braccio…
    Cerchiamo l’assertività…
    In questi giorni, che io definisco buoni, stempero caricaturando la MIA rabbia o frustrazione…
    È difficile.
    La sua stanchezza esaspera tutte le sue reazioni…

    Abbiamo difficoltà analoghe con modalità/reazioni diverse con il primogenito(8 anni)… Tanto da considerare spesso il cinquenne il più facile da gestire dei due…

    Prego che la terzogenita (2 anni e mezzo) sia più “facile”…

    • Ecco, idem, come se fosse descritto il mio di 7 anni, parola per parola con gli insulti e i colpi identici. Davvero, come se tu fossi qui con noi in casa… Sono una madre single con il papà a cui è stato disposto il divieto di avvicinamento da 4 mesi. Siamo separati da 1 anno. Mi spiegavo i comportamenti del piccolo con questi fattori terribili. Ma era così anche prima, magari meno violento ma sempre dandomi l’impressione di camminare sulle mine. Ha una sorella di 5 anni che al livello di intelligenza emotiva lo supera il triplo… Quindi sia io che lei dobbiamo sempre fare il nostro meglio per non fare scattare la bomba, come dicono tutti qui, per qualsiasi cosa imprevista… Grazie per il confronto, per l’esperienza.

  • Ti capisco, a me di sberle ne sono scappate parecchie, e mi fa stare malissimo perché è umiliante arrivare ad un punto di esasperazione tale, ma succede. Allo stesso tempo credo che a volte questa ribellione sia una richiesta di definire limiti e confini. Io però mi sono imposta di non perdere più la pazienza, farò mesitazione,Yoga ancora non lo so, ma devo riuscirci, devo dare l’esempio, devo trovare un modo diverso, e anche io vado a tentoni.
    Per ora mi sto concentrando sul definire poche regole, ma inflessibili (una fatica!), e a limitare i rimproveri, devono essere secchi precisi, senza rivangare le altre 20000 volte che mi ha fatto disperare, e poi cerco di trovare momenti solo per lui per coccolarlo, siamo qui, work in progress…

  • Annalisa , potrei averlo scritto io il tuo commento per quanto riguarda il mio appena settenne. Noi abbiamo trovato ,in passato, buoni riscontri grazie alla psicomotricita’. Ora invece, inizierò la sera un corso di sei ore per imparare a comunicare meglio e a discutere in maniera costruttiva con i propri figli. Se troverò dei buoni feedback vi farò sapere. Teniamo duro e portiamo tanta pazienza per quanto difficile, soprattutto in certi momenti complicati. Buona giornata a tutte

  • care tutte, che fatica. Sono alle prese con mio figlio di quasi 11 anni che per anni ha avuto crisi solo casalinghe (diceva che gli prendeva il ‘virus’ e picchiava violentemente i fratelli, spaccava tutto, urlava piangeva, mi rifiutava) ora anche a suola, tanto che è stato sospeso. Leggo che e’ sbagliato dare punizioni, meglio di rafforzo positivo ma sono a un punto di tristezza e rassegnazione estremo: mi fa scappare la voglia di premiarlo in continuo, portarlo in vacanza ecc. Non lo trovo nemmeno giusto nei confronti degli altri due fratelli che, invece, si impegnano e applicano. Certo non è colpa sua se ha le crisi, ma guarda caso prima di andare in vacanza non le ha mai…. Insomma, un po’ sono certa che il suo sia un disagio profondo (e infatti lo sto finalmente portando da un terapeuta) un po’ mi pare che ci giochi anche e così facendo le abbia sempre tutte vinte. Comunque ragazze che tristezza, che fatica. Ho paura di come diventerà: se non ho autorevolezza ora temo che a 16 anni ne avrò ancora meno e chissà lui che fine farà…. ciao a tutte, roberta

  • Buona sera. Sono Asperger, ho 44 anni e sono stata diagnosticata solo a gennaio scorso. Quando ero piccola facevo come i vostri figli. Verificate che non ci sia qualcosa di simile anche nei vostri figli. Solo un neuropsichiatra infantile specializzato in disturbi dello spettro autistico sarebbe in grado di confermarvelo o meno. Io sono stata da psicologi da quando avevo 15 anni e nessuno di loro l’ha mai sospettato. Idem una psichiatra che avevo visto in un momento molto difficile della mia vita lavorativa.
    In bocca al lupo e preghiere per tutti e ognuno da parte mia.

    • ciao Michela, grazie per la tua risposta.
      Ci ho pensato, ma leggendo le caratteristiche molte cose non le ritrovo per niente.
      Ma approfondirò!
      Grazie un abbraccio

      • Ciao, Morna. Io ero approdata tre o quattro volte, negli anni, all’idea di poter essere Asperger, ma, come dicevi anche tu, c’erano alcuni aspetti in cui non mi riconoscevo, per cui avevo abbandonato l’idea tutte le volte. Finché un’amica, che conoscevo solo tramite Facebook, mi ha detto: “Sai, io sono Asperger e penso che anche tu lo sia”.
        Basta che ci sia un’ipersensibilità sensoriale, per rendere molto probabile l’esserlo: dei gusti molto selettivi in ambito alimentare (le verdure non piacciono alla maggior parte dei bambini, eh!); fastidio a luci o suoni particolari; fastidio olfattivo in circostanze che non danno fastidio agli altri… Uno o più interessi circoscritti, vissuti come se da essi dipendesse la vita o la morte….
        Queste due cose insieme, di per sè, bastano a rendere probabile una diagnosi positiva.
        Visita alla Neuropsichiatria infantile di zona. Richiesta di visita per sospetto disturbo dello spettro autistico presso centro specializzato per età dello sviluppo. Tests. Eventuale diagnosi.
        PS. Gli accorgimenti necessari per gestire un Asperger sono comunque ideali per un bambino oppositivo: vale la pena adottarli.
        A presto!

  • Mio figlio invece in casa era gestibile invece a scuola dava il meglio di se ‘, non voleva svolgere compiti perché pensava di non essere bravo come gli altri…. andando da psicologa abbiamo capito che la sua oppositivita ‘ dipendeva dalla
    Sua scarsa autostima… ci stiamo lavorando con il rinforzo positivo… a volte sembra andare bene altre meno… però ora che è in terza elementare riesce a svolgere le consegne e per me è un signor traguardo. Ma so che sarà un lungo percorso….

  • Ciao a tutte, mi sto addentrando adesso in questo mondo e sto cercando di documentarmi il più possibile. Ho un bambino di 4 anni e sono esausta…. è completamente ingestibile. Tutto fa scattare crisi di rabbia furiose. Un semplice no un semplice sguardo o una domanda qualsiasi, si anche una carezza a volte può far partire urla calci e botte…. ho reagito in mille modi diversi, le ha prese…. ho urlato, punito, poi con le buone premi e Lodi ai comportamenti positivi, ho persino pianto davanti a lui supplicando di smettere di fare così…. ero totalmente impreparata. Lo amiamo tantissimo abbiamo fatto tutto x lui fin da piccolo. Non capivo questa rabbia verso di noi. Nessuno ci aiuta perché non capiscono, a scuola è un amgelo, bravo rispetta le regole…. le maestre sono contente di lui, anche con i nonni è bravissimo ma con noi si trasforma. Le ho prese anche in pubblico vergognandomi tantissimo e sentendo il giudizio delle persone su di me. Poi mi sono imbattuta in un articolo e mi si è aperto un mondo. Ho sbagliato tutto con lui. Spero di essere in tempo x migliorare e spero di non crollare.
    Grazie perché mi sento meno sola.

    • Ciao Valentina, che articolo?
      A 4 anni non è tardi figurati! Se sei esausta chiedi l’opinione ad una psicologa specializzata in età evolutiva, ci sono mille motivi per queste crisi, c’è il carattere, l’età difficile, ma ci sono anche mille altre cose. Il disturbo oppositivo provocatorio, l’alto potenziale cognitivo, l’Asperger. Spesso sono solo sfoghi che con il tempo passano, ma se non passano e diventano insostenibili vanno affrontati in modo serio. Un abbraccio.

  • Credo oggi di essere arrivata alla frutta. Prima elementare, per scrivere le parole con la G ha iniziato a urlarmi dietro che mi odiava, che voleva lanciarmi dalla finestra, che sarebbe scappato di casa (e già un paio di volte ha preso lo zaino e se ne è andato). Ti avevo già scritto tempo fa, è un bambino intelligente (secondo le maestre plusdotato), super sportivo, affettuoso con il fratello ma…ingestibile se semplicemente non lasci che faccia quello che vuole. Basta dire “lavati i denti” con il tono sbagliato e partono crisi di ore…. io e mio marito poi abbiamo idee opposte su come agire, e io vorrei chiedere un aiuto perchè non ne vengo fuori.

  • Che bello non sentirsi sole! Cara Morna, ho una bambina di 3 anni e mezzo ed ho avuto problemi similari da sempre. Il culmine l’ha raggiunto questa mattina, sono stata circa un’ora a cercare di vestirla ed è rimasta nuda per tutto il tempo perché niente andava bene, come le infilavo una maglietta se la toglieva. Nelle varie occasioni che si è opposta alle nostre richieste abbiamo provato con l’invito, la ragionevolezza e con la promessa per poi passare al rimprovero, alla punizione, e nei casi più gravi alle sculacciate. Oggi qualcosa è scattato nella mia testa, ho bisogno di un aiuto, di confrontarmi con qualcuno, che non sia mia madre, mia sorella, né un’amica che per forza di cose conoscono solo la propria esperienza, che parliamoci chiaro ognuno ha la sua. Mia figlia appena nata fino al primo anno andava in apnea per i pianti rabbiosi per nulla. Ora pensa di essere grande e di poter fare qualsiasi cosa ed in più di un’occasione ci ha alzato le mani. Non accetta ordini da noi, pur non avendo problemi con altri adulti, accettandone l’autorità. Stamattina ho cominciato a sentirmi stanca e inadeguata…non so davvero cosa fare…un abbraccio.

    • Ti capisco, fai bene ad approfondire, io l’ho fatto un po’ tardi proprio perchè mi ero lasciata convincere da chi mi diceva “son tutti così”. Beh… no. Un abbraccio

  • Ciao. Sono Alice, mamma di 3 bambini, il secondo dei quali da 2 anni ci sta sfinendo.
    È una sfida continua, regole, autorità degli insegnanti… Non ha rispetto per nulla, tanto meno per noi. Mi hanno sempre detto tutti che essendo il figlio di mezzo è solo capriccioso.. Ma io non ci sto più. Sto provando a farlo vedere da un neuropsichiatra (sarà il 3 in 2 anni) ma i tempi della sanità sono lunghissimi e non possiamo permetterci il privato…quello che mi affligge è che per gli altri siamo noi genitori che sbagliamo ma per lunghissimi periodi abbiamo provato vari approcci. Scatta per cose banali un giorno, cose che il giorno dopo non gli danno fastidio. Ne stiamo risentendo tutti, siamo sotto scacco di un bimbo di 4 anni.. La cosa che vorrei è che qualcuno ci prendesse per mano e riconoscesse che quello che passiamo non è dovuto solo a noi.
    Voi a chi vi siete rivolte?

      • Mi rivedo in molte dell vostre storie. Mi sono rivolta ad una psicologa infantile e oltre ad avermi detto che ha sicuramvte un’intelligenza superiore alla media, mi ha consigliato di aspettare i 6/7 anni per eventuali diagnosi. Perché come dite anche voi potrebbero essere fasi o meno. Ora ha 2 anni e 10 mesi ma ci distrugge. Io la definisco una bimba ad orologeria. Non sai mai cosa aspettarti. Ci stupisce in positivo a volte e troppo spesso in negativo. Le sue crisi mi spaventano. Non so se chiamare l’esorcista o lo psichiatra. Non so ora se aspettare o davvero provare un altro parere psichiatrico. Sono combattuta e stanca.

        • se è così faticoso non aspetterei assolutamente i 6/7 anni, ci restate secchi prima!
          prova a cercare uno/a psicologa esperto magari in plusdotazione e/o neuodiversità in generale, saprà darvi un consiglio!

      • Cara Morna, nelle tue parole rivedo perfettamente mia figlia di 8 anni e mezzo.. una sfida continua, solo con noi familiari, perché a scuola è impeccabile. Profondamente gelosa di sua sorella maggiore, che non lascia vivere ( non può camminare davanti a lei, non può salire/scendere dall’ auto prima di lei, non puoi sedersi dove vuole…e via così all’infinito). Il suo comportamento mette a durissima prova l’equilibrio familiare e io sono esausta . È da quando è piccolissima che segue un percorso di psicomotricità e la psicologa che l’ha seguita mi ha sempre detto che il suo problema è la gestione delle emozioni e null’altro. Ma io non ne sono così certa ..ha reazioni emotive spropositate per la sua età e per la situazione e non c’è mai una soluzione efficace di contenimento ( io dico che è come una pallina del flipper che una volta lanciata non si sa che cosa farà).. Poi di contro è una bimba molto socievole, con una creatività fuori dal comune e molto intelligente…ma poi tutto è difficile con lei….gia solo il pensiero di svegliarla al mattino mi mette ansia però non so di che umore sarà, bisogna soppesare tutto, parole, gesti, e. spesso poi la situazione degenera.e i sensi di colpa con cui convivo ormai da anni non mi lasciano scampo.Mi ha fatto bene leggere le tue parole i commenti perché mi hanno fatto sentire meno sola e inadeguata.grazie…

  • Ciao! Sono arrivata casualmente a leggere il tuo articolo. Mi sono sentita sollevata a leggere le parole di altre mamme. Io ho un bimbo di 3 anni che a scuola è con gli altri è bravissimo a casa invece ha crisi di collera molto frequenti. Sono crisi che mi spaventano perché vedere tale rabbia in un bimbo così piccolo mi spezza il cuore. Io cerco di approcciarsi a lui in modo dolce, ma sembra non funzionare nulla. Ho deciso di iniziare a parlare con la pediatra, perché ho bisogno di capire. E soprattutto vorrei intraprendere un percorso che aiuti me, perché mi sento tanto avvilita. Grazie ancora per le tue parole, a volte parlarne con qualcuno fa bene

  • Come, mi scusi? Lei rimprovera suo figlio di circa 6 anni e lui si permette di alzare le mani su di lei? Se uno dei miei figli si provasse non potrebbe più sedersi per una settimana! Si alza da tavola e se ne va sbattendo la porta per uno sguardo sbagliato? A pane e acqua per una settimana, cara la mia signora! MA STIAMO SCHERZANDO? FAI LA CARTELLA TESORO CHE TI FACCIO UNA BELLA MERENDA? Lei ha in casa un delinquente nato! Lei sta allevando un pericolo per la società civile!

    • Il commento era in attesa insieme ad altre centinaia, dato che come forse avrà notato il blog non è proprio attivissimo. In compenso, per rispondere al precedente commento, posso dirle che il bambino in questione ha poi ricevuto una diagnosi che la madre all’epoca ignorava (non sono io la madre in questione). Complimenti per l’empatia, e grazie per il passaggio da queste parti.

  • Ciao cara, la tua storia è identica alla nostra. Ora, se puoi dirmelo, come sta andando? Noi la prossima settimana abbiamo un incontro in un centro specializzato per cercare di capire come attenuare questa opposizione assurda, che si manifesta appunto solo nelle mura domestiche. Un abbraccio e grazie

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