Odio le vacanze di Natale

odio le vacanze di natale

Odio le vacanze di Natale, perché mi fanno ricordare cosa significhi vivere con lentezza.

Perché in pochi giorni trasformano il bioritmo di tutti: si va a dormire tardissimo e ci si sveglia tardi, si cena all’ora in cui prima andavano a dormire, si fa colazione quando a scuola era quasi ora di pranzo e pranzo quando era ora di merenda. E tornare indietro non è altrettanto facile.

Odio le vacanze di Natale perché mi rendo conto che anche stando 24 ore con i miei figli, il tempo ancora non mi basta. Perché possiamo stare in pigiama 24 ore senza annoiarci mai. Perché stiamo proprio bene, e chi ce lo fa fare di tornare nel frullatore?

Odio le vacanze di Natale perchè durano sempre troppo poco ma ci costano sempre più del previsto.

Le odio perché si rientra e c’è ancora tutto l’inverno davanti, ma senza lucine di Natale ad illuminare il grigiume.

Odio le vacanze di Natale perché non vorrei sentirmi dire “mamma, domani ti rivedremo solo alle 6 di sera, come facciamo senza di te?”

E io senza di voi?

Le odio perché mi ricordano, bastarde, quanto sarebbe bella la vita se potesse essere sempre così, tranquilla, lenta, goduta, assaporata.

Odio le vacanze di Natale perché, quando finiscono, sono più grassa e più triste di prima.

Le odio perché quando cerco sul calendario il prossimo ponte mi viene lo sconforto.

Odio le vacanze di Natale perché non è umano mettere la sveglia alle 6, sapendo di dover correre, quando ci svegliavamo alle 10 sapendo di poter fare con calma.

Le odio perché sono subdole, ti fanno vedere come si starebbe bene se… e trac, tutto finito “scherzavo, torna a sgobbare e a vedere i tuoi figli 2 ore al giorno!”.

Odio le vacanze di Natale perché come se non fosse sufficiente affrontare la ripresa di tutto, ci si aspetta pure che si facciano (e rispettino) buoni propositi: non è sufficiente sopravvivere alla fine delle vacanze?! Devo pure rinunciare ai dolci, alle patate fritte e mettermi a sudare in palestra?

Le odio perché so che sono fatte apposta per ricordarti cosa conta davvero, ma per farlo devono durare poco, sennò ci verrebbero a noia.

E così loro, stronze, sono finite, io invece sono qui a contare le ore che mancano a trovarci di nuovo tutti assieme, questa sera.

 

 

 

 

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