Le piccole cose fanno i grandi uomini

“Mamma ma com’è stato possibile l’Olocausto? Com’è stato possibile che nessuno sapesse cosa stava succedendo? Che nessuno sapesse dei campi di concentramento?”

Ha 9 anni.

E gli sembra impossibile che qualcuno sapesse di quell’orrore e non facesse nulla per fermarlo.

Nel suo mondo dove ancora i cattivi non sono così cattivi quanto può esserlo l’essere umano è così: se nessuno ha fatto nulla per fermare l’orrore è perché nessuno sapeva. Altrimenti, figurarsi se qualcuno sapendo non avrebbe fermato le violenze, le torture, le morti!

“La verità, bambino mio, è che forse molti non sapevano, ma molti altri sì, purtroppo.

Solo che l’essere umano è piccolo, dentro è piccolissimo, è egoista, difende sé a sprezzo degli altri, e solo pochi con il cuore talmente grande da non stare nel petto hanno fatto qualcosa e alcuni hanno fatto tantissimo: sono quelli dei film e dei libri che guardi e che leggi. Sono quelli gli esseri umani grandi, quelli a cui devi ispirarti, quelli a cui devi pensare quando pensi ad un uomo. Perché noi esseri umani possiamo essere immensi, se abbiamo il cuore e il coraggio di esserlo.”

“Mamma non può più succedere una cosa così, vero?”

Vorrei dirgli di no.

Vorrei dirgli che abbiamo imparato.

Vorrei dirgli che milioni di persone sono morte perché potesse non succedere più.

Vorrei dirgli che tutti i “mai più” che legge sui giornali e vede in tv e sui social sono veri.

Vorrei… Ma non posso.

“E’ già successa altre volte. I genocidi continuano.

Di molti neppure si sa nulla, di molti altri si è saputo e nessuno ha fatto nulla. O quasi. E non pensare solo all’Asia o all’Africa, è successo anche qui, vicino vicino a noi, dall’altra parte del mare, in quella che sui tuoi libri non si chiama più Jugoslavia come si chiamava sui miei quando avevo 9 anni. Lì, con le debite proporzioni, non è successa una cosa poi tanto diversa, sai? E io ero al mare, in spiaggia, quando sulla mia testa passavano gli aerei di chi ad un certo punto ha deciso che l’orrore andava fermato. Perché quando si tocca il fondo a volte ci si risveglia e si decide di fermare la follia. Oggi sui tuoi libri ci sono tanti Paesi che non c’erano nei miei e molti sono nati dagli orrori. Perché non impariamo mai.”

“Per fortuna che oggi non ci sono più i campi di concentramento, però… Nessuno è più così pazzo, vero?”

Vorrei dirgli di no.

Ma non posso.

“Paghiamo uomini che costruiscano muri perché uomini, donne e bambini non entrino in Europa e negli Usa. Abbiamo pagato delle persone perché non facciano partire uomini, donne e bambini per non farli entrare in Europa. Diamo loro dei soldi, facciamo accordi, promettiamo favori, facciamo scambi.

E sai cosa succede a chi vuole venire in Europa passando dalla terra o dal mare? No.

Noi grandi sì, ogni tanto qualcuno lo racconta, ha il coraggio di farlo. E sono storie di morte, di violeenze, di orrore senza fine. Esistono campi, esistono torture, esistono le cose peggiori che tu possa immaginare.

E le fanno con il nostro permesso.

Noi lasciamo che facciano a uomini, donne e bambini quello che vogliano purché stiano lontani da noi.

Noi non vogliamo sapere.

Noi vogliamo non vedere.

La sai una cosa? Noi siamo come loro, come il peggiore dei nazisti.

E la storia giudicherà i nostri politici e giudicherà anche noi.

Voi bambini domani ci giudicherete.”

“Voglio fare il politico, mamma”

“Ti auguro di diventarlo e di essere il migliore dei politici, ma intanto pensa alle piccole cose per diventare un grande che sia un grande giusto.

E quando in questi giorni sentirai e leggerai “mai più” non crederci o ci sarà un “ancora”: il “mai più” non esiste se lo crediamo attuato.

Devi sempre credere che ci possa essere l’ “ancora” e sempre lottare per il “mai più”.

Fallo nelle piccole cose.

Tante piccole fanno le grandi.

Tante piccole cose fanno i grandi uomini, uomini con il cuore grande e la testa libera: quelli di cui il mondo ha bisogno”

 

 

 

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