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Tutto è dovuto per i nostri figli.
Ci pensate mai?
Io tanto, perché è una cosa che negli esseri umani mi ha sempre inorridito e che vedo in moltissimi bambini, tanto che mi sembra un’epidemia. Sicuramente questo pensiero è un minimo insito nell’indole di qualunque piccolo umano immaturo,
Tutto è dovuto per i nostri figli.
Per tutte le volte che li mettiamo al primo posto quando non dovrebbero starci.
Come quando organizziamo viaggi su misura per loro, week end in cui possano fare cose da bambini, poverini, pomeriggi indimenticabili, sia mai possano solo stare un po’ alla tv o al parco, feste di compleanno da 800 euro a botta, ché una festa in casa o al fast food ci pare poco.
Per tutte le volte che impediamo loro di avere un confronto e di perderlo.
Che si tratti di scambi di figurine in cui ci inseriamo mercanteggiando al posto loro, che si tratti di una zuffa, di una lite, di un diverbio, di una presa in giro, di un compagno particolarmente dispettoso, di un’offesa che sì, dovrebbero anche imparare a gestire da soli, di un voto che non vogliamo che abbia, mandandolo in scuole alternative, di una partita che non vogliamo che perda, scegliendo società sportive in cui la gara non esiste.
Per tutte le volte che non diciamo no.
Come quando insistono e non abbiamo le forza di imporci, come quando pensiamo che anche se non si merita niente, porello, non è giusto che non abbia ciò che hanno tutti (che magari se lo meritano oppure no, nemmeno loro, tanto per cambiare…), come quando siamo stanchi, come quando non abbiamo voglia di sostenere e gestire un conflitto con i nostri amati figlioli.
Per tutte le volte che loro sono speciali.
E contano più degli altri. Non importa se hanno meno merito, se non è giusto, se hanno sbagliato, se sono stati maleducati, se hanno offeso, se ci hanno riferito che hanno fatto qualcosa che non avrebbero dovuto fare: per noi loro contano più di chi è dall’altra parte.
E chissenefrega degli altri.
Per tutte le volte che hanno chiesto e ottenuto.
Indipendentemente dal merito, dall’occasione, dal comportamento, dalla resa.
Per tutte le volte che noi ci comportiamo come se tutto ci fosse dovuto.
Quando rubiamo un parcheggio o lasciamo la macchina dove non dovremmo, quando non paghiamo qualcosa che dovremmo pagare, quando non rispettiamo una fila, quando urliamo per avere ragione e non ne abbiamo affatto, quando insegniamo loro che vince il più furbo, che ci si difende da sé, che le regole valgono (forse) solo per i bambini e poi diventano da stupidi, quando la vittima è un cretino e non una persona che ha subito ingiustamente del male, quando passiamo sui figli degli altri, perché contano meno dei nostri, quando siamo migliori perché bianchi europei, quando siamo migliori degli altri, perché lo siamo e punto.